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Ma cos'è la "Street-Photography"? ... se esiste.


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user55929
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inviato il 25 Gennaio 2016 ore 19:00

Se può essere utile...

"La straight photography ("fotografia diretta") è una tendenza del linguaggio fotografico che nasce nella prima metà del Novecento in opposizione alla corrente del pittorialismo e in generale a ogni forma di manipolazione dell'immagine estranea alle specificità linguistiche del mezzo, o a quelle che venivano riconosciute come tali. La locuzione compare per la prima volta nel 1904, sulla rivista fondata da Alfred Stieglitz, Camera Work, in un articolo del critico d'arte Sadakichi Hartmann. Ebbe il suo centro nevralgico negli Stati Uniti, in relazione alla diffusione della fotografia documentaria, alla nascita della figura del fotoreporter e alla crescente attenzione di matrice giornalistica nei confronti delle grandi questioni sociali. In questo senso si inserisce il messaggio della straight photography: qualunque cosa in grado di alterare la fotografia rende automaticamente meno puro lo scatto e, quindi, meno vero. Tecnicamente, questo significa un netto distacco dall'utilizzo di filtri o obiettivi pre-esposti e di particolari procedimenti di sviluppo e stampa.".

"La street photography ("fotografia di strada") è un genere fotografico che vuole riprendere i soggetti in situazioni reali e spontanee in luoghi pubblici al fine di evidenziare in maniera artistica alcuni aspetti della società. Tuttavia, la street photography non necessita la presenza di una strada o dell'ambiente urbano. Il termine "strada" si riferisce infatti ad un luogo generico ove sia visibile l'attività umana, un luogo da osservare per catturarne le interazioni sociali. Di conseguenza il soggetto può anche essere del tutto privo di persone o addirittura un ambiente dove un oggetto assume delle caratteristiche umane.
L'inquadratura e il tempismo sono degli aspetti chiave di quest'arte; lo scopo principale infatti consiste nel realizzare immagini colte in un momento decisivo o ricco di pathos. In alternativa, uno street photographer può ricercare un ritratto più banale di una scena come forma di documentario sociale.
Molto di quanto oggi rientra sotto il nome street photography venne definito nell'epoca che copre la fine del XIX secolo fino alla fine degli anni settanta, un periodo che vide la progressiva affermazione delle macchine fotografiche portatili. Durante il corso della propria evoluzione, la street photography ha fornito una testimonianza assai ampia e dettagliata della cultura di strada. L'avvento della fotografia digitale, unita alla crescita esponenziale della condivisione di foto tramite Internet, ha gradualmente ampliato la consapevolezza del genere e di coloro che praticano la street photography.".
"Origini:
Europa:
È opinione comune considerare Parigi, città cosmopolita che aiutò a definirne il genere, come luogo di nascita della street photography. Del resto, fu proprio la fotografia a incrementare la formazione della città.
Eugene Atget viene considerato il padre della street photography non perché fu il primo del suo genere, ma grazie alla sua popolarità di fotografo parigino. Atget, che lavorò a Parigi dal 1890 fino agli anni venti, ebbe un ruolo fondamentale nel promuovere le strade cittadine come soggetti degni di essere immortalati. Il tema principale dei suoi lavori riguarda soprattutto elementi di carattere architettonico con la presenza di scale, giardini e finestre. Atget fotografò anche alcuni operai, benché le persone non fossero al centro del suo interesse.
John Thomson, un fotografo scozzese, aveva iniziato a imprimere su pellicola le strade molto prima di Atget; pur non ricevendo lo stesso riconoscimento, Thomson fu fondamentale nel passaggio dalla fotografia di ritratti raffinati al catturare la vita quotidiana nelle strade.
Henri Cartier-Bresson, la cui reputazione era comparabile a quella di Atget, fu un fotografo del XX secolo il cui stile era incentrato fondamentalmente sulle azioni delle persone. Fu proprio lui ad avere l'idea di scattare le fotografie nel "momento ideale". Bresson era influenzato da un forte interesse per l'arte tradizionale al punto che aspirava a diventare pittore; tale influenza emerge nell'abilità di combinare tecnica e tempismo.
Stati Uniti:
Gli inizi della street photography negli Stati Uniti possono essere accomunati a quelli del jazz in campo musicale, entrambi sviluppatisi come ritratti schietti e diretti della vita di tutti i giorni. Questa connessione è visibile nelle opere della New York School of Photography, un'istituzione informale nata nella metà del XX secolo a New York che comprendeva alcuni gruppi di fotografi. Uno dei più importanti era Robert Frank, facente parte del movimento beat che interessò l'"America nera" e le controculture. Frank raggiunse la celebrità in parte grazie al suo libro The Americans (Gli Americani). Grezze e spesso fuori fuoco, le sue immagini misero in dubbio la fotografia tradizionale dell'epoca, come ad esempio i paesaggi di Ansel Adams. La comunità dei fotografi tradizionali d'America respinse con violenza le opere di Frank, che in seguito divennero però il trampolino di lancio per i nuovi fotografi che cercavano di allontanarsi dalle limitazioni del vecchio stile.".

