| inviato il 13 Gennaio 2017 ore 18:46
Non è un difetto di Lightroom. L'informazione sull'illuminante è una variabile nascosta al sistema. Non puoi risalire alla natura dell'illuminante dalla foto. Lo devi sapere a priori, oppure vai a tentativi fino a che non ti soddisfa. Se vuoi una base più certa basta fare degli scatti al ColorChecker sotto i diversi illuminanti che si pensa di dover usare. Il WB ottenuto con il flash, ad esempio, potrà essere applicato a tutte le foto fatte con il medesimo. Ma per ottenere questi valori, intrinsechi del sensore della propria macchina, serve per forza il ColorChecker (o qualcosa di altrettanto valido). Occhio alle dominanti introdotte dalla scena però; l'ambiente circostante altera l'illuminante che colpisce il soggetto. Se ad esempio si fotografa una modella in luce solare ma circondata di alberi vicini, giocoforza l'illuminante sul soggetto non sarà più un Daylight, ma qualcosa di sconosciuto e unico dato dalla complessità dell'ambiente corcostante. La mente umana ha un potente adattamento cromatico e riesce a scartare queste alterazioni in modo molto efficace. Il software è molto più stupido..... non può farci nulla e necessita di informazioni che da solo non può ricavare. |
| inviato il 13 Gennaio 2017 ore 23:03
“ Ma se non posso usare il contagocce per il giusto WB „ Certo che puoi usarlo, il contagocce funziona sempre. |
| inviato il 13 Gennaio 2017 ore 23:33
Domanda: se uso il contagocce sui tasselli grigi del colorchecker esposto al sole con il profilo Cobalt, è giusto aspettarsi che la Tint venga zero, giusto? (non ho provato. E' una previsione). |
| inviato il 14 Gennaio 2017 ore 1:02
Eh oddio... dipende. Intanto bisogna vedere cosa effettivamente colpisce il ColorChecker; quando lo esponi devi stare attento che non ci siano contaminazioni. Poi bisogna vedere in che stato è il ColorChecker. Inoltre il contagocce campiona una superficie molto limitata; su superfici reali come una patch colorata si possono avere delle piccole variazioni a seconda di dove lo posizioni. Detto questo.... immaginiamo un caso ideale: 1-Illuminante D65, l'illuminante ha cromaticità x=0.31271 y=0.32902, usi direttamente la matrice del D65 senza interpolare 2-Il ColorChecker è lambertiano e l'ambiente non ha contaminazioni 3-Sul sensore arriva la perfetta riflessione dello spettro illuminante la scena Il sensore darà una terna RGB device dipendent non bilanciata. Se il tutto si svolge nell'ambiente ideale sopra descritto e se le matrici di caratterizzazione sono fatte bene, allora questa terna la puoi passare alla matrice Camera to XYZ D50 e dovresti ottenere una cromaticità x=0.34567 y=0.35850 cioè il bianco D50. In questo caso l'unica cosa da fare è indicare la temperatura isotermica K dell'illuminante. Ovviamente questa è la versione bignami del riassunto del condensato..... quindi prendila con la dovuta cautela. In linea più generale; fintanto che il profilo descrive l'illuminante e la CAT funziona , ci troviamo nella situazione che la cromaticità dell'illuminante è portata in modo corretto in D50. Ciò significa che solo il valore K è richiesto, il Tint sta a zero. Per i profili a doppio illuminante come i Cobalt l'intervallo in cui questa situazione può verificarsi è da 2856K (StdA) a 6504K (D65). |
| inviato il 14 Gennaio 2017 ore 1:27
Sì immaginavo che ci fossero delle condizioni e delle tolleranze, ma del punto di vista teorico ci siamo. Domani proverò con il sole, ma ho il sospetto che mi serva piuttosto il valore atteso della tinta per la ...neve! Grazie per le info. |
| inviato il 14 Gennaio 2017 ore 15:17
Io chiedo: facendo il WB su lr, se in ogni situazione vado a mettere poi il tint a 0 cosa sto facendo...male...o peggio? |
| inviato il 14 Gennaio 2017 ore 15:20
Lo metti quando è necessario. |
| inviato il 14 Gennaio 2017 ore 15:41
Io noto che tenendo il tint a 0 ho dei colori più fedeli, cioè, trovo il giusto compromesso, almeno su una decina di foto con cui ho provato. Foto con incarnato, cielo con nuvole e foto dentro casa. E' una cosa che non avevo mai provato a fare prima... |
| inviato il 14 Gennaio 2017 ore 16:32
Mi passi il raw della foto al ColorChecker? La prossima volta che scatti vai in diffrazione, quando si fa la caratterizzazione aiuta avere un diaframma molto chiuso. |
| inviato il 14 Gennaio 2017 ore 17:00
