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fotografia analogica: da dove iniziare?


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avatarjunior
inviato il 14 Dicembre 2023 ore 0:16

No camera oscura, no party...


Concordo pienamente (e pure col resto dell'intervento).
Questo è il primo consiglio da dare a chi ha iniziato il thread. Di tasca mia consiglio pure una medio formato sia pure un 4,5x6. Per tutte le ragioni ampiamente sviscerate alle quali aggiungo il combattere contro l'inevitabile pulviscolo ....moooolto meno visibile sui formati maggiori.

avatarjunior
inviato il 14 Dicembre 2023 ore 7:41

@Claudio Santoro, io sono ancora più estremista e dico che la fase di ripresa è il 20% del piacere. Il resto del bello viene dopo. Del resto, chi usa entrambi i sistemi sa bene che in fase di ripresa, analogico o digitale che sia, fai le stesse cose. Probabilmente in analogico con qualche aiuto tecnologico in meno, ma la teoria della luce è quella. Se ti privi del piacere di sviluppare e soprattutto stampare i tuoi rullini, e lo lasci fare ad altri, è come fare i preliminari con una donna e lasciare che poi sia un altro uomo a farci sesso... Perdonate il francesismo...

avatarjunior
inviato il 14 Dicembre 2023 ore 7:43

@Robermaga, perfettamente d'accordo. Oltre tutto le differenze di prezzo tra una 120 ed una 135 sono pressoché nulle ormai. Anzi, a volte le MF costano meno ed hanno una resa che non si discute

avatarsenior
inviato il 14 Dicembre 2023 ore 8:26

Concordo con Nicodemo e parlo del solo BN che faccio
La stampa rivela quello che hai fatto ed li che ci si può esprimere di piu.
Poi in base al numero di improperi sai se ti sei comportato bene in fase di ripresaMrGreen

avatarsenior
inviato il 14 Dicembre 2023 ore 8:57

Esatto, Nicodemo: quando si affronta questo discorso sembra che ci si debba andare a nascondere; così come quando scatti in digitale è assolutamente inconcepibile, assurdo ( mettiamoci tutti i termini possibili) pensare di non capire nulla di postprodizione digitale e immaginare questa fase non serva a riflettere su quanto ripreso, imparando proprio dalla post a migliorarsi in ripresa, provando e riprovando. E a chi piace e studia di più la postoroduzione le foto vengono meglio e più naturali sicuramente Allo stesso modo, la postproduzione in camera oscura, ti da di più, ti migliora, ti fa riflettere ed è la VERA differenza tra i due sistemi ed il VERO piacere. Altrimenti, tutto sommato, le regole della ripresa quelle sono i tempi i diaframmi, gli iso, lo studio della luce e delle inquadrature quella è. E per me e per gente come Nicidemo e altri, non avrebbe nessun senso e nessun sapore la pellicola, tranne se sei uno "sparacchiatore" della domenica che mette tutto in automatico e in raffica e scatta senza criterio.Ma noi ( pur non essendo artisti) non siamo questi, vero?
Infine, certamente puoi trovare un ottimo stampatore che ti possa fare una bella foto....ma mica tutte? Ma mica sempre? Le foto vanno stampate, specialmente il B/N, tutte. ...e dove lo trovi uno stampatore professionista che ti fa stare in camera oscura con lui, accetta tutti i tuoi desideri per decine e decine di foto all'anno per 4 soldi?
Alla fine degli anni '70 io e i miei amici, TUTTI fin dal primo rullino abbiamo iniziato a sviluppare, a divertirci in camera oscura e, dopo pochissimo, a provare a stampare. Dive? Come tutti in bagno. Oggi sembra tutto cosi difficile, ma non lo è per niente.
Tutto si po' fare certamente e on mi piac che si venga defiiti pristi talebani, ma la pellicola e nata così come il digitale è inconcepibile senza post

