| inviato il 20 Novembre 2017 ore 16:09
“ Una cosa mi perplime: perchè se considero un'autore più artista che fotografo e le sue opere più immagini che fotografie corro il serio rischio di venir offeso, in fondo non mi sembra di aver sminuito ne la persona e tantomeno l'opera? Sorriso N.B. Ci son fotografi che detestano esser ritenuti artisti, e artisti per i quali potrebbe esser riduttivo l'esser considerati fotografi. Eeeek!!! „ Concordo, Berengo Gardin ad esempio rifiuta la definizione di artista |
| inviato il 20 Novembre 2017 ore 16:15
“ Il problema è che un incarico a sfondo pubblicitario non presuppone la rappresentazione della realtà ma lascia spazio (molto ? - troppo ? ) al lavoro di chi deve stimolare la visita dei viaggiatori / turisti. „ Si certo Cesare, infatti l'ho premesso, ma siccome tutti conoscono Mccurry per i suoi reportage, quando uno vede una sua serie di foto di un luogo, automaticamente, almeno credo, pensa che quello sia un reportage. Altrimenti perché pubblicizzare quel lavoro (e la relativa mostra itinerante, il libro, ecc.) come un lavoro fatto da Mccurry? Normalmente quando vediamo una foto pubblicitaria (prendiamo ad esempio quelle di Dolce & Gabbana che ritraggono una Sicilia che ormai non esiste più) non c'è neanche scritto il nome del fotografo perché il messaggio è sul prodotto, invece nel caso del finto reportage sull'Umbria chissà come mai è stata data tanta enfasi al fatto che le foto sono di Mcurry A mio avviso il turista americano, cinese, arabo,.... ma anche italiano, che non conosce così bene quei luoghi pensa di andare e trovare quelle situazioni lì. Io la chiamo come minimo "pubblicità ingannevole". Ma voi direte: la colpa non è mica di Mccurry, semmai è della Regione Umbria. Bhe in parte si, ma in parte anche di Mccurry che si presta a perpetrare l'inganno. |
| inviato il 20 Novembre 2017 ore 16:15
“ Trovo invece stimolante la foto di Mc Curry che ha aperto il topic. Per me è una foto al 100%, il risultato finale è piacevole e la modifica, prendendo lo scatto singolarmente, comprensibile. Però... prima l'avrei letta come un reportage (rappresentativo o no della realtà indiana poco importa), adesso? Una visione di Mc Curry? Ok mi va bene. Ma fare km, stare giorni ad aspettare un momento... e poi quando questo "accade" modificarla perché non è ancora "abbastanza"... e poi cercare di farlo passare come un reportage che poi se mi beccano allora no, non è un reportage. Allora non sarebbe avuto più senso pianificare tutto dichiaratamente da zero (tipo staged) ? Il pubblico non avrebbe capito? Le foto sarebbero apparse meno interessanti? E adesso che il re è nudo ha capito? Boh... Mc Curry resta ancora un riferimento mentre Souvid Datta (reo di un'operazione simile) è il male, la pecora nera da additare. „ Concordo “ Ecco questo vorrei riuscire a capire. Ho letto un po' di pagine del topic ma non sono riuscito a trovare una risposta. „ idem anche perché i sostenitori del Sì hanno più urlato che argomentato |
| inviato il 20 Novembre 2017 ore 16:16
direi che è inutile discutere e aprire topic |
| inviato il 20 Novembre 2017 ore 16:16
“ ....le minacce non mi hanno mai spaventata.... „ Chi ti ha minacciata???   |
| inviato il 20 Novembre 2017 ore 16:18
“ direi che quindi è inutile discutere e aprire topic „ Perché mai? Se devo essere sincero spesso noi siamo su posizioni diverse, ma da te comunque leggo sempre cose interessanti .......purtroppo non è stato così dall'inizio ....deciamo che se tu fossi arrivato prima forse avremmo tirato qualche conclusione |
| inviato il 20 Novembre 2017 ore 16:26
“ Tutte queste super×le per dire: per me il punto non è se ha fatto la foto con una scatola di scarpe o un cellulare. Se l'ha registrata su pellicola o su chiavetta USB, Se in post ha spennellato con la vernice ho ha usato un algoritmo della NASA. Il punto è capire come tutte queste operazioni che effettua il fotografo debbano essere lette e interpretate. E come tuto questo vada ad impattare non solo a livello etico ma anche a livello estetico. Dove l'elemento di disturbo che prima era un "marchio di fabbrica" accettato della foto adesso diventa da eliminare a prescindere solo per il fatto di essere eliminabile (un po' come a foto che diventa dritta perché più facile da raddrizzare). Tutto questo mi dà da pensare... „ Hai esattamente