| inviato il 24 Marzo 2019 ore 17:48
E proseguendo il ragionamento è quel tipo di fotografia che a mio avviso è la più difficile da far piacere al prossimo: quella che deve piacere senza l'effetto wow che oggi impera ovunque. In un certo qual modo questo ai miei occhi la rende più onorevole, per così dire... |
user39791 | inviato il 24 Marzo 2019 ore 17:57
Difatti non so come sarebbero considerati oggi questi autori se iniziassero ora a pubblicare foto. Anche se discutendo su un altro post alcuni giorni fa si diceva che nella fotografia al di fuori dei social, quindi concorsi, mostre, ecc. c'è un forte ritorno ai colori tenui di Ghirri. Io direi che in entrambi i casi dietro alla loro opera c'è anche un grosso spessore culturale e una grande progettualità. |
| inviato il 24 Marzo 2019 ore 18:32
Come dice sabbagh attualmente serve molta cultura per fare fotografia e sentendo lo parlare ho capito cosa intendeva, rimanere in ambito fotografico è un limite bisogna pensare la foto come legata a un tempo e come un arte visuale quindi non è qualcosa di isolato, ma è fruits da un pubblico in un certo modo e è influenzata dal contesto Comunque faccio un esempio di quello che intendevo, guardando gli scatti di Francesco Jodice non si può dire che sia ghirriano ma i colori desaturati e le foto con una luminosità elevata è qualcosa che vedo spesso. Poi lui è bravo e fa foto molto belle anche se paga sempre un po' il confronto col padre |
| inviato il 24 Marzo 2019 ore 19:11
“ Casa d'altri è stato definito da Montale «un racconto perfetto». „
 Una delle mie foto preferite di Ghirri riprodotta sulla copertina di uno dei più bei racconti scritti in italiano (che io conosca, almeno), un racconto che già Montale ha elogiato per cui nonè necessario che io ripeta quello che lui ha detto, aggiungo solo che è un piccolo gioiello con un meccanismo ad orologeria incorporato di un pessimismo cosmico. |
| inviato il 24 Marzo 2019 ore 19:16
@ Andrea: grazie mille per la segnalazione ! Cercherò di procurarmelo. |
| inviato il 24 Marzo 2019 ore 19:27
Su Ghirri ho recentemente visitato l'esposizione alla Triennale di Milano a lui dedicata intitolata "Il paesaggio dell'architettura". Erano esposte numerose foto/diapositive e le pagine della rivista Lotus sulle quali all'epoca erano state riprodotte, dal confronto è stato anche possibile notare come gli originali fossero andati incontro molto spesso ad un degrado dei colori. Quello dei colori delle foto scattate alla fine degli anni sessanta ed inizio anni settanta è un problema di cui già mi ero reso conto quando acquistai il catalogo ristampato di New Topographics, dove solo poche delle foto a colori di Stephen Shore originariamente esposte sono state riprodotte proprio a causa del degrado subito dai colori nei decenni. www.domusweb.it/it/architettura/2018/07/10/luigi-ghirri-il-paesaggio-d |
| inviato il 24 Marzo 2019 ore 19:37
La prima foto mi ricorda le mie estati a Marina di Ravenna ( 1950 - 1954 ) ( O.T. ) |
| inviato il 24 Marzo 2019 ore 19:46
@Paolo: dopo che lo hai letto fammi sapere che ne pensi. Me lo sono appena ricomprato, infatti lo prestai ad un amico ricevendo un altro libro in scambio, poi io restituii il libro e non rividi mai più il mio (che nemmeno avevo finto di leggere, avevo letto solo Casa d'altri, il primo racconto). @Black: “ è la più difficile da far piacere al prossimo: quella che deve piacere senza l'effetto wow che oggi impera ovunque. „ , sottoscrivo, non sono foto "calendario" per le quali, arrivati alla fine del mese, non vedi l'ora di strappare la pagine, cestinarla e passare alla successiva. Le sue si lasciano guardare ogni volta, invitano a ritornarci, come la buona musica, ogni volta c'è sempre qualcosa di nuovo da vedervi o da sentirvi. Forse le foto che di Ghirri mi convincono meno sono quelle iniziali, del ciclo concettuale sulle cartine stradali. |
| inviato il 24 Marzo 2019 ore 19:59
"Forse le foto che di Ghirri mi convincono meno sono quelle iniziali, del ciclo concettuale sulle cartine stradali." Eppure, hanno - credo - ispirato un grande della letteratura come M. Houellebecq ne La carta e il territorio, tanto che, di rimando, una mostra dal titolo Luigi Ghirri, La mappa e il territorio si è tenuta a Essen, Madrid e dovrebbe essere attualmente ospitata a Parigi. |
| inviato il 25 Marzo 2019 ore 10:26
le foto della "normalità" appaiono a prima vista banali, e forse lo sono anche (a me personalmente dicono poco, ma è un mio punto di vista), ma ricordano le foto dell'800 di Charles Marville che ritraevano la Parigi dell'epoca, situazioni banali, senza alcun interesse, ma che oggi sono viste con altri occhi. |
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