user198779 | inviato il 18 Novembre 2022 ore 7:57
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| inviato il 18 Novembre 2022 ore 8:27
Ecco. Quella roba lì finirà per essere alimentata ad idrogeno |
| inviato il 18 Novembre 2022 ore 11:10
non credo, i motori di quelle navi sono come delle centrali, hanno rendimenti che superano il 50% tranquillamente (considerando tutti i recuperi di calore e la bassa velocità di funzionamento). Passando ad idrogeno, questo deve essere prodotto consumando elettricità. Con rendimenti molto bassi, peraltro. In altre parole, pur non sapendo le cifre ma credo che 1kWh a idrogeno costi tipo 10 volte tanto 1kWh da combustibile. A meno che non vengano obbligati per legge...ma fare una legge a livello mondiale la vedo dura. |
user198779 | inviato il 18 Novembre 2022 ore 11:36
Se non ho capito male i motori dovrebbero essere sempre quelli con qualche modifica usando direttamente l'idrogeno come combustibile. |
| inviato il 18 Novembre 2022 ore 11:48
dubito: usare l'idrogeno direttamente come combustibile riduce in misura ancor più drastica il rendimento. piuttosto, potrebbe essere usato idrogeno come addittivo assieme al gasolio/nafta/olio. Allora si, ci sono anche impianti semi sperimentali per le auto: una piccolissima quantità di idrogeno, addirittura prodotta in tempo reale, aggiunta al combustibile migliora sensibilmente la combustione e il rendimento. E onestamente, leggendo alcuni articoli in giro, non capisco perchè non sia adottata direttamente dalle case. Probabilmente ha qualche problema che non è pubblicizzato. |
| inviato il 18 Novembre 2022 ore 12:06
Non è proprio così.... Anzi... |
user198779 | inviato il 18 Novembre 2022 ore 12:12
Angor "onestamente, leggendo alcuni articoli in giro, non capisco perchè non sia adottata direttamente dalle case. Probabilmente ha qualche problema che non è pubblicizzato." Forse ci sono interessi che non si faccia la cosa . |
| inviato il 18 Novembre 2022 ore 12:39
“ Non è proprio così.... Anzi... ] „ a cosa ti riferisci? |
| inviato il 19 Novembre 2022 ore 8:30
si...peccato che però il tutto sia basato su ipotetiche diminuzioni del costo kmetrico dell'idrogeno da 1,5 a 0,9 €/km (tutte da provare), e contestualmente verrà bastonato l'uso del diesel portandolo dagli attuali 0,4€/km a 1 o più €/km in sostanza, si avrà un raddoppio del costo del trasporto per passare da diesel ad idrogeno...oltre a non ben precisate spese dello stato per sostenere incentivi e mancato introito delle accise. Alla faccia dell'inflazione. |
| inviato il 19 Novembre 2022 ore 8:45
Certo. Ho osservato anche io sta cosa, ma non c'ho trovato niente di contraddittorio. Anzi a Mio avviso è una delle conseguenze della decarbonizzazione. Cioè l'aumento dei costi energetici. O per meglio dire, la Realtà dei costi energetici. Il gasolio attualmente non comprende nel suo costo l'impatto che ha sull'ambiente e la salute. Sono ancora in dubbio sull'impatto dell'idrogeno verde. |
user203495 | inviato il 19 Novembre 2022 ore 10:23
Siamo alla schizofrenia conclamata. Mentre qui si discute sul nucleare di quarta generazione,gli imprenditori siderurgici italiani stanno ragionando sulla partecipazione,con un investimento significativo,ai lavori di ampliamento di una centrale nucleare in Slovenia,in cambio di energia a basso costo.Forse bisognerebbe far cadere i tabù che hanno condizionato il nostro paese Fonte:Eco di Bergamo Ecco,i tabù,appunto. No al rigassificatore,no al nucleare.....si all'eletrrico.Ok.E l'energia?Dai peti? |
| inviato il 19 Novembre 2022 ore 11:25
“ una delle conseguenze della decarbonizzazione. Cioè l'aumento dei costi energetici. „ Fondamentalmente dovremo rivedere alcune abitudini e andare incