| inviato il 08 Luglio 2025 ore 19:08
Qui c'è il lavoro di Merklinger: www.photo-lovers.org/pdf/tiaoofe.pdf Potete volare a pagina 23 e domandarvi quanto la tipa è stata ingrandita quando era a 49 metri vs a 3 metri, e quanto sia utile ingrandire così. A me un ingrandimento così sembra una porcata inutile, la conclusione di mettere il fuoco all'infinito non la prendo come un dogma. A pagina 74 c'è un riassunto e poi il riassunto più dettagliato. La dimensione della stampa (o dello schermo) vs la distanza di osservazione è trattata pensando alla pellicola, ma non contempla un grosso schermo col nerd che ci appicica il naso :-) Qui in questa discussione, senza ingrandire, tutti gli esempi che ho visto hanno gli oggetti vicini non sufficientemente a fuoco, benché non ci abbia appicicato il naso e stia usando uno schermo da 14". Lì ovviamente si può discutere, è come un dsp che s'inventa delle armoniche pari e sembra suonare più morbido. Avevo letto questo studio anni fa e mi aveva aiutato a intuire come funziona una lente tilt. Potete tirar fuori qualche formuletta e metterla in un foglio di calcolo, è matematica semplice. |
| inviato il 08 Luglio 2025 ore 21:21
The theory, the mathematics: they're adequate. It's the application of the theory with which I take issue. |
| inviato il 08 Luglio 2025 ore 21:56
@Gkorg fammi un favore, se non ti spiace togliti da questo che era un tuo 3d che tu non hai saputo difendere, te l'ho riattivato io. Non hai niente da contribuire, lo sai anche tu, sei qui solo per dare noia. Alla fine è una questione di educazione, ti pare? |
| inviato il 08 Luglio 2025 ore 22:07
A proposito c'è qualcuno che interviene a spiegare cosa significa a fuoco in fotografia? Aspetto sempre fiducioso. Altre volte avevo fatto queste domande: - se qualcuno sapeva legare EV, ISO, sovra/sottoesposizione e luminance media di una scena. Non ha risposto nessuno, tranne uno in un modo quantitativamente impreciso; - se era noto cosa fosse un sistema lineare e la risposta è stata: un sistema di equazioni di primo grado (sic!) |
| inviato il 08 Luglio 2025 ore 22:10
Come si dice? " Chiedere è lecito rispondere è cortesia ". Se agli altri va bene che tu possa sparare a zero su tutto e tutti, senza mai rispondere a nulla che ti viene chiesto e senza mai assumerti la responsabilità di quello che dici, a me invece non va bene proprio per niente. Quindi le cose sono due: o mi dici se questa borsa è a fuoco o no (pur essendo a 150cm, non ai piedi) e fai una figura barbina ma almeno salvi la faccia e l'onestà intellettuale, oppure sei liberissimo di cacciarmi dal thread. In caso ti fossi dimenticato ti aiuto pure:
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| inviato il 08 Luglio 2025 ore 22:24
“ spiegare cosa significa a fuoco in fotografia „ La butto li: quando si vede bene? |
| inviato il 08 Luglio 2025 ore 22:37
“…A proposito c'è qualcuno che interviene a spiegare cosa significa a fuoco in fotografia?” ••••••••••••••••••••••••••••••• È tutto ciò che si trova fra i tuoi piedi e l'infinito quando chiudi a f/16. Risposta seria (improvviso): È tutto ciò che l'occhio umano percepisce come perfettamente nitido. Per cui l'iperfocale esiste e ha una sua ragione di essere in quanto ci consente di percepire come perfettamente (o ragionevolmente) nitido anche ciò che non si trova sul piano focale. |
| inviato il 08 Luglio 2025 ore 22:39
