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Anche alla luce di quanto ha scritto Juza, penso anch'io che la discussione potrebbe avere maggiore evidenza nell'altra sezione (che in sostanza è dedicata a tutti i temi fotografici che non siano "attrezzatura", non solo tecnica)...
mi ha colpito il progetto Plexus e anche qualcosa del progetto Unternächte per le immagini ricche di allusioni all' irreale ed alle più svariate interpretazioni...
Avevo scritto che avrei segnalato qualche autore che non conoscevo dopo aver visto la mostra che "celebrava" i 40 anni del Leica Oskar Barnack Award. Tra questi parto con la fotografa tedesca Andrea Hoyer, vincitrice del 2003, le cui foto esposte, in b/n, mi sono piaciute molto. Ho fatto una ricerca in rete e stranamente non ho trovato praticamente niente di questa fotografa lasciandomi abbastanza perplesso sul fatto che alcuni riconoscimenti servano davvero a poco. La cosa strana è che non ho trovato nemmeno alcun sito o pagina personale, probabilmente devo aver sbagliato qualcosa. A titolo di curiosità segnalo che erano presenti anche foto esposte di JENS OLOF LASTHEIN (già segnalato anche qui se non ricordo male) che avevo taggato su FB. Sono un amico social da tempo, nemmeno sapevo che lo aveva vinto nel 2010 (a proposito bellissime le stampe in formato panoramico della sua widelux) e nel ringraziarmi della segnalazione mi ha scritto che nemmeno sapeva di essere esposto.. boh.
Qui quel poco che ho trovato (e tutti articoli del Leica Award) sulla fotografa.
Grande segnalazione Mirko. Adoro le foto dove una persona, animale, entra quasi casualmente (o forse davvero casualmente) dentro la fotografia : me la fa sembrare piu vera, e piu' "fluida".
Condivido i gusti. La gran parte dei reportage ormai sono effettuati e costruiti su fotografie posate, uno stile che raramente mi convince proprio anche per la staticità del racconto. Nella prima foto (ed anche la seconda) era alla mostra) si ritrova un elemento narrativo tra i classici, ossia il taglio di un soggetto in basso centrale. Curiosamente ne avevamo parlato anche al talk su Ivo Saglietti accentuando un "colpo" che è riservato a pochi fotografi, quelli bravi, ricordando questa sua foto:
A dire il vero ve ne sono un po di più di quanto il relatore abbia ricordato nella propria narrazione, ma il fatto che sia uno stile di pochi rimane vero.
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