user175007 | inviato il 06 Settembre 2019 ore 17:30
dopo anni di foto non posso che concordare con voi, ma so curioso di vedere comunque cosa esce |
| inviato il 07 Settembre 2019 ore 1:09
"Stasera calerà la mannaia!" C' è il fuso orario o ti sei accorto che i raw già pronti avevano le luci bruciate già a iso 100? Sto aspettando le foto. |
| inviato il 07 Settembre 2019 ore 1:39
Alessandro, abbi pazienza, è venerdì sera Piuttosto, sei passato in farmacia a prendere i cerotti? |
| inviato il 07 Settembre 2019 ore 2:04
Puahahahah |
| inviato il 07 Settembre 2019 ore 6:12
In attesa di Otto (che mi auguro abbia semplicemente passato una bella serata e non avuto problemi), ho improvvisato io il test. Luce coperta che illumina progressivamente un libro, le righe possono fungere da riferimento per vedere fin dove le luci sono bruciate. Quattro scatti alla massima esposizione che non sfonda l'istogramma RAW ad ISO 100, valori di esposizione f/5.6 1/60s, riferimento file "(EXP 100)" scatti effettuati ad ISO 100-200-400-500. Cinque scatti alla massima esposizione che non sfonda l'istogramma RAW ad ISO 640 (primo step della seconda catena di amplificazione), valori di esposizione f/5.6 1/400s, riferimento file "(EXP 640)" scatti effettuati ad ISO 640-800-1600-3200-6400. Fotocamera Sony a7R II, notoriamente una delle fotocamere maggiormente ISO Invarianti. Tutti file RAW non compressi. drive.google.com/open?id=1T5seO676QAWHvek4EFYGWAngMIlQGi1x Quando Karmal suggerì di mostrare degli esempi RAW risposi che non mi sembrava necessario (mi sembrava un po' ridicolo vista la questione), siamo arrivati a fare sto test, ora Alessandro puoi dimostrare a tutti che le tue teorie non sono aria fritta. Facci vedere come recuperi le alte luci. Se non ce la fai, sarebbe maturo dispensare un po' di scuse (ti ho già sopravvalutato una volta, quindi non mi aspetto che tu lo faccia, ma chissà...). Per pura curiosità, già che facevo il test ho effettuato scatti ad entrambe le esposizioni a tutte le sensibilità da ISO 100 a ISO 25600 a intervalli di uno stop (inclusi anche ISO 50 500 e 640, aggiunti solo per completezza data la posizione che ricoprono). La stessa identica cosa l'ho fatta esponendo ad 1/3 di stop in più rispetto entrambe le esposizioni, così da ottenere le minime esposizioni che iniziano a tagliare le alte luci a ISO 100 e 640. Se per quache curiosità qualcuno volesse vedere altri fra questi scatti me lo dica che li aggiungo. |
| inviato il 07 Settembre 2019 ore 6:16
@Leonardo va ricordato che Ale non usa RawDigger. Equivale ad andare a braccio con istogrammi JPG. È da tempo che gli consiglio di scaricare RawDigger Research, gratis per un mese. Tutte le sue sciocchezze si spiegano così: non ha accesso a istogrammi raw oppure li ha visti ma non capisce cosa significano. Ho fatto passare in RawDigger la serie 100 ISO. Anche la prima nominale sfonda un poco il verde G. Salendo gli ISO si vede bene che sfonda a dx a 200 ISO e più, tuttavia le parole si leggono ancora in recupero (naturalmente parziale). Ale prende la vacca per le balle perché parte da scene molto più buie, per cui reggono meglio la sovraesposizione ISO. Dimmi tu se devo postare thumbnails RawDigger, il 3D è il tuo. |
| inviato il 07 Settembre 2019 ore 6:34
“ Tutte le sue sciocchezze si spiegano così: non ha accesso a istogrammi raw oppure li ha visti ma non capisce cosa significano. „ In realtà credo semplicemente che non abbia mai avuto tra le mani una fotocamera "ISO Invariante", quindi ne parla ma non le ha mai fatte le prove. Io ho fatto riferimento agli istogrammi di Camera Raw, sfruttando la funzione "Avvertenza per luci in eccesso" che colora sull'immagine tutta la porzione in cui le luci sono clippate (non so attraverso quale valutazione dei tre canali). Così facendo si evidenzia chiaramente tutta la porzione bianca tra le righe del libro che sfonda l'istogramma, le parole è normale che si leggano in recupero perchè essendo scure sono molto lontane dal limite di saturazione. Forse non ho fatto il test più furbo, ma penso sia esauriente (su Camera Raw i risultati sono evidenti). Pubblica pure quello che vuoi anzi, così magari imparo qualcosa su RawDigger. |
| inviato il 07 Settembre 2019 ore 8:09
RawDigger è più diagnostico di Camera Raw nel senso che fa rendering dei dati raw tali e quali, ACR non si sa bene. Gli istogrammi raw da sx mostrano che a 100 e 640 ISO nominali i canali verdi G e G2 sono parzialmente a pacco a dx. Confrontare con ISO 6400 dove sono a pacco duro tutti e quattro i canali.
 I rendering mostrano da sx: 100-100, 100-200, 100-500, 640-640, 640-6400. Il rosso più o meno acceso segnala sovraesposizione.
