| inviato il 16 Febbraio 2025 ore 21:08
Ricordo benissimo l'incendio di OVH, non so perché non mi ha mai convinto quell'azienda, non dico fosse paragonabile ad un misto fra Servage e Servint, ma insomma. Pure Code Spaces ha avuto seri problemi in seguito ad attacchi informatici, anche Gitlab, ricordo pure qualche social media all'epoca del lancio di FB. Poi c'è da considerare il fatto, vedasi Myspace, ma pure l'impero romano , che niente è per sempre |
| inviato il 16 Febbraio 2025 ore 21:09
Dimentichiamo sempre che il costo fa la differenza. Noi abbiamo un sito di drp dislocato geograficamente ad oltre 250 km dal sito principale, i dati sono sincronizzati in tempo reale: semplicemente paghiamo questo servizio ed i dati sono su storage readonly. Ovviamente il salumiere sotto casa non può permetterselo |
| inviato il 16 Febbraio 2025 ore 21:16
“ Ovviamente il salumiere sotto casa non può permetterselo „ Immagina l'utente casalingo che scatta foto per hobby/passione |
| inviato il 16 Febbraio 2025 ore 21:17
Beh si, ma mediamente l'hobbista potrà permettersi Amazon prime e un paio di hard disk... Più macchinoso, ma si tengono i dati lo stesso al sicuro, con elevato grado di sicurezza e con un esborso relativamente limitato. A meno che uno non dica "accetto di perdere tutto", non c'è proprio altra scusa per non farlo. |
| inviato il 16 Febbraio 2025 ore 21:52
@TheBlackbird ha compreso perfettamente il senso del mio post precedente: non è che un data center si fuma i dati per un hard disk rotto, per incidente si intende una serie di eventi concomitanti, uniti a qualche cappellata fatta da qualcuno. Gli incidenti, di qualsiasi tipo siano, dai disastri ferroviari alle esplosioni delle centrali nucleari, 99 su 100, avvengono con questo meccanismo, cioè i vari aspetti, presi separatamente, non avrebbero avuto conseguenze gravi, ma la loro somma ha causato il disastro. E poi c'è un altro fatto, sono portato a non fidarmi fino in fondo dei soggetti a cui affido i miei dati, magari a pagamento. Anni fa avevo messo delle mie foto su un sito gratuito che mi permetteva di inserirle nei forum. Improvvisamente il sito decide che è ora di farsi pagare e mi manda una mail in cui mi informa che ho pochi giorni per pagare una cifra robusta, in caso contrario i contenuti sarebbero stati cancellati. Se non accettavo, potevo recuperarle scaricandole, ma potevo farlo solo una alla volta e con una velocità di download ridicola. Su quel sito avevo poggiato solo qualche decina di immagini dei rotabili storici del museo dei tram di Praga, che utilizzavo su un sito di appassionati di TPL, e che naturalmente possedevo nel mio archivio, così li mandai tranquillamente a ... fanciullo, ma in caso diverso sarebbe stato un bagno di sangue. |
| inviato il 16 Febbraio 2025 ore 22:13
Prodibi è un altro esempio. Ottimo per condividere scatti a piena risoluzione grazie alla sua interfaccia di visualizzazione zoomabile, che non consentiva di scaricarle a chi le vedeva, grazie ad uno script intelligente di scomposizione dell'immagine in un complesso puzzle lato client poi ricomposto dal visualizzatore... Da un giorno all'altro, chiuso. Manco passato al solo piano a pagamento, proprio chiuso e basta.... "Se vuoi scàricati l'archivio zip (peraltro con dentro nomi immagine totalmente astrusi, li ho dovuti ricostruire dagli EXIF), altro non c'è. A bientot, adieu! Firmato, lo staff Prodibi" |
| inviato il 17 Febbraio 2025 ore 17:01
Non dimentichiamo amazon drive che è stato chiuso per passare ad AMazon Photos. Quello è stato un trauma per molti: era comodo, a buon prezzo, sufficientemente veloce. Il passaggio a Photos è stato, almeno per me, impossibile. |
| inviato il 17 Febbraio 2025 ore 20:16
Il discorso del disastro è corretto anche se, a mia memoria, quelli che hanno creato seri disagi si contano sulle dita di una mano. La chiusura di un servizio non la equiparerei a questi casi però. Se Amazon chiude (e te lo dice un anno prima) cerchi altro ... E stiamo parlando di backup quindi di dati che DOVETE avere anche a casa. Il Cloud in più offre altri vantaggi. eDrive ad esempio ti permette di poter disporre (per il download) di ogni tuo singolo file copiato sui suoi server. Non è poco... Ovviamente con la password "123456" ! |
| inviato il 17 Febbraio 2025 ore 23:52
Per me la soluzione migliore è: Un Qnap TR-002 con due dischi di qualità in RAID1 Copia cloud Un altro Qnap TR-002 con due dischi di qualità in RAID1 da tenere in un luogo diverso |
| inviato il 18 Febbraio 2025 ore 5:42
Ma il TR-002 non e' in pratica un DAS ? |
| inviato il 18 Febbraio 2025 ore 7:11
Si è un Das... Comunque secondo me ci si può limitare a un solo das, la seconda copia, se proprio ci deve essere, può essere un disco singolo. |
| inviato il 18 Febbraio 2025 ore 7:28
Siamo d'accordo. Per vari motivi preferisco il nas al das. |
| inviato il 18 Febbraio 2025 ore 10:38
“ Il progetto Autocad alle brutte lo rifai, le foto tue e della tua famiglia no, quelle le hai perse per sempre. Per alcuni il valore è relativo, per altri è assoluto. Il mondo si divide in due categorie, quelli che sminchiato il disco primario recuperano i dati dal disco di backup e quelli che, sicuri di avere una copia di sicurezza, si trovano anche il secondo disco illeggibile. In questo caso non si può decidere a quale categoria appartenere, si può solo fare una seconda copia di backup. „ Però ad esempio io ogni settimana controllo che la copia venga letta e se sento strani rumori provenire dall HDD è arrivata l'ora di comprare un nuovo HDD e fare una copia di sicurezza. Poi stiamo parlando di foto, utente amatoriale e non di "lavoro" autocad, office, foto di matrimonialisti ecc.. p.s. stamattina ho controllato i due HDD backup, uno per le foto e l'altro per documenti e video. Il secondo inizia a dare problemi e ho provveduto ad effettuare una seconda copia per sicurezza oltre aver messo su onedrive i "file" più importanti. Può darsi che quei rumori siano dovuti al case che fa un pò schifo, verificheremo in serata |
| inviato il 18 Febbraio 2025 ore 11:05
ahia... |
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