| inviato il 26 Febbraio 2017 ore 8:36
E' vero, Adams aveva già provato la fotografia digitale, e nutriva certezze sul suo futuro (eravamo nel '79), sicuramente ne sarebbe stato un vivace fruitore. Tecnicamente la "gamma dinamica" sulla pellicola (negativo) ha lo stesso significato se usata riguardo il sistema digitale. Forse lei intende con dinamica maggiore, il maggior quantitativo di informazioni nella separazione dei toni tra nero e bianco. Per esposizioni multiple lei intende l' HDR che fraziona separatamente le ombre, i mezzi toni e le alte luci? Se si, non si tratta di esposizioni multiple. Se non ho capito, mi corregga. Il grosso problema è che nella stampa su carta, ci sono problemi, maggiori in questo senso, che le immagini guardate sul monitor che ha una retroilluminazioone. Attualmente con stampe digitali su carta per inchostri o meglio con pigmenti a carbone, si parla di B\N, avere un risultato come su una buona Oriental, è molto più costoso del previsto. Il risultato intellettuale, per un fotografo, e cioè una fotografia, dovrebbe essere rappresentato da una stampa su carta e magari ben incorniciata. Ma queste sono solo opinioni. Amiamola la fotografia arte o non arte che sia, facciamole nostre le parole di Weston quando alla domanda se la fotografia sia arte o no, rispose: "chi se ne importa, a me piace|" Mi fa sempre piacere comunicare con voi. Alla prossima , franco santi. |
| inviato il 26 Febbraio 2017 ore 8:56
E' vero, Adams aveva già provato la fotografia digitale, e nutriva certezze sul suo futuro (eravamo nel '79), sicuramente ne sarebbe stato un vivace fruitore. Tecnicamente la "gamma dinamica" sulla pellicola (negativo) ha lo stesso significato se usata riguardo il sistema digitale. Forse lei intende con dinamica maggiore, il maggior quantitativo di informazioni nella separazione dei toni tra nero e bianco. Per esposizioni multiple lei intende l' HDR che fraziona separatamente le ombre, i mezzi toni e le alte luci? Se si, non si tratta di esposizioni multiple. Se non ho capito, mi corregga. Il grosso problema è che nella stampa su carta, ci sono problemi, maggiori in questo senso, che le immagini guardate sul monitor che ha una retroilluminazioone. Attualmente con stampe digitali su carta per inchostri o meglio con pigmenti a carbone, si parla di B\N, avere un risultato come su una buona Oriental, è molto più costoso del previsto. Il risultato intellettuale, per un fotografo, e cioè una fotografia, dovrebbe essere rappresentato da una stampa su carta e magari ben incorniciata. Ma queste sono solo opinioni. Amiamola la fotografia arte o non arte che sia, facciamole nostre le parole di Weston quando alla domanda se la fotografia sia arte o no, rispose: "chi se ne importa, a me piace|" Mi fa sempre piacere comunicare con voi. Alla prossima , franco santi. |
| inviato il 26 Febbraio 2017 ore 9:44
Sempre volendo restare nell'ambito di un giochino di fantasia, una delle prime cose che mi viene in mente è l'uso del colore: Ansel Adams ha fotografato anche a colori, ma soffriva l'impossibilità di avere il completo controllo di tutto il processo e la conseguente difficoltà a ottenere esattamente il risultato finale che avrebbe voluto, a differenza del bianco e nero, e di nuovo su questo aspetto, negli ultimi anni della sua vita, già vedeva le potenzialità dell'immagine elettronica che si sarebbero ampiamente concretizzate con i comuni strumenti oggi disponibili. |
| inviato il 26 Febbraio 2017 ore 11:12
Esatto, esatto ! Questo concetto è spesso presente in alcune lettere di A.A. a Stiegliz nel 1937. rif. Ansel Adams in color. Little, Brown and Company edito da Harry M.Callahan p. 117. Siamo sempre li, la Foto nasce prima in testa, poi, con strumenti adatti (qualsiasi essi siano), cerchiamo di trasformarla per dare la stessa nostra...impressione all'osservatore. franco santi |
| inviato il 26 Febbraio 2017 ore 12:06
“ Temo che al giorno d'oggi Adams non utilizzerebbe il digitale solo per lo stesso motivo per cui ai suoi tempi non avrebbe usato le reflex 35 mm a pellicola „ Non ho letto tutto e forse qualcuno ne avrà menzionato. Negli ultimi anni della sua attività fotografica, Ansel Adams usò anche la Leica R4. Ho letto la sua autobiografia e non mi ricordo se ne avesse specificato, ma non credo che usasse il banco ottico soltanto per questioni qualitative, ma per poter controllare meglio il processo di sviluppo, dal negativo alla stampa finale, ovviamente possibile soltanto con lo sviluppo della pellicola/immagine singola. |
user46920 | inviato il 26 Febbraio 2017 ore 12:16
.. e soprattutto per poter gestire anche la pdc, maf e geometrie |
| inviato il 26 Febbraio 2017 ore 13:21
“ [...] ma per poter controllare meglio il processo di sviluppo, dal negativo alla stampa finale, ovviamente possibile soltanto con lo sviluppo della pellicola/immagine singola. „ Considerazione giustissima. Circa la qualità credo che oggi (continuando il gioco) si «accontenterebbe» (perdendo forse qualcosa ma guadagnandone tante altre) di un dorso medio formato montato su fotocamere come le Alpa. |
| inviato il 26 Febbraio 2017 ore 13:55
Grande Daniele Ferrari. Finalmente uno che capisce qualcosa. |
