| inviato il 14 Dicembre 2022 ore 11:22
Puoi aprire una discussione apposita o cercare con il tasto "ricerca" le discussioni sull'argomento. |
| inviato il 14 Dicembre 2022 ore 11:32
fb.watch/hpnsWg0Co3/ Queste sono attività dannose ? Sapete quanti uccelli muoiono ogni inverno per mancanza di cibo nella taiga ? |
| inviato il 14 Dicembre 2022 ore 11:53
Il titolo è "set fotografici e fotografia naturalistica" e la discussione verte su "confrontare i diversi o anche diversissimi approcci alla caccia fotografica". Non importa Claudio, va bene così, divertitevi. |
| inviato il 14 Dicembre 2022 ore 11:58
Lollus ho solo dato un suggerimento. Penso di aver risposto alla tua richiesta in questa discussione. Se altri vorranno farlo sono i benvenuti. |
| inviato il 14 Dicembre 2022 ore 12:29
Cornacchie e gazze sono aiutate l'inverno dalle discariche a cielo aperto, ciò che le ha fatte proliferare a dismisura a danno di moltissimi passeriformi, di cui sono un flagello durante la nidificazione. Pure i picchi sono temibili predatori di piccoli passeriformi. Favorire una specie, apparentemente è cosa buona. Di solito invece, alterare gli equilibri naturali può portare anche a disastri ecologici molto grandi. La cosa migliore è lasciar fare alla natura. Se un territorio non sostiene più una specie perchè troppo degradato, la cosa da fare è cercare di rimuovere il degrado. Non creare animali dipendenti dal cibo offerto e non più autosufficienti. |
| inviato il 14 Dicembre 2022 ore 12:54
Animali dipendenti dal cibo offerto non esistono e l ho constatato in prima persona dopo tutti questi anni di osservazione concreta e fattiva , un piccolo esempio tra molti altri che potrei fare è che dopo un certo periodo tutti gli animali spariscono dalle mangiatoie e li puoi tranquillamente vedere approvvigionarsi con altre fonti di cibo , bacche ,insetti ,frutta , sono selvatici non addomesticabili tantomeno dipendenti da noi. |
user12181 | inviato il 14 Dicembre 2022 ore 15:22
Per avere immediatamente un'idea della folla di animali che si aggirano vicino agli umani, basta una camminata sulla neve, non c'e solo una quantità e varietà incredibile di orme, pare che il paesaggio innevato inviti anche gli uccelli a volare bassi. Poco fa, appena uscito di casa per la mia cardiowalk in un paesaggio da pittura fiamminga, ancora sul prato, prima di entrare nelle selve e affrontare l'erta ghiacciata, due rapaci mi sono venuti incontro a pochi metri d'altezza con i loro versi malinconici, taglia medio-piccola, mi è parso. È una coppia che avevo già incontrato una settimana fa, come allora avevo il binocolo nello zaino. Ma se non faccio foto agli animali almeno il binocolo lo devo tenere pronto... P.S. Mi scuso con il padrone di casa per l'OT. |
| inviato il 14 Dicembre 2022 ore 15:58
Non mi riferivo al tuo esempio ilmago. Nel tuo caso accade perchè quando arriva la bella stagione trovano altro cibo in abbondanza, oppure vanno in altri ambienti o a quote superiori per nidificare etc.. Ma se hanno scarsità, tipo avvoltoi, volpi, per fare esempi conosciuti, stanno costantemente nei dintorni dove trovano cibo. |
| inviato il 14 Dicembre 2022 ore 17:02
@Murmunto I selvatici rispondono alla desertificazione chimica/climatica/urbanizzativa abituandosi a vivere vicino all'uomo non solo in campagna ma anche nelle grandi città o nei bacini/corsi d'acqua all'interno delle grandi città. A Roma e nel Lazio da due anni a questa parte siamo invasi dai cinghiali. |
| inviato il 14 Dicembre 2022 ore 18:02
“ Non mi riferivo al tuo esempio ilmago. Nel tuo caso accade perchè quando arriva la bella stagione trovano altro cibo in abbondanza, oppure vanno in altri ambienti o a quote superiori per nidificare etc.. Ma se hanno scarsità, tipo avvoltoi, volpi, per fare esempi conosciuti, stanno costantemente nei dintorni dove trovano cibo. „ Si Giuliano , ormai abbiamo sforato in OT e mi scuso, vorrei solo aggiungere una domanda come ulteriore riflessione ; ma sti animali dove li mandiamo , all apertura della caccia mi tocca anche raccontare delle balle per non far entrare cacciatori nella proprieta' aggoliti come sono a cinghiali caprioli e piccioni selvatici , voglio dire il nostro territorio e' veramente mortificato dalle attivita' umane , tralasciamo il discorso fenomeno bracconaggio perche' altrimenti si deraglia del tutto , ora avendo ben chiaro che ne l fotografia ne la caccia ai livelli legali odierni come dicevi anche tu possono veramente inficiare la popolazione dei selvatici e sapendo che i motivi sono altri che abbiamo gia' indicato , dobbiamo pero' constatare tristemente che non c e' vera volonta' di cambio del nostro passo , lo vediamo nelle grandi cose come purtroppo in queste mini cazzatine che raccontavo ,la grande e spessa catena dell egoismo individuale abbraccia infine le piu' pervasive ed insidiose politiche perno del nostro comune passaggio. Se non si cresce in sensibilita' singolarmente come genere umano non vedo vie alternative al prossimo triste ricordo di altre specie estinte |
