| inviato il 24 Gennaio 2016 ore 16:29
“ non esiste ancora, nessuno l'ha mai formulata. ma se c'è una costante significa che è applicabile una formula. „ formula no formula, ma sei in grado di spiegare in modo pratico questo Disco di confusione una volta calcolato a che ti serve? intanto l'avresti dovuto dirlo prima ma comunque abbiamo avuto un'ulteriore conferma. Mentre la domanda che mi sarei aspettato poteva essere questa: chi mi dice che con questi dati (focale, diaframma e distanza) viene ripreso il soggetto allo stesso modo, cioè riempendo tutto il fotogramma? “ Questa non è una partita tra 2 persone. „ infatti sono coinvolti tutti quelli che sono passati per questo topic, no quello che pensi tu che non ha potuto esprimere il suo parere! |
| inviato il 24 Gennaio 2016 ore 17:58
“ l'avresti dovuto dirlo prima „ prima di pag 8? io a quel punto ci sono arrivato, e i topic li leggo dall'inizio. Poi mi hai fatto tutta una serie di domande cui non sapevo dove volevi arrivare, tipo "credi nel DOF?", e nella mente non so leggere. “ infatti sono coinvolti tutti quelli che sono passati per questo topic, no quello che pensi tu che non ha potuto esprimere il suo parere! „ Questa frase non la comprendo. “ ma sei in grado di spiegare in modo pratico questo Disco di confusione una volta calcolato a che ti serve? „ devo scriverlo per la terza volta? non credo proprio. (hai anche risposto " ah veramente! "). Ti ringrazio della partecipazione ma se pensi che non ci siano applicazioni alla conoscienza di D lascia stare. senza motivazioni non si fa nulla. |
| inviato il 24 Gennaio 2016 ore 18:14
“ " ma sei in grado di spiegare in modo pratico questo Disco di confusione una volta calcolato a che ti serve?" devo scriverlo per la terza volta? non credo proprio. „ ho detto in modo pratico, semmai facendo un esempio! posti tante foto, mostra 'sto benedetto D su una di esse. “ Ti ringrazio della partecipazione ma se pensi che non ci siano applicazioni alla conoscienza di D lascia stare. senza motivazioni non si fa nulla „ la motivazione, nonché la sua applicazione, la devi tirare fuori tu, sei tu che hai riempito il topic di questi dischi! Senti Ooo, se non l'hai capito io ti volevo dare una mano perché qualche nozione di matematica l'ho, se dobbiamo lasciare perdere, nulla osta! Bye bye ! |
| inviato il 24 Gennaio 2016 ore 19:23
Ooo, giri giri, 'a pizza sempre quella è ! non usare il copia e incolla, è la terza volta che lo fai, fa un esempio PRATICO, se no ... levammo mano! |
| inviato il 24 Gennaio 2016 ore 21:56
per le mie modeste conoscenze nelle scienze di ogni genere, per ogni cosa c'è sempre una definizione, quindi definisci che cos'è questo Disco di effettiva confusione e poi ne parliamo. Se non c'è la definizione ........... inventala tu! |
| inviato il 24 Gennaio 2016 ore 22:13
“ è la dimensione reale, che misureresti stando vicino ad un ramo che crea un cdc, usando il metro da falegname, qualora quel ramo potesse per magia come crea una mela, creare lo stesso cdc che trovi riprodotto nelle foto. „ e questa la chiami definizione? secondo me, e non ti offendere, tu non hai nemmeno capito cos'è un CdC! un ramo crea un circolo di confusione? aveva proprio ragione chi gli ha messo questo nome! |
| inviato il 24 Gennaio 2016 ore 22:45
quindi non ti piace la definizione ma hai capito quello che voglio dire oppure ne fai una questione "d'estetica della definizione"? humor confusionale a parte. perchè un conto è volersi capire, un'altro è volere una definizione omnicomprensiva. disco di confusione aerea sfocata che si crea al di fuori dell'area di maf, generata da oggetti illuminati. questa area è rapportabile alla dimensione dell'oggetto della stessa stampa qualora fosse stato messo a fuoco. Conoscendo il rapporto dimensionale tra oggetto in stampa O e area sfocata in stampa S, e conoscendo le dimensioni reali dell'oggetto R, si ottiene la dimensione del ddc. O:S=R:ddc |