avatarsenior
inviato il 14 Dicembre 2023 ore 9:19

"la risposta è dentro di te ... epperò è sbagliata"
L'emozione, il piacere, e magari anche il profumo, come dice qualcuno a proposito della musica: "il profumo del vinile".
Eppure la macchina fotografica è solo uno attrezzo tecnico che ci permette di cogliere delle immagini.
Il risultato tecnico delle immagini, oltre che dipendere dalla qualità intrinseca del suddetto attrezzo, sarà legato alle conoscenze che il fotografo ha delle tecniche di utilizzo.
Il risultato finale sarà invariabilmente un pezzo di carta con su stampata una immagine, più o meno nitida, più o meno valida.
Non c'è nessuna emozione aggiuntiva nello scattare con un apparecchio che al posto del sensore abbia un pezzo di pellicola.
Ci può essere al massimo emozione nel vedere, alla fioca luce della lampada di sicurezza, l'immagine che si forma lentamente sul foglio di carta immerso nella bacinella. Questa emozione però, la gran parte dei "neo analogisti" se la preclude, perché la camera oscura è "sbattimenti", quindi basta comprare una vecchia macchina a pellicola, ficcarci dentro la pellicola, per poi mandare il rullino a sviluppare e passare il risultato nello scanner.
Leggo di persone che cercano lo stampatore perfetto per stampare al meglio i loro scatti. E chi siete, HCB?
Se non siete disposti a controllare al 100% il vostro procedimento fino all'immagine finale, i risultati saranno sempre così così.
Con il digitale basta un computer ed un po' di tempo a disposizione, con la pellicola ci vuole molto di più, in termini di tempo, spazio in casa e applicazione.
La cosa curiosa è che qui, la gran parte dei fautori della pellicola, sono fotografi giovani, che non l'hanno mai provata, mentre quelli più "attempati", come me, che magari hanno decenni di esperienza analogica alle spalle, "nun ce pensano pe' gnente".

avatarsenior
inviato il 14 Dicembre 2023 ore 9:58

La soluzione del problema, come sempre... e come sempre disattesa, è la diapositiva.
Certo in questo caso dovrai conoscere bene la tua emulsione e sceglierla in base al risultato che vuoi ottenere, e forse dovrai essere anche un poco più accurato, in fase di ripresa, per quanto riguarda l'esposizione e l'inquadratura... ma finisce tutto lì... dopo avrai solo la soddisfazione di veder rinascere ogni volta la fotografia sullo schermo, e con la dissolvenza sarà ogni volta come vederla assumere una sempre nuova visibilità nella bacinella.

avatarjunior
inviato il 14 Dicembre 2023 ore 10:46

Una nota stonata...

Perchè a chi inizia a scattare in analogico deve per forza essere autarchico al 100%?
Se vogliamo incoraggiare qualcuno a iniziare non possiamo dirgli o tutto o niente. Come dire, voglio iniziare a pedelare con la bici da corsa, la risposta sarebbe, si ma se non rtiesci a fare i 4 passi dolomitici non ti diverti quindi lascia stare.

Io non sono così tranchant (ho la camera oscura per il 4x5 in casa ma non sempre stampo le mie fotografie da solo), io penso che affidarsi ad un buon stampatore sia un ottimo modo per iniziare per gradi, ottenendo risultati velocemente. Un buon stampatore è in grado di darti delle dritte soltanto guardando i negativi. Quindi perchè non farlo, ha solo il problema di essere costoso. Io ho una paio di stampatori che sanno come mi piacciono le foto e i risultati sono ottimi, ho stampato con loro le prime volte per capirci e tutto fila liscio. Non spendo nemmeno troppo (10-12e un 24*30). A meno di non abitare lontano da una grande città la cosa è fattibile.

Anche nell'epoca dell'analogico il 90% dei fotografi faceva stampare a terzi.

Sulla scansione, non voglio aprire nessun vaso di pandora...

avatarsenior
inviato il 14 Dicembre 2023 ore 11:11

Che la fa da padrona è la destinazione d'uso delle immagini. Se l'interesse principale sarà la condivisione telematica allora andiamo pure di analogico e scansione; se si scatta su pellicola per poi esporre, la stampa classica è quasi d'obbligo per mantenere il timbro tipico dell'analogico. Però, ad onor del vero, trovo dispersivo, in termini di tempo e denaro, scattare su pellicola e scansionare per poi presentare un prodotto che di fatto sarà digitale nella forma.;-)

avatarsenior
inviato il 14 Dicembre 2023 ore 11:13

Nell'epoca della pellicola gli appassionati in genere stampavano in casa, ho lavorato in un negozio di materiale fotografico e lo posso confermare.
Il resto delle persone che facevano fotografie e non erano appassionati, si serviva dei laboratori.
Ognuno naturalmente fa quel che crede, ma quando sento parlare di magie e di profumi, mi girano ...
Poi bisogna chiarire quanto questo sia un forum di appassionati di fotografia e quanto lo sia di apparecchi fotografici.

avatarsenior
inviato il 14 Dicembre 2023 ore 12:55

Quando sento parlare di profumo dell'analogico non posso fare a meno di ricordare la mia gioventù, quando, da studente universitario, ho stampato centinaia di foto A4 e A3 di materiale d'archivio (all'ora non c'erano ancora disponibili le fotocopiatrici).
La camera oscura era un gabinetto messo a disposizione da un altro studente (all'epoca si lavorava in gruppi). Ci passavamo interi pomeriggi chiusi lì dentro.
Il problema era che l'amico soffriva di problemi intestinali...

avatarjunior
inviato il 14 Dicembre 2023 ore 13:11

Una nota stonata...