 Quando si ha a che fare con Sony ARW da usare in confronti, consigliabile non usare ARW lossy per escludere (improbabili, del resto) artefatti. |
| inviato il 07 Settembre 2019 ore 11:16
Valerio, RawDigger in che spazio colore ricostruisce i segnali? |
| inviato il 07 Settembre 2019 ore 11:17
Non so se siete davvero così o fate finta. Intendere la scena del libro "scena ad alto contrasto" per una prova sulla gd è quanto di più ridicolo sia stato mai pubblicato sul forum (a livello di comparazioni tra formato diversi su scene diverse con crop non dichiarati). "Questo è quello che considero io ETTR" E fatti un bagno al mare (è una battuta, non ti offendere). Il cielo è bruciato già a 160 iso. Se non sei in grado di individuare le alte luci (la porzione bassa di cielo), quello più lontano, lascia fare alla funzione highlights, che è perfetta per chi non ne ha un' idea e scatta in Av. Non ti accorgi dove hai bruciato e dove hai clippato (il cielo verde, non avrai mica clippato il blu, no?). Il limite di saturazione massima è uno solo e per salvare le luci senza clipparle ci resti a debita distanza. Non esiste "secondo me". Cmq per dimostrare come la gd non cambia (al netto di errori commessi nei test) basta confrontare i file in due modi: uno compensando - 2 il file a iso 400 confrontando luci e un secondo tirando su l' esposizione +2 a iso 100 in post confrontando le ombre. Al netto dei "secondo me", ogni ev perso sulle luci è guadagnato nelle ombre. E questo Leonardo, all' interno dello stesso step di amplificazione (esponi ad iso 100 e usi iso 200 e 400, esponi a iso 800 e usi 1600 , 3200 e 6400), la scena ad elevato contrasto serve solo ad avere un cuscinetto nell' errore di sovraesposizione (luci clippate) per poter controllare le ombre se sei stato un cane ad esporre. E non lo dico "secondo me", è così. Avere iso base 200 o 50 non influisce in alcun modo sulla prestazione in gd e snr del sensore. Si fa quando ci sono le condizioni tra gd, convertitore e file. Avevo chiesto un banale test in un controluce che avesse tutte le caratteristiche per individuare le differenze (che non esistono) con la stessa amplificazione. Un lampadario avrebbe subito evidenziato l' errore di sovraesposizione fatto da Otto, dato che a iso 160 avrebbe utilizzato una quantità di luce impropria a vedere ad es. il filameno di una lampadina e non una chiazza uniforme a forma di lampadina. Perchè l' ettr è "secondo lui" e non l' ha lasciato fare ad highlights (vi vengono incontro in tutti i modi e siete in grado di cannare lo stesso l' esposizione, che in questo caso doveva essere atta a salvare le luci). Evidentemente una porzione di cielo che rimane bianca e una che ha sfumature verdi non gli dicono niente. A lui. Siamo messi così. Come dicevo, un segnale saturo, sovraesposto, non ha scampo in post, nè tantomeno con un gain basso. Il controllo sul segnale è relativo al livello, non alla saturazione. Se registri una chitarra elettrica con il suo amplificatore in saturazione hai un suono distorto. Puoi abbassare il gain del microfono quanto ti pare, che il suono è distorto. Poi controlli i picchi di segnale sul mixer e ti mostrano che il segnale non è alto, per cui stupidamente credi che ciò che stai registrando non è distorto. Regoli gain e il volume dal mixer e nessun livello è troppo alto, nessuno strumento ti avviserà che stai clippando il segnale e nessuno strumento del mixer o in post (dai dati digitalizzati) ti avviserà che quel segnale è saturo. Tornando all' analogia, qualcuno crede di controllare il mixer e poter affermare che quel segnale non è saturo. Saturo lo è all' origine. |
| inviato il 07 Settembre 2019 ore 11:18
@Otto grazie! ho messo in cloud se volete riportarlo ad Ale drive.google.com/open?id=1F5o7nkhzk8ewurrM67XlRq6c5ZwXwk94 Quello che si vede dall'istogramma ARW non compresso è che a 160 ISO il blu B "tocca" 16383 mentre i due verdi G e G1 hanno più punti a "pacco", il rosso R è "calmo" a ~ 8000. A 400 ISO (1.3 EV di sovraesposizione) sono a "pacco" duro tutti e tre i canali, come c'era da aspettarsi. Ciò non toglie che qualcosa in PP si tira sempre fuori. Non l'ho fatto per la privacy.
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| inviato il 07 Settembre 2019 ore 11:25
@Leonardo “ RawDigger in che spazio colore ricostruisce i segnali? „ Onestamente non ci ho mai pensato, su www.rawdigger.com trovi tutto |
| inviato il 07 Settembre 2019 ore 11:56
L' introduzione dell' iso invarianza è riuscita in un solo colpo ad ottenere il miglior read-noise possibile in funzione della quantità di luce, gestendo al meglio amplificazione, convertitore e file. L' unica reale preoccupazione del fotografo rimane quella di scegliere uno dei due gain, se iso 100-400 o iso 800-6400, dal quale sono ottenuti anche i valori oltre 6400. La gestione dell' amplificazione è a prova di stupido. Manca solo un fotografo nell' imballo del prodotto. Nonostante ciò... sembra che ci sia bisogno di convertitori e file da 21 bit per ridurre l' amplificazione a un solo gain (iso 6400) per sensori con 15 ev di gd. La chiameranno iso ignoranz. |
| inviato il 07 Settembre 2019 ore 12:12
Alessandro fammi vedere - basta un crop - come riesci a recuperare (o NON riesci) il cielo in bassa a 160 iso. Poi fa lo stesso con lo scatto a 400. Attendo. |
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