| inviato il 07 Agosto 2023 ore 13:57
Parliamo delle foto acchiappalike, la corsa alla foto con wow con colori ipersaturati va tanto di moda perché i social stabiliscono forme di controllo più efficaci di prima. ******************************************************* Questo è spaventosamente vero. |
| inviato il 07 Agosto 2023 ore 15:57
C'è gente che sta lasciando volontariamente il lavoro dipendente per tornare a vivere in modo più semplice, magari per fare l'allevatore il pastore o il contadino... non sono ot: questo corrisponde al tuo modo di fare fotografia Paolo. È più semplice e più autentico anche. **************************************************************** Ma quale OT Claudio, la tua non solo è una considerazione pienamente in tema ma anche uno dei motivi che mi ha indotto ad aprire questa discussione. E anche la tua considerazione precedente, quella cioè che nella frenesia del cambiamento a tutti i costi si finisca troppo spesso per gettare anche il bambino, insieme con l'acqua sporca, è una considerazione che io faccio sempre! Certo che se si hanno esigenze specifiche (come le tue) si cambia, e farlo non è una sfizio fine a se stesso ma una reale necessità, ma se devi continuare a fare i tuoi bellissimi paesaggi fatati, con i loro tempi lunghi, dilatati, semplici, immutabili insomma mi spieghi, per Bacco, dov'è l'esigenza, la necessità imprescindibile del cambiamento? Tanto più poi che, ad andarti bene, alla fine qualche 20x30 stamperai...seppure! |
| inviato il 07 Agosto 2023 ore 16:08
E a proposito dell'anatide ripreso in fase di ammaraggio sovraesposto di cinque stop che dire: ma chissenefrega della sovraesposizione... davanti alla poesia pura di un mosso residuo di quel genere, altro motivo per il quale ho aperto questa discussione, ma chissenefrega tre volte del mancato congelamento! O no? |
| inviato il 07 Agosto 2023 ore 16:22
Certamente. Però se guardassi il file come è uscito dallo scatto a malapena si distingue il soggetto: i moderni sensori bayer consentono recuperi impensabili non solo nel mondo della pellicola, ma anche con i sensori di 10 anni fa. Per chi fotografa la natura con poca luce o in movimento, oggi si porta sempre a casa la foto. Certamente se facessi panorami tornerei all'analogico. Anche perché poi Photoshop lo devi usare, richiede tempo in post e da questo punto di vista meglio pensare a scattare bene come dice qualcuno, che a sistemare una foto sbagliata... Poi c'è la tentazione dello stile acchiappalike, e via a pompare i colori, nevi al tramonto con colori fucsia... |
| inviato il 07 Agosto 2023 ore 17:56
e via a pompare i colori, nevi al tramonto con colori fucsia... ************************* |
| inviato il 07 Agosto 2023 ore 18:51
No, però pompare i colori è operazione che fanno tutti, non solo chi fa paesaggio. Mai visto un Martin Pescatore o un fenicottero con livree cosi sgargianti. Il digitale facilita quello che il primo Franco Fontana faceva con diapositive, polarizzatore, sottiesposizione e laboratorio ( l'esperto di postproduzione dell'epoca). E anche certa street non è immune da certe saturazioni; basta vedere i colori di certi murales o manifesti che fanno da sfondo a figure umane. Per non parlare della moda de bianconero senza grigi intermedi, con lame di luce che a accarezzano il soggetto che non si sa cosa stia facendo. Quindi, non crocifiggiamo chi fa paesaggio. Ho spesso parlato di una mostra di Andy Lee che ritraeva l'Islanda come in un sogno virato in ...blu. Scatti che a me piacevano tantissimo, figli del digitale. Anche se a me certe immagini velate di azzurro sono sempre piaciute, fin da quando utilizzavo, negli anni '80 invertibili per luce artificiale ( ad esempio le 3M da 640 iso) esposte in luce diurna per dare grana e una tinta da sogno azzurrina: voi lo avete mai fatto? Certe cose di facevano anche una volta; se si vuole si può evitare di farle anche oggi |
| inviato il 07 Agosto 2023 ore 19:48
