| inviato il 25 Settembre 2024 ore 11:08
curioso, è sparito un mio intervento...va be se hai la possibilità di mettere un secchio più grande, o di metterti gli stivali, non c'è ragione di allontanarsi ma se spendi i soldi che ti servirebbero per il secchio o per gli stivali per colorarlo di verde, evidentemente non ti resta che scappare. |
| inviato il 25 Settembre 2024 ore 14:14
“ Comunque, pericolosità per possibili annegamentti e tipologia progettuale a parte, i canali d'irrigazione sono tutti gestiti tramite le cosiddette "chiaviche", o chiuse ancor più complesse; non raccolgono direttamente acqua piovana da bacini più o meno grandi. In casi come quello dell'ultima alluvione, possono aumentare accidentalmente la loro portata solo se vengono riempiti dalla tracimazione dei fiumi da cui attingono. Se progettati bene, la zona di collegamento col fiume è più rialzata e rinforzata rispetto al resto dell'argine del fiume stesso e, se gestiti bene, potrebbero persino servire da "cassa d'espansione" proprio per evitare le alluvioni. L'importante è che non siano le uniche opere realizzate e ammodernate coi soldi pubblici, solo perché funzionali alle attività produttive agricole. Mi pare che invece si sia sempre andati in quella direzione per decenni. „ bah, siamo proprio su ordini di grandezza diversi eh. guarda l'alveo di un fiume qualunque, pure il più scarso della romagna, e guarda il CER che è il canale più grande che esiste in regione: pure riempiendolo non te ne accorgi. al massimo poteva tornare utile l'anno scorso per drenare in parte le campagne già allagate dalle tracimazioni dei fiumi. |
| inviato il 25 Settembre 2024 ore 15:40
come disse un responsable di Protezione Civile "il costo della prevenzione non è economico, ma politico" Tralasciando gli scempi già fatti, se un fiume ha una zona di esondazione (si chiama così per qualche motivo) e qualcuno c'ha messo gli occhi sopra troverà l'ente preposto (comune, provincia, ecc) che istituirà una commissione che con "nuovi" studi abbasserà l'indice di pericolosità della zona, altrimenti non si viene rieletti. Costruire un'argine a protezione di una zona di esondazione significa che il fiume se ne deve trovare un'altra che ad oggi non esiste, facendo danni dove non dovrebbe. |
| inviato il 25 Settembre 2024 ore 16:26
tutti mo' sono espertissimi e parlano senza saperne un c a z z o di "i nostri vecchi facevano così e colà", ma la situazione che mi hanno insegnato a costruzioni idrauliche e idrologia è che: - senza vegetazione l'alveo diventa un tubo in cui la corrente corre velocissima, erodendo gli argini molto più velocemente ed erodendo anche il fondo d'alveo, causando una regressione dello stesso a monte (incisione). Non per niente i canali ripidi artificiali si rivestono in cls - ogni ostacolo crea rigurgito (innalzamento del livello a valle e/o a monte dell'ostacolo), troppa vegetazione può essere un ostacolo, e sicuramente troppa vegetazione rallenta il flusso innalzando il livello - dragando i fiumi si crea come già detto incisione dell'alveo, cioè danni enormi, cioè la frase celebre su facebook "i nostri vecchi dragavano i fiumi!!!" è una c a z z ata, principalmente perché al massimo si sono dragati i fiumi alpini che hanno un sacco di trasporto solido pregiato (sabbia, ghiaia), causando peraltro quei danni di cui sopra e che ora sono fortemente limitati. I fiumi romagnoli portano giù argilla e limo (= fanghiglia). Quindi questa roba della vegetazione e della manutenzione non ha un assoluto, ci sono pro e contro di ogni soluzione. Finché però non se ne parla con un modello di hec-ras (o equivalente) davanti, sono tutte ×te che valgono tanto quanto i memini BUONGIORNISSIMO KAFFEEEEEE. |
| inviato il 25 Settembre 2024 ore 17:27
La vegetazione nei fiumi non è un mistero che faccia da tappo esattamente come la diga dei castori solo che è molto più grande perché fatta di tronchi d'albero e quindi più pericolosa. Nel torrente Idice che dagli Appennini arriva fino al fiume Reno quando è esondato nell'alveo c'era una vera foresta perché gli ambientalisti non vogliono che si tagli. |
| inviato il 25 Settembre 2024 ore 17:32
Tykos tutta questa furia per dire cosa, che bisogna lasciare la vegetazione, ma chi ha mai detto che va estirpata, si parlava di mettere in sicurezza gli argini, rinforzandoli e se sul caso alzarli, avrai pure fatto costruzioni idriche e idrologia, mi impara a leggere bene prima di scatenarti sul nulla, altrimenti il titolo e ridicolo pulire i fiumi non si intende devastare il letto, ma agevolare il flusso d'acqua se trova intoppi con troppa vegetazione, alcuni punti dei fiumi per altro diventano pure una discarica, andrebbeto puli anche per quello |
| inviato il 25 Settembre 2024 ore 18:12
La vegetazione limita la velocità e di conseguenza la pericolosità non c'entra nulla con la pulizia dei corsi d'acqua. |
| inviato il 25 Settembre 2024 ore 18:16
Mi spiegate perché il torrente Idice che sfocia nel fiume Reno esonda tutti gli anni mentre il Reno non esonda mai? |
| inviato il 25 Settembre 2024 ore 18:16
Ambientalisti, mi raccomando.. non tagliamo la vegetazione però lasciamo in estreme situazioni di pericolo gli esseri umani. ....ma per piacere. |
| inviato il 25 Settembre 2024 ore 18:19
Nell'alluvione del maggio 2023 se i fiumi fossero stati spogli come i canali l'acqua arrivava al Po . Sono stati sradicate milioni piante mai visto niente di simile dove c'erano piccole chiuse i fiumi si sono creati un nuovo corso. |
| inviato il 25 Settembre 2024 ore 19:16
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| inviato il 25 Settembre 2024 ore 19:16
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| inviato il 25 Settembre 2024 ore 19:17
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| inviato il 25 Settembre 2024 ore 19:18
 Nuovo letto del fiume Montone durante la piena. | |

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