centrato il problema .....l'altra sera ero al mio Circolo Fotografico, tra l'altro anche ben quotato in ambito FIAF, e vedendo le foto di un socio ne vediamo una molto bella con due persone sedute su una panchina ed uno tutto a destra da solo il commento unanime che se non ci fossero proprio state le persone (vista la natura bucolica della foto) era meglio, ma in particolare quello all'estrema destra. L'autore ha subito detto un colpo di timbro e lo faccio sparire, anche faccio fuori anche gli altri due. Il commento unanime è stato di approvazione mentre io pensavo ad HCB che diceva se un elemento di disturbo non puoi eliminarlo inseriscilo nella tua composizione .....quella serata mi ha fatto riflettere e cercare riferimenti in rete come la foto di Mc Curry e poi ad aprire questo post sperando in un sano e costruttivo confronto |
| inviato il 20 Novembre 2017 ore 16:26
mi sembra in genere che non ci sia la voglia di discutere, ma in genere di trovare sostenitori a una tesi gia prefissata, diversi di questi topic sono stati aperti, ma non erano mai una discussione, ma semplicemente un arrocarsi su una posizione senza prendere in considerazione spunti e lavori di tanti che negli anni hanno affrontato il tema. Cioè il rapporto tra fotografia e reale è stato più volte affrontato, da Ruff, dalla stessa taryn simon che ho citato, ma non nè nasce mai una discussione, restano solo i soliti 2 concetti. è un peccato alcune persone sono disposte a discutere, ma quasi sempre ci si infila in un vicolo chiuso e si girano intorna alle solite 2 affermazioni Detto questo io penso che la fotografia sia in cambiamento continuo e non si possono giudicare fotografie del passato con lo stesso metro di quelle odierne perchè molto è cambiato anche nella percezione dell'immagine stessa, perchè ci sono stati interpreti e movimenti che hanno cambiato le cose, scimmiottare HCB ora non ha senso, non ha più lo stesso significato e lo stesso impatto |
| inviato il 20 Novembre 2017 ore 16:28
“ QUIZ : Pare che ci sia qualcuno che ritiene di avere - per dono divino - il diritto di pontificare e di considerare non meritevole di attenzione chi non condivide le sue opionioni. „ Basta andare qualche pagina indietro e siamo arrivati a quasi minacce ed offese personali ...  |
| inviato il 20 Novembre 2017 ore 16:31
“ mi sembra in genere che non ci sia la voglia di discutere, ma in genere di trovare sostenitori a una tesi gia prefissata, diversi di questi topic sono stati aperti, ma non erano mai una discussione, ma semplicemente un arrocarsi su una posizione senza prendere in considerazione spunti e lavori di tanti che negli anni hanno affrontato il tema. Cioè il rapporto tra fotografia e reale è stato più volte affrontato, da Ruff, dalla stessa taryn simon che ho citato, ma non nè nasce mai una discussione, restano solo i soliti 2 concetti. è un peccato alcune persone sono disposte a discutere, ma quasi sempre ci si infila in un vicolo chiuso e si girano intorna alle solite 2 affermazioni „ Labirint ti quoto pienamente ...come ho appena detto sopra anche io .....purtroppo poi questo arroccarsi in maniera anche polemica e violenza verbale non fa altro che far chiudere "gli avversari" nelle loro posizioni ....forse varrebbe la pena di continuare in pvt, pare che siamo in pochi a credere nel confronto per una crescita .....come ho già scritto più volte io appartengo alla cultura del dubbio |
| inviato il 20 Novembre 2017 ore 16:33
Scusa Ivan, ma per fare un esempio riferito proprio all'importanza dei generi fotografici rispetto alla tolleranza sugli interventi: nello still life è prassi consolidata montare più scatti ottenuti con una variazione nella disposizione delle luci di studio perché altrimenti, con un solo scatto, sarebbe impossibile ottenere quegli effetti d'illuminazione. La bravura del fotografo, in questo caso, consiste nel rendere perfettamente credibile e gradevole l'intero progetto. Indubbiamente questo tipo di fotografia esula dal normale approccio del fotoamatore, ma proprio per questo credo che costituisca un indicatore della possibilità di approcci diversi, purché giustificati e contestualizzati correttamente. |
| inviato il 20 Novembre 2017 ore 16:39