fin da quando utilizzavo, negli anni '80 invertibili per luce artificiale ( ad esempio le 3M da 640 iso) esposte in luce diurna per dare grana e una tinta da sogno azzurrina: voi lo avete mai fatto? ************************************ Mai fatto. Non solo perché non mi piace l'effetto, ma anche perché la 3M 640 era una pellicola abbastanza scadente e con una.grana non esagerata... di più! |
| inviato il 07 Agosto 2023 ore 21:15
Io ne ho fatto alcune di prove e, in qualche caso, ho avuto un piacevole effetto: con una di quelle foto ci ho vinto tanti anni fa un premio e la stessa foto mi è stata pubblicata su una rivista di fotografia. Al di là di questo ( si era in epoca analogica) che potrebbe interessare poco, certe cose le facevo per curiosità e per il gusto di sperimentare. Erano foto che dovevano sostenere l'aspetto nebbioso uggioso, triste di alcuni scorci in pieno novembre. La curiosità penso che faccia parte del bagaglio di qualunque persona, e non solo in fotografia; e infatti, come ho scritto precedentemente ( senza peraltro avere compagnia di qualcuno che esprimesse la sua esperienza), in merito al discorso del difetto di reciprocità, ho letto discorsi sui tempi, su 1/30 di secondo, regola del 16( tutte cose che si leggono nei primi giorni in cui ci si interessa da ragazzi alla fotografia) e altre banali amenità simili, ma nessuno ha espresso la sua esperienza concreta su come contrastare il problema durante lo sviluppo di un negativo, come io avevoproposto. Forse nessuno in definitiva ha affrontato nella realtà il difetto di reciprocità. |
| inviato il 07 Agosto 2023 ore 21:20
Concordo, il 98% abbondante delle fotografie viste qui sono pura spazzatura! |
| inviato il 07 Agosto 2023 ore 21:52
L'unica conclusione SICURA che traggo da questo 3d è che sono il più vecchio qui, tanto è vero che gli sprovveduti più giovani non arrivano a capire che un'invertibile può dare colori migliori con 1/30s (come consigliava Kodak). È tipico dei profani pensare che se non sanno una cosa allora deve essere falsa. Anni fa ci fu una spettacolare mostra di Steve McCurry alla Villa Reale di Monza. Allora dichiarava che poteva essere l'ultima in Italia e la più onnicomprensiva. Invece ne ha fatte decine d'altre in seguito, anche se più limitate e non in un ambito spettacolare come la Reggia. Prima visita di piacere con moglie tedesca. In seguito ritorno più serio con Steve che commentava le foto in diretta audio. Già qui la cassetta bisogna ascoltarla dalla sua voce, inutile la traduzione. Mi ero convinto che è un perfezionista assoluto. Poi l'ultimo rullino Kodachrome 64. Ricordo che mi sorprese l'1/20s nei ritratti, lui stesso diceva che era una tortura per i soggetti stare immobili. |
| inviato il 07 Agosto 2023 ore 21:59
Non so Claudio, io personalmente non amo sperimentare l'uso di una pellicola al di fuori del contesto operativo per il quale è stato sviluppato. Io ho bisogno di un prodotto di cui in primis devo conoscere le caratteristiche, in secundis devono rispondere alle mie esigenze e per concludere non mi deve dare risultati imprevisti, la qual cosa tralaltro mi spinge a non uscir fuori dal seminato neppure con i tempi di posa. Insomma adopero un prodotto che mi soddisfa... e lo adopero al meglio delle sue possibilità! Questo appunto per ottenere il massimo ottenibile. |
| inviato il 07 Agosto 2023 ore 22:02
“ È tipico dei profani pensare che se non sanno una cosa allora deve essere falsa. „ Eddai Vale' ti ci metti pure tu.....   In fondo è un effetto della fotografia divenuta popolare... |
| inviato il 07 Agosto 2023 ore 22:29
Non posso che concordare con le tue motivazioni di grande buon senso, Paolo. E d'altra parte, certamente hai grande esperienza nell'uso della diapositiva. Evidentemente, il tuo modo di fotografare esula dalla necessità di praticare lunghe esposizioni, magari notturne o al crepuscolo. Non è grave, però, si può anche guarire |
| inviato il 07 Agosto 2023 ore 23:15
Ti dirò Claudio che non sono mai stato un appassionato di fotografia notturna, crepuscolare si, tale però da consentirmi di risolvere il problema senza dover ricorrere al treppiede ma magari a un obiettivo extraluminoso e con tempi di posa di posa fino, in genere, a 1/4 di secondo. |
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