| inviato il 06 Febbraio 2022 ore 16:07
Alla luce di questa discussione posso affermare che la stampa su carta è castrata da questo limite ? |
| inviato il 06 Febbraio 2022 ore 16:53
“ Di seguito trovi un link ad altro topic dove confronto due stampe di un'immagine di altro utente, le stampe sono una di Saal e l'altra stampata da me ed entrambe molto, molto vicine alla schermata dell'Eizo dopo aver adottato le misure descritte... „ Forse anche a causa che la prima è tirata di nitidezza (+ rumore) e contrasto ma i colori non corrispondono. Ad es. il muschio in primo piano le rocce a destra e sopratutto il monte a sinistra hanno colori/tonalità diverse. Poi se prese singolarmente, senza confronti, possono andar bene. Ma è normale così. Bisognerebbe provare a fare un profilo della fotocamera con il solito colorchecker poi postprodurre su un buon monitor ben calibrato il raw con inserito il colorchecker e stampare con una buona stampante profilata...epoi...e poi.. e vedere se i risultati confermano la indispensabilità di tutta la procedura ( e attrezzatura) Già il fatto che in PP ognuno ci mette del suo si parte con il presupposto che il risultato deve soddisfare quello che si vede in PP e non la realtà ma visto che la PP per la stampa (softproof) deve essere diversa da quella per il monitor, per il web ecc. meglio alzare bandiera bianca e non farsi troppe fisime |
| inviato il 06 Febbraio 2022 ore 17:23
Ho imparato tantissime cose a questo giro.. Che il monitor è una cosa e la carta è altra cosa. Al monitor la vedi sempre uguale. Su carta la vedi cambiare in funzione della luce presente e al buio non la vedi per nulla. Che se rimani soddisfatto delle tue prime stampe o sei stato molto fortunato o sei davvero bravo. C'è anche la possibilità che lo stampatore sia stato autonomamente molto intelligente. Che se azzecco una quaterna secca, poi spendo quello che serve per capire da me tutto quello che c'è ancora da capire. Monitor e sonda, stampante e carte.. tutto è fondamentale per ottenere il meglio. Che è straordinario portarsi a casa qualcosa di bello che hai visto là fuori. E se riesci a replicarlo bene e attaccarlo alla parete su carta stampata.. allora hai chiuso il cerchio. Che almeno 2/3 di quelli che frequentano forum fotografici e/o social su internet.. non sanno un cacchio di nulla, ma credono di sapere tutto. .. Adesso mi manca solo la quaterna.. |
| inviato il 06 Febbraio 2022 ore 17:27
Gianni05 le tue considerazioni sono corrette, comunque tieni presente che in quel topic si parlava di file con resa di stampa stravolta da Saal, quindi si cercava di escludere eventuali errori di pp. Per avvalorare la tesi che Saal stampa bene se gli dai un file pulito -poi ci possono essere 1000 motivi per vedere attualizzata la legge di Murphy che recita "Se qualcosa può andar male, lo farà"- ho stampato con i miei mezzi una foto e lo stesso file l'ho inviato a Saal. Considerando questo percorso ritengo che le rese siano accettabili e ben lontane dalla delusione provata, in più di un'occasione, alla consegna del risultato dal laboratorio di turno, dopo la pp effettuata in assenza di calibrazione. Voglio dire che quanto vedo a monitor rispecchia sufficientemente quanto reso dalla mia piccola stampante e dal servizio Saal, probabilmente una foto alla schermata evidenzierebbe una terza immagine con dei punti di scostamento rispetto alle prime due, ma ciò non toglie che sono immagini molto simili e sufficientemente soddisfacenti. |
| inviato il 06 Febbraio 2022 ore 17:31
“ Ho imparato tantissime cose a questo giro..Sorriso ... Che se rimani soddisfatto delle tue prime stampe o sei stato molto fortunato o sei davvero bravo. C'è anche la possibilità che lo stampatore sia stato autonomamente molto intelligente. ... „ Quella che viene indicata come "fortuna del dilettante" ... Se ci ho visto giusto, allora sotto a studiare, senza tralasciare il monito, che 55 anni fa, ci rivolgeva l'insegnante di Chimica Organica: "Dopo una spiegazione ci chiedeva, ragazzi avete capito? Certo ora mi dite che è tutto chiaro, però vi faccio presente che al momento vi sembra di possederne i concetti. Di sicuro qualcuno ora può anche ripeterli, ma domani o la settimana prossima? Difficilmente avreste una buona valutazione, perché capire non è uguale ad imparare, per questo occorre studiare e quando sarete in grado di spiegarlo a vostra nonna (poi ho saputo che ripeteva una citazione di Einstein), allora SI! |
| inviato il 06 Febbraio 2022 ore 17:38
La resa poi varia molto a seconda della carta utilizzata e carte lucide andrebbero illuminate con luce più potente rispetto a carte opache. Una carta lucida poco illuminata può sembrare quasi completamente nera mentre rivela moltissimi particolari nelle ombre se illuminata a dovere. |
| inviato il 06 Febbraio 2022 ore 18:24
