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Voglia di Canon... FD


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avatarsenior
inviato il 17 Dicembre 2021 ore 11:27

A onore del vero però andrebbe anche considerata l'ipotesi dello scanner a tamburo virtuale, il classico Hasselblad (Imacon?) per intenderci, in grado di fornire prestazioni che si collocano in posizione intermedia fra quelle del tamburo e quelle di un classico scanner dedicato come, per esempio, l'ottimo Nikkor Coolscan 5000 ED, ma anche in questo caso il costo di un ottimo usato, nonostante il crollo verticale dei prezzi, non credo si discosti molto da 3000 o 3500 € Eeeek!!!

avatarsenior
inviato il 17 Dicembre 2021 ore 11:39

Cavoli... un degrado del 40% con uno scanner a tamburo...? Chissà allora quante informazioni si perdono con la scansione standard delle macchine da stampa dei laboratori, che scansionano un fotogramma in pochi secondi...Triste
Ecco perchè, come dicevo nella mia risposta a Giulia, le ultime stampe da negativo (6x7..) non mi avevano entusiasmato, mentre conservo ancora stampe "analogiche" di impatto assai superiore...;-)
Peccato, perchè dal medio formato, specie se di alto livello (Mamiya, Hasselblad, ROllei, etc), a prescindere dal B.N., si potrebbero ottenere risultati di alto livello...
Per carità, con le fotocamere digitali di oggi si ottengono cmq ottimi risultati.... ma l'impatto è diverso.. difficile da definire e quantificare, ma cmq diverso..
Un mio amico, titolare di uno studio fotografico, quando ancora il digitale era pressochè sconosciuto, stampava il 6x7 con l'ingranditore, e metteva la stampa dentro una strana macchina di cui non ricordo il nome, e nel giro di pochi minuti usciva una stampa di eccellente qualità...
Scusate se sono andato fuori tema... qui di parlava di sistema FD, ma sotto alcuni aspetti i tema è analogo.. con le dovute proporzioni, anche il 35mm, specie se acquisito con obiettivi di alto livello, può dare ottime soddisfazioni. Ma per favore non parlatemi di scanner piani o per pellicola. Tanto vale acquisire direttamente in digitale...Sorry Sorry !
Per apprezzare appieno le caratteristiche distintive della pellicola, penso che tutte le fasi del processo dovrebbero essere rigorosamente analogiche... questa ovviamente è una mia opinione, ma considerando i costi dell'analogico, e dover subire degradi sensibili, sorge spontanea una domanda.. Ne vale la pena..? In caso affermativo.. quando..? Confuso

avatarsenior
inviato il 17 Dicembre 2021 ore 11:52

Tanto vale acquisire direttamente in digitale..


ovvio la catena totalmente analogica è la più coerente e di fatto sfrutta completamente le possibilità date dalla pellicola

però anche il processo ibrido ovvero passando attraverso la scansione offre un risultato comunque diverso dalla foto digitale.

L'errore di base è ragionare in termini di meglio o peggio tra analogico o digitale (in base a cosa poi... bisognerebbe di volta in volta definire i parametri...)

vanno considerati come procedimenti diversi che portano a risultati diversi... non continuare sempre a confrontare mele con pere che sempre frutta è ma non è la stessa cosa ;-)

avatarsenior
inviato il 17 Dicembre 2021 ore 14:28

Hai ragione Stile70: inutile continuare a paragonare le due cose e non solo per una diversa qualità e "impronta" della foto, ma anche perchè diversi sono il sapore e il piacere del trattamento in proprio della pellicola o del file digitale. Però, non sono completamente d'accordo sulla diversità di risultati tra trattamento ibrido rispetto ad una foto digitale: io ho avuto un periodo in cui facevo regolarmente la scansione di diapositive in formato 6X7 della mia Mamiya 7. Usavo il modello di punta, piano, della Epson. La scansione di dia in formato 135 la abbandonai presto perchè non dava risultati molto apprezzabili per la stampa, mentre il medioformato aiutava molto a migliorare la qualità della scansione: ora, io oggi non sarei in grado di apprezzare la differenza tra una stampa fatta da me da file proveniente da quelle scansioni rispetto a foto digitali native se non per la maggiore nitidezza dei particolari più fini dei file provenienti della mia Nikon D800. Il cosiddetto "sapore" diverso della foto analogica e poi scannerizzata io proprio non lo vedo: vedo, a grandi ingrandimenti, una minore nitidezza, almeno con i mezzi di scansione per me disponibili. Ma, visto, come si diceva con Paolo che scansioni con scanner a tamburo o virtuali non sono cose da praticare con semplicità, per me l'argomento è chiuso. Per me che amo la stampa, se adoperassi la pellicola farei solo stampe con ingranditore del bianconero, oppure farei diapositive. NON farei stampe a colori perchè ho provato anni fa e avevo difficoltà a ottenere risultati accettabili (di mandare cose mie a un laboratorio non se ne parla proprio...) e, quindi, per me sarebbe inevitabile stampare da digitale

avatarsenior
inviato il 17 Dicembre 2021 ore 15:16

Secondo me non è solo un problema di approccio, che ovviamente è sempre personale e quindi vale solo per noi stessi, e questo, sapendosi a priori, blocca sul nascere qualsiasi discussione e quindi non ne parliamo proprio, ma è piuttosto una questione di onestà intellettuale.

