| inviato il 30 Maggio 2024 ore 21:49
Ma non è l'oggetto del topic Maurizio, è un'altra cosa: potremmo aprire un altro topic, ma solo un progettista delle fotocamere potrebbe risponderti. Anche perché la cosa dipenderà anche dalla profondità in bit dell'acquisizione e dal formato acquisito. |
| inviato il 30 Maggio 2024 ore 21:49
“ probabilmente 0,00X ms, una cifra insignificante a livello lessicale dovremmo dire "valore prossimo allo zero" „ no, per logica è il tempo più veloce che possiede... |
| inviato il 30 Maggio 2024 ore 21:53
“ probabilmente 0,00X ms, una cifra insignificante „ “ no, per logica è il tempo più veloce che possiede... „ nel caso di 1/80000 (che è il tempo più breve con cui puoi scattare con sony a9iii) è 0,0125 ms (ho tolto uno zero, scusate) (un RO in questo caso 240 volte più veloce rispetto a quello di un otturatore meccanico) |
| inviato il 30 Maggio 2024 ore 22:16
L'acquisizione cui fa riferimento Maurizio richiede più tempo di così a mio avviso. Vado a spiegarmi brevemente. Mettiamo che il costruttore vi dichiari 250fps massimi. Ecco, il tempo non può essere di molto inferiore a 1/fps, come scrivevo prima. Neanche troppo vicino chiaramente sennò non c'è margine per nulla, ma nemmeno può essere 1/80000 a logica, sennò chi glielo fa fare al costruttore di limitarsi a 250fps? Facciamone un migliaio, ma che dico, tre migliaia! Anche perché per scrivere l'immagine sul buffer devi convertire il segnale acquisito (sensel esposto per quel 1/80000s, ecco dove entra in gioco quello specifico numero!), riversarlo nelle memorie attinenti al pixel o gruppo di pixel, mettere tutto insieme, sequenziare e codificare il RAW, appiccicarci gli exif (standard più i tuoi proprietari), convertire in JPEG con le opzioni utente (e la conversione c'è sempre, sempre, infatti dentro ad ogni RAW è sempre presente anche un JPEG incorporato, che è quello che vedrete nello schermo rivedendo lo scatto solo RAW) e infine travasare tutto questo ben di Dio nel buffer della fotocamera (quello famoso che si riempie in raffica). |
| inviato il 30 Maggio 2024 ore 22:20
Diciamo che sotto questo aspetto trovo plausibile l'ipotesi di un intorno dei 3ms che scaturiva fra le righe di uno dei post di Maurizio stesso. 2.5ms sono 1/400, è coerente e ragionevole in considerazioni di tutte le tempistiche e le operazioni in ballo. Però ecco, mi ripeto, non si parla del readout ma dell'acquisizione, e quella non penso di possa in qualche modo misurare con certezza: a differenza del readout che è banale, ci vorrebbero i progettisti e i tecnici delle case stesse. Ovviamente anche le prestazioni dei processori e delle circuiterie del sensore influiscono pesantemente sulla tempistica totale di acquisizione. |
| inviato il 30 Maggio 2024 ore 22:50
“ Che é quello che MI interessa di più (quanto ci mette ad acquisire). „ Che vuol dire acquisire? Non capisco a quale altra tempistica ti riferisca. |
| inviato il 30 Maggio 2024 ore 22:55
“ ma nemmeno può essere 1/80000 a logica, sennò chi glielo fa fare al costruttore di limitarsi a 250fps? Facciamone un migliaio, ma che dico, tre migliaia! „ il resto dell'elettronica, a spanne... |
| inviato il 30 Maggio 2024 ore 23:05
Eh appunto, da qui il ragionamento! |
| inviato il 30 Maggio 2024 ore 23:19
ma quale ragionamento?...il ro del gs coincide col tempo scelto, il più rapido è 1/80.000.......per ora... |
| inviato il 30 Maggio 2024 ore 23:21