| inviato il 14 Dicembre 2022 ore 18:52
Non è questo il punto mago. Non so cosa accade dalle tue parti, ogni posto ha le sue specificità. Eppure pensa, dove vado io, come dicevo prima, certe volte in un mese di fila non incontro anima viva. Le campagne sono totalmente spopolate. Eppure gli animali continuano a diminuire. Persino gli insetti, in posti dove, nel raggio di km, non ci sono attività umane. Come ce lo spieghiamo? Evidentemente il nostro impatto è così forte che anche in boschi e montagne e aree lontane decine di km, a cominciare dagli insetti, riusciamo ad avere un effetto così devastante. Tu fai bene ad intervenire come puoi nel tuo immediato, ma ormai è molto chiaro che senza qualcosa che abbia un impatto uguale e contrario a ciò che devasta, le cose continueranno a peggiorare. |
| inviato il 14 Dicembre 2022 ore 18:59
Racconto la mia, sono 50 anni che durante la stagione fredda dò da mangiare ai volatili,da bambino seminavo girasole e canapa in gran quantità per usarlo in inverno, mi piaceva dà matti osservare gli uccellini. Avevo la mangiatoia sul terrazzo di casa e arrivavano specie che adesso purtroppo non vedo più,i lucherini,le peppole gli organetti oscuravamo il cielo,da quanti erano. Ho visto venire soggetti per anni, che riconoscevo per qualche difetto o colore particolare , a ottobre erano li e in primavera andavano via,senza nessun problema . Sono contadino, perciò sempre all'aperto,ho visto i cambiamenti climatici e colturali sulla mia pelle. Ora ho la mangiatoia e la pozza nel frutteto e continuerò ad alimentare in inverno, convito di fare bene |
| inviato il 14 Dicembre 2022 ore 19:08
Andrea & Andrea, la amorevole gentilezza non può che far bene, innesta circoli virtuosi che nessuno può fermare ma solo sottovalutare. I cambiamenti in corso, Giuliano, riguardano molteplici fattori, davanti ai quali la nostra specie continua a voltare la faccia dall'altra parte. La natura si adatta, noi non lo so... saremo probabilmente ridimensionati nel numero come è giusto che sia se sappiamo cosa fare e non lo facciamo: ad esempio stiamo accelerando l'evoluzione (la durata) dell'attuale periodo interglaciale. Quando si fermerà del tutto la corrente del golfo inizierà la prossima glaciazione e in Italia il clima sarà quello finlandese. In Europa e Nordamerica ghiacciai, come in sudafrica e in sudamerica. Solo le zone equatoriali e tropicali saranno abitabili dall'umanità. |
| inviato il 14 Dicembre 2022 ore 19:20
“ Quando si fermerà del tutto la corrente del golfo inizierà la prossima glaciazione e in Italia il clima sarà quello finlandese. In Europa e Nordamerica ghiacciai, come in sudafrica e in sudamerica. Solo le zone equatoriali e tropicali saranno abitabili dall'umanità. „ Situazione inquietante ma allo stesso tempo interessante, tutto dipenderà se la proliferazione si adeguerà agli spazi rimasti o se il bipede più cocciuto mai esistito si inventerà mille catastrofici espedienti per continuare a vivere e prolificare ovunque, in questo caso sarà la sua inevitabile tomba. Poi forse il restante ricomincerà. |
| inviato il 14 Dicembre 2022 ore 19:53
Ma cosa avverrà non è dato di sapere , ghiacciai o desertificazione , freddo o caldo , di sicuro sappiamo solo che nelle ere passate i cambiamenti avvenivano con un ritmo tale che la natura poteva adattarsi , oggi i tempi sono talmente rapidi che non riusciamo neanche a misurarli , le nostre ricognizioni sul presente sono già superate al momento dello stilare il rapporto , si può contare solo sulle conoscenze generali : per quello che sappiamo 1 la vita sulla terra è un fenomeno unico e una combinazione straordinaria difficilmente replicabile 2 il 90 % degli esseri viventi sono vegetali il 10 % restante si divide tra 8% erbivori e 2% carnivori 3 l'uomo è l'animale più diffuso sulla terra 4 la possibilità di tramutare sostanza inorganica in alimenti è caratteristica esclusiva dei vegetali 5 tutti gli esseri viventi sopravvivono grazie alle interazioni tra le varie specie e i vegetariani svolgono un ruolo indispensabile alla sopravvivenza dei vegetali che oltre che a produrre il cibo per tutti purificano l'aria dall'anidride carbonica 6 Le risorse alimentari disponibili sulla terra sono insufficienti ad alimentare tutti gli esseri viventi , e la nostra azione riduce sempre più questa disponibilità , prima della metà di ogni anno abbiamo già consumato tutto il disponibile , da quel momento cominciamo ad ipotecare le disponibilità dell'anno successivo a spese di altri esseri viventi . potrei continuare per mezzora |
Che cosa ne pensi di questo argomento?Vuoi dire la tua? Per partecipare alla discussione iscriviti a JuzaPhoto, è semplice e gratuito!
Non solo: iscrivendoti potrai creare una tua pagina personale, pubblicare foto, ricevere commenti e sfruttare tutte le funzionalità di JuzaPhoto. Con oltre 253000 iscritti, c'è spazio per tutti, dal principiante al professionista. |

Metti la tua pubblicità su JuzaPhoto (info) |