| inviato il 26 Febbraio 2017 ore 14:04
“ Temo che al giorno d'oggi Adams non utilizzerebbe il digitale solo per lo stesso motivo per cui ai suoi tempi non avrebbe usato le reflex 35 mm a pellicola: perché la qualità di una lastra grande formato è irraggiungibile per i formati minori, indipendentemente dalla tecnologia utilizzata e, diciamocela tutta, nessuno oggi farebbe dorsi digitali di quelle dimensioni, per il solo fatto che i file generati, anche se con sensori a bassa densità come quelli di 3 o 4 anni fa, sarebbero ingestibili da qualunque computer di potenza appena inferiore a quelli della NASA MrGreen Quindi il problema non è se Adams userebbe o non userebbe Photoshop, ma se e quando la tecnologia digitale riuscirà a coprire anche la fetta di mercato dei grandi formati. In quel caso potete star certi che anche Adams proverebbe ad utilizzare Photoshop; oggi come allora non è lo strumento che fa l'immagine, ma l'idea e le capacità di chi lo usa. P.S. Poi, magari, tornerebbe alle lastre tradizionali perché i neri non sono altrettanto profondi ecc., ma questa è un'altra faccenda „ Fermo restando che stare qui a dirci cosa userebbe oggi Ansel Adams è poco più che un gioco, mi pare però indubbio che oggi il posto che aveva un tempo il grande formato a pellicola è stato preso dal medio formato digitale (che è pure più piccolo di quello analogico). E per molti utilizzi ci si «accontenta» pure del FF digitale (sempre in sostituzione del GF). Questo per dire che non credo ci sia poi tutta questa esigenza di un grande formato digitale e che - a prescindere dalla potenza dei computer - questo probabilmente non esisterà mai. |
| inviato il 26 Febbraio 2017 ore 16:24
Stranamente, però, tutti i grandi artisti, hanno e avevano una tecnica elevatissima. Il virtuosismo è infatti il dominio della difficoltà! Giunti a questo il Talento fa il resto. Quindi io non posso slegare il talento dalla tecnica. Sono sempre opinioni. grazie ancora franco santi rif. E.Gomba |
| inviato il 26 Febbraio 2017 ore 18:13
“ Fermo restando che stare qui a dirci cosa userebbe oggi Ansel Adams è poco più che un gioco, mi pare però indubbio che oggi il posto che aveva un tempo il grande formato a pellicola è stato preso dal medio formato digitale „ C'è da dire però che "ai tempi Ansel", l'humus creativo era molto diverso di oggi, dovuto ai vincoli tecnici dei grossi formati. La giornata operativa di Ansel era spesso spesa per una foto, non per 500 scatti tra cui sperarne uno da concorso, come accade oggi. Il suo studio soprattutto per le riprese nei parchi nazionali, era certosino e includeva aspetti come quello meteorologico, decisamente critici in quanto la gestione della luce era la sua ambizione maggiore. “ Stranamente, però, tutti i grandi artisti, hanno e avevano una tecnica elevatissima. Il virtuosismo è infatti il dominio della difficoltà! Giunti a questo il Talento fa il resto. „ Aggiungerei che quegli artisti sapevano concentrarsi su un aspetto del linguaggio espressivo e svilupparlo al meglio delle loro possibilità. Cosa ovviamente fattibile anche con il digitale, ma non riesco a vedere un Ansel tra iso “a volontà” e lo correggo in PP e gli scatti infiniti a costo zero... Se ben ricordo, Ansel scriveva che se si recava in un luogo e la luce non era quella che sperava, se ne tornava a casa. Era proprio un'altra epoca e altri fotografi. |
| inviato il 26 Febbraio 2017 ore 22:05
“ Se ben ricordo, Ansel scriveva che se si recava in un luogo e la luce non era quella che si aspettava, se ne tornava a casa. Era proprio un'altra epoca e altri fotografi. „ Questo è verissimo e purtroppo non è legato solo al tipo di tecnologia e alle scimmie e paturnie che ne derivano, roba comunque da fotoamatori; non sono un professionista, ma credo che oggi una parte ben maggiore del loro "tempo professionale" siano costretti a dedicarlo al marketing e a tutta una serie di pratiche professionali "generiche", non legate espressamente all'attività fotografica: non credo siano in tanti che potrebbero ancora permettersi una gestione così "maniacale" dell'intero processo scatto per scatto. Poi è anche vero che oggi c'è comunque una tendenza ad interpretare in modo diametralmente opposto l'approccio con gli attrezzi del mestiere; come hai ricordato, c'è la tendenza a produrre scatti a iosa, tanto uno buono verrà fuori aggiustandolo con quegli "attrezzi". Questo però significa non avere un'idea di partenza così precisa come accadeva ai grandi maestri dei tempi di Adams; oggi sono sempre di più quelli del "vediamo cosa viene fuori". Ma è proprio la logica che è cambiata: si tende sempre più ad usare tutta l'attrezzatura fotografica con la logica del videogame; se Adams avesse potuto prendere in mano Photoshop l'avrebbe usato con la logica della camera oscura. L'odierna abitudine a volere "tutto e subito" porta paradossalmente a ridimensionare il concetto di quel "tutto" |
| inviato il 05 Dicembre 2017 ore 22:59
uno dei primi fotografi che no conosciuto. il duo sistema zonale ha fatto storia |
| inviato il 08 Dicembre 2017 ore 14:59
Beato lui (se gli eredi di Adams non gli creeranno grane ) |
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