| inviato il 29 Settembre 2014 ore 12:27
D600 + Helios 58mm 44-2 a tutta apertura, Nicola insisti, si può fare. L'ho usato anche per ritratti, con il 50 e l'85 AF originali fatico meno, ma questo mi da più soddisfazione. |
| inviato il 29 Settembre 2014 ore 12:46
Stesso obiettivo ma D7100! Dai Nicola facci vedere cosa riesci a fare! |
| inviato il 29 Settembre 2014 ore 14:59
ciao Stefano,mia nonna lavorava da Rosmunda...il famoso ristorante di Clusane. la tinca ripiena la preparava lei....!!!! Qui uno scatto con Fuji s5+ Zeiss Otus F. 1,4 |
| inviato il 29 Settembre 2014 ore 15:34
Lo conosco, è uno dei ristoranti più conosciuti del paese, mio padre ci andava con mio nonno e i suoi fratelli già negli anni sessanta. Per trovarlo bisogna prendere la stradina e scendere verso il lago. Complimenti per l'Otus, lo stato dell'arte dell'ottica contemporanea. |
| inviato il 29 Settembre 2014 ore 17:49
Stefano, l'Otus sarà anche lo stato dell'arte dell'ottica contemporanea, ma da questa immagine di Giuliano non si evince una resa migliore di tanti altri ritratti eseguiti da Giuliano con altre ottiche (specialmente con i Leitz e Voigtlander). Anzi, forse sarà una prima prova fatta in fretta da Giuliano ma ci vedo tanto della tipica resa Canon, con colori rosati e poco puri. Per intenderci, posto una foto scattata a quel "tifoso" di mio figlio 12 anni addietro con il Leica R-Summilux 80mm F:1,4 a TA su Fuji velvia 50. I toni della pelle sono importantissimi così come il microcontrasto e correggerli in PP non è una cosa facilissima e spesso si vede l'intervento. Guarda la resa naturale delle labbra...
Tutto ciò, per intenderci, secondo il mio personalissimo parere. |
| inviato il 29 Settembre 2014 ore 19:53
Quella foto è stata scattata in Photokina in condizioni di luce pessime ed ad alti iso. L'ho postata ,ma in effetti non so ancora come renderà quell'obiettivo..... Certo che se prendiamo le diapositive.....per il digitale non c'è storia. |
| inviato il 29 Settembre 2014 ore 19:55
mi basterebbe una resa così...... |
| inviato il 29 Settembre 2014 ore 20:19
Belli i ritratti di Giuliano:D Hanno quel sapore di foto a pellicola:D |
| inviato il 29 Settembre 2014 ore 20:32
eccone un altra con l'otus 85 1,4 |
| inviato il 29 Settembre 2014 ore 20:59
Nicola la foto è fantastica! Direi che sei sulla strada sup giusta!! Mi piace molto l'effetto che crea questo obiettivo.. Il bokeh Swirl (si chiama così se non ricordo male) è davvero molto particolare! Io fatico un po' a usare l'Helios in condizioni di molta luce in prossimità di TA ma per il resto (tenendo conto del suo prezzo davvero irrisorio) è una lente più che discreta! |
| inviato il 29 Settembre 2014 ore 21:32
Complimenti Nicola, foto splendida. Ma in questo caso l'helios c'ha messo del suo, e penso anche che nei macro la lente conta, eppure tanto... Chi per nitidezza e chi, come nel tuo caso per bokeh. |
| inviato il 29 Settembre 2014 ore 21:38
Leica apo-macro 100 |
user12181 | inviato il 29 Settembre 2014 ore 22:11
“ È bellissimo il racconto del primo viaggio in Italia di Goethe, compiuto tra 1786 e 1788 (l'ho appena controllato su Wikipedia - la mia memoria non arriva a tanto). L'ho letto più vent'anni fa, ma meriterebbe una rilettura. Ricordo che sul Garda percorreva un lungo tratto in barca (del resto credo che le due Gardesane siano state realizzate molto più tardi, già nel '900), e aveva notato, lungo le rive, le piantagioni di limoni. Poi, per via di un improvviso vento impetuoso, sbarca a Malcesine, nel territorio della Serenissima (l'attuale riva trentina era sotto il dominio dell'Impero). Qui si sofferma a disegnare le rovine della Rocca Scaligera e viene circondato da dei locali infuriati che lo accusano di essere una spia austriaca; al che lui risponde di non essere un suddito dell'Imperatore ma bensì un cittadino della libera città di Francoforte; a questo punto gli "indigeni" si calmano. Goethe racconta l'episodio con una certa ironia e purtroppo qui gli italiani fanno un po' la parte delle macchiette, conformi a un certo cliché. Su tale soggiorno ho trovato questo: www.casadigoethe.it/it/component/content/article/43/80-mostra-document Poi, per recarsi a Verona, taglia attraverso le colline moreniche che separano il lago dalla Val d'Adige e, esaminando il terreno da studioso di scienze naturali quale è (un enciclopedico nella miglior tradizione settecentesca), giunge alla conclusione che tali alture avevano preso forma con il materiale accumulato da inenarrabili alluvioni in epoche remote. Ora sappiamo che queste colline sono state formate dal terreno portato dai ghiacciai che hanno scavato i laghi alpini. Se consideriamo che la teoria delle glaciazioni non era ancora stata formulata, direi che il buon vecchio Wolfgang ci è andato vicino. „ Cavoli, ma ti ricordi tutto, io mi ricordavo solo la citazione latina e che, quando andava a dormire, gli italiani gli auguravano "Felicissima notte" (in italiano nel testo), mi pare i veneti, ma poi anche altrove. L'alloggio di Goethe a Malcesine, tutto carino, tutto messo bene, andai a visitarlo nel lontanissimo 1982, quando facevo il militare allo Spemiles (abbreviazione di "Ospedale militare" nei fonogrammi) di Verona e l'impressione del "Viaggio in Italia" era abbastanza recente. Di quella passeggiata al lago ricordo un clamoroso tramonto dal porticciolo, uno dei più belli visti in vita mia (ma forse Goethe dette il suo contributo a quel ricordo). Fortunatamente avevo lasciato a casa la mia Canon FTb (l'ho usata per 34 anni, prima di passare al nemico in digitale) e quindi evitai di fare una foto banale in più... |
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