| inviato il 27 Maggio 2024 ore 11:37
Tutto molto interessante caro Pierfranco, davvero molto interessante, ma queste di cui si parla sono poco più che sensazioni eteree, stimoli e sfumature visive che per essere còlte abbisognano innanzitutto di un occhio molto allenato e poi, soprattutto, di un supporto di visione altrettanto etereo, insomma è roba che si può notare in una proiezione di diapositive, meglio ancora, o forse peggio ancora, in una RETRO proiezione di diapositive... e dove lo trovi, oggi, qualcuno che ti fa vedere delle cose del genere? |
| inviato il 27 Maggio 2024 ore 11:38
O pensi di vederle sul cellulare? |
| inviato il 27 Maggio 2024 ore 11:52
Io i confronti fra obiettivi, quando avevo voglia di farli (avevo trent'anni, oggi ne ho venti di più e non ho tempo da dedicare a certe amenità) li ho sempre fatti in diaproiezione o con visore retroilluminato e lentino, ma sempre da diapositiva. Raramente in stampa, solo perché un confronto del genere sarebbe costato di più. Mai considerato di valutare le lenti a video o con esempi in jpeg sul web, a meno che non fosse per questioni legate alla resa in controluce e poche altre caratteristiche (misurabili). Men che meno a cellulare. Con un Loupe su vetro retroilluminato, o in proiezione, la differenza fra un Contax Zeiss Planar 50/1.4 e il suo fratello 50/1.7 , quando quest'ultimo era ufficialmente più nitido ma costava la metà, si vedeva eccome. In barba alle maggiori linee per millimetro dell' 1.7, le immagini del Planar 1.4 attraversavano lo spazio, quelle del fratello più economico no. Molto semplice. Sono differenze che noti solo in confronto uno ad uno, col supporto giusto. Lo sfocato di certe lenti giapponesi, che subito dopo il piano di fuoco di fatto avvolgono tutto in un'inebriante nuvoletta di impalpabili macchie colorate, mi ha sempre lasciato del tutto indifferente e anche un po' annoiato. |
| inviato il 27 Maggio 2024 ore 13:51
Sono differenze che noti solo in confronto uno ad uno, col supporto giusto. ********** Appunto. Supporto giusto che oggi, onestamente, giusto lo è assai meno. Ecco perché non so davvero quanto valga ancora la pena di parlare di cose che, ripeto, davano luogo a discussioni interminabili pure in un'epoca in cui ancora si potevano confrontare coi giusti supporti... |
| inviato il 27 Maggio 2024 ore 18:20
Hai ragione amico mio |
| inviato il 27 Maggio 2024 ore 19:52
Purtroppo la cosa mi addolora molto caro Pierfranco |
| inviato il 27 Maggio 2024 ore 22:14
Ma perchè riaprire un post del 2020? L'ho letto tutto allora era già inutile adesso inutile e sa di muffa. |
| inviato il 28 Maggio 2024 ore 8:16
La tridimensionalità dipende dalla qualità della sfocatura, e non dalla quantità, e da tutti i passaggi intermedi dal fuoco al fuori fuoco. La sensazione si ha da una percezione sommaria. Per esempio, cito uno dei migliori, nikon 58mm 1.4. Non conta cosa è sfocato dietro o avanti come de fossero dei piani piatti, ma tutti i piccoli passaggi di sfocatura, nel caso di un ritratto in giardino conta la sfocatura dei capelli, la sfocatura del naso, la sfocatura dell'albero appena dietro, quello in fondo, la siepe, i passaggi graduali del prato inglese da vicino fino dietro, tutti elementi a distanze diverse. Normale che un 85mm sia sfocato dietro, per esempio avevo il sony, tutti i passaggi di sfocatura intermedi dal fuoco erano brutti, ne risultava una foto poco gradevole. |
| inviato il 28 Maggio 2024 ore 10:55
Comunque, il digitale appiattisce, non è ancora un sistema maturo, quantomeno a livello "consumer", per fare seri confronti quando si parla di colore. Come hanno sapientemente scritto PaoloMcmlx e Pierfranco Fornasieri, per farsi una idea di cosa stiamo parlando servono le diapositive e i proiettori di diapositive. Solo in questo modo le differenze saltano agli occhi e non sempre sono scontate. Ricordo anche io, ad esempio, riguardo al 50mm f/1.7 per la Contax citato da Pierfranco Fornasieri, osannato per la sua risolvenza (in epoca pre Sigma Art e ottiche similari), che si preferiva il 50/1.4 per la sua resa più "tridimensionale", pur se meno nitido. In un'epoca dove si "photoshoppava" poco o nulla, la resa di un obiettivo era molto più importante di oggi. Molto. E certe cose oggi apparentemente (e sostanzialmente) assurde e incomprensibili, come tridimensionalità, ariosità, plasticità, resa dello sfocato, eccetera, erano sulla bocca di molti fotografi quando si parlava di obiettivi. Il tempo che passa. |
| inviato il 28 Maggio 2024 ore 11:29
Se iniziamo a cambiare i supporti di visualizzazione, aggiungiamo variabili a questa “tridimensionalità”. Io dico che dovremmo vederla in ogni supporto, che siano una proiezione, carta, schermi, cellulari, altrimenti parliamo di una proprietà delle diapositive e non degli obiettivi. |
| inviato il 28 Maggio 2024 ore 11:45
Beh caro Franco va anche detto che erano diverse le situazioni e, cosa questa ancora più importante, era completamente diverso il modo di fruire di una fotografia. Allora le fotografie erano stampe 10x15, e gli ingrandimenti erano 20x30, i 30x45 erano merce rarissima (anche per i costi), e i 50x75 (od oltre) esistevano, si, ma erano stampe che quasi nessuno aveva mai visto. Oggi un qualsiasi monitor, anche il più scarso, ha una diagonale di 20 o 25", quindi già la semplice visione a schermo intero equivale a un ingrandimento nell'ordine di almeno un 30x45... con in più la possibilità di navigarci dentro come se stessi osservando un 100x150... chiaro che così le esigenze sono ben diverse! Di conseguenza sono cambiati anche gli standard di progetto e quindi, visto che devi ingrandire a palla, per poi vedere solo a monitor, via con la Risoluzione a palla e tutto il resto viene dopo... cioè MAI... tanto interessa a nessuno. |
| inviato il 28 Maggio 2024 ore 11:57
Ah, si, c'era anche la proiezione di diapositive... farla bene però era pressoché impossibile. |
| inviato il 28 Maggio 2024 ore 11:59
Comunque concordo con la differenza tra gli obiettivi tridimensionali e quelli piani. ecco qui si vede la differenza per esempio del 13 mm Viltrox tridimensionale a destra e .... bidimensionale a sinistra
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| inviato il 28 Maggio 2024 ore 16:30
Vero. Ma cambia l'illuminazione... |
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