| inviato il 24 Giugno 2023 ore 12:48
“ Sa gia' prima di cominciare cosa TI fa ridere e cosa no. „ Però il rischio che produca una battuta già sentita, che quindi non fa più ridere, credo sia molto alto. |
| inviato il 24 Giugno 2023 ore 12:55
“ In realta miopia.. l'AI non ha bisogno di testarle su umani. Lavora su BigData.. Sa gia' prima di cominciare cosa TI fa ridere e cosa no. „ Beh, lo sa nel caso di barzellette già conosciute o di varianti e cloni delle medesime. Nel caso generasse invece, a partire da un gioco di parole inedito per esempio o da una situazione mai utilizzata prima in una barzelletta, una storiella nuova di zecca immagino avrebbe difficoltà a valutarne l'efficacia, perchè pare che la comicità sia una faccenda complessa. Niente però le impedirebbe di farla circolare in un circuito ritretto ma che fornisse un campione significativo e di valutare le reazioni. Insomma puntare dritto su una nuova storiella con la certezza che funzionerà è una faccenda difficile, mentre andare per tentativi, approssimazioni e correzioni ce la si può fare. Che è poi quel che fanno i comici, quando aggiustano il repertorio provandolo sul pubblico. |
| inviato il 24 Giugno 2023 ore 16:46
Ho appena chiesto a ChatGPT "crea un nuovo gioco di società sullo stile di Scarabeo" (non ho elaborato la richiesta, come al solito, buona la prima). Il risultato è il seguente (e questo gioco non esiste/va): Titolo del gioco: "Word Quest" Descrizione del gioco: Word Quest è un nuovo gioco di società che combina elementi di Scarabeo e avventura linguistica. I giocatori si immergeranno in un viaggio emozionante attraverso terre misteriose e antiche alla ricerca di parole nascoste. Componenti del gioco: 1. Tabellone di gioco: Un tabellone modulare che rappresenta una mappa di un mondo fantastico. Il tabellone sarà diviso in diverse regioni, ognuna con un tema unico e stimolante. 2. Tessere lettera: Ci saranno tessere lettera, come nel gioco Scarabeo, con le quali i giocatori dovranno formare parole valide sul tabellone. 3. Carte Obiettivo: Una serie di carte che indicano le parole che i giocatori devono cercare sul tabellone. Le carte obiettivo possono contenere parole specifiche, categorie o regole speciali. 4. Pedine dei giocatori: Pedine colorate che rappresentano i giocatori durante il gioco. 5. Segnalini punti: Segnalini o gettoni che i giocatori utilizzeranno per tenere traccia dei loro punti. 6. Dadi: Dadi speciali che determinano il numero di mosse o azioni che i giocatori possono compiere durante il loro turno. Istruzioni del gioco: 1. Preparazione: I giocatori sistemano il tabellone di gioco, posizionando le tessere lettera sulle caselle corrispondenti. Le carte obiettivo vengono mescolate e poste in un mazzo. Ogni giocatore riceve una pedina e un certo numero di segnalini punti. 2. Turni di gioco: A turno, i giocatori lanciano i dadi per determinare il numero di mosse o azioni che possono effettuare durante il loro turno. Le azioni possono includere la formazione di parole sul tabellone, il cambio di tessere lettera o il recupero di carte obiettivo. 3. Formazione delle parole: I giocatori devono cercare di formare parole valide collegando le tessere lettera adiacenti sul tabellone. Le parole possono essere formate in orizzontale o verticale, ma non diagonalmente. 4. Soddisfare gli obiettivi: Durante il gioco, i giocatori dovranno cercare le parole indicate dalle carte obiettivo. Quando trovano una parola corrispondente, guadagnano punti e possono raccogliere una nuova carta obiettivo. 5. Punteggio: I punti vengono assegnati in base alla lunghezza delle parole formate e alla difficoltà delle carte obiettivo soddisfatte. Alla fine del gioco, il giocatore con il punteggio più alto vince. 6. Esplorazione del tabellone: I giocatori possono muoversi attraverso le diverse regioni del tabellone durante il loro turno, scoprendo nuove tessere lettera e nuove opportunità di formare parole. 7. Eventi speciali: Durante il gioco, i giocatori potrebbero incontrare eventi speciali, come caselle bonus, caselle con moltiplicatori di punteggio o caselle che richiedono l'utilizzo di abilità linguistiche extra, come acronimi o parole composte. Word Quest è un gioco che mette alla prova le abilità linguistiche, la strategia e la capacità di esplorazione dei giocatori. Offre un'esperienza divertente e stimolante, combinando l'elemento di creazione di parole con la sfida di raggiungere gli obiettivi sul tabellone. |
user198779 | inviato il 24 Giugno 2023 ore 20:25
Ci sono tanti che pensano che da un giorno all'altro l'AI prenda coscienza di sé stessa e ne hanno paura. Se succederà non lo sapremo mai . |