Certo. Te l'ho inviato con un messaggio privato. Intanto che riflettevo sui test, mi sono trovato davanti ad un (apparente?) paradosso: Affermazione 1: “ "Nel pratico i profili Cobalt non necessitano di Tint con luce solare." „ Verifica: infatti siamo in diversi a notare che, almeno in esterno, mettere la tinta a zero, migliora i colori (no magenta in cielo). Affermazione 2: “ "Nel locus plankiano il D55, come tutti gli altri, si trova sopra la curva del black body; quindi, in teoria, per neutralizzarlo serve anche un valore Tint. " „ Verifica: Vero, infatti Il Daylight di LR mette i valori del bianco 5500k e tint +10. Altra verifica: Vero, il test fatto questa mattina con il color checker profilato con Adobe Standard, mi ha dato 5400 e tint +8. La piccola differenza potrebbe essere dovuta alla posizione del sole (10 di mattina). Affermazione 3: “ "Posso dire che la neutralizzazione dell'illuminante è la stessa tra profili Cobalt e profili Adobe; cioè individuano con gli stessi valori l'asse dei grigi.Cambiare da un profilo Cobalt al profilo Adobe non richiede un nuovo WB." „ Verifica: vero, il test fatto questa mattina con il color checker, mi ha dato 5400 e tint +8 ANCHE con il profilo Cobalt. Affermazione 4: “ il contagocce funziona sempre „ Verifica: di buon senso. Queste affermazioni sono in contraddizione perchè affermano che con Cobalt e foto alla luce del sole ideale, la tinta dovrebbe essere zero (A1), ma per le affermazioni 2 e 3, la tinta dovrebbe essere quella di Adobe, cioè +10. Tale contraddizione ha un riscontro pratico: se sono al sole in condizioni perfette e fotografo il colorchecker, come faccio il WB? Se seguissi la Affermazione 1, dovrei mettere la tinta a zero. Infatti così i cieli vengono bene. Se seguissi le Aff 2 e 3, dovrei mettere la tinta a +10 (daylight) perchè anche il contagocce dice così. Se ne potrebbe uscire NON usando più il contagocce, mettendo la tinta a zero (in condizioni di illuminazione solare ideale), e stabilendo la temperatura con altro metodo. Ma questo è in conflitto con l'affermazione 4 oltre che molto impegnativo dal punto di vista pratico rispetto al classico uso del contagocce su target. Come se ne viene fuori? |
| inviato il 14 Gennaio 2017 ore 17:43
Ragazzi teniamocelo stretto Raamiel!! E' prezioso come l'oro per le nostre immagini... ciao Enrico, a presto per i feedback e grazie ancora marco |
| inviato il 14 Gennaio 2017 ore 19:52
@Motofoto Scusami dovevo spiegarmi meglio. Allora .... Per prima cosa è importante usare la tacca giusta del ColorChecker, non tutte sono neutre, cioè non simulano con la dovuta precisione il riflettore lambertiano perfetto. La perfezione non è di questo mondo, ma la tacca Neutral 5 ci va vicina :
 Questa è l'analisi spettrale. Il grafico non è piatto, ma ci si avvicina molto. Questo invece è il prospetto degli illuminanti standard nel locus plankiano:
 I Daylight stanno tutti sopra la curva del black body. Quindi hanno una tinta. I profili a doppio illuminante di Adobe e Cobalt hanno due matrici di caratterizzazione per D65 e StdA. In particolare due ColorMatrix e due ForwardMatrix per i rispettivi illuminanti. Le ForwardMatrix portano da rgb sensore bilanciati a XYZ D50, quindi incorporano una CAT che adatta il bianco di origine in quello del PCS. La CAT degli Adobe è la Bradfrod, la CAT dei Cobalt è diversa, ma entrambe assolvono allo stesso compito. La terna rgb sensore prodotta da un riflettore lambertiano, nel nostro caso la taccha del ColorChecker, è l'interpretazione del filtro CFA del grigio neutrale che ci interessa. Se ci riferiamo al bianco, per comodità, la terna rgb sensore del bianco deve andare a finire nella terna XYZ che identifica il bianco D50. I valori rgb vengono bilanciati prima della ForwardMatrix e costituiscono il CameraNeutral : CameraNeutral = XYZtoCamera * XYZ <-(cromaticità del bianco dell'illuminante) La terna CameraNeutral del bianco passa nella CameraToXYZ_D50 e deve risultare il bianco D50. Per bilanciare i dati si usa lo scaling dei valori rgb lineari con una matrice diagonale; questa matrice è stabilita del valore isotermico K. Adobe adotta nei preset Daylight 5500K e Tint 10; non sono sicuro del perché, ma credo che possa essere un motivo storico, di quando Adobe non usava le ForwardMatrix e quindi il programma aveva bisogno di ulteriori informazioni. |
| inviato il 14 Gennaio 2017 ore 20:18
Prima ceno e poi me lo leggo: ho bisogno di calorie! Grazie in anticipo per la risposta dettagliata! |
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