| inviato il 15 Marzo 2019 ore 12:51
La foto proposta da Filiberto: ho capito l'intento che lui ci ha spiegato. Comunque in quel fotogramma c'è qualcosa di squilibrato. Cerco di spiegarmi: tutto è secondo le regole ( parlo di composizione e distribuzione degli spazi ), inoltre la segnaletica stradale bianca 'cade al posto giusto'. Ma perchè l'occhio mi cade sempre verso destra dove c'è molto spazio riempito da latre figure sfocate? In una foto in cui l'intento è isolare l'uomo per mezzo di una ridotta pdc, non bisognerebbe permettere all'osservatore di concentrarsi sull'uomo, invece di essere distratto da tutta 'quella roba' a destra? Non so: qualcosa non 'cade' bene...Detto col massimo ripsetto e costruttività. |
user39791 | inviato il 15 Marzo 2019 ore 13:19
Il mio intento era quello di creare due spazi distinti. Da una parte una persona a fuoco che galleggia sul ciottolato della piazza, dalla parte opposta delle persone le cui sagome sono sempre meno distinguibili. Volevo ripresentare la solitudine che nelle nostre città moderne si può avere anche, e sopratutto, quando si è immersi tra una folla anonima. Il tutto enfatizzato dallo spartiacque della riga bianca centrale. Non è una grande foto, ne sono consapevole, ma era adatta per fare un esempio di una foto che ha dietro un preciso progetto. |
| inviato il 15 Marzo 2019 ore 13:37
Comprendo: effettivamente hai fatto bene a non scegliere il 'solito' soggetto isolato dall'1.2, assoluto protagonista, quasi in un esercizio giocato soltanto sul diaframma per dire 'quanto è figo il 50L'. Questo lo apprezzo e va a merito del rapporto tra intenzione e risultato. Tuttavia, non per accanirmi, ma dato che siamo in una conversazione analitica e costruttiva, c'è qualcosa... Forse se avessi scelto di abbassarti un po' ? Forse l'uomo avrebbe campeggiato quel tantino in più? Non so...ipotizzo. E poi si sa che con i 'se'... |
| inviato il 15 Marzo 2019 ore 13:43
“ Il mio intento era quello di creare due spazi distinti. Da una parte una persona a fuoco che galleggia sul ciottolato della piazza, dalla parte opposta delle persone le cui sagome sono sempre meno distinguibili. Volevo ripresentare la solitudine che nelle nostre città moderne si può avere anche, e sopratutto, quando si è immersi tra una folla anonima. Il tutto enfatizzato dallo spartiacque della riga bianca centrale. „ Siccome oggi c'ho lo fissa dei tagli... Hai provato a tagliar fuori i tizi sulla destra che guardano fuori dall'inquadratura? E magari, in tal modo, tenere il tipo a fuoco esattamente al centro. In questo caso penso si potrebbe fare un'eccezione rispetto a quel che consiglia il Manuale delle Giovani Marmotte: "Non mettete MAI il soggetto al centro, piazzatelo SEMPRE su di uno dei famigerati terzi!". Ciò in considerazione del fatto che il soggetto si dirige verso il PdR, e questo percorso è pure sottolineato dalla linea bianca. Oppure taglare pure a sinistra, togliendo l'ombrellone, in modo da posizionare il tipo sul terzo a sinistra. Così, tanto per provare... |
user39791 | inviato il 15 Marzo 2019 ore 13:45
Paolo non è una foto molto riuscita ne sono consapevole. Pensa che a suo tempo l'avevo postata solo perché un utente amico mi aveva chiesto un esempio dello stacco a distanze medie dell'85 1,2. Però la vedo molto adatta come foto esemplificativa di uno scatto fatto per un preciso progetto, al di là della sua riuscita estetica finale. È parte di una mia ricerca sull'essere soli tra la gente. Questo è un altro esempio. www.juzaphoto.com/galleria.php?t=2264687&srt=data&show2=1&l=it Roberto posso provare. Anzi lo farò. |
| inviato il 15 Marzo 2019 ore 14:15
