| inviato il 28 Giugno 2020 ore 10:02
"" Per cui più ritaglio e meno dinamica porto a casa. A questo punto chi compra megapixellate per fare ritagli è un "miccio" doppio, primo perché l'ha comprata (magari anche ML, anatema!) e poi perché si ostina a fare ritagli senza accorgersi che ricava immagini da cestinare.Eeeek!!!"" Per dare forza alla tua argomentazione hai finito col dire che dal crop si ricavano immagini da cestinare, ma lo sai benissimo anche tu che non è vero.... semplicemente ottieni immagini che ridimensionate ad un certa ma uguale risoluzione, avrà circa 1 ev di dinamica in meno... Come se avessi scattato con una macchina apsc con la stessa tecnologia di sensore... Quindi non c'è nessun miccio volante come direbbe Pollastrini, solo persone che scelgono di comprare una full frame che all'occorrenza può trasformarsi in una moderna apsc... |
user120016 | inviato il 28 Giugno 2020 ore 10:07
“ @Domenico Mancuso Gli studi classici, nella loro accezione più larga, sono, a mio parere, la via migliore per sviluppare il pensiero e il senso critico. Non sono pertanto in contrapposizione alle altre discipline "dure". La via "umanistica" e quella "scientifica" vivono insieme in un equilibrio sinergico, che proprio nell'ambito della fotografia trovano larghe zone di concorrenza. „ Giuseppe, su questo siamo perfettamente d'accordo. Ed infatti successivamente ho conseguito una laurea in medicina e qualche specializzazione, che, penso, rientra a pieno titolo tra le discipline "dure". Quello che volevo dire in precedenza è che in fotografia, per me, numeri e calcoli trovano poco spazio. Sarà per il fatto che non utilizzo il digitale in cui elettronica, matematica ed ingegneria la fanno da padrona, ma davvero questi argomenti di megapixel, rapporti segnale/rumore ecc non mi appassionano affatto. Magari ad altri non appassiona l'aspetto chimico (dalle formule per lo sviluppo a quelle per la stampa, la struttura delle emulsioni, le gradazioni della carta ecc) e dunque siamo pari. Ad ogni modo, lo sviluppo del pensiero e del senso critico di cui giustamente scrivi, per me si applica ai contenuti ed all'aspetto artistico della foto. Ed in quel caso, è vero, la sinergia è totale. |
| inviato il 28 Giugno 2020 ore 10:10
Lo sai perché la dinamica diminuisce? Perché quando guardi una foto a monitor, TV o stampata,nella sua interezza, in modo consapevole o inconsapevole c'è stato un ridimensionamento... Il ridimensionamento di una foto rende meno apparente il rumore (non ricordo adesso quale dei 2 tipi), ed è chiaro che più informazioni hai nella foto, in questo caso quella da 61 megapixel, più gli algoritmi sono efficaci a filtrare il rumore di fondo e a far apparire il dettaglio nella foto risultante... |
| inviato il 28 Giugno 2020 ore 10:15
E' tutto legato all'ingrandimento, il discorso sul calo della dinamica può essere applicato pari pari alla resa ad alti iso, in un crop a 6.400 il rumore (come la dinamica) per pixel - o mmq che di voglia prendere - mica aumenta se ritagli, ma per fare una stampa 30*45 con il crop devi ingrandire di più ed il rumore si palesa meglio. |
user120016 | inviato il 28 Giugno 2020 ore 10:22
Ma, in soldoni per un vecchio dinosauro come me... Semmai decidessi di acquistare una digitale, ci sarebbero grosse differenze tra 36-42-61 mpx (quindi tipo A7R-RII-R-IV) considerando l'ambito paesaggistico, le stampe abituali tra 40 ed 80 cm di lato lungo e la scarsa propensione al ritaglio? |
| inviato il 28 Giugno 2020 ore 10:28
No |
| inviato il 28 Giugno 2020 ore 10:30
