| inviato il 29 Agosto 2013 ore 18:03
@Zentropa: non ti ho escluso :-) però se cominci un post dando della 'sciocchina', e poi proseguendo con affermazioni del genere (anche se ti dò ragione sul fatto che non hai usato direttamente tu quei termini, lì avevo frainteso), non mi stupisco che la persona a cui ti rivolgi se la prenda. |
| inviato il 29 Agosto 2013 ore 18:04
Andrynoce in sintesi la fotografa citata sicuramente non è male ma punta tutto sulla spettacolarità e sull'effetto piuttosto che sul contenuto. Alcuni scatti non sono male ma la maggior parte sono e restano scatti da cellulare, diciamo stile "iphone" che è il primo che ha riportato di moda l'oldstyle. La riprova è instagram dove c'è tutto, anche persone che non sanno che parte girarsi. Però grazie agli effetti di "atmosfera" anche tanti scatti che nessuno si sognerebbe di tenere, acquistano "visibilità". la prova del 9 sono sempre le stampe dove tutti i limiti vengono fuori.. poi, e concludo..non che sia sempre necessario, ma una delle cose che ancora ha una reflex è la possibilità di giocare con la pdc...e allora facciamolo ! |
| inviato il 29 Agosto 2013 ore 18:07
bhè a questo punto mi chiedo: ma questo trend è il più lungo sul forum juza? |
| inviato il 29 Agosto 2013 ore 18:11
Mah... Ho letto quasi tutto ma mi rimangono molti dubbi. Sono d'accordo sul fatto che alcuni degli scatti incriminati trasmettono emozioni. In ogni caso, siccome qualcuno ha parlato di usare uno Steinway od altro, ricordo a tutti che per decenni o secoli ormai, l'arte (soprattutto in musica) non è mai stata separata dal virtuosismo tecnico. Dico questo perchè un notturno di chopin cui paragono le foto in questione (non dal punto di vista del valore ma da quello del tipo di messaggio che si vuole veicolare, il sentimento), trasmette emozioni quanto uno studio trascendentale di liszt, ma mentre nel primo caso la dolcezza la fa da padrona, nel secondo la tecnica (e quindi lo strumento) prevalgono decisamente. Degli appassionati (anche professionisti) c'è chi si esalta di più di fronte ad esecuzioni, magari tecnicamente imperfette ma molto emozionanti e chi invece si appassiona alla tecnica d'esecuzione che "tecnica" è certamente ma non meno arte della prima. Torno subito alla fotografia però, dicendo che, fissata una determinata epoca storica, l'arte ha sempre convissuto ed è stata pesantemente influenzata dai limiti e dalle opportunità offerte dagli strumenti che utilizzava e la fotografia non ha fatto (e non fa eccezione a questa regola). Molti dei commenti che leggo sono del tipo "stupendo momento colto...!" Ma con una raffica da quasi 15 frames/sec era possibile perderlo? La postproduzione stessa è tecnica o arte? Il Bokeh... Cos'è tecnica ottica o capacità di sfruttarla (sono scindibili)? Non è un caso se in genere il fotografo riconosciuto a livello mondiale (spesso) usi macchine di livello. Così come non è pensabile che un Arturo Benedetti Michelangeli potesse fare i suoi concerti con uno scassone. (Un concerto del mitico arturo con un pianoforte completamente scordato sarebbe apprezzabile dal punto di vista tecnico ma farebbe pena dal punto di vista emozionale). Il punto è che certe forme d'arte (a differenza d'altre) si appoggiano pesantemente alla tecnologia e chi si accosta a quel modo di comunicare può di volta in volta appassionarsi alla parte artistica o a quella tecnica del messaggio. Non è detto che l'una possa prescindere dall'altra e lo sappiamo bene. A livello fotografico, oggi si fanno foto che 20 anni fa erano impensabili ma nessuno si sognerebbe di dire che i fotografi sono migliorati nel tempo È che la tecnologia ha fatto la sua parte fornendo chi vuole promuovere il messaggio fotografico di nuovi mezzi espressivi che si vogliano o NON si vogliano usare. Fare fotografia significa usare entrambe le cose privilegiandone l'una o l'altra in funzione dell proprie inclinazioni personali. Ed anche in funzione del settore fotografico. Trascurare la tecnologia fotografica (al pari d'altre) oggi significa dire che un'alfa romeo di cinquant'anni fa era meglio di una formula uno di oggi! Possiamo prescindere dal punto di vista per dirlo? Ovviamente no. Qualcuno di noi può essere più attratto dal lato emozionale della fotografia mentre altri possono esaltarsi maggiormente per il suo lato tecnico. L'importante però è il riconoscere che sono due facce della stessa medaglia molto più interconnesse di quanto si potrebbe pensare. |
| inviato il 29 Agosto 2013 ore 18:30
Assolutamente d'accordo |
user8988 | inviato il 29 Agosto 2013 ore 18:58
@Stefanino123, straquoto. |
| inviato il 29 Agosto 2013 ore 19:09