"La street photography fa largo uso dei principi e delle tecniche della straight photography ma, a differenza di quest'ultima, si prefigge l'obiettivo di essere uno specchio della società con una spiccata enfatizzazione della componente ironico-artistica. Per giungere a questi scopi, le fotografie appartenenti a questo genere vengono generalmente scattate con obiettivi "normali" e senza l'ausilio del colore, proprio per dare massima evidenza e naturalità all'attimo umano catturato. La componente artistica è generalmente espressa mediante il distacco o l'ironia degli elementi appartenenti allo scatto. Tipici soggetti della street photography sono attimi di vita quotidiana che generalmente passano inosservati ma che in questo caso vengono enfatizzati o valorizzati.
Tecnica:
Nella street photography si usano numerosi tipi di macchine fotografiche portatili, come ad esempio le fotocamere a telemetro, quelle digitali di tipo reflex o a pellicola e quelle compatte. Una tecnica di messa a fuoco comune è la messa a fuoco a zona (impostare una distanza focale fissa e fotografare da quella distanza) in alternativa all'autofocus, utilizzando soprattutto obiettivi grandangolari con la profondità di campo aumentata. La messa a fuoco a zona facilita inoltre le fotografie istintive, senza portare cioè la macchina fotografica all'occhio. In alternativa sia il mirino a pozzetto che gli schermi LCD girevoli delle fotocamere digitali lasciano ampio spazio al fotografo per la composizione della foto o la messa a fuoco.".

"Bibliografia Meyerowitz e Colin Westerbeck, Bystander: A History of Street Photography, Boston, Bulfinch, 1994
Colin Westerbeck, The Sidewalk Never Ends: Street Photography Since the 1970s, Chicago, Art Institute of Chicago, 2001".

Tratto da Wikipedia

avatarsenior
inviato il 25 Gennaio 2016 ore 19:06

La classificazione di una foto a mio avviso è ininfluente al fine del messaggio che ci vuole trasmettere. È molto più importante cosa vuol dire e cosa provava e sentiva l'autore al momento del Click che non la sua classificazione a volte anche soggettiva.

Io quando scatto non penso alla sua classificazione ma a cosa voglio dire

avatarsenior
inviato il 25 Gennaio 2016 ore 19:07

Il punto 2 comprende il 3

user46920
avatar
inviato il 25 Gennaio 2016 ore 19:12

Questa mi pare infranga il punto 2


come questa


questa credo sia un ottimo ritratto


avatarjunior
inviato il 25 Gennaio 2016 ore 19:28

Mi sono fermato alla quarta o quinta pagina. Tutto molto interessante e io sono l'ultimo arrivato, ma il bisogno di dare definizioni alle "sotto-categorie" di una forma d'arte qual'è la fotografia sinceramente non la capisco più di tanto.

