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“ Se l'elasticità mentale l'hai già persa a 40 anni, non la recuperi certo in seguito; dunque che elasticità dovevano avere quei pensionati quando, negli anni '70, avevano loro 40 anni? „
l'elasticità mentale ha poco a che fare con l'uso o meno di una calcolatrice o un titolo di studio. Un po' come la capacità di gestire lo stress...c'è gente che se si ritrova 4 cose in fila da fare ne viene sopraffatta e chi invece prende le cose per come sono e risolve 1 problema alla volta senza sentirsi morire
L'ai è un enorme calcolatore e potrà essere molto di aiuto. Ci sarà sempre un medico ad operarti e lo farà in tempi ancora più brevi e con diagnosi più precise grazie a determinati strumenti... una volta si operava solo con bisturi, ora ci sono mille strumenti robotici al servizio della medicina...era meglio prima solo con bisturi e pinze? non credo
Peccato che da diversi anni a questa parte se vai al pronto Soccorso ci rimani come minimo 8 ore. Se devi essere ricoverato e non c'è posto in reparto rimani in pronto soccorso anche 2 gg per poi essere spostato in un altro ospedale. La AI è capace di risovere il problemuccio?
Bastano gli esseri umani. Anzi, solo il portafogli degli esseri umani. Se hai soldi ti curi, altrimenti .....speri. In questo periodo devo affrontare un problemino di salute, per fortuna nulla di serio. Secondo voi, per risolvere il problema sono andato di Centro Unico Prenotazioni o di portafogli ? Ho chiesto a chatGPT di aiutarmi nella scelta ma ancora non mi ha risposto.... Sara' colpa mia.
Luigi a volte non basta neanche il portafoglio. Dovendo fare 3 cicli di onde d'urto alla spalla causa calcificazioni, nell'arco di km 60 da casa mia non c'era una struttura ospedaliera o convenzionata disponibile neanche a pagamento. Spremento la materia grigia mi è venuto in mente un fisioterapista della mia zona che ho contattato e per fortuna è dotato del suddetto marchingegno. Ma se hai 80 anni e sei rincoglionito che fai? Contatti la AI quando manco sai usare un computer?
P.S.: mio cognato, 20 gg fa, è rimasto 53 ore al P.S. in attesa di ricovero. Erano in 70 che dovevano andare ai reparti. Lui è stato spostato in in altro ospedale a km 50. Le prime 24 ore gli hanno dato una bottiglietta d'acqua da 33 cl. Bagni schifidi e sovraffollati. Il secondo giorno gli abbiamo portato noi il cibo in quanto poteva mangiare. Ma se non hai nessuno che fai? Muori di fame su una barella? 40 anni di abbandono della sanità. VFC
“ una volta si operava solo con bisturi, ora ci sono mille strumenti robotici al servizio della medicina...era meglio prima solo con bisturi e pinze? „
Prova a trovarti nel caso di dover essere operato d'urgenza e vedi se ricorrono alla robotica o al vecchio bisturi
Ma cosa c'entra Daniele? io mica dico che i robot possono sostituire un medico o una persona...quel che dico è che sicuramente possono dare una grossa mano. Chirurgia mini invasiva, telecamere ecc...strumenti in più al nostro servizio. Un ai che non ti sbaglia una diagnosi, che aiuta chi fa ricerca per la cura delle peggio malattie, può far cosi schifo? Per me no :)
Luca, allora non hai capito il mio discorso: il problema non è lo strumento, ma il fatto che sempre più persone affidano ai nuovi strumenti quelle capacità e facoltà che hanno trasformato una scimmia nuda nell'uomo. Questo perché non sono più strumenti unicamente manuali, ma concettuali. Dagli alunni delle superiori che faticano a fare una semplice divisione o non sanno più leggere un'altrettanto semplice carta topografica ai vari professionisti che non conoscono le basi del proprio lavoro perché, letteralmente, non sanno più pensare in termini tecnici e affidano tutto ai software più o meno professionali. Negli ultimi 15-20 anni ho conosciuto un crescente numero di geologi che non sanno leggere una carta geologica o eseguire un rilievo geologico sul campo, architetti che non riescono a visualizzare correttamente i futuri volumi e distribuzione dei propri progetti, ingegneri che non hanno la più pallida idea di quali siano le caratteristiche e i comportamenti dei materiali che utilizzano; tutti però "stimati" professionisti solo perché si affidano ciecamente ad ogni nuovo strumento o software gli venga messo a disposizione; sono "moderni"! Ma la tendenza già in atto da alcuni decenni è quella di "delegare" alla tecnologia il lavoro concettuale; se finora la cosa ha avuto esiti spesso negativi ma non disastrosi è solo perché, contrariamente a quello che molti si ostinano a credere, un normale computer non riesce a sostituire completamente l'uomo: un minimo di progettualità e di capacità realizzativa "manuale" la devi possedere, altrimenti nemmeno il computer farà il lavoro al posto tuo. In questo, però, l'AI è già un passo avanti, ma che significa un passo indietro per quanto riguarda le reali capacità cognitive dell'operatore. Pensa anche solo ai software per la realizzazione di immagini AI; per quanto accurata possa essere la descrizione che tu gli invii, le risposte del software non saranno mai esattamente corrispondenti, in ogni dettaglio, a ciò che avevi in mente. E' il motivo per cui, ad esempio, i vari software online ti restituiscono sempre 3 o 4 "possibili" risultati, tra cui sceglierai quello che più si avvicina alla tua idea; al massimo gli farai rifare l'operazione più volte, ma alla fine avrai comunque qualcosa di "vicino" all'idea originaria, non "esattamente corrispondente". Questo modo di lavorare, oltre a favorire chi una vera idea non ce l'ha e si affida in toto all'AI, tanto nessuno se ne accorge, finisce per indurre la persona ad adattarsi alla risposta dello strumento, che è l'esatto opposto di quello che si è fatto finora, ovvero adattare lo strumento al nostro modo di utilizzarlo, fino ad ottenere la "nostra" risposta, non la sua. Il prossimo passo sarà quello di accontentarci di ciò che l'AI ci sciorina al primo colpo, senza fracassarci gli zebedei nel cercare di fargli affinare la cosa. Un po' quello che sta succedendo con l'avvento dei cibi precotti e ultraprocessati che, però, ci sollevano dall'incombenza di "pensare" a cosa cucinare per cena e, soprattutto, a come cucinarlo.
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