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Alla ricerca della resa analogica - 2


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avatarsenior
inviato il 22 Marzo 2022 ore 13:39

State facendo tutto un film con sta storia dell'analogico/argentique, ecc...certo non posso che consigliare a tutti di acquisire una buona dose di esperienza con la foto analogica e tutto quello che ne consegue : camera oscura, stampa all'ingranditore, sviluppo dei film, diapositive ecc...gia solo per avere delle basi solide per avere una "referenza" di lavoro per evitare le "esagerazioni" della foto digitale. Confesso che pratico ancora l'analogico ma in maniera ibrida, cioé solo allo scatto, poi faccio sviluppare I film in labo e li scansiono per lavorarli in digitale...non mi voglio più "ingombrare" di tutta l'attrezzatura e prodotti da camera oscura e fare una caccia spietata al più infimo graffio e/o granello di polvere che si ritrova invariabilmente nella stampa da riticcare poi col pennellino e gli inchiotstri speciali...l'ho già fatto per mooolti, troppi anni ....ma fate, fate divertitevi che l'esperienza analogica é irrimpiazzabile Sorriso

avatarsupporter
inviato il 22 Marzo 2022 ore 13:42

vabbe lasciamo perdere, sei te che hai usato il personaggio Druisilla in termini dispregiativi, mo viene fuori che adesso sono stato io, che poi io non so cosa se sia un trans, presumo, credo sia un uomo che si veste da donna, ma poco mi importa, non la seguo, non la conosco e non mi interessa

vabbe chiudiamo altrimenti diventa una polemica stucchevole, buone foto e stampe ;-)

avatarsenior
inviato il 22 Marzo 2022 ore 13:46

buone foto e stampe anche a te Sorriso

avatarsenior
inviato il 22 Marzo 2022 ore 14:27

Ma quindi gira ancora la balla della quantità di argento?

Capsico che recentemente l'ha tirata fuori di nuovo un noto "divulgatore" (che casualmente vende pellicole), ma ragazzi credete proprio a tutto-tutto???

avatarsenior
inviato il 22 Marzo 2022 ore 14:54

Eh ai miei tempi ci mettevano anche oro, rubini e smeraldi... come siamo caduti in basso...MrGreen

avatarsenior
inviato il 22 Marzo 2022 ore 15:38

Poi mi direte cosa vi spinge a cercare sempre e comunque i materiali di adams mitizzando cose improbabili.
Lui scattava negli anni 20-70, usava il materiale disponibile all'epoca compresi certi obbiettivi multifocale che lasciamo perdere e delle emulsioni con variabilità improbabili.
Man mano che la tecnologia si evolveva ha contribuito a sviluppare nuovi materiali e a usare quello che c'era in giro, senza più di tanti pregiudizi.

La differenza è che sapeva fotografare e conosceva a menadito i materiali (e ha tirato fuori ottimi risultati con qualunque cosa avesse sotto mano). Chi blatera sull'internet invece, di solito, zero.

avatarsenior
inviato il 22 Marzo 2022 ore 15:42

Molti giovani comprano le Fuji, perchè esteticamente molto belle, le definiscono Vintage. Fuji propone le bellissime simulazioni pellicola. I giovani di oggi sono molto svegli, ma soprattutto molto informati (hanno internet!). Dopo aver speso 1000 Euro per avere una simulazione, fanno 1+1 e pensano: " Perchè non provare le pellicole e vedere l'effetto
originale, dato che ancora le vendono?". Infatti molti iniziano comprando le compatte analogiche. Andate a vedere la quantità di usato di questo tipo, in vendita attualmente da NEW OLD CAMERA di Milano, e comprenderete che qualcosa nel mondo analogico/argentico si sta muovendo.
Io probabilmente sono un nostalgico, però il digitale, quello vero, con HDR ed ipernitidezza, forse non è la panacea di tutti i mali. E' un' opportunità creativa. Come lo è il mondo analogico.
Come diceva una publicità: "TWO is meglio che ONE" ;-)

avatarsenior
inviato il 22 Marzo 2022 ore 15:53

@Tykos concordo pienamente.
C'è anche chi oggi si ammazza di test non solo sulle diverse emulsioni ma anche sui diversi lotti della stessa…e se ci si diverte, tanto meglio così…

La verità sta come (quasi) sempre nel mezzo: avere consapevolezza di cosa si sta usando, partendo da una base, affinando il metodo e imparando a conoscere lo strumento (e il supporto), ma facendo anche qualche foto vera oltre ai test di sensitometria.

Se poi ci si diverte anche con tecniche antiche che problema c'è? È un bel modo per sperimentare.
In fondo (e grazie a Dio) non è la linea per millimetro il comune denominatore di ogni fotografo.

avatarsenior
inviato il 22 Marzo 2022 ore 16:17

ma infatti il problema è chi con sicumera dice "io uso la trix perché la usava cartier-bresson", o "io uso solo carta oriental perché la usava adams".
Sono banfate da forum, fanno ridere perché 1-va' a sapere perché usavano quelle, magari per caso, magari c'erano solo quelli o poco altro 2-nel frattempo facile che siano cambiati trecento volte i prodotti rimasti, tipo la suddetta trix che manda in visibilio l'internet e non c'entra nulla con quella degli anni 60 3-usare lo stesso prodotto di qualcun altro non serve a nulla se non a farsi belli sull'internet

I test servono, se uno ha pazienza, voglia ed esigenza di farli. Non sono il primo passaggio da fare, si vive bene anche senza, è un ottimo argomento da flame ma davvero non capisco su cosa si arrabattino i pro e i contro, è come se ci si scannasse sull'uso della matita HB o B1, ma fate un po' quello che vi pare...