Perchè, amici miei, quando qualcuno parla di sensazioni: il famoso "sapore analogico" diverso e pure contrapposto all'omologo "sapore digitale" non può, in tutta onestà, non comprendere come un processo che preveda a priori la digitalizzazione di un originale chimico inevitabilmente snatura, non voglio dire del tutto ma di certo in gran parte, proprio quel sapore analogico di cui tanto si parla!

Poi, è ovvio, ci sono situazioni e situazioni, una diapositiva, se proprio vuoi stamparla, non puoi non digitalizzarla, ma questa evenienza va intesa piuttosto come una extrema ratio e non già alla stregua di una prassi comune.

avatarsenior
inviato il 17 Dicembre 2021 ore 18:03

L'errore di base è ragionare in termini di meglio o peggio tra analogico o digitale (in base a cosa poi... bisognerebbe di volta in volta definire i parametri...)


Per quanto mi riguarda... non mi sono espresso in termini di "meglio" e "peggio" Sorry
Infatti ho preferito parlare di "impatto diverso" ..;-)

avatarjunior
inviato il 17 Dicembre 2021 ore 23:39

Io non ho uno scanner per cui non posso valutare. Però ho visto molte scansioni, sia di negativi che di diapositive, alcune anche fatte bene, e comunque non ci siamo. Concordo anch'io che non si possa parlare di meglio o peggio, ma di diverso si.
Torno a citare l'amico Domenico (e mi spiace che non sia lui a parlarne) perché ho visto le sue stampe a colori, rigorosamente ottenute da processo interamente analogico e le stampe ottenute da diversi laboratori esterni. Ecco, l'impressione che si ricorra alla scansione l'ho avuta anch'io. Ed i risultati che ho visto tirar fuori dalla sua camera oscura sul colore sono strabilianti. Poi, che sia una via poco praticabile nella routine, non c'è dubbio. Solo le tarature della testa colore e misurazioni con color tester delle carte e poi giù filtri ecc mi scoraggiano. Se poi penso a quella sviluppatrice Jobo da 40 Kg mi viene freddo... E dunque, la scansione per noi comuni mortali, diventa una opzione percorribile.

avatarsenior
inviato il 18 Dicembre 2021 ore 7:20

Io stampo bianco e nero, e pur non essendo una cima la stampa da ingranditore su banale carta Foma è risultata di gran lunga migliore di varie stampe digitali. Il digitale è comodo in molte cose ma la fase di stampa non è banale, oltre che fuori controllo se non siamo noi a farla. L'unico modo per avere belle stampe in digitale per me è affidarsi a uno stampatore o attrezzarsi per farlo in casa, il resto è accontentarsi.
E poi scusate fare un ritratto, stamparlo e regalarlo possibilmente con una dedica non ha eguali in soddisfazione e valore :)

user14408
avatar
inviato il 18 Dicembre 2021 ore 8:54

@giulia

Se poi penso a quella sviluppatrice Jobo da 40 Kg mi viene freddo...


Io ho risolto ricreando, nel principio, un sostituto del processorre Jobo.ne ho parlato un paio di volte in "fotografia analogica". Semplice, comodo, efficace, occupa niente e riponi il tutto quando non serve.

avatarsenior
inviato il 18 Dicembre 2021 ore 8:57

Cavoli... un degrado del 40% con uno scanner a tamburo...? Chissà allora quante informazioni si perdono con la scansione standard delle macchine da stampa dei laboratori, che scansionano un fotogramma in pochi secondi...
Ecco perchè, come dicevo nella mia risposta a Giulia, le ultime stampe da negativo (6x7..) non mi avevano entusiasmato, mentre conservo ancora stampe "analogiche" di impatto assai superiore...




