| inviato il 15 Marzo 2025 ore 17:05
Claudio scusami ma non le trovo così spinte da renderle improponibili, hanno la loro drammaticità. Sarebbero improponibili anche tutte le foto e video di eventi catastrofici, guerre ecc ecc. aggiungo : poi ogniuno ha la sua sensibilità che va rispettata |
| inviato il 15 Marzo 2025 ore 17:18
Il termine improponibile probabilmente non era azzeccato; diciamo, per me, inutili: utili per un telegiornale, non un esempio di un genere fotografico da farne un libro. Poi, ognuno... L'utilizzo della composizione accurata come se ci si occupasse di un paesaggio (il fanale in primo piano dell'auto distrutta che si perde nella notte) sinceramente la trovo un po' inutile e anzi , sempre per me, fastidiosa. |
| inviato il 15 Marzo 2025 ore 18:23
ammetto di non conoscere Boltz, grazie Obi7 dell' ulteriore link... |
| inviato il 15 Marzo 2025 ore 18:29
@Andrea “ Si apre un bel capitolo sui rapporti tra foto documentaria e foto d'autore „ certo ed anche sulla spettacolarizzazione se ne potrebbe aprire uno o sulla questione del gusto individuale. @RobBot "Slower traffic" tu guardi con attenzione @Claudio Santoro Rispetto il tuo pensiero e la tua sensibilità, permettimi di aggiungere qualche parola. Sapevo che questa proposta poteva non essere gradita ed è per questo che ho aspettato diversi mesi prima di pubblicarla ed ho scelto questa rispetto ad altre. Amando questo thread ed essendo grato a tutti i contribuenti non voglio che degeneri e che venga chiuso, per questo motivo ometterò qualche particolare. Il tema della morte è per molti un tabù. Una persona fotograficamente importante disse che era uno dei pochi argomenti che aveva ancora ampi margini di esplorazione ed investigazione fotografica. Macabra curiosità ed assolutamente improponibili mi sembra un pò riduttivo. I lavori di Witkin, "Body farm" di Sally Mann (non aprite questo link se non volete vedere scene macabre www.sallymann.com/body-farm) alcune foto di Don McCullin, e continuate voi, gli esempi sono tanti, secondo te, non dovrebbero esistere? A Cortona questa estate un intero piano del castello trattava il tema della morte in parecchie sue sfaccettature. In questo periodo a Villa Medici a Roma c'è una mostra "Chromotherapia" curata da Cattelan e sono presenti alcune foto di Odermatt, non ne sono certo, ma credo siano di questa serie(se qualcuno ha visto la mostra e me lo conferma ringrazio)




 Tutto questo a livello fotografico, poi se usciamo fuori nella realtà quotidiana, giornali, riviste, libri, telegiornali, trasmissioni televisive, film, per finire alle chiacchiere al bar, ci bombardano di immagini e parole su questo argomento che comunque ci toccherà tutti da vicino. |
| inviato il 15 Marzo 2025 ore 18:32
@Novebis ed io non conoscevo Hannah Starkey. |
| inviato il 15 Marzo 2025 ore 18:40
belli questi fanali sciolti... “ non dovrebbero esistere? „ ma certo, riprendendo il mio commento mi riferivo unicamente al libro e alla sequenza del racconto, non mi scompongo con le immagini crude o violente se ci trovo un senso di esistere... |
| inviato il 15 Marzo 2025 ore 18:54
A mio parere la morte è un tema importante che come tale deve essere trattato e discusso. Ancor più del modo con cui lo si tratta è importante il motivo. |
| inviato il 15 Marzo 2025 ore 19:03
Seguo... |
| inviato il 15 Marzo 2025 ore 19:07
Ho il libro di Witkin, é molto forte e mi ha fatto porre molte domande. Leda per me é una delle sue foto più belle Però ho visto anche lavori più recenti e la mia sensazione é che sia rimasto un po' intrappolato nel suo personaggio spettacolarizzando un po' troppo il macabro Comunque segnalo anche Morgue di serrano che ha fatto ritratti ai cadaveri all'obitorio |
| inviato il 15 Marzo 2025 ore 21:02
Obi7: scusami, in primo luogo non ero assolutamente polemico ed è comunque un argomento interessante. In secondo luogo non potrei scandalizzarmi o voler girare lo sguardo davanti alla morte. Ho visto morire diverse persone, anche tra le mie braccia, ho visto morire bambini mentre ero al loro letto in Rianimazione, ho dovuto consolare genitori il giorno del decesso dei figli partecipando al loro dolore. Ho contribuito a fare un libro fotografico su bambini del mio reparto con limitate aspettative di vita: si chiama "Il mare dentro" fotografie di Mauro Fermariello ( lo consiglio), e riguarda un gruppo di bimbi e ragazzi che ho seguito, con altri colleghi, per almeno 20 anni. La morte non mi fa paura, mi :scandalizza" sempre se è quella di un bambino oppure se violenta. Ma credo che vada trattata sempre senza spettacolarizzazione, in punta di piedi, senza il tramite di una corretta composizione, del punto di ripresa appropriato, della luce "giusta" e drammatica. Questo sinceramente mi dà fastidio. E perciò non riesco ad apprezzare quelle foto ben composte. Ma, ovviamente, sono mie sensazioni. |
| inviato il 15 Marzo 2025 ore 21:57
Claudio, non ho trovato i tuoi interventi polemici e quando ho detto che non volevo degenerasse, non mi riferivo ai frequentatori abituali del thread né tantomeno a te. Ti ringrazio per aver esposto le tue sensazioni, sono motivo di riflessione. |
| inviato il 16 Marzo 2025 ore 8:31
Io capisco bene la posizione di Claudio e mi sono posto molte domande quando ho sfogliato Morgue di serrano Bellissimo scatti ma... Era giusto farli? Non so noni sono dato una risposta precisa, é un po' come lo scatto del bacio di Witkin, una foto potente ma qualche remora mi resta. |
| inviato il 16 Marzo 2025 ore 9:31
“ Ancor più del modo con cui lo si tratta è importante il motivo. „ come dice Biga, è proprio lo scopo di una pubblicazione che può fare la differenza per il fruitore...se è presente denuncia, documentazione degli eventi o la presentazione della "poetica" di un autore credo che il macrabo venga accettato ed assimilato più facilmente o senza problemi. Ma è quando la rappresentazione di immagini crude e di forte impatto sfociano in un contesto poco comprensibile o inappropriato che per autodifesa si tende ad evitare o criticare la pubblicazione restandone a volte infastiditi... |
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