“ mi sembra in genere che non ci sia la voglia di discutere, ma in genere di trovare sostenitori a una tesi gia prefissata, diversi di questi topic sono stati aperti, ma non erano mai una discussione, ma semplicemente un arrocarsi su una posizione senza prendere in considerazione spunti e lavori di tanti che negli anni hanno affrontato il tema. Cioè il rapporto tra fotografia e reale è stato più volte affrontato, da Ruff, dalla stessa taryn simon che ho citato, ma non nè nasce mai una discussione, restano solo i soliti 2 concetti. è un peccato alcune persone sono disposte a discutere, ma quasi sempre ci si infila in un vicolo chiuso e si girano intorna alle solite 2 affermazioni „ Concordo il problema fondamentalmente è che a chi apre queste discussioni di arrivare a capire qualcosa non interessa per nulla Studiare la fotografia costa fatica studiare il software costa fatica che faccio fatico? e se poi non ottengo niente? molto meglio autoproclamarsi unici veri puri fotografi e tutti gli altri fuori!!! tanto in rete qualche boccalone che ci viene dietro lo si trova sicuro |
| inviato il 20 Novembre 2017 ore 16:40
“ Io ho smesso di apprezzare Mccurry dopo aver visto il suo lavoro (commissionato dalla Regione Umbria) "Sensational Umbria"! Foto e situazioni create a tavolino, "staged" come si direbbe oggi! Per carità, nulla di male dirà qualcuno, del resto erano fatte a scopo pubblicitario, ma quando vengono fatte da un fotografo noto per i suoi reportage uno si aspetta che quelle foto ritraggano, appunto, scene di vita reale di quel luogo. Invece quando si scopre l'inganno.... beh uno si sente preso in giro (e chi non ha la fortuna di scoprire tale inganno "preso in giro" lo è davvero!). „ Fin qui non ci avrei trovato nulla di male, penso alle foto dei primi del '900 con banco ottico e tempi lunghissimi a causa delle bassissime sensibilità “ Per alcune foto addirittura, se pur riferite a una specifica manifestazione (l'infiorata di Spello), è stata ricreata una finta manifestazione (tra l'altro in un angolo del paese in cui non vengono mai allestiti i tappeti di fiori, ma dove ha scattato era più suggestivo!) una settimana dopo quella vera, perché nei giorni della manifestazione Mccurry non era disponibile. E questo lo chiamiamo reportage (o era già diventato uno "storyteller"?)? „ Questo mi sembra molto più grave e sono molto sensibile a questo specifico, visto che proprio l'infiorata ma a Genzano di Roma la fotografai in esclusiva per la rivista Bell'Italia (per chi fosse curioso potete trovare il servizio sul numero 157 di maggio 1999) e muovermi in quel delirio di persone non fu facile, per fortuna mi autorizzarono a fare le foto in 35 mm (accettavano solo il medio formato), ma dopo essersi sincerati del materiale (ottiche) che usavo in 35 mm |
| inviato il 20 Novembre 2017 ore 16:41
Soluzione per puristi, blateroni e talebani: nessun filtro, nessun mosso e nessuno sfocato, ma soprattutto, nessun bianco nero , dato che si tratta di alterazione della realta'. ( strano pero'...anche i puristi lo accettano ). Ovviamente no postproduzione !! Il demonio !!! Praticamente, scattate in diapositiva, ma senza grana, che nella realta' non esiste, non usate ottiche lunghe, che l' occhio vede a 180 gradi, ecc.. Ma soprattutto, non frequentate i siti impestati da fotografi digitali, cosi' sarete contenti e saranno contenti pure quelli che di queste discussioni inconcludenti ne hanno pieni...gli hard disks !!! |
user46920 | inviato il 20 Novembre 2017 ore 16:41
“ Dove finisce la fotografia ed inizia la grafica? „ gran bella domanda! ... secondo me la fotografia finisce proprio quando comincia la grafica. Ovvero, quando l'intento principale è puramente estetico/merciologico, come si vede bene nel primo esempio e come si vede ormai in ogni cacchio di pubblicità. La fotografia non esiste più, ma si continua subdolamente a usarne il termine per i propri sotterfugi, soprattutto dai "Grafici Moderni", in genere proprio quelli che si atteggiano a "photographer" (...) e da tutto quel giro di imbroglioni che hanno solo due interessi: soldi e successo. Anche nel piccolo, eh ... il principio non cambia. Chiunque abbia ad esempio l'intento di cancellare o clonare un parte della fotografia che ha ripreso, sta raccontando una bugia proprio nel momento che la espone. E chi è bugiardo è anche ladro! ps: ... secondo me i ladri dovrebbero stare in galera |
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