avatarsenior
inviato il 22 Marzo 2022 ore 17:12

A volte mi viene da pensare che il ritorno all'analogico, sia nella produzione di foto che di registrazioni audio, sia una specie di fuga dalla libertà.
Mi spiego meglio. I procedimenti analogici, per quanto chi li usa cerchi di raggiungere una resa il più possibile fedele ed accurata di quel che vuole riprodurre, hanno alcune loro caratteristiche imprecisioni, inaccuratezze ed infedeltà nella resa che alla fin fine piacciono (se scegliamo i mezzi giusti da usare) e piace fare quel percorso perché porta quasi sempre a un certo tipo di risultato, conosciuto e gradito: un certo tipo di grana, una certa distorsione dei colori, certi comportamenti del materiale quando ci si avvicina (o si va un po' oltre) ai suoi limiti dinamici eccetera.
Il digitale invece è (in genere) più performante e "neutro". Se si fanno foto o registrazioni audio per scopi scientifici va meglio, ma quando si tratta di usarlo per scopi "artistici" (e metto il termine tra molte virgolette, ma immagino che ci capiamo lo stesso) allora per cercare di esprimere qualcosa in più ecco che abbiamo a volte bisogno di inserire delle imperfezioni, e abbiamo nostalgia dei procedimenti analogici che ne inserivano di tipiche, conosciute e gradevoli, e portavano con certezza a certi effetti. Se invece vogliamo inserirle in un contesto di elaborazione digitale lo possiamo fare lo stesso, e anzi abbiamo a nostra disposizione risorse molto più ampie. Qualche esempio: se voglio avere una resa dei colori più calda o più fredda mi basta smanettare un cursore e posso spostarmi di centinaia di gradi Kelvin con un clik, e posso piazzare il cursore dove voglio, con una risoluzione di un singolo grado, mentre con la pellicola posso solo affidarmi, in fase di ripresa, a quella decina di filitri correttivi della temperatura cromatica che potrei trovare (ammesso che si trovino ancora). Altro esempio: col bianco e nero invece di quella mezza dozzina di filtri colorati più usuali se agisco in digitale posso mixare i canali ottenendo combinazioni che corrisponderebbero a centinaia se non migliaia di filtri colorati differenti. Il contrasto lo posso controllare con mezzi molto più sofisticati della semplice scelta di carte differenti in fase di stampa o con variazioni di sviluppo del negativo. Mascherare singole zone dell'immagine applicandoci effetti differenti con il digitale è facilissimo, e se non mi piace il risultato rifaccio tutto in 5 minuti, mentre mascherare le stampe sotto l'ingranditore ci vuole una bella pratica e una volta esposta la carta non si torna indietro. Eccetera eccetera eccetera.
Tutte queste possibilità però spesso ci mettono in crisi, perché è facile esagerare e ottenere effetti molto discutibili, per inesperienza ma anche (ahia!) per mancanza di gusto. Tutta questa libertà è troppa, me la devo studiare se voglio imparare a usarla bene, mentre quando scattavo col Kodachrome in condizioni di luce che conoscevo, voilà, lo spettacolo era assicurato...

avatarsenior
inviato il 22 Marzo 2022 ore 18:34

La perfezione ha un grande difetto, tende ad essere noiosa ... (William S. Maugham)

avatarsenior
inviato il 22 Marzo 2022 ore 18:37

Capisco la tua analisi @miopiartistica, la trovo anche molto a fuoco.
Per me invece è una sorta di ritorno alla realtà, a qualcosa che “tocchi” non solo a livello tattile, a qualcosa di materico.
Si parlava del suono “pieno” (uso le virgolette) del vinile, o della matericità, appunto, della fotografia argentica. Ecco per me è una fuga da bit e byte.
Io non so se sia così o se questa sia solo un'illusione, ma posso dire che per me il discorso ha un senso.
Penso che mediamente l'80% delle nostre giornate lo si passi davanti a un monitor, grande o piccolo che sia, e l'idea che esista ancora qualcosa che può farne a meno sia un modo per tenersi aggrappati a qualcosa che non sia virtuale, impalpabile.

Poi c'è il gusto personale, ma credo che in fondo si parli di altro

avatarsenior
inviato il 22 Marzo 2022 ore 18:37

Più che altro quando ti rendi conto che 3/4 del lavoro di post produzione che fai è per ottenere una resa che hai bella e pronta in analogico, ti viene voglia di usare direttamente l'analogico...

avatarsenior
inviato il 22 Marzo 2022 ore 18:52

Poi esiste oltre alla resa un altro discorso che è quello dell'esperienza d'uso. Al di là di ciò che si può replicare anche con una moderna ml (tutto manuale, 36 scatti e stop, senza preview degli scatti), a me piace proprio tenere in mano e usare qualcosa di completamente meccanico, senza obsolescenza, aggiornamenti software, problemi di compatibilità, batterie...
E mi piace tenere in mano i negativi, che sono un oggetto reale, non una sequenza di 0 e 1.
E anche quelli saranno molto più longevi di file che rischiamo di non sapere più neanche come aprire tra 50 anni.

avatarsenior
inviato il 22 Marzo 2022 ore 19:37

a me piace proprio tenere in mano e usare qualcosa di completamente meccanico, senza obsolescenza, aggiornamenti software, problemi di compatibilità, batterie...
E mi piace tenere in mano i negativi, che sono un oggetto reale, non una sequenza di 0 e 1.


Si anche a me e sopratutto l'assenza di cavi, cavetti, caricabatterie, carte memoria, ecc...pero cerco di combinare le 2 tecnologie scansionando i negativi/diapositive per evitare di attrezzarmi una camera oscura completa..



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