Ma perché ci devi fare le domande manco fossimo i tuoi alunni o peggio ancora i tuoi pargoli? Ma di' cosa vuoi dire... A fuoco significa "nitido, distinguibile e definito". Ed è una "costrutto" che segue una gaussiana, come tutte le variabili "personali", dato che dipende, tra le altre, da quanto hai gli occhi buoni, quanto è grande la stampa e dalla distanza a cui la guardi. Poi sicuramente ci sarà la definizione con la D maiuscola da libro scientifico di ottica ma quella non conta nulla. Se la borsa, o la ringhiera, o la Sony a7 sono fuori fuoco per il 99.9% delle persone normodotate, non importa cosa dice il Libbro . |
| inviato il 08 Luglio 2025 ore 22:45
@GKorg mai bloccato e cacciato nessuno, per principio, d'altronde sei tu che devi imparare, mica io... Per non farti fare la figura dell'imbranato ho evitato in precedenza di pubblicare la tua foto. Tirato per i capelli, mi costringi a farlo. Eccola:
 Non hai seguito la mia ricetta dove raccomandavo un 20 mm (o 24 mm magari), f/16 focheggiato su infinito. Qui siamo di fronte a una pessima foto scattata misteriosamente a ISO 5000 (motivo?) e chiaramente sovraesposta. Vediamo se ci arrivi, casomai la rifai. 35/16=2.1875 mm come diametro dell'apertura che empiricamente ha funzionato male. Per ridurre il diametro dell'apertura potresti anche usare il 35 mm con f/22, ti darebbe diametro 35/22=1.59 mm. Tuttavia a f/22 la diffrazione comincia a essere troppa. Metti che ci monti un 24 mm (sarebbe ancora meglio un 18 o 20 mm o addirittura sperimentare con uno zoom grandangolare): il diametro dell'apertura diventa 24/16=1.5 mm. La borsa sarebbe molto più a fuoco dell'obbrobrio che hai mostrato qui. Ma l'hai capito almeno che ho cercato di evitarti una figuraccia e ti sei tirato tu la zappa sui piedi? |
| inviato il 08 Luglio 2025 ore 22:55
@enrico, GKorg è una ragione di fisica teorica che temo non sia molto popolare tra i fotografi. |
| inviato il 08 Luglio 2025 ore 22:57
“ Non hai seguito la mia ricetta dove raccomandavo un 20 mm „ Valerio... Stai perdendo colpi. Scusami ma te lo devo dire. Cioè, 5 pagine di 35mm f16 e tutte le menate e adesso sono io che ho sbagliato lente? Ma sei serio? Mi sembra di sentire Maurizio Mosca quando l'ha chiamato Zenga in diretta. “ ISO 5000 (motivo?) „ 5000 iso voluti per diversi motivi: ho scattato a 1/1000 o 1/500 per evitare le menate del "è micromosso" e perche ho un problema alla spalla. Ed è 5000 perché è 2-3 stop sovraesposta, proprio per rendere tutto visible senza andare in Lightroom. Non c'era il sole come puoi vedere... e stavo lavorando. ho preso la macchina, messo il metro, scattato e tornato a posto. Ora vienimi a dire che è a fuoco e che è sfocata per i 5000 iso e ti giuro che smetto io di scrivere. “ 24/16=1.5 mm. La borsa sarebbe molto più a fuoco dell'obbrobrio che hai mostrato qui. „ E grazie al c... sono 3 giorni che NOI ti diciamo che è così ma tu dici che 35/16 hai tutto a fuoco fino ai piedi. Io davvero non ho parole. Per carità, sono un testardo eh ma se dico A e la verità poi è B e me la sbattono in faccio dico "oh raga ho detto/fatto una minchiata". Ma qua proprio non vedo dove l'avrei fatta. A me pare che qua la figuraccia l'hai fatto di nuovo tu. Sennò se c'è qualcuno, al di fuori di Valgrassi, che pensa che io abbia sbagliato e la stia facendo io, VI PREGO, battete un colpo. EDIT: valgrassi hai chiesto cos'è il focus in fotografia, non in fisica. Attieniti almeno alle tue domande... |
| inviato il 08 Luglio 2025 ore 23:07