@Fico io continuo a croppare senza ascoltare AP, sbaglio? @Otto nella resa ad alti ISO fai arrivare meno luce al sensore. È il caso in cui non solo cala la dinamica per ovvi motivi, ma si vede anche bene l'SNR peggiorato. “ devi ingrandire di più ed il rumore si palesa meglio. „ Anche questo è ovvio, se non fosse così con una macchina sola e un obiettivo solo faresti tutto . Tu stai riaffermando che se ingrandisci alle stesse dimensioni (in stampa o a schermo) una FF è meglio di una aps-C. Concesso. Ma te la sentiresti di dire che le aps-C fanno foto da cestinare perché hanno meno dinamica delle FF? Guarda che AP intendeva proprio questo: non illudetevi che croppando mantenete la stessa qualità della FF. E portava le DR di Claff come pezza d'appoggio. Che fanno quelli con aps-C? rottamano tutti? AP= La Palice |
| inviato il 28 Giugno 2020 ore 10:38
Ritagliare non fa perdere dinamica. Sarebbe come dire che se copro con una cornice una parte di una foto questa perse dinamica. La dinamica è fissata dalla dimensione del sito fotosensibile. Una volta scattato è fatta. Si puó intervenire con la pp ma questo apre ad altri distinguo PS: finalmente un po' di formule sane :-) PS2: la medicina non è una scienza dura. Neanche lontanamente |
| inviato il 28 Giugno 2020 ore 10:39
Nessuna foto da cestinare, solo un pochino di rumore di fondo in più, che se poi stampi la foto non vedrai mai... |
| inviato il 28 Giugno 2020 ore 10:40
Non è così luinge La dinamica del fotosito si, della foto nel suo complesso no |
| inviato il 28 Giugno 2020 ore 10:43
“ Tu stai riaffermando che se ingrandisci alle stesse dimensioni (in stampa o a schermo) una FF è meglio di una aps-C. Concesso. Ma te la sentiresti di dire che le aps-C fanno foto da cestinare perché hanno meno dinamica delle FF? „ Ma ci mancherebbe altro, sfornano foto meravigliose, altro che da cestinare! E' sempre in chi ci sta dietro la fotocamera che si consumano le differenze maggiori... “ Ritagliare non fa perdere dinamica. Sarebbe come dire che se copro con una cornice una parte di una foto questa perse dinamica. La dinamica è fissata dalla dimensione del sito fotosensibile. Una volta scattato è fatta. „ E' il successivo, maggior ingrandimento necessario a stampare/vedere alla stessa dimensione che ne fa perdere. |
| inviato il 28 Giugno 2020 ore 10:45
@Domenico Mancuso La risposta semplice è NO!!! Se invece, considerati miei trascorsi da informatico (SE), vollessi darti una risposta da "ingegnere" dovrei prima spiegarti cosa significa l'acronimo SE: “ Cosa è system engineering L'International Council on Systems Engineering (INCOSE) definisce System Engineering come “un approccio interdisciplinare e di metodo per consentire la realizzazione di sistemi di successo. Esso si concentra sulla definizione delle esigenze dei clienti e delle funzionalità richieste nelle prime fasi del ciclo di sviluppo, nel documentare i requisiti, quindi nel procedere con la progettazione di architettura e di convalida del sistema, sempre tenendo in considerazione la totalità del problema. La disciplina del System Engineering integra tutte le discipline e le specialità di diversi gruppi di lavoro formando un processo strutturato di sviluppo che procede dall'ideazione alla realizzazione fino alla messa in esercizio del sistema. System Engineering prende in considerazione sia il business che le esigenze tecniche di tutti i clienti con l'obiettivo di fornire un prodotto di qualità che soddisfi le esigenze degli utenti ". Alternativamente, concentrandosi più su aspetti connessi all'individuo, si potrebbe definire il SE un'attitudine legata al modo di ragionare e ad un metodo nell'approcciare i problemi. E' un modo di pensare prima ancora di chiamare in causa le conoscenze tecniche. Infatti, l'aspetto peculiare che caratterizza l'approccio da SE è la ricerca per una visione globale del contesto in cui l'ingegnere sistemista dovrà esercitare le sue attività e le sue conoscenze tecniche. Un buon se tenderà a spaziare per avere una visione dai larghi orizzonti e portare a compimento la sua missione in maniera efficace ed efficente. Un altro fattore è legato alla capacità di individuare e gestire la rete di