Cerchiamo di fare un po' di chiarezza. Qui si parla di segnali trasmessi "da" e "tramite" componenti elettronici. Ovviamente si parla di millisecondi e credo anche di nanosecondi). Il sensore "legge" tramite i fotodiodi la luce che riceve nel momento in cui azioniamo lo scatto (e già tra l'azionamento e il ricevimento del segnale da parte dell'otturatore c'é un tempo). Questa lettura nel GS é simultanea ma la GENERAZIONE del segnale richiede COMUNQUE un certo tempo (infinitesimo nel GS, un po' più lungo nel RS dato che alla generazione del segnale si aggiunge il tempo di lettura delle varie righe del sensore. Poi, questo segnale viene trasmesso al buffer e quindi alla scheda e anche queste "operazioni" richiedono dei tempi (ovviamente si parla sempre di tempi brevissimi MA MAI ZERO). Sono questioni fisiche e sono, a mio avviso, INDIPENDENTI da tempi di scatto e raffica ma dipendono UNICAMENTE dai vari componenti la "catena" ovvero: sensore, buffer, scheda. IMHO of course Ricordo infine che le "prestazioni" di una "catena" di componenti é determinato dalle "prestazioni" del componente MENO PERFORMANTE (il cosiddetto "collo di bottiglia"). |
| inviato il 30 Maggio 2024 ore 23:25
Quello che conta per la fotografia è che l'intero sensore si attiva a si disattiva tutto contemporaneamente, il resto sono seghe mentali. |
| inviato il 30 Maggio 2024 ore 23:27
“ Sono questioni fisiche e sono, a mio avviso, INDIPENDENTI da tempi di scatto „ nel gs il tempo di scatto è il tempo di lettura, il fatto che sia simultaneo non significa che non abbia un tempo misurabile, siamo nel campo della fisica non nel mondo di Harry Potter |
| inviato il 30 Maggio 2024 ore 23:33
“ nel gs il tempo di scatto è il tempo di lettura „ Non ne sono sicuro. Preferirei approfondire. A sensazione direi che dovrebbe essere inferiore al tempo di scatto più breve proprio perché ci sono gli altri tempi ma le sensazioni spesso portano a conclusioni errate. La tua affermazione da dove deriva ? |
| inviato il 30 Maggio 2024 ore 23:38
Maurizio nella pagina precedente ho argomentato, ho messo anche una foto di esempio “ ragazzi il punto è che qualsiasi cosa che si muove, a qualsiasi velocità, un sensore gs la fotograferà senza effetto RS un otturatore elettronico di un sensore RS o un otturatore meccanico invece avranno un effetto RS se quell'oggetto si muove oltre una certa velocità in questo senso il tempo di RO è zero spero che questa foto chiarisca la cosa „
 “ possiamo discutere dei 250 iso, del rumore, della gd, dei 24 mpx, ok, ma quella macchina della sony introduce una rivoluzione epocale non solo nel campo della fotografia digitale, ma nella storia della fotografia ci sono oggetti che prima di questa macchina non era possibile "congelare" „ “ probabilmente 0,00X ms, una cifra insignificante a livello lessicale dovremmo dire "valore prossimo allo zero" „ “ nel caso di 1/80000 (che è il tempo più breve con cui puoi scattare con sony a9iii) è 0,0125 ms (ho tolto uno zero, scusate) (un RO in questo caso 240 volte più veloce rispetto a quello di un otturatore meccanico) „ |
| inviato il 31 Maggio 2024 ore 0:09
@Maurizio La tua catena: sensore, buffer, scheda (facciamo finta che non ci sia altro) (tempo di "acquisizione") Ttot = Treadout + Twrite_buffer + Twrite_scheda Sensore GS -> Treadout = 0 ("trascurabile", nel senso che la fisica da a questa parola cioè più piccolo dell'incertezza con cui misuro le altre grandezze in gioco). Sensore RS -> Treadout = .... quelli che sappiamo Per tutti i sensori Fino a che il buffer ha spazio, non scrivo sulla scheda quindi Twrite_scheda=0 e il tempo di "acquisizione" è Ttot= Treadout + Twrite_buffer. Se ci interessa sapere come questo influenzi la raffica, possiamo dire che: DeltaTmin_raffica = 1/fps_max > Ttot = Treadout + Twrite_buffer cioè che l'intervallo di tempo minimo tra due frame deve per forza essere maggiore del tempo per "acquisire" uno di questi, pena la perdita di dati. Se il buffe si riempie, la raffica deve per forza rallentare o fermarsi per il tempo necessario a svuotare il buffer per poi riprendere come prima. Tutto semplice. In tutto questo, i tempi di esposizione non c'entrano nulla se non che, se voglio una raffica a 100fps, il tempo di esposizione t dovrà essere più breve del DeltaTraffica = 1/fps almeno del tempo necessario per "acquisire" un frame quindi t < DeltaTraffica + Ttot (supponendo che abbiamo ancora spazio nel buffer) My 2 cent |
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