| inviato il 30 Dicembre 2023 ore 16:27
Leone, dal punto di vista conservazionistico (WWF, LIPU) è senza se e senza ma una pratica da evitare: i selvatici si adattano al foraggiamento e perdono l'abitudine e l'abilità a cacciare. E le coppie insegnano ai loro figli a essere foraggiati, anziché a cacciare. Al PNALM se ti beccano a usare carne o anche solo richiami elettronici per attirare i selvatici ti multano e ti diffidano a farlo ancora. Questa è la realtà. Ma io non ho nemmeno scritto questo! Sono basito dai comportamenti che vedo diretti a molti utenti diversi, in questo sito. Il grado di libertà dietro la tastiera è diventato veramente esecrabile. Ovviamente ho segnalato l'intervento di Catti. Mah..... Chiudiamola qui e rientriamo in argomento. |
| inviato il 30 Dicembre 2023 ore 16:52
Guarda sono dal phone e non so quotare, ma mi riferivo al tuo intervento nel tratto che sta fra : Lorenzo mi era sfuggita ..... E la conclusione: .... il suo comportamento, falsificandolo. Da queste tue parole si capisce che o si fotografano le aquile ( in un punto specifichi anche reale) da più di 30 metri oppure si deve ricorrere a capanni a pagamento con posizionamento di esche anche vive, per quello che mi è dato conoscere ci sono altre modalità per fotografare l'aquila reale , modalità , ripeto, che non falsificano alcun comportamento, ma il concetto del mio intervento non cambia , perché parlando di fotografia di soggetti in volo da lunga distanza si debba richiamare la fotografia da capanno a pagamento o meno , criticandone le modalità tout cour, senza distinguere i molteplici aspetti e generalizzando alcuni episodi innalzandoli a regola generale? |
| inviato il 30 Dicembre 2023 ore 16:56
Maurizio... sono veramente basito. Lorenzo qui è felicemente conosciuto come uno dei più allegri e scanzonati toscani, pieno di verve e d'ironia. Uno molto più bravo di me a prendere in giro. E mi piace per questo. Adesso se faccio io ironia non va bene? Ho chiesto a Roberto Ragno di partecipare a qualche viaggio in quei capanni che frequenta come te e conosce bene. Ma preferisco fotografare i rapaci come Discus, Mimmo e Leone. È un peccato mortale? Me lo devo confessare prima di fare la comunione? Ma dài! |
| inviato il 30 Dicembre 2023 ore 17:11
Poi , per quanto riguarda l'aspetto conservazionistico ho anche qui qualcosa da obiettare, visto che ho vissuto personalmente la genesi della fotografia alle Aquile e agli avvoltoi foraggiati in Spagna, i primi capanni realizzati alle mangiatoie in Spagna erano gestiti dal ministero della fauna selvatica e delle foreste ( non ricordo il nome preciso dell'ente) che in un programma di ripopolamento e sostegno ai rapaci, privati delle risorse naturali a causa dell'abbandono della pastorizia e della cura del territorio montano nonché della diminuzione degli habitat non antropizzati) ha avviato una campagna di somministrazione di cibo nei parchi naturali sotto forma di scarti di macellazione di ovini per gli avvoltoi e prede avicole per i predatori che non si nutrono di carcasse, cioè principalmente piccioni di allevamento controllati dal punto di vista sanitario per non innescare contagi di malattie ( successivamente per prevenire il diffondersi dalla Aviaria, nello specifico il programma prevedeva di rendere "cacciabili con facilità" prede in numero sufficiente da non costringere le coppie di "Bonelli" "Nibbio bianco" " Aquila minore" a sacrificare il secondo pulcino della covata e portarlo all'involo. Potrei continuare per molto tempo a scrivere di risultati e successi di questa strategia ma sarebbe lunga, dico soltanto che in quel contesto nacquero i primi capanni per fotografare i rapaci in alimentazione , tra l'altro quelli di Monfraque per gli avvoltoi erano gratuiti bastava scrivere all' ente e chiedere il permesso, poi che in seguito si sono inseriti personaggi che hanno proseguito la pratica al solo scopo di guadagnarci e tutta un altra storia , ma come conservazionismo le esche vive avevano un loro perché. |
| inviato il 30 Dicembre 2023 ore 18:14
Tutte belle favolette, magari qualcuna anche vera, per carità. Ma la verità vera è una sola, si tratta solo di business, tutto sfocia lì |
| inviato il 30 Dicembre 2023 ore 18:23