Questa la conosco ed è in assoluto una delle mie preferite per il genere street qui su Juzaphoto. E' talmente azzeccata da sembrare "staged"; con qul tipo al centro che somiglia a D'Agostino (giusto la barba è più corta) che si è provvidenzialmente messo le cuffie. C'è pure quel bidone a sinistra che, visto il soggetto della foto, è la ciliegina sulla torta. |
| inviato il 15 Marzo 2019 ore 14:45
Interessante thread, seguo cercando di apprendere... Filiberto, io mi sforzerei di mettere un titolo alle tue interessanti fotografie; secondo me si valorizzerebbero ulteriormente... Un saluto a tutti. Roberto. |
| inviato il 15 Marzo 2019 ore 15:15
La foto di Filiberto è molto interessante con molte potenzialità e qualche possibile miglioramento. Innanzitutto il formato, sembra quasi un 16:9, non è in proporzione 2:3? La parte interessante è la linea bianca che incontra l'uomo, inoltre l'espressione quasi strafottente dell'uomo accentuata dal suo passo. La profondità di campo scelta accentua l'effetto (voluto) di distacco del soggetto dal resto del mondo. La parte più problematica è il tagli; qui 2 sono le alternative: o provi a tagliare la parte alla destra dell'uomo, cercando di valorizzare la regola dei terzi oppure (forse meglio) eliminare il gruppo alla sinistra dell'uomo lasciando solo le 2 donne che confabulano. Questa seconda opzione potrebbe mettere ordine nella foto e suscitare qualche interessante quesito: ad esempio le due donne potrebbero apparentemente riferire il loro chiacchiericcio all'uomo… |
user39791 | inviato il 15 Marzo 2019 ore 15:16
Grazie per i vostri apprezzamenti. Quello del titolo è un argomento sul quale mi piacerebbe discutere. |
| inviato il 15 Marzo 2019 ore 15:25
Il titolo è importante. Quando è azzeccato diventa una mirabile sintesi di tanti discorsi a posteriori. Il titolo manifesta già l'intenzione dell'autore e restringe il campo da infinite interpretazioni e ne riduce la possibile dispersione in mille rivoli. Sulle aperture estreme: secondo me sbanalizzano una foto tipo ritratto di strada, mettono in evidenza ciò che deve stare in evidenza e relega in secondo piano ai limiti della leggibilità tutto il resto. Lo sfocato prodotto in questo modo poi può essere anche molto pittorico e/o poetico. Il pericolo di fare foto tessera o foto ricordo è sempre presente nelle immagini prese dalla strada. Tutta altra cosa il ritratto posato o in studio, non credo ci sia nessuno che si dedichi a questo genere che scatti a robe tipo f1.2 , gli occhi (e non solo quelli) devono essere a fuoco tutti e due. |
| inviato il 15 Marzo 2019 ore 15:35
Infatti io ho apprezzato in questo caso la massima apertura dell'obiettivo volutamente utilizzata da Filiberto: una scelta coraggiosa. |
user39791 | inviato il 15 Marzo 2019 ore 15:51
A me piace cercare di staccare il più possibile il soggetto dallo sfondo. La mia è sempre stata una street molto particolare. Nel mio piccolo è un po' il mio marchio di fabbrica quello di cercare di giocare con lo sfocato senza cadere nel pacchiano. Credo che se si vuole crescere, fotograficamente parlando, bisogna trovare uno stile personale. www.juzaphoto.com/galleria.php?t=2005145&srt=&show2=1&l=it Non mi sto facendo pubblicità, non fotografo nemmeno più, credo solo che sia funzionale portare degli esempi. |
| inviato il 15 Marzo 2019 ore 15:54
Quoto tutto l'intervento di Peppe, tutto quanto! |
| inviato il 15 Marzo 2019 ore 15:55
Eri proprio bravo e molte belle le hai tolte.... |
user39791 | inviato il 15 Marzo 2019 ore 16:11
acqua passata. A me non è mai piaciuto mettere i titoli perché penso che siano un condizionamento per chi guarda e valuta una foto. |
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