Mi dispiace che nessuno abbia avuto neppure la voglia di rispondere alla domanda che ho posto circa due pagine fa a proposito di un altro esempio che ho portato sul tema del topic. Eravate forse troppo impegnati a simpatizzare amabilmente fra di voi. |
user30328 | inviato il 29 Agosto 2013 ore 19:14
Siamo tutti figli del marketing, cosi come lo sono le foto presenti su quel sito. Qui mi verrebbe da citare la celebre frase di Woody Allen. Forse, ad un occhio poco tecnico, alcuni tagli potrebbero ricordare qualche foto di Cartier Bresson ma alla fine, dove sta la differenza? L'arte non corrisponde con la fotografia in se. L'opera d'arte risulta tale perche composta da decine di fattori diversi: l'esecutore, la sua storia personale, la sua condizione, il soggetto, la storia del soggetto, il posto e la sua storia, il motivo per cui la foto viene scattata, il momento in cui lo si fa, il tempo storico che influenza tutto questo e molto di piu. Inoltre, una opera d'arte viene definita tale solo nel momento in cui vinene RICONOSCIUTA tale da piu fruitori esperti e non! Molto bello il fatto che quelle foto emozionino te Artemia, ma, cosi come per le avanguardie artistiche, ci vuole un minimo di anni prima che la "tecnofotografia" o come la si vuol chiamare, possa essere considerata Arte influente del nostro tempo. |
user10907 | inviato il 29 Agosto 2013 ore 19:35
no no pier, io ho apprezzato molto la tua storia. è un esempio a mio avviso calzante e profondo. sul fatto se avessi chiesto che attrezzatura avesse usato, dovrei vedere i ritratti in questione. se mi avesse colpito l'aspetto tecnico stai certo che la domandina, senti, ma scusa, cosa hai usato per gli scatti? sì, gliel'avrei fatta. ma questo non incide assolutamente il giudizio emotivo e artistico nei confronti dell'opera, ma sarebbe un solo mio appagamento tecnico dal momento che amando la fotografia mi piace confrontarmi e crescere imparando da cose che non so o che posso comunque perfezionare. e questa si chiama tecnica. come ha detto bene stefanino riguardo arte e tecnica è che "l'importante è il riconoscere che sono due facce della stessa medaglia molto più interconnesse di quanto si potrebbe pensare". ma su questo siamo tutti d'accordo. quello che invece non ci trova d'accordo è sulla presunta o meno artisticità degli scatti in questione. io ribadisco, questi scatti li trovo dei simpatici giochini e nulla più. ma questo non vuol dire che un giochino non sia qualcosa di emotivamente toccante o significativo. ognuno ha il proprio filtro emotivo/cognitivo e non può far altro che basarsi su quello. però il riconoscimento di un'opera d'arte a mio avviso è un'altra cosa. e non lo dico neppure altrimenti altro che topic di 15 pagine.. |
| inviato il 29 Agosto 2013 ore 19:52
Pierfranco, a me la domanda è parsa retorica: non credevo che richiedesse una risposta. Anche perché sono dell'idea che se la fotografia trasmette qualcosa, il tipo o la marca della fotocamera passa in secondo piano. Ok, parlo da appassionato di street, dove la tecnica - dello strumento, intendo - è irrilevante, ma in linea di massima quando osservo una bella foto è difficile che mi ponga la domanda: "Con che cosa è stata scattata?". |
| inviato il 29 Agosto 2013 ore 19:55
“ parlo da appassionato di street „ Passione comune, manco a dirlo... |
| inviato il 29 Agosto 2013 ore 20:01
“ Un concerto del mitico arturo con un pianoforte completamente scordato sarebbe apprezzabile dal punto di vista tecnico ma farebbe pena dal punto di vista emozionale „ Concordo pienamente: un concerto del mitico Arturo con un pianoforte non messo a punto in maniera ultra-sofisticata non sarebbe proprio esistito. Chi ha conosciuto i tecnici del pianoforte che lo hanno accompagnato nei suoi concerti lo può dire con assoluta certezza. Angelo Fabbrini, per citarne uno, un mago del suono che sa far parlare oltre che cantare i pianoforti, nella sua umiltà dice di aver imparato molto di quello che sa fare proprio da Michelangeli. Ma senza fermarsi a questo che potrebbe essere un caso limite, anche Horowitz si portava appresso il "suo" pianoforte personale, e non avrebbe fatto concerti su uno sul quale non avesse "sentito" di avere il massimo controllo. Nella storia dell'arte la perfezione tecnica è stata un valore sempre, eccettuando alcuni periodi in cui è stata avvertita come un disvalore. Uno di questi, in musica fu lo Stile Galante, in cui ci fu una reazione allo stile barocco, stile dotto, e ritenuto (in quel momento storico) enfatico, e predicò una semplificazione del linguaggio. Era uno stile che si rivolgeva ai dilettanti ed ai principianti in particolare. Distrusse criticamente Johann Sebastian Bach, che restò nell'oblio