Lo stesso vale nella musica, c'è chi si scanna per categorizzare il genere musicale di una band qualsiasi. Credo che l'unico scopo delle definizioni debba essere quello di "filtrare" la ricerca di un determinato modo di fare arte, che ci piace o che reputiamo in qualche modo interessante.

Per chi fa foto, cioè per noi, l'ultimo dei problemi dovrebbe proprio essere "in che genere ricade la nostra foto". In generale penso che etichettare un qualcosa sotto ad un genere limiti l'apprezzamento e la lettura di un determinato messaggio, magari ambiguo, di certo non arricchisce il messaggio, né porta elementi interessanti.

Il mio umile pensiero, sperando non venga inteso come "finiamola di parlare di queste cose". :)

user46920
avatar
inviato il 25 Gennaio 2016 ore 20:21

Tutto molto interessante e io sono l'ultimo arrivato, ma il bisogno di dare definizioni alle "sotto-categorie" di una forma d'arte qual'è la fotografia sinceramente non la capisco più di tanto.


MrGreen in effetti non capisco neanch'io cosa entri in un topic che chiaramente cerca di dare una definizione ad un genere ben specifico, per dire che non ti interessa dare una definizione ??? Eeeek!!!Eeeek!!!Eeeek!!!

MrGreenMrGreenMrGreen ... è solo comica la cosa !!! ... non trovi ??? ;-)

a Michè, ma chissefrega di quello che ti interessa a te o meno !!!
hai letto il titolo del topic ? ai fatto 2+2 ??? e allora non c'era nemmeno bisogno di perdere tempo a dire la tua, che non serve a nessuno, qui !!

o sbaglio ??? ;-)



PS: ti consiglio invece di leggere tutte le pagine e soprattutto i link lasciati qua e là da chi ha contribuito veramente e poi se avrai un contributo anche tu, ti invito a lasciarlo, che male non farà a nessuno !!! ;-)

avatarsenior
inviato il 25 Gennaio 2016 ore 20:30

@ L'occhiodelcigno




Questa è di Rodney Smith, noto fotografo surrealista. Con le istantanee in strada c'entra pochetto.....
Sulle altre 2 di Maltete, è probabile che tu abbia ragione e che lui abbia preparato alcuni scatti. Nulla toglie alla bontà del lavoro complessivo.


@Michele Pighi
Ti do perfettamente ragione. Inquadrare tutto in un genere è fortemente riduttivo. Se poi analizziamo il lavoro complessivo di un autore, troveremo quasi sicuramente che questi magari ha spaziato tra diversi generi.

Saluti
Roberto

user46920
avatar
inviato il 25 Gennaio 2016 ore 20:48

Questa è di Rodney Smith, noto fotografo surrealista.

era tra le foto del motore, ma in effetti era un po' troppo costruita ;-)
cmq non volevo assolutamente criticare l'autore, ma solo portare un suo esempio che potesse avere contrasto con i punti stilati fin'ora ... e quindi
Nulla toglie alla bontà del lavoro complessivo.


Inquadrare tutto in un genere è fortemente riduttivo. Se poi analizziamo il lavoro complessivo di un autore, troveremo quasi sicuramente che questi magari ha spaziato tra diversi generi.

infatti nessuno sta cercando qui di "costruire" questa incomprensibile quanto illogica congettura: sarebbe assurdo !!!

a volte mi chiedo se sono io che mi spiego così male o meno Confuso
questo è il primo post:
Venendo da "questo topic", consumato più per la definizione che per il tema aperto, la confusione su cosa significhi e come si faccia o si pratichi la "fotografia di strada" e ormai alle stelle. Se avete una buona definizione chiara o idee da dare per ciò che riguarda il tema, saranno ben accette.
A voi la tastiera...