Vedo che si sta girando in tondo; Leone Giuliano ha per questo opportunamente sottolineato che ognuno, come è ovvio, può fotografare nel modo che più gli aggrada ma molto altro è da dire. Schematizzando al massimo, la fotografia naturalistica si esprime principalmente con la ritrattistica ed il cosiddetto bif; non esiste il benché minimo motivo per il quale il secondo meriti di essere considerato espressione unica o principale, falsa è la pretesa che la prima non si presti ad illustrare aspetti profondi della vita dei soggetti alati. Dopo 25 anni (1981-2006) di analogico sono rimasto fedele a quel certo modo di fotografare, alla ritrattistica appunto; questo costringe a misurarsi idealmente con i soggetti. La difficoltà maggiore si presenta quando ci si rende conto che l'unica via è quella di rendersi totalmente non percettibili dai soggetti; di solito sono programmi per migratori che a tutti gli effetti sono di elevato valore naturalistico. Ci sono però situazioni nuove che aprono a possibilità un tempo inesistenti, mi riferisco ad esempio al fenomeno dell'inurbamento; i colombacci, dei quali sentivo dire esser soggetti sospettosissimi, ora si corteggiano nel mio giardino. C'è qualcosa di artificioso in questo? Poi ci sarebbero i coraciiformes; un pò meno le upupe ma ghiandaie marine, martin pescatori e gruccioni permettono a distanza ravvicinata ed in totale assenza di disturbo di osservare e documentare corteggiamenti, accoppiamenti, catture. Questo per dire che assegnare una valenza maggiore al proprio modo di fotografare non ha fondamento. Ma passiamo ad un altro aspetto, assai diverso ma che mi sembra confuso con le considerazioni appena fatte; genericamente l'appostamento. Solo in Spagna mi sembra (se ancora non saprei) si è arrivati alla preda viva offerta al rapace; è fotografia naturalistica? No, è cosa abominevole. E che dire di quelle strutture che ovunque in Europa attirano i soggetti con forniture alimentari assolutamente regolari? Che è pratica squallidina, di bassissima valenza. Non si può fare però di ogni erba un fascio perché mettere a disposizione strumenti di fotografia come l'hidrohide (al Taray) è un qualcosa di nuovo che in nessun modo porta al di fuori del vero fotonaturalismo. Ci sono poi casi come quello del wildwatchingspain.com; la lince pardina è soggetto interessantissimo e loro lo propongono nel modo migliore. L'unica offerta all'animale è quella dell'acqua, all'alimentazione pensano le linci, visto che che la zona ha una popolazione di conigli esuberante. Il grosso limite è che è forse impossibile arrivare ad immagini che differiscano sensibilmente da quelle fatte dai fotografi dei giorni precedenti. In sintesi gli appostamenti sono una realtà dai molteplici aspetti che arrivano anche ad essere inaccettabili ma se si considerano alla stessa stregua alcuni di quelli a pagamento (che ripeto vanno singolarmente valutati) e quelli che con passione si sono allestiti personalmente si arriva ad una visione confusa assai. |
| inviato il 30 Dicembre 2023 ore 18:35
Francesco sestili: "Schematizzando al massimo, la fotografia naturalistica si esprime principalmente con la ritrattistica ed il cosiddetto bif;" Io ad esempio già qui non sono molto d'accordo.. Per me addirittura il paesaggio naturale è fotografia naturalistica..così come lo è la macro.. |
| inviato il 30 Dicembre 2023 ore 18:44
Si ma in questa discussione è in quell'accezione che ci si è misurati; certo che il paesaggio è capitolo principe della fotografia naturalistica. |
| inviato il 30 Dicembre 2023 ore 19:06
Mi piacerebbe molto parlare di paesaggio, ma quando ci provo non vedo grande seguito. Bene, bravo, belle foto, e finisce lì |
| inviato il 30 Dicembre 2023 ore 19:29
“ Mi piacerebbe molto parlare di paesaggio, ma quando ci provo non vedo grande seguito. Bene, bravo, belle foto, e finisce lì „ A me una discussione sul paesaggio piacerebbe |
| inviato il 30 Dicembre 2023 ore 19:31
Apprezzo particolarmente la disamina articolata ,circostanziata e a mio modo di sentire estremamente asettica nonché aderente a queste realtà di Francesco Sestili , la flessione nel suo linguaggio sempre acuto ma privo di estremismi con l accezione " abominevole" rappresenta anche quella sensibilità che dovrebbe scuotere le coscienze , le nostre coscienze pure in diversi ambiti. Spero di leggere più spesso i tuoi interventi Francesco per me almeno di assoluto valore |
| inviato il 30 Dicembre 2023 ore 19:36
Ottimo Francesco +1 |
| inviato il 30 Dicembre 2023 ore 20:17
Ringrazio per i graditi apprezzamenti Purtroppo c'entra molto l'età; sono occasionalmente ancora in un capanno, molto più spesso in pinacoteche, musei e chiese . |
| inviato il 31 Dicembre 2023 ore 10:10
Quindi un utente che viene escluso da un topic con gli strumenti CREATI DA TE APPOSTA Juza, può creare un topic per rispondere (vietato da te) in cui viene permesso di insultare l'utente che lo ha escluso, anche da altri utenti bloccati: "comico" "delirante" "tronfio". E dopo giornate intere di impunità, vengono chiusi entrambi i topic, anche quello originario in cui, essendo stato escluso chi era entrato a denigrare le foto altrui, si discuteva in modo estremamente civile. Questa si che è correttezza. | |

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