| inviato il 26 Agosto 2021 ore 11:04
“ insomma se il Bayer pialla, il foveon gratta, ma mentono entrambi „ alla fine la verità è venuta a galla, questi sensori vogliono prenderci per il c*lo... più di tutti l'x-TRANS |
| inviato il 26 Agosto 2021 ore 11:05
La questione non è tanto se foveon sia meglio o peggio di bayer, entrambi hanno pregi e difetti. Viene da pensare che se il foveon avesse ricevuto tante attenzioni (sviluppo e finanziamenti relativi) quante ne hanno ricevute i sensori bayer forse oggi avremmo qualcosa di veramente strepitoso, ma non è andata così. O forse no, forse ci sono dei limiti invalicabili nella tecnologia del foveon, ma queste sono questioni abbastanza inutili: le cose sono andate in un certo modo e oggi abbiamo i bayer che abbiamo e abbiamo i foveon che abbiamo, e amen. Quindi non ha senso che ci debbano essere paladini di uno o dell'altro, semplicemente sono due tecnologie che, in prima battuta, restituiscono immagini con caratteristiche diverse. Si fanno un po' quei discorsi che si facevano una volta a proposito di obiettivi Leitz e Zeiss. Non è che si possa dire quali erano i migliori, entrambi avevano una loro resa caratteristica e c'era chi sceglieva l'uno o l'altro a seconda delle immagini che aveva in mente di produrre. Perché non dovrebbe essere lo stesso col foveon? Lo usi se ti interessa avere un certo tipo di resa dell'immagine. Oppure non lo usi. Dove sta il problema? |
| inviato il 26 Agosto 2021 ore 11:10
“ La “matericità” a cui ti riferisci è in fondo data dalla capacità di risolvere i dettagli fini della superficie, ossia alla fine della fiera separare due linee vicine con il giusto contrasto. „ Cosa che Merrill esegue perfettamente per sua natura, mentre il bayer ci deve mettere in mezzo una linea grigia.... “ Ora levo il disturbo, tranquillo. „ Otto, detto onestamente, hai troppe certezze per avere posseduto una Merrill per 1 mese 4 anni fa.... Secondo me un Foveon ti ha picchiato da piccolo Perchè non si spiegherebbe altresì il tuo partecipare a questi thread che ti vedono completamente estraneo, per ripetere le solite 4 cantilene che leggi in giro...... |
| inviato il 26 Agosto 2021 ore 11:19
oddio ci vuole pure il contraddittorio, altrimenti diventerebbe un topic un po' ridicolo, tipo me la canto e me la suono il problema non é la nitidezza delle linee ma il micro contrasto pompato, tanto é vero che se annulli la riduzione rumore in SPP pulito come mamma l'ha fatto, esce una matericita che a me appare esagerata, costruita, e te ne accorgi nelle zone lisce che così non appaiono. questo risultato può essere appagante nel BN, ma scattando solo a colori a me non piace |
| inviato il 26 Agosto 2021 ore 11:25
“ ma scattando solo a colori a me non piace „ Che possa non piacere è lecito, che sia inventato no. |
| inviato il 26 Agosto 2021 ore 11:31
Essendomi preso più volte del fanboy Foveon (qualche volta anche peggio...) dirò che avevo affiancato Otto al tempo in cui provò una dp3M (come dire il migliore obiettivo 50/2.8 delle compatte Sigma). Uscì che a 75 mm equivalenti il suo ottimo Canon 70-200 mostrava un angolo decentrato. Poi al centro la 5DSR metteva giù più dettagli della Merrill, ovvio. C'è stato poi un caso in cui la Merrill faceva aliasing su UNA sola tapparella e 5DSR no. Appena sotto la tapparella c'era una vecchia insegna CINEMA in rosso dove le Merrill hanno problemi di SNR. La Canon restituiva un'insegna consumata praticamente liscia. La Merrill faceva vedere piccole tracce verticali come se provenissero dalla pioggia accumulata nel tempo. Non ho mai capito se quelle righine fossero reali o no. Nelle stesse sessioni Otto aveva fotografato fiori pressoché lisci con la Canon e rugosi con la dp3M. Si parla di Canon 5DSR con 50 mpx, ingeneroso confrontarla con la Merrill, che però ha tenuto botta... |
