| inviato il 03 Gennaio 2024 ore 17:54
“ Se escludiamo i resi per oggetti difettosi, quindi termini di garanzia e non ripensamento, siamo in due. „ Tre (se escludiamo un prodotto contraffatto, venduto da terzi e spedito da Amazon, che direi non fa testo). Mica per altro, ma è che di solito non compro cose a caso, e le rare volte che ho comprato online abbigliamento o scarpe mi è andata bene con le taglie. |
| inviato il 03 Gennaio 2024 ore 17:56
“ Santo no, non ne ho le qualità, preferisco definirmi una persona corretta. „ Quindi chi fa un reso è una persona scorretta? |
| inviato il 03 Gennaio 2024 ore 17:58
“ Ora mi chiedo, come fa uno a capire se la macchina funziona correttamente senza effettuare uno straccio di scatto? „ C'è la garanzia se non funziona; se acquisti in un negozio è la stessa identica cosa |
| inviato il 03 Gennaio 2024 ore 17:58
No Stylo non santi, almeno io sono molto lontano dalla santità (ho già il posto prenotato in più di un girone), per le cose di poco valore secondo me non vale la pena restituirle anche se non soddisfano pienamente mentre per quelle di valore rifletto e mi informo molto prima di effettuare l'acquisto e finora non mi è successo di non essere soddisfatto dell'acquisto; in fondo ormai ci sono mille modi per informarsi su un oggetto prima di acquistarlo on line. |
| inviato il 03 Gennaio 2024 ore 17:59
“ Amazon vende prodotti già aperti. Punto. „ A casa mia prodotti aperti sono usati. Punto |
| inviato il 03 Gennaio 2024 ore 18:02
Guarda Mario io sarà da 20 anni che acquisto online e avrò fatto 3 o 4 resi. Non compro ad cazzum ma è capitato che 2 oggetti non rispecchiassero le mie aspettative (pubblicizzate dal produttore ma non veritiere) e una volta per un prodotto definito universale ma che non si adattava. Il quarto manco mi ricordo Quello che non mi garba è se si finisce nel far passare coloro che si appellano ad un loro diritto come persone scorrette,questo proprio non mi va giù. Non mi riferisco a te ma mi sembra che in questo topic l'andazzo sia un po' quello |
| inviato il 03 Gennaio 2024 ore 18:02
“ No Stylo non santi, almeno io sono molto lontano dalla santità (ho già il posto prenotato in più di un girone), per le cose di poco valore secondo me non vale la pena restituirle anche se non soddisfano pienamente mentre per quelle di valore rifletto e mi informo molto prima di effettuare l'acquisto e finora non mi è successo di non essere soddisfatto dell'acquisto; in fondo ormai ci sono mille modi per informarsi su un oggetto prima di acquistarlo on line. „ concordo e aggiungo che spesso chi fa i resi è solo un acquirente compulsivo |
| inviato il 03 Gennaio 2024 ore 18:06
“ Quindi chi fa un reso è una persona scorretta? „ Guarda, non credo servisse un trionfo di acume per capire al volo che la mia frecciata fosse rivolta a chi abusa di questa prerogativa concessa da Amazon per utilizzare e rendere, utilizzare e rendere, utilizzare e rendere... A me tale pratica fa francamente schifo e credo di essere libero di pensarlo. Per il resto, sono molto d'accordo con Salt, specie quando dice che gli sfizi dei furbetti del reso finiamo per pagarli tutti noi. Ovviamente, non ci sarebbe da sottolinearlo, ma a quanto pare è sempre meglio farlo, il discorso che sto facendo esula totalmente dal caso specifico del topic in oggetto. |
user206375 | inviato il 03 Gennaio 2024 ore 18:06
sarebbe meglio chiuderlo sto topic. e i furbetti del reso non hanno impedito ad amazon di diventare un colosso. |
| inviato il 03 Gennaio 2024 ore 18:11
Già... Un colosso che alza i prezzi agli acquirenti corretti per compensare le restituzioni seriali. |
| inviato il 03 Gennaio 2024 ore 18:18
“ Non compro ad cazzum ma è capitato che 2 oggetti non rispecchiassero le mie aspettative (pubblicizzate dal produttore ma non veritiere) e una volta per un prodotto definito universale ma che non si adattava. Il quarto manco mi ricordo „ Quindi in almeno tre casi su quattro si tratta di "oggetto non conforme" e non di ripensamento... mi sa che raggiungerai Enrian, Ironluk e me nel club dei fessi che non hanno fatto resi per ripensamento. |
| inviato il 03 Gennaio 2024 ore 18:19
Mi sembra evidente che bisogna distinguere tra l'oggetto che non rispecchia le aspettative del cliente, cioè lo ha ordinato pensando che fosse così, e, quando è arrivato, si è accorto che era "pomì", e l'articolo difettoso, non funzionante, che deve essere comunque restituito senza oneri aggiuntivi. Nel primo caso si tratta del famoso diritto di recesso, che vale per tutti gli oggetti acquistati al di fuori del negozio, nel secondo è una sostituzione o rimborso, a causa della difettosità dell'oggetto. Il diritto di recesso è stato introdotto diversi anni fa, all'inizio per le vendite per corrispondenza, e non esiste per l'acquisto in negozio, in quanto posso prendere visione, direttamente della merce. alcuni commercianti lo attuano di loro iniziativa, ma non è un obbligo. Io, su una marea di roba ordinata nel corso degli anni su Amazon, ho restituito pochissimi oggetti. Ricordo un caricabatterie usb difettoso che mi stava friggendo un costoso portatile aziendale, un amplificatore audio che non si è mai acceso, un deumidificatore per ambiente che non rispettava assolutamente i valori di targa, e una cover per cellulare che comprai per errore, sbagliando modello di telefono, e quella è stata la mia unica colpa. In compenso ho comprato diversi oggetti resi, su Warehouse, facendo discreti risparmi. Sinceramente, quando qualcuno esagera con i resi, trovo giusto che gli venga addebitata qualcosa, perché altrimenti i costi andranno a gravare su tutti gli acquirenti "fessi", che non fanno magheggi. Io anni fa ho preso su Warehouse una dock Samyang, che qualcuno sicuramente aveva reso dopo aver aggiornato il firmware degli obiettivi. |
user206375 | inviato il 03 Gennaio 2024 ore 18:20
Vabbé Enrian, hai delle prove, numeri, dati che dimostrano questo o usiamo sto topic come sfogatoio? |
| inviato il 03 Gennaio 2024 ore 18:29
Ma che prove vuoi, Riccà? Basta un minimo di conoscenza dei meccanismi del commercio. I costi si scaricano sull'utenza. Ma non è solo una questione di prezzi: Amazon sta inasprendo le norme per i resi e ne sarà danneggiato anche chi, un domani, un reso sarà costretto a farlo per la prima volta. |
| inviato il 03 Gennaio 2024 ore 18:29
E' come quando qualcuno fa le sole all'assicurazione con finti incidenti, oppure quando c'è chi ruba merce nei grandi magazzini. Non è che il commerciante ci rimette di tasca sua, semplicemente ricalcola i costi e aumenta il ricarico sulle merci per rientrare, come pure le assicurazioni aumentano i premi, per loro è più semplice che andare a cercare i furbetti. |
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