| inviato il 24 Giugno 2023 ore 20:54
“ it.m.wikipedia.org/wiki/Commodore_64 „ io ne ho ancora un paio di c64 e ho anche un 8032 il computer grosso che c'era prima. macchine stupefacenti... |
user198779 | inviato il 24 Giugno 2023 ore 22:10
All'ora sei vecchio come me |
user198779 | inviato il 24 Giugno 2023 ore 22:11
Fu una rivoluzione altro che IA . |
| inviato il 25 Giugno 2023 ore 12:56
“ io ne ho ancora un paio di c64 e ho anche un 8032 il computer grosso che c'era prima. macchine stupefacenti. „ Visual Basic su corsi in musicassette, come dimenticare! |
| inviato il 25 Giugno 2023 ore 13:25
io lo programmavo in linguaggio macchina.. Direttamente su eprom da inserire sulla presa del bus. Il registratore era mortalmente lento. Comunque, gia' ai tempi c'erano programmini che tentavano di superare il test di Turing. Ero riuscito addirittura a farci girare su una sintesi vocale abbastanza credibile (per i tempi). Il parlato risultava comprensibile anche trasmesso per radio. All'epoca si gridava al miracolo per un PDP8 che diceva ciao al salone della tecnica. Insomma un vero gioiellino... Canale cinque fece un piccolo documentario su questa applicazione di sintesi vocale. Fini' in onda nella trasmissione scientifica Big Bang. Fu la mia prima apparizione in Tv Altri tempi.. altra voglia di fare le cose.. |
| inviato il 25 Giugno 2023 ore 16:46
@salt I miei primi programmi, assolutamente assembler, su pdp 11/35. Quelli erano sistemi operativi. |
| inviato il 25 Giugno 2023 ore 18:10
uh beh.. sulla telescrivente della olivetti ne abbiamo perforati di nastrini... Anche qualche scheda perforata ma ai tempi gia' si lavorava con le eprom (le famose 2716 o le 2732). Di fatto, su macchine dall'architettura semplice come i processori della famiglia 6500. Si usavano schede con su ram statica e batteria. Il vantaggio era che si potevano scrivere e riscrivere velocemente per debuggare. Poi, la versione definitiva la si incideva su eprom. Bei tempi... i computer erano fatti di metallo...le fotocamere di alluminio, ottone e vetro.. Adesso e' solo piu plastica fusa... |
user126772 | inviato il 30 Giugno 2023 ore 20:29
Quelli sono orrori degli esseri umani, non della IA. |
| inviato il 01 Luglio 2023 ore 14:42
Articolo attivissimo.blogspot.com/2023/06/podcast-rsi-story-gli-orrori-annuncia La quantità di materiale di questo genere prodotto in questo modo è enorme: ciascun offerente propone in media almeno mille nuove immagini al mese. E anche se c'è chi si giustifica dicendo che nessun bambino reale viene abusato perché le immagini sono appunto sintetiche, le autorità e gli esperti notano che queste immagini sintetiche vengono generate partendo da un repertorio di immagini reali e che gli stessi siti che offrono le pseudofoto propongono spesso anche immagini di abusi effettivi. In ogni caso, la detenzione di immagini di questo genere, reali o generate, è reato in quasi tutti i paesi del mondo. Abbastanza in linea (riferito all'argomento che ho citato) con le informazioni citate anche in questo articolo di settore italiano che già fa capire come propone l'argomento dal titolo stesso dell'articolo. Mi permetto di citare solo una parte ma ai miei occhi l'approccio è rappresentativo e parte dalla analisi dei sistemi di produzione. Non è vero che serve una base fotografica e questo richiede un approccio diverso nella penalizzazione della produzione di immagini del genere. basta un disegno fatto a mano. Questa differenza richiede anche un nuovo approccio alla valutazione delle cose dato che non è il mezzo il colpevole ma dipende da chi lo usa. Questo meccanismo di delega nel giudizio a qualcosa che non si conosce appieno rappresenta ai miei occhi ( lo scrivo sempre) un ricorso storico che abbiamo già vissuto col timbro tampone in photoshop e con il deepfake in video. “ Quelli sono orrori degli esseri umani, non della IA. „ @Luigi Guarasci +1 Da oltre 10 anni abbiamo il web innondato di foto fake e fotomontaggi ed esiste nel settore di contenuti per adulti un filone di video e foto fake con personaggi famosi ma anche di foto di minori. La critica la muovo alle modalità di analisi dei software e a come le conclusioni degli articoli tendono a demonizzare lo strumento quando in realtà è la persona che lo usa che deve essere giudicata. Tenere memoria degli articoli servirà tra qualche anno per capire se blogger e giornalisti avevano analizzatato con criterio l'evolversi di queste tecnologie in modo serio ed avulso da impronte allarmistiche e scandalistiche. |
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