| inviato il 26 Agosto 2021 ore 11:53
divertitevi e non scassate con scritte e colpi di penna che non è quello che interessa a chi fa foto. www.juzaphoto.com/topic2.php?l=it&t=4023064 chi fa foto e le vuole stampate vuole matericità, non scritte risolte per il microscopio. |
| inviato il 26 Agosto 2021 ore 11:55
“ La Canon restituiva un'insegna consumata praticamente liscia. La Merrill faceva vedere piccole tracce verticali come se provenissero dalla pioggia accumulata nel tempo. „ Val, i casi sono due, o quelle tracce di pioggia accumulata esistevano, oppure foveon in un impeto di romanticismo, ha deciso di mettercele per dare all'insegna un look vintage. |
| inviato il 26 Agosto 2021 ore 12:30
ravanando in pausa sul PC ho trovato questa, effettivamente il Merrill ha un iperrealismo che il Bayer si scorda, anche su formati ben maggiori, qui a f2.8 quindi a TA e pp soft come sempre solo su SPP, a me sembra di poter toccare il piccolo tartufo a Ugo
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| inviato il 26 Agosto 2021 ore 13:17
“ si vede quale è foveon e quale no? „ Attento agli iso... Messi così dicono dp2, sony M9... Eh sì, concordo con lomo. Il bayer liscia, il merrill gratta... |
| inviato il 26 Agosto 2021 ore 13:48
@Uly “ chi fa foto e le vuole stampate vuole matericità, non scritte risolte per il microscopio. „ Vuole anche arcobaleni da Moiré come in questo caso Leica? |
| inviato il 26 Agosto 2021 ore 13:51
Si ritoccano, basta volerlo fare Si chiama pennello moire e tutti ormai te lo buttano dietro in qualsiasi raw developer. La prossima volta evito di montare una lente che risolve abbastanza su dei grezzoni 18mpx completamente senza filtro .. |
| inviato il 26 Agosto 2021 ore 14:12
La resa del foveon piace? Sì, no? E se piace perché piace? E il Bayer perché piace? Ma piace ai nostri occhi o è oggettivamente una resa bella? Pialla, liscia, gratta...boh ma alla fine piace o no? Sembra ben oltre che una semplice domanda, ma piuttosto un vero koan, il problema che nello Zen il maestro assegna ai discepoli e la cui soluzione non può esser trovata intellettualmente, bensì intuitivamente. Leggete questa storia: «Un maestro di meditazione offri al suo discepolo un melone. “Come ti sembra?” gli domandò. “Ha gusto?”. “Oh, si! Un gusto squisito!” rispose il discepolo. Il maestro gli pose allora questa domanda: “Dov'è il gusto, nel melone o nella lingua?” Il discepolo rifletté e si addentrò nei meandri di un complesso ragionamento tecnico e scientifico: “Il sapore deriva dell'interdipendenza, non solo tra il gusto del melone e quello della lingua, ma anche dall'interdipendenza tra la le terminazioni nervose della lingua e l'interpretazione del cervello sicché …”. “Stolto! Tre volte stolto! – lo interruppe il maestro, in un impeto d'ira – Perché complichi il tuo modo di pensare? Il melone è buono. Punto. Basta questo per spiegarne il gusto. La sensazione è buona. Di altro non c'e bisogno”.» Ecco, di fronte ad una bella fotografia, proviamo a risolvere il koan allo stesso modo. Di quale sia il sensore non frega a nessuno. E di altro non c'è bisogno Buona meditazione! |
| inviato il 26 Agosto 2021 ore 14:14
E vabbè, non c'è bisogno di tirare in mezzo lo zen. Basta La Palice... |
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