relazioni, dipendenze e dinamiche tra differenti componenti di un ecosistema complesso. L'obiettivo è di “guidarle” verso un comportamento complessivo risultante dall'armonizzazione di quelle parti, cosa che non sarebbe possibile ottenere mettendole semplicemente assieme. L'abilità sta nell'essere in grado di predire le interazioni tra i diversi elementi che contribuiscono al comportamento complessivo e nel controllarle. Sintetizzato efficacemente l'essenza delle attività di SE in 6 punti: Comprendere il Problema Concordare e gestire i requisiti Investigare soluzioni alternative Concordare e gestire le interfacce Preparare i test e il supporto di sistema Tracciare l'avanzamento rispetto a una pianificazione „   |
| inviato il 28 Giugno 2020 ore 10:50
“ E' il successivo, maggior ingrandimento necessario a stampare/vedere alla stessa dimensione che ne fa perdere. „ Non è l'ingrandimento in se ma il ricampuonamento, se usato, che può introdurre variazioni (peggioramento) Se si ingrandisce semplicemente (inteso come fare più grandi i pixel) non cambia gamma dinamica. |
| inviato il 28 Giugno 2020 ore 10:56
@Valgrassi " ing tuo collega qui sul Forum. Da sempre sostiene che oltre un certo limite di Mpx su una FF è aria fritta." Il fatto che sia un ing. non significa affatto che sia nel "giusto". Un obiettivo con ottime caratteristiche di valori MTF , radiali e tangenziali, sarà sicuramente valorizzato da un sensore "multiMegapixellato". La mia affermazione è fondata su un approccio fisico-matematico, nonché sperimentale. I valori di gamma dinamica restituiti da un sensore sono "strettamente" collegati a quelli della scena ripresa. "Per cui più ritaglio e meno dinamica porto a casa." No. E provo a darne le ragioni. Se il ritaglio interessa una zona della scena nella quale non vi siano "alte luci" e non vi siano "ombre profonde" è evidente che la luminanza della scena ritagliata sarà uniforme e su tutti i pixel interessati arriveranno, in pratica, lo stesso numero di fotoni. L'esame sperimentale della parte del sensore interessato al ritaglio ci fornirà un valore di gamma dinamica uniforme su tutti i pixel in osservazione. Ciò non vuol dire che il sensore non sia capace di fornire una gamma dinamica più elevata. Infatti se nel ritaglio si dovessero comprendere "alte luci" e "ombre profonde", allora l'esame sperimentale del sensore "ritagliato" ci fornirebbe un valore più elevato della gamma dinamica, sostanzialmente uguale a quella dell'intero sensore. "Domandona: chi assicura di avere visto questo fenomeno ritagliando foto della sua megapixellata? Siccome io partendo da una misera Sony A7R con 36 Mpx non lo riscontro, c'è qualcuno che a 42 o 61 Mpx ha visto tutto ciò per cui ritagliare corrisponde a massacrare la qualità della foto?" Ancora una volta devo rispondere che ritagliare non corrisponde a massacrare la qualità della foto. Tuttavia, se il ritaglio interessa una zona della scena nella quale poco o nulla è messo a fuoco, allora sono guai. |
user120016 | inviato il 28 Giugno 2020 ore 10:57
@ficofico, è ciò che pensavo ma fa piacere l'onestà intellettuale... @Bigstefano, mi accontento della risposta sintetica. @Luinge, dipende da cosa si intende per "duro". Se parliamo di comprensione, non lo è. Qualunque persona con un'intelligenza nella media, una buona memoria ed un normale background culturale alle spalle è in grado di conseguire una laurea in medicina (che non è sinonimo di diventare un buon medico dopo, ma il discorso sarebbe lungo e fuori contesto). Ma se parliamo di "duro" in quanto a spirito di sacrificio richiesto ed a tempo da dedicare credo che ci rientri a pieno diritto e senza alcun timore di smentita. Se poi conosci qualcuno che abbia compiuto un percorso medico specialistico completo in meno di 10 anni, gli faccio i miei più vivi complimenti |
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