| inviato il 15 Luglio 2024 ore 9:45
Se canni l'esposizione butti il telaietto. ********** ********** Diciamo che è sempre meglio buttare la diapositiva e salvare il telaietto che torna sempre utile. __________________________________________ Purtroppo 1 pellicola DIA E100, costa 35€. ********** *********** Addirittura io ero rimasto a un prezzo fra 29 e 31 €... ma si sa che la miserabilità di Kodak è sempre un passo, anzi DUE passi avanti! __________________________________________ |
| inviato il 15 Luglio 2024 ore 9:48
“ abbiamo fatto scappare a gambe levate il medico Domenico Mancuso che aveva un laboratorio-camera-oscura di livello professionale „ Questo però non depone affatto a pro vostro eh. |
| inviato il 15 Luglio 2024 ore 9:48
@ Salt sicuramente vero quello che dici ma so, per averlo provato da me a lungo, che la digitalizzazione di una pellicola da il meglio di sé con scanner che non si trovano dapperrutto ma solo in alcuni laboratori, soprattutto in qualche grossa città e NON vengono utilizzati da tutti: probabilmente, tra chi partecipa a questa discussione, solo qualcuno sicuramente utilizza gli Hasselblad/Imacon e io mi chiedo perché accontentarsi? 2- ammesso che si faccia una buona scansione, il negativo diventa un file e quindi non cambia nulla rispetto al digitale. Ii l'ho fatto a lungo e non cambia niente! Io mi chiedo che senso ha tutto questo se sempre un file diventa? Spesso pessimo. 3- per me non c'è diversità ( almeno io non me ne sono accorto) tra la ripresa con pellicole e quella digitale; non scatto MAI a raffica uso sempre la solita terna, spessissimo sono in manuale, etc, uso la stessa attenzione che si dovrebbe avere per comporre. Allora la differenza consiste solo nello stare attenti perché sprecare pellicola significa sprecare soldi? Mi sembra, per chi lo dice, una motivazione labile, anche mortificante. Io l'ho fatto per un nel po' e wuesta motivazione non mi convince. 4- come ho scritto più volte, la VERA differenza è stampare sotto l'ingranditore ed è anche secondo me, il vero piacere della fotografia analigica ( alla Domenico Mancuso, appunto, che è, tra tutti, quello che capisco di piu). Affidare la stampa ad un qualunque laboratorio che non sia veramente professionale significa accontentarsi. 5- tutto questo riguarda, infine , solo il B/N: parliamo solo del B/N. Ma il colore? Le stampe a colori sono fatte in massima parte da scansioni ( più o meno fatte mediocremente)e stampa...digitale, tanto oer cambiare. In definitiva, se non si sviluppa, non si stampa in proprio, se si fanno scansioni approssimative, se si fa stampare a un laboratorio sotto casa , se a colori ipoi si stampa in digitale in digitale, se il risultato finale si guarda solo a monitor, in tutte queste situazioni a che serve scattare in pellicola? Su cosa poggia il piacere? Sulko stare più attenti? Per stare attenti abbiamo bisigno di essere motivati dai soldi? Per uno che si affida ad altri, non gode del piacere della canera oscura, trasforma le foto in file più o meno accurati, si fa stampare in digitale, io consiglierei le duapositive. |
| inviato il 15 Luglio 2024 ore 9:48
Perchè, oggi, qualcuno dovrebbe fotografare a pellicola? Per poter utilizzare le vecchie macchine a pellicola, che altrimenti sarebbero solo oggetti da vetrinetta. |
| inviato il 15 Luglio 2024 ore 9:51
La diapositiva? quella è roba per ricchi dai! ********** ********** Qui purtroppo devo darti ragione. Ma non è sempre stato così, anzi un tempo con la diapositiva si risparmiava... e pure TANTO! |
| inviato il 15 Luglio 2024 ore 9:52
Non sono d'accordo con alcuni concetti che sono emersi durante la discussione. Il mio cervello è sempre lo stesso con qualsiasi macchina, quindi non penso che chi usa la pellicola sia intelligente e chi usa il digitale un emerito ×. Ai tempi d'oro si vendevano milioni di usa e getta e di compatte scadentissime, la spazzatura fotografica è sempre esistita. La differenza fondamentale con il digitale è che la spazzatura d'epoca veniva smatita in fondo ad un cassetto, quella moderna in rete. |