Perchè a chi inizia a scattare in analogico deve per forza essere autarchico al 100%?
Se vogliamo incoraggiare qualcuno a iniziare non possiamo dirgli o tutto o niente. Come dire, voglio iniziare a pedelare con la bici da corsa, la risposta sarebbe, si ma se non rtiesci a fare i 4 passi dolomitici non ti diverti quindi lascia stare.

Io non sono così tranchant (ho la camera oscura per il 4x5 in casa ma non sempre stampo le mie fotografie da solo), io penso che affidarsi ad un buon stampatore sia un ottimo modo per iniziare per gradi, ottenendo risultati velocemente. Un buon stampatore è in grado di darti delle dritte soltanto guardando i negativi. Quindi perchè non farlo, ha solo il problema di essere costoso. Io ho una paio di stampatori che sanno come mi piacciono le foto e i risultati sono ottimi, ho stampato con loro le prime volte per capirci e tutto fila liscio. Non spendo nemmeno troppo (10-12e un 24*30). A meno di non abitare lontano da una grande città la cosa è fattibile.


Luca, mi sembra una nota ... di buon senso.
Nel mio piccolo, facevo lo stesso.
La zia chiedeva le foto per il compleanno del cuginetto? Due rotolini da 36 pose in 35mm scattati in un'ora, laboratorio, negativi e stampe piccole consegnati due giorni dopo a spese della stessa zia: Tutti felici!
Facevi una ricerca di archeologia industriale sul medio corso dell'Adda? Due rotolini (al massimo) da 12 pose in 6X6 scattati dall'alba al tramonto (per molte giornate) e ogni negativo (del quale ti ricordavi tutto) guardato all'ingranditore per decidere se e come stamparlo. Nottate.
I negativi potevi anche farli sviluppare in laboratorio, salvo aver fatto esposizioni che richiedevano uno sviluppo particolare
Foto di viaggio un po' buone e un po' no? Facevi stampare i provini a contatto, li guardavi col lentino e decidevi se e come stampare.
Se avessi dovuto stampare in modo eccellente un negativo 'difficile' ... sarei ricorso ad un professionista.

Mi permetterei anche di dire che
stampare è come cuocere un uovo al tegamino:
farlo è facilissimo, farlo in modo eccellente non altrettanto.

avatarjunior
inviato il 14 Dicembre 2023 ore 17:23

Scusate, a volte ci si perde di obiettività, l'analogico ha un suo fascino (il che non vuol dire che il digitale sia da meno),
quando devi fare uno scatto, e sai di non poter correggerlo più di tanto (in CO si fanno quasi magie, ma non miracoli veri e propri, si dosa la luce, e a volte ci si gioca un pò, mascherature qua e la....ma non la PP del digitale), quindi ogni scatto è più ragionato. Io ero quello che stampava x gli altri, e vi assicuro, che stamparsi le foto da soli è un continuare il percorso della foto, è vero, nasce da uno scatto, poi lo sviluppo del negativo a volte si usa come correttore di uno scatto non propriamente "giusto", ed è qui che si comincia a lavorare x avere una foto come la si desidera, e lo studio del provino x poter mettere a mente le correzioni da fare, e poi la stampa vera e propria ,ragionata e ponderata x bene .... (la carta costa e gli acidi pure)....quindi, si può capire che non si tratta solo di un capriccio fine a se stesso, ma di vedere la Fotografia in un modo diverso. L'analogico ha una poesia che nel digitale non ritrovo così appieno (anche se scatto quasi sempre in digitale...ma a volte un bel B&W su film fa rivivere i tempi andati). Cmq la si voglia vedere, tutti hanno ragione e nessuno torto, la vita è bella xchè è varia, sennò sarebbe tutto piatto e sciapo.

avatarsenior
inviato il 14 Dicembre 2023 ore 17:27

Anche nell'epoca dell'analogico il 90% dei fotografi faceva stampare a terzi.


Ma quelli erano dilettanti allo sbaraglioMrGreen

avatarjunior
inviato il 14 Dicembre 2023 ore 17:43

Scusate, mi sono espresso poco chiaramente.
Per fotografi intendevo chi con le immagini ci si guadagnava da vivere.
Penso ai matrimonialisti, giornalisti, fotografi di eventi, paparazzi, reporter, non conosco molti esempi tra queste persone che si occupassero regolarmente di stampa.
Questo perché, stampare e' affascinante ma difficile e richiede un sacco di tempo; per iniziare penso sia meglio affidarsi ad un serio professionista per farsi aiutare.
E' chiaro che stampare sia importante ma per un principiante non la metterei sul piano, o fai tutto o non fai niente.

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