| inviato il 12 Aprile 2018 ore 12:16
“ Prima o poi ci arriveremo anche noi... „ PErò non è solo questione di Man-Altered Landscape “ dopo l'ultimo intervento ho inserito i fenicotteri con inceneritore „ la rifarei con l'inceneritore a fuoco |
| inviato il 12 Aprile 2018 ore 12:49
“ la rifarei con l'inceneritore a fuoco „ Nel senso di "in fiamme"? |
| inviato il 12 Aprile 2018 ore 12:59
Molto bella sergio... peccato per quel fenicottero smargiasso ed esibizionista con le ali aperte che toglie un po' della "serenità" del resto del gruppo. Si scherza ovviamente. Ottima foto e ottima scelta di B&N. |
user28347 | inviato il 12 Aprile 2018 ore 13:08
stavano facendo il balletto di corteggiamento,una visione mai più vista di 4 anni fa |
| inviato il 12 Aprile 2018 ore 14:12
“ ne ho messo un altra ma col porto industriale „ a me dice molto di più di fotografie di fenicotteri e basta |
| inviato il 12 Aprile 2018 ore 15:15
“ PErò non è solo questione di Man-Altered Landscape „ No certo. Diciamo che quello è stato uno dei primi spunti, o meglio uno dei primi spunti, che io sappia, che hanno fatto scuola, nel riconoscere al paesaggio una sua componente "documentaristica" che trascende quella estetica (non che i paseaggi estetizzanti non abbiano senso, anzi, ma sono appunto un'altra cosa.) Sul "Man-Altered Landscape"... è una questione molto sentita in America dove l'urbanizzazione è stata massiccia ed è relativamente più recente a quella della vecchia Europa. Senza parlare degli immensi spazi aperti e della famosa "wilderness"... Lo stile dei seminali americani ha influenzato anche gli europei. Ma certamente da noi il "paesaggio" è diverso. E i fotografi italiani hanno fotografato l'Italia soffermandosi su altri "contenuti" e cercando nuovi modi di "vedere" il paesaggio. Da noi la pietra miliare della fotografia di paesaggio (di questo "tipo") è "Viaggio in Italia" di Ghirri &C. |
| inviato il 12 Aprile 2018 ore 15:23
Prima di lui, credo, Giacomelli negli anni '50, documenta la natura antropizzata, senza dare un valore etico. Fotografie che trasudano sudore di chi l'ha fatto quel paesaggio. www.mariogiacomelli.it/53_paesaggi.html Sarà che fotografava i miei amati campi |
| inviato il 12 Aprile 2018 ore 16:41
Si, giusto. Giacomelli lo conosco poco per cui ogni tanto me ne dimentico. Forse ho l'impressione che collaborando meno, abbia influenzato meno i suoi colleghi... Anche se il tempo poi gli ha dato ragione e lo ha fatto diventare un'icona. |
| inviato il 12 Aprile 2018 ore 17:01
C'è da considerare anche il fatto che lui stesso si è tenuto defilato dal giro delle grandi agenzie, pubblicazioni, mostre ecc. Oltretutto a Senigallia, che è una bellissima città, ma non è certo come New York, Parigi e neppure Milano, per porsi alla ribalta del mondo della fotografia. |
| inviato il 12 Aprile 2018 ore 17:26
Vero, però Credo sia stato il primo italiano ad avere una foto al museo di New York. Tizio stranissimo con la partita Iva da tipografo, che faceva opere, più che fotografie. |
| inviato il 12 Aprile 2018 ore 17:32
Si certo; e più volte le sue opere sono state esposte alla Biennale di Venezia e in altre sedi prestigiose. Alla fine ha avuto diversi riconoscimenti anche se mi sembra che non si sia mai affannato per ottenerli. |
| inviato il 12 Aprile 2018 ore 17:37
“ No certo. Diciamo che quello è stato uno dei primi spunti, o meglio uno dei primi spunti, che io sappia, che hanno fatto scuola, nel riconoscere al paesaggio una sua componente "documentaristica" che trascende quella estetica (non che i paseaggi estetizzanti non abbiano senso, anzi, ma sono appunto un'altra cosa.) Sul "Man-Altered Landscape"... è una questione molto sentita in America dove l'urbanizzazione è stata massiccia ed è relativamente più recente a quella della vecchia Europa. Senza parlare degli immensi spazi aperti e della famosa "wilderness"... Lo stile dei seminali americani ha influenzato anche gli europei. Ma certamente da noi il "paesaggio" è diverso. E i fotografi italiani hanno fotografato l'Italia soffermandosi su altri "contenuti" e cercando nuovi modi di "vedere" il paesaggio. Da noi la pietra miliare della fotografia di paesaggio (di questo "tipo") è "Viaggio in Italia" di Ghirri &C. „ www.juzaphoto.com/topic2.php?l=it&t=2322978 |
user90373 | inviato il 13 Aprile 2018 ore 8:52
Ho letto più volte nel corso della conversazione la frase:- "Questa avrei potuto farla anch'io!". Mi sembra che la cosa possa avere due letture che non starò a spiegare, a buon intenditor ........ ! |
| inviato il 13 Aprile 2018 ore 9:27
il movimento dei Nuovi Topografi è quello che sicuramente mi ha influenzato di più, a partire dall'estetica, sopratutto venendo da autodidatta fotoamatore, mi ha ribaltato la testa. Forse ne sono anche troppo legato, è un'influenza che si fa sentire, forse ingombrante a volte. Per me è un movimento che con le sue caratteristiche, è quello che ha influenzato più di tutti il mondo della fotografia odierno. “ Ho letto più volte nel corso della conversazione la frase:- "Questa avrei potuto farla anch'io!". Mi sembra che la cosa possa avere due letture che non starò a spiegare, a buon intenditor ........ ! „ Ettore, per favore spiega. Se hai qualcosa da dire, esplica, in modo che tutti capiscano. Cerchiamo di essere propositivi. |
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