Questa foto ha il fuoco migliore di tutte ma ritagliata faceva schifo. Merklinger dice che l'occhio può distinguere particolari distanti fra loro 1/1000 la loro distanza dall'occhio, quindi 1 m @ 1 km o 1 mm @ 1 m, o forse anche 1/2000. Qui bisognerebbe tener conto del nerd col naso appicicato allo schermone, che vede una minore profondità di campo, quindi ridurre il cerchio di confusione a pixel pitch * f(lunghezza focale, distanza dal soggetto, elemento nerdico), dove f = boh(fl, d, en). Purtroppo l'elemento nerdico è aleatorio. |
| inviato il 09 Luglio 2025 ore 2:51
la definizione di a fuoco l'ho data tre pagine fa.. e non la ripeto. ma non e' questine di nerd o meno. si tratta di un fatto reale e oggettivo. Devi poter giudicare a priori se una determinata immagine e' stampa bile in grande formato. e ci sono regole e formule. Qualsiasi AF seguendole riesce a mettere a fuoco con precisione. Insomma non prendiamoci in giro. Non e' possibile dichiarare a fuoco oggetti che sono evidentemente sfocati. se non ricordo male sul libro sacro figura 17, c'e' anche una foto di una mira ottica che illustra bene la perdita di fuoco al variare della distanza. Evidentemente valgrassi prende una vacca per le balle.. confondendo distinguibile con a fuoco. una cosa e' distinguere ancora due righe nere affiancate su fondo bianco, un'altra vederle distintamente e a fuoco. Cioe' che il bordo delle linee passi dal nero al bianco bruscamente e non sfumando in una scala di grigi. per un ottico distinguere le due linee e' sufficiente. significa che puoi leggere un testo e tanto basta. per un fotografo non e' sufficiente. Serve che siano ben contrastate. Del resto anche il libro comincia con una domanda.. quandoe' abbastanza sharp? Per l'autore e' sufficiente che tutte le persone réitratte in una foto siano riconoscibili. Non esattamente cio' che oggi definiremmo unbuon risultato. NON BISOGNA dimenticare che parliamo di un libro scritto 35 anni fa. quando si usava la pellicola. Non lo definirei epsattamente lo stato dell'arte. Oggi. A quando una interessante discussione sulle schede perforate ed gli schermi CGA? Ricordo anche che oggi all'EPFL di Losanna sono in grado di portare a fuoco una immagine sfocata, ricostruendo il dettaglio sul piano di fuoco a posteriori contecniche combinatorie. volendo potrei postare anche qualche foto di esempio |
| inviato il 09 Luglio 2025 ore 8:18
@Salt: +10 Oltretutto basterebbe una prova empirica: Prendete queste foto e definitele, senza contesto, "tutte a fuoco, dai piedi all'infinito". E vediamo cosa vi diranno. Oltretutto Salt giustamente parla di testi: se presentassi la mia foto, come fotografo professionista, alla ditta che produce quelle borse, al netto dei 5000 iso e della sovraesposizione, mi direbbero di rifarla perché NON È A FUOCO il loro "logo". E visto che qua i titoli valgono più della realtà: ho lavorato gli ultimi 10 anni come grafico (stipendiato eh, non come freelance). Nello specifico, negli ultimi 5, ho personalmente preparato e controllato tutti i file di stampa (non stampavamo noi) per una ditta di stand fieristici. E sto parlando di qualcosa come 10'000 stampe probabilmente, quasi tutte su tessuto e di dimensioni variabili da 1x1m a cose come 13x5m e oltre, in un contesto dove la distanza di visione varia da 10-20m a 1m e pure meno. Con foto come queste, se ci fosse stato un logo o un testo importante in primo piano, l'avrei dovuta mandare indietro e chiedere al cliente di mandarmene una nuova. Voi potete chiamarla nerdaggine, per me vuol dire solo essere professionali. |
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