| inviato il 14 Aprile 2017 ore 17:02
Ovviamente sarà ben complicato attuare i controlli ma tieni presente che il discorso bastone selfie vale soprattutto per i musei dove potrebbe essere ben dannoso |
| inviato il 14 Aprile 2017 ore 17:30
x Il Signor Mario. Concordo pienamente il suo ragionamento in generale. Con la speranza che venga recepito nella forma e nella sostanza da tutti coloro che credono sino ad oggi di fotografare tutto il solo fatto di non pubblicare ma se lo autoconcedono perchè si ritengono in democrazia senza sapere finisce nel momento che viola le regole e norme. Salve |
| inviato il 14 Aprile 2017 ore 17:35
Una volta era vietato nei musei se non autorizzato (per altri motivi molto tecnici)...ma stiamo parlando di strutture interne e private... |
| inviato il 14 Aprile 2017 ore 17:38
Tra un pò si arriva a 15 pagine e si chiude |
| inviato il 14 Aprile 2017 ore 18:27
“ Con la speranza che venga recepito nella forma e nella sostanza da tutti coloro che credono sino ad oggi di fotografare tutto il solo fatto di non pubblicare ma se lo autoconcedono perchè si ritengono in democrazia senza sapere finisce nel momento che viola le regole e norme. „ Assolutamente! Concetto chiarissimo direi. |
| inviato il 14 Aprile 2017 ore 19:03
Raffaele ci sono delle leggi e delle regole che chi fa street in modo serio rispetta. Possiamo parlare all'infinito i pareri saranno sempre contrastanti e non ci sarà mai una soluzione. Se mi viene detto che non si nutre simpatia per chi pratica questo genere per i motivi elencati in precedenza ci può stare. Sostenere cose totalmente diverse senza una coscenza in materia non penso che sia corretto. Chi vuole veramente informarsi sulla questione può farlo tranquillamente comprando testi seri che danno tutte le spiegazioni in merito...costano ma ci sono (meglio non comprarli perchè la verità fa male). Si critica senza conoscere l'autore come nasce un suo scatto e i retroscena cosa potrei mai pensare di chi sostiene certe tesi. |
| inviato il 14 Aprile 2017 ore 19:18
Riguardo al divieto di usare installazioni accessorie all'appareecchio fotografico (treppiedi, stativi, ecc.) mi risulta che sia generalmente vigente nelle strutture museali ed espositive pubbbliche (nelle strutture private, il titolare dispone liberamente di tutto, compreso diritto di fotografare o meno) per questioni di sicurezza e rispetto dell'altrui incolumità e libertà di movimento. Le fonti lluminose artificiali sono proibite per tutelare l'integrità delle opere esposte. Nei luoghi pubblici all'aperto di solito il divieto di usare treppedi o stativi si riconduce alle norme locali sull'occupazione del suolo pubblico. |
| inviato il 14 Aprile 2017 ore 19:23
Per quel che so penso che Andrea sia stato molto preciso in merito. |
| inviato il 14 Aprile 2017 ore 19:52
Aggiungo una cosa. Non so come sia in Italia, ma all'estero in molti posti funziona. Volendo fare delle foto (sempre a titolo amatoriale e senza sfruttamento commerciale) in musei e spazi espositivi chiusi, spesso anche privati, si può fare domanda per accedere alla struttura fuori dagli orari di apertura. Le autorizzazioni vengono generalmente rilasciate, magari cercando di concentrarne un po' nello stesso giorno, e il fotoamatore si ritrova a poter girare liberamente (sempre sotto debita sorveglianza...) nelle sale del museo che ha indicato nella domanda, potendo usufruire di treppiedi e altri attrezzi generalmente non consentiti e senza l'assillo del pubblico sciamante che ti caccia via dopo tre secondi che sei davanti a un bel quadro. L'unico incomodo sono gli orari, magari si può disporre di due-tre ore all'alba o di sera, prima o dopo la fascia oraria di apertura. Alcuni musei chiedono il pagamento di un bigllietto specifico (metti che sia un 10-15 dollari...per quel trattamento, ne vale la pena) |
| inviato il 14 Aprile 2017 ore 20:02
“ Non si capisce „ Ci si potrebbe anche fermare qui, il resto è superfluo... |
| inviato il 14 Aprile 2017 ore 20:47
Saggia decisione...Nella confusione le informazioni necessarie ci sono. Per fare street ci vuole occhio e fiuto...quindi chi ha queste qualità troverà anche le risposte in questo topic. |
| inviato il 14 Aprile 2017 ore 20:56
Giusto, hai ragione, lasciamo perdere. |
| inviato il 16 Maggio 2017 ore 2:15
Interessantissimo thead al quale sono giunto dopo una ricerca su quanto mi è successo questo fine settimana, e che ha davvero dell'incredibile. (  ) Esperienza veramente più unica che rara anche (immagino) per tutti i 120000 qua iscritti. Quindi spinto all'approfondimento su quello che sancisce precisamente la legge...sono arrivato qui anche se a distanza di un mese (solo)...approfittando nel voler conservalro tra le notifiche. Se mai ricapitasse qualcuno dei praticanti più informati, pongo un quesito: Il fine, pubblicazione cartacea di un libro, quindi commerciale. Foto con un certo numero di passanti, tutti riconoscibili, 3..7..12. Chiedere liberatoria è operazione concretamente impossibile, non è ritratto e nessuno viene leso nella propiria dignità, quindi dovrebbe essere ok la pubblicazione, giusto? Perciò se casualmente solo uno di essi a posteriori si ritrovasse pubblicato e avanzasse pretese da sottoporre ad un giudice...si attaccherebbe al tram, direi. E' così? |
| inviato il 16 Maggio 2017 ore 7:17
Se non pensi sia determinante per il Pulitzer QUELLA foto la sostituirei oppure sfocherei i volti. Nel dubbio. Perché in questi casi, a parte le ripercussioni legali, non sarebbe indolore rimediare ritirando TUTTE le copie vendute (e invendute ) sempre che sia possibile. LEGGI, ti ci devi proprio infilare nei casini? |
| inviato il 16 Maggio 2017 ore 7:53
“ Se mai ricapitasse qualcuno dei praticanti più informati, pongo un quesito: Il fine, pubblicazione cartacea di un libro, quindi commerciale. Foto con un certo numero di passanti, tutti riconoscibili, 3..7..12. Chiedere liberatoria è operazione concretamente impossibile, non è ritratto e nessuno viene leso nella propiria dignità, quindi dovrebbe essere ok la pubblicazione, giusto? „ Non so che ti è successo ma per il quesito che poni c'è una sola risposta: se nella foto l'immagine della persona che si è riconosciuta è determinante per la foto sì occorre la liberatoria se non è determinante per la foto no non serve la liberatoria. Quindi esasperando: se fotografi la folla allo stadio non serve liberatoria, ma se al suo interno c'è un soggetto che spicca tra gli altri (per abbigliamento, posizione, atteggiamento o altro...) al punto da essere il soggetto principale, lui e non più la folla, della foto allora è un ritratto e serve la liberatoria |
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