| inviato il 15 Luglio 2024 ore 9:54
Alla fine della giostra, oggi come oggi, volendo ottenere con il digitale le stampe B/N 30x40 o 40x50 che attualmente riesco a fare con il chimico, molto probabilmente mi ritroverei a dover cambiare fotocamera -adesso uso una K10d-, la stampante -ora A4-, forse anche il PC visti i file più "grossi" e l'eventualità che una nuova stampante possa non esser riconosciuta dall'attuale configurazione. Poi fra carta, inchiostri, e altro con i costi di gestione siamo li-li. Mettiamoci lo sbattimento di apprendere l'uso dei programmi adeguati allo scopo, ed ecco che continuerò ad usare la pellicola per le cose che più mi interessano ed il digitale per attività di contorno. |
| inviato il 15 Luglio 2024 ore 9:59
Su cosa poggia il piacere?.. per esempio sui classificatori con dentro cento fogli di pergamina, ciascuno caricato con i negativi di un rullino 120. Aprire quei classificatori ed osservare i negativi con una loupe e' molto piu' piacevole che sfogliare il catalogo delle miniature su uno schermo. Ad ogni modo NON e' vero che si puo' scannerizzare solo con imacon Hasselblad. Si ottengono risultati egregi anche con un semplice scanner Epson o HP da meno di mille euro. (se si accettano i tempi di scannerizzazione lunghi..) io ci metto un paio d'ore a negativo. ma uso una procedura piuttosto complessa. E, comunque, si spendono migliaia di euro per un corpo digitale.. si possono spendere anche per uno scanner che ti trasporta l'hasselblad in digitale. |
| inviato il 15 Luglio 2024 ore 10:03
chi è Domenico Mancuso? a Paolomcmlx senza offesa, ma a me non interessa come era una volta io guardo adesso e il futuro e le diapositive che sono belle è vero ma ora costa una fortuna e mezza. allora bianco e nero e via. leggo più tardi che questa settimana ho i turni di notte. |
| inviato il 15 Luglio 2024 ore 10:04
I vantaggi della igitalizzazione sono innumerevoli.. e, per dire, non e' che la stampa chimica (o la proiezione) poi non introducano cali di qualita'. ********** ********** ********** Vero Salt, il calo di qualità c'è SEMPRE. Henning Serger ha fatto delle prove che in pratica gli hanno consentito di calcolare questa perdita di qualità quantificandola in questi termini: 1) il 40% con una scansione a tamburo; 2) 20-22 % nel caso di una stampa con l'ingranditore dotato di un'ottica "comune"; 3) 10-12% nel caso di ingranditore munito di ottica "Apo"; 4) il 7% circa nel caso di una diaproiezione con obiettivi della classe del SuperColorolan. |
| inviato il 15 Luglio 2024 ore 10:12
“ chi è Domenico Mancuso? „ www.juzaphoto.com/topic2.php?l=it&t=4067979&show=1 Qualcuno che non avrebbe meritato, come altri in passato, di essere trattato come è stato trattato; con la logica conclusione di essere uscito dal sito, e questo ha costituito una grossa perdita di conoscenza e competenza per la sponda analogica dello stesso, peraltro. |
| inviato il 15 Luglio 2024 ore 11:40
La differenza fondamentale con il digitale è che la spazzatura d'epoca veniva smatita in fondo ad un cassetto, quella moderna in rete. ********** ********** ********** Il che significa ad ammorbare chiunque! Questa è semplicemente EPOCALE caro Stefano! |
| inviato il 15 Luglio 2024 ore 11:47
perché, oggi, qualcuno non dovrebbe farlo? |
| inviato il 15 Luglio 2024 ore 11:49
“ Se parli di amatori o fotografi per caso, è moda. La pellicola fa radical chic disimpegnati dal gretto mondo digitale. E poi indossare una fotocamera vintage si addice spesso anche all'outfit. Insomma, idiozie. „ sì ok ma rosica anche meno dai |
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