| inviato il 24 Gennaio 2016 ore 22:48
gira gi' ! |
| inviato il 24 Gennaio 2016 ore 22:56
leggi che magari ora ti piace di più. tu non comprendi me e io dovrei capire il gergale? “ gira gi' ! „ a muagia lè dua. |
| inviato il 24 Gennaio 2016 ore 23:34
“ gira gi' „ gi' è l'abbreviazione di gira, non vedi il segno di troncamento ' , questo è puro italiano! io non ti comprendo non perché usi termini dialettali ma perché non sai definire anche in dialetto cosa vuoi. Scusami ma si sta consolidando quello che sospettavo: non sai quello che vuoi, altro che gergale! Gira gi' ! |
| inviato il 25 Gennaio 2016 ore 0:20
ora parli del dialetto invece della nuova definizione. insomma, non ti va bene la nuova definizione che ho scritto e fai interventi per arrivare fino a pag 15 senza andare sull'argomento, è abbastanza chiaro. hai voluto una definizione, degnati di commentarla, sii coerente. si vede che ti interessa più commentare il dialetto. quel che forse non ti è chiaro è che la cosa non mi crea alcun problema. i topic si aprono, se sul whisky ne hanno aperti 5 o 6 figuarati se in un forum di fotografia mi faccio problemi ad aprire la seconda o la terza serie di questo. Mario2006, sarò anche scarso di matematica, ma quanto una persona si dedica veramente nelle risposte riesco ad accorgermene. La moderazione spesso è male interpretata. Buona notte. |
| inviato il 25 Gennaio 2016 ore 11:56
Mario2006: “ Ti pongo un'altra domanda, perno di questo topic, sulla quale non ho capito la risposta. la domanda è questa: "se riprendo lo stesso campo con due focali diverse, chiaramente a distanze diverse, a parità di diaframma la PdC è identica o no?" „ La risposta è sì se il rapporto di ingrandimento non scende sotto 1:10 (poi l'approssimazione peggiora sensibilmente). Era a pag. 2, con formula ed esempio pratico con foto. |
| inviato il 25 Gennaio 2016 ore 12:00
“ [il disco di confusione cambia con la focale, a parità di diaframma e ingrandimento??"] „ Ooo: “ la mia risposta è: si, il valore di D non cambia. Ma è una risposta che trovo nelle immagini e non trovo in alcuna formula. Quindi non so come tirarne fuori una, o meglio, ci ho provato, ma non è comprovata. „ S=Disco di Confusione alla distanza X; f=lunghezza focale; N=apertura relativa; D=distanza di messa a fuoco. Come trovare la grandezza del DdC lo avete già scritto a pag. 5: S = (f/N) * (|D-X| / D) Restano fermi Il punto da mettere a fuoco e il soggetto secondario su cui misuriamo la sfocatura; quindi (D-X) è fissa, come l'ingrandimento del soggetto e come il diaframma. Cambiano solo la distanza di messa a fuoco e la focale, ma in modo da lasciare costante l'ingrandimento M= f/(D-f). Questo significa che ogni volta che cambiate focale (es. f passa da 50 a 200mm), la nuova distanza sarà D=f*(1+M)/M. Basta sostituire questa espressione al posto della "D" a denominatore della formula del disco, e la f si elimina. Il DdC dipende quindi dal diaframma ma non dalla focale. |
| inviato il 25 Gennaio 2016 ore 13:25
Dalle mie foto del portaombrelli vedete chiaramente che la profondità di campo non è la stessa. |
| inviato il 25 Gennaio 2016 ore 13:57
Giuliano, non sono d'accordo. L'estensione della "zona nitida" prima e dopo l'ombrello a fuoco è uguale: gli altri ombrelli hanno una definizione molto simile nei due scatti. La cosa che è drammaticamente diversa è la resa di ciò che è fuori dal "limite lontano" della profondità di campo, e sta diversi metri più dietro. E' esattamente come nelle due foto riportate in quella stessa pagina, ma poco più sopra: la zona in cui è possibile percepire come sufficientement nititdi i due pupazzi è la stessa. Ma la resa dello sfondo cambia completamente. |
|

Metti la tua pubblicità su JuzaPhoto (info) |