... a me sembra piuttosto chiaro ;-)

avatarsenior
inviato il 25 Gennaio 2016 ore 20:58

Io credo che il problema di definire i generi sia invece reale, in alcuni contesti.
Pensiamo ad esempio ai concorsi fotografici.
Se uno dovesse partecipare ad un concorso che prevede la sezione street, si dovrà pur addivenire ad un insieme di regole comuni che consentano la competizione!

avatarjunior
inviato il 25 Gennaio 2016 ore 22:27

@L'occhiodelcigno

Ma perché ogni opinione contrastante deve essere letta come flame? Ho dato una risposta credo con toni pacati e comunque portando un contributo: il mio punto di vista. Evidentemente non hai voluto capire il senso del mio intervento. Non capisco il bisogno di alzare i toni. Bo...

avatarsenior
inviato il 25 Gennaio 2016 ore 22:59

Michele Pighi condivido il tuo intervento precedente. È forse solo un problema di chi guarda le foto quello di definire un genere fotografico. Il fotografo, quello vero, quello degli esempi postati qui da chi è intervenuto, è ispirato e scatta in base a ciò che sente dentro e ciò che vuole esprimere. Non è che al mattino esce di casa e dice: ora vado a fare un po di street. Non credo funzioni così

avatarsenior
inviato il 25 Gennaio 2016 ore 23:00

Secondo me una foto Street deve avere almeno queste 5 componenti. È probabile però che ce ne siano altre.
1-Più che autoconclusiva direi auto-consistente.
2-Composta in modo armonico.
3-Espressione di una qualche attività umana o contenente una qualche figura umana, anche astratta.
4-Evidentemente non costruita.
5-Poco elaborata e di possibile lettura.

avatarsenior
inviato il 26 Gennaio 2016 ore 9:06

Come dicevate sopra è una classificazione e come tutte le classificazioni ha i suoi punti fermi e le sue sfumature (che tra l'altro nel tempo si sono anche un po' modificate). Per cui alcuni scatti e alcuni autori "borderline" presi singolarmente possono confondere più che chiarire. Se volete far capire a qualcuno cos'è la musica classica magari per iniziare gli fate ascoltare Mozart e non Stravinsky Sorriso
Lo stesso Erwitt se in alcuni casi è un ottimo esempio non è proprio un riferimento preciso e assoluto in quanto il suo è più uno spirito ironico e leggero a 360° (non so come spiegarmi meglio). Tantissime delle sue foto sono anche preparate...
Per cui ripeto andatevi a vedere i "riferimenti" e cercate di capire quelli. Un ottimo punto di partenza facilmente consultabile è il sito in-public in cui confluiscono vari autori internazionali. Tanto per dire se volete andarvi a vedere le foto di Trente Parke (ma mi raccomando guardatevi anche gli altri!) iniziate da qua:
www.in-public.com/TrentParke
Forse la sua foto più famosa è questa:
www.in-public.com/TrentParke/image/3491

avatarjunior
inviato il 26 Gennaio 2016 ore 9:34

Di questo fotografo posso solo dire che mi ci riconosco moltissimo..........aspetto che sia finita la catalogazione dello Street. Anche Vivian Maier per me ha fatto Street e anche gli altri che avete citato. Sono tutti dei grandi.

avatarsenior
inviato il 26 Gennaio 2016 ore 11:08

Vivian Meier è molto brava e offre anche lei e offre ottimi spunti. Non l'ho volutamente citata perché è una fotografa "amatoriale" e le sue foto sono una selezione arbitraria fatta da terzi per cui la sua opera (per quanto eccellente) si muove in varie direzioni e risulta un po' "dispersiva". Insomma forse non la userei come "libro di testo". Andarsela a "studiare", soprattutto, all'inizio può essere comunque molto utile in quanto è una specie di "super bignami" della Street dell'epoca...
Ovviamente puro parere personale di chi ha visto un po' delle sue foto senza peraltro aver avuto tempo di approfondire troppo...
Comunque appunto non sono nemmeno un espertone di Street visto che la maggior parte dei miei fotografi preferiti "sfiorano" solo il genere o l'hanno praticato in maniera discontinua e/o molto "personale".



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