Per correttezza di informazione caro Frank va però specificato che Henning Serger le sue prove le ha condotte adoperando delle mire a contrasto molto basso, orientativamente fra 2:1 e 4:1 all'incirca, questo significa che quelle mire, già di loro molto povere di informazioni (alias risoluzione;-)) all'origine, potrebbero aver subito un ancor maggiore degrado di quello che, ragionevolmente, avrebbero subito se fossero state riprese con un contrasto ottimale, diciamo fra 32:1 e 64:1, dove, molto probabilmente, il degrado, pur forte, non credo avrebbe raggiunto quei catastrofici livelli.
In altre parole se si parte da un negativo o, meglio ancora, una diapositiva di ottima qualità il degrado ci sarà sempre, del resto è inevitabile Triste, ma consentirà comunque delle stampe di ottima qualità... perlomeno fino a formati... come dire... ragionevoli ecco!
Diciamo +/- 20 o 25X?

avatarsenior
inviato il 18 Dicembre 2021 ore 12:31

DURDEN: sono in accordo con te. Dal momento che amo la stampa, se usassi la pellicola, stamperei in proprio, come ho fatto tanto in passato, con ingranditore e non ci penserei proprio a fare le scansioni. Ho provato a fare scansioni di pellicole bianconero e spesso la grana risulta notevolmente esaltata in modo fastidioso. Forse non ho provato con la pellicola giusta ( FP4 sviluppate da me ) e non si trattava del formato giusto (il 135) dal momento che ho detto che nel colore, invece, per fare scansioni misi subito da parte il piccolo formato che non mi dava risultati soddisfacenti, mentre andava meglio con il MF 6X7.
Per quanto riguarda il colore (che è quello che faccio nel 95% dei casi), tanti anni fa ho provato con ingranditore e filtri, ma era complesso e i risultati altalenanti. Risultati notevolmente migliori, riproducibili e fedeli alle mie aspettative con la stampa da digitale. E quindi procedo così ormai.
Sempre d'accordo con DURDEN: anche la stampa digitale non è semplice e richiede studio e prove. E, per me, va fatta in proprio, tranne nel caso, ovviamente, di mostre in grande formato. Di affidare i miei A3 o A3+ a un laboratorio, a parte considerazioni economiche (io stampo tutte le mie foto che mi piacciono , un centinaio all'anno) non ci penso proprio! Nessuno, fino ad oggi, mi ha mai soddisfatto e non è facile trovare uno stampatore che dialoghi con me e mi segua nelle mie indicazioni: quando diventerò Salgado probabilmente ci saranno stampatori che mi concederanno tutto il loro tempo e seguiranno esattamente le mie indicazioni. Per ora, io sono l'unico che mi sta a sentire!
E sono d'accordo anche sul piacere di regalare ad un amico un ritratto o una mia foto; con la stampa digitale, se l'amico viene a casa mia, in 5 minuti gli do la stampa, producendola davanti ai suoi occhi.

avatarjunior
inviato il 18 Dicembre 2021 ore 14:35

Io ho risolto ricreando, nel principio, un sostituto del processorre Jobo.ne ho parlato un paio di volte in "fotografia analogica". Semplice, comodo, efficace, occupa niente e riponi il tutto quando non serve.


Ma tu stai parlando di sviluppo o anche di stampa? Lo sviluppo del colore lo faccio anch'io. Per la stampa, oltre a non avere una testa colore, non ho ancora il background tale da ottenere risultati ripetibili e costanti...

user14408
avatar
inviato il 18 Dicembre 2021 ore 22:10

Sviluppo giulia sviluppo.non stampo colore con ingranditore. Il mio colore è solo diapositive che a volte faccio scansionare e stampare da un lab fine art di fiducia.

avatarjunior
inviato il 18 Dicembre 2021 ore 23:13

Ah, ok, allora siamo d'accordo. Anch'io sviluppo il colore da me. Però per le stampe le faccio fare a Domenico.
In caso contrario, anch'io avrei lasciato perdere. E concordo con Claudio, i risultati sono troppo altalenanti in mani inesperte.
Al momento sto imparando ma sono ben lontana dal produrre due stampe decenti consecutivamente. Ma, chissà che con il tempo non riesca a diventare autonoma anche in questo.

avatarsenior
inviato il 19 Dicembre 2021 ore 5:34

A diventare autonona lo diventerai cara Giulia, il problema è vedere se ne vale la pena; perché attrezzarsi per stampare il colore richiede un mucchio di tempo, di spazio da delegare solo a questo scopo, e soprattutto degli investimenti notevoli, anzi decisamente onerosi se si considera la mole, ridottissima, di stampe che produrrai nel tempo e, di conseguenza, il costo pro capite di ciascuna di esse.

A conti fatti la strada di Maceric è quella migliore: fotografare in diapositiva e, per le poche stampe che gli occorrono, ricorrere a una buona scansione.

Intendiamoci: la strada intrapresa da Domenico è la Via Maestra, ma Domenico ha iniziato a percorrerla quarant'anni fà, imparando dal nonno... mentre tu i suoi eccelsi risultati (e solo quelli) li vedi ora... ossia quarant'anni dopo ;-)



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