Aggiungo, questa volta senza parlare di pizze o altro che, la stampa non è facile come sembra. Le stampe che ti ha fatto il laboratorio, su carta fuji presumo in srgb perchè molto probabilmente fatte da un lab che fa stampe chimiche. Diciamo che tu dando a loro un file in srgb, non avresti avuto grossi problemi. Ma, secondo me, è un accontentarsi non sapendo che le foto, elaborate magari su un monitor correttamente profilato per la stampa, con un profilo colore più ampio di uno squallido srgb, posso essere stampate in maniera molto migliore, visto che le stampanti a getto di inchiostro, così come i plotter dedicati alle stampe fotografiche, possono andare anche oltre Adobe Rgb, in alcuni colori e cmq superano di gran lunga uno spazio colore come srgb. In più, stampa a getto d'inchiostro, ti permette di avere a che fare con una quantità di supporti per la stampa, nettamente superiore. Partendo dalle semplici carte politenate finendo alle fine art. COme hai detto anche tu..ovvio che la stampa per essere visualizzata bene, deve essere illuminata correttamente. Se volessi fare una cosa un pò più precisa, dovresti vedere la tua stampa sotto una luce controllata, che abbia magari lo stesso punto di bianco del tuo monitor, ma sono consapevole che questa cosa nella realtà è poco praticabile. Abbiamo nelle case, lampadine di tutti i tipi e colori e la stampa la vedresti sempre diversa. Io quando stampo, poi, le osservo sotto una luce specifica...ma solo per vedere se è coerente con quello che ricordavo di aver visto a monitor. Non le osservo mai affiancate. Per i lighbox, ci sto lavorando perchè delle mie foto sono state pensate proprio per essere stampate su backlit e retroilluminate. Ma è una casino tra led che devono essere di qualità, la creazione dei profili la costruzione del box ecc ecc..Ifelix, ma di dove sei? |
| inviato il 06 Febbraio 2022 ore 18:28
A stampare ho portato i TIF con ADOBE RGB. Sono del gattile comunale di Felixlandia. |
| inviato il 06 Febbraio 2022 ore 18:40
Credo abbiano convertito in uno spazio colore più piccolo.. Vabbè, se eri delle mie parti ti facevo vedere alcune carte e delle stampe. |
| inviato il 06 Febbraio 2022 ore 18:47
“ Alla luce di questa discussione posso affermare che la stampa su carta è castrata da questo limite ? „ Diciamo che le foto stampate e quelle viste su un display hanno caratteristiche differenti. Si potrebbe anche dire che le immagini che si vedono sui display sono castrate dal fatto che non sai mai come sarà tarato il display di chi guarda, e quindi addio fedeltà dei colori, mentre una stampa è quello che è, e se la metti sotto una luce giusta tutti quelli che la guardano vedranno quello che tu hai deciso che si debba vedere (al netto del fatto che la visione non è uguale per tutti, ma se ci addentriamo in quello non ne usciamo più). E anche le stampe retroilluminate non non sono certo esenti da problemi di uniformità della retroilluminazione e dominanti cromatiche indesiderate, oltre a risentire del variare della luce ambiente, perchè l'occhio di chi guarda si "tara" su quella... |
| inviato il 06 Febbraio 2022 ore 18:55
@Lookdido io sono passato da stampanti fotografiche discretamente valide a stampanti terra-terra perchè la mia incostanza nei gestire i periodi di stampa mi portava ai soliti problemi di testine che gli inchiostri a Pigmenti creavano nelle mie Epson (e forse ancora creano). Con i Dye della Canon vivo più serenamente (tra l'altro le testine sono facilmente smontabili e lavabili) e appena finisco le mie scorte di inchiosti originali passerò ad una Canon dye-tank. Questo per dire che sono uno che si accontenta. Per quel che riguarda le stampe che hai postato ripeto quello che avevo detto in precedenza e cioè che il problema (almeno per me) sono gli incarnati, la pelle del viso che quando non corrisponde esattamente a quello visto a monitor mi crea frustrazione (non esageriamo ) mentre per paesaggi ecc. il colore (sempre per me) diventa soggettivo. |
| inviato il 06 Febbraio 2022 ore 19:09
Si, se non usate spesso i rischi che si intasino, è alto. Ancora posseggo una canon pro1, stampante che sforna stampe di tutto rispetto, ma ormai non la uso più ed è spenta da tempo, in quanto stampo col plotter e credo che gli inchiostri si siano seccati! |
| inviato il 06 Febbraio 2022 ore 19:24
Caro Gattone, il mio consiglio è che dedicarti alla stampa a casa lo puoi posticipare è bello ma è un salasso di competenze. Intanto dedicati a curare la ripresa e la PP. Il lab te le stampa in 20 min e sei contento, in più ti dice che belle foto, a casa chi ti dice belle foto? |
| inviato il 06 Febbraio 2022 ore 19:30
Nei lontani anni 70, quando era d'obbligo avere un impianto HiFi, documentandomi sulle riviste specializzate rimasi colpito da un articolo che consigliava prima di spendere cifre esorbitanti in ampli casse piatti-giradischi ecc di fare una visita audiometrica perchè, come immaginabile, un difetto dell'udito avrebbe vanificato tale spesa. Pensavo se anche per la fotografia una visita oculistica e un test di daltonismo potrebbero essere utili www.it.colorlitelens.com/test-di-daltonismo.html |
| inviato il 06 Febbraio 2022 ore 20:02
“ Pensavo se anche per la fotografia una visita oculistica e un test di daltonismo potrebbero essere utiliMrGreen. „ Tu scherzi, ma ad una visita medica al lavoro mi hanno trovato un leggero difetto di visione su pattern fini di colori diversi affiancati. Roba che normalmente non te ne accorgi nemmeno, ma può essere fastidiosa in certi lavori (tipo scegliere la giusta resistenza da saldare su un circuito). Per astigmatismo e ipermetropia invece bastano gli occhiali. |
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