per quasi un secolo dopo la sua morte, quando "il grande Bach" era Philipp Emanuel, suo figlio. Ma dopo la Bach Renaissance iniziata da F.Mendelssohn, non credo ci siano dubbi su quale sia il Grande Bach. In seguito il periodo Classico affermò un nuovo linguaggio in cui l'aspetto sintattico era nuovamente determinante. Eppure dopo 50 anni l'irrompere del Romanticismo di nuovo si concentrò contro "le regole", contro "le convenzioni": e qui l'insofferenza verso l'aspetto tecnico-compositivo si tingeva di sociale, in quanto il mondo del minuetto (la danza di corte, aristocratica) era messo in discussione dal mondo del valzer (la danza della borghesia, ceto emergente e portatore di valori democratici). Per quanto riguarda l'"esecuzione", invece, non c'erano pregiudizi sociali verso l'aspetto tecnico, che si chiamò virtuosismo ed anzi fu incrementato a dismisura, senza che costituisse per i contemporanei, un ostacolo all'aspetto emozionale, ma anzi contribuendo decisamente a renderlo preponderante. Con le Avanguardie Storiche abbiamo assistito ad un azzeramento del linguaggio romantico, che si ritenne aver esaurito la sua possibilità di espressione, tanto da richiedere una... rifondazione del linguaggio. Nell'arte figurativa questo è avvenuto nel secondo decennio del '900 (Futurismo, Cubismo, Fauvismo, Espressionismo) nella musica con il consueto ritardo alcuni lo fanno coincidere con la comparsa di Cage e di 4'33. Tutta l'arte successiva al pop ha considerato l'artigianato, la tecnica un fastidioso ed inutile orpello. Forse con cqialche cattiva coscienza. La biennale di Venezia è un caso esemplare di quello di cui sto parlando. Il film di Sordi (le "vacanze intelligenti" mi pare si intitolasse) che lo ha messo in caricatura affondava il coltello nella piaga. Le correnti culturali degli anni '60 che erano in contrasto con la tendenza prevalente, la Scuola Romana in pittura per fare un esempio, predicavano l'importanza dell'artigianato nell'arte, erano guardate e sentite come il "vecchio": per fare nuova arte bisognava rifuggire dalla "scuola" che avrebbe connotato come "vecchia" l'opera in partenza. Oggi però molti criticano l'assenza di artigianato nella produzione che la contraddistingue: alcuni parlano addirittura di "aggiotaggio artistico" a proposito del fenomeno di creazione degli artisti da parte di lobbies mediatiche che hanno facile gioco ad imporli, in mancanza di una selezione di base determinata da quella che una volta si chiamava "Maestria", il controllo sull'aspetto artigianale. Da questa temperie culturale non sono risultati indenni l'Accademia né il Conservatorio, che sono stati giudicati negli anni '70 - quando si è diffusa la riforma della scuola media inferiore - necessitare di una riforma: erano il vecchio, contraddistinto da una inutile, anzi dannosa, disciplina tecnica (un riferimento per tutti: il "solfeggio"). Ma la riforma allora non c'è stata. È stata fatta invece negli anni '90, quando la scuola media era ritenuta in piena crisi e si pensava necessitasse un ritorno a maggior rigorosità (se non altro per allinearsi agli altri paesi del mondo). Ed in che direzione è stata fatta la riforma di Accademia e Conservatorio? Naturalmente in quella... anni '70, quella opposta! Conclusione: ogni periodo storico ha la sua estetica, le sue necessità, il suo credo filosofoco. Gli atteggiamenti cambiano continuamente, in apparenti contraddizioni. Bisogna prendere atto della Storicità del sapere storico. Comunque a me piacerebbe moltissimo fare un corso con Juza per imparare la sua PP, spero anzi che si crei l'opportunità di farlo. Però io lo considero come un mezzo che aumenti la mia capacità di controllo sulle immagini che scatto . Non lo considero invece un canone estetico . Spero che si capisca cosa intendo. Se lo vedessi così tutta la produzione che ne deriva sarebbe da considerarsi manieristica, e dunque dovrei ammettere che Benedusi avrebbe le sue sacrosante ragioni con le sue provocazioni... Il messaggio di un'opera può essere connesso strettamente all'aspetto tecnico, ma non può esserne sostituito . Così come un'opera in cui non si riesca a cogliere l' ubi consistam è rumore mediatico. Paolo |
| inviato il 29 Agosto 2013 ore 20:35
“ Il messaggio di un'opera può essere connesso strettamente all'aspetto tecnico, ma non può esserne sostituito . Così come un'opera in cui non si riesca a cogliere l' ubi consistam è rumore mediatico. Paolo „ Quoto anche gli spazi della tua conclusione. Il punto vero è il motivo è il perché una foto viene scattata. che differenza c'é tra il fotoamatore, l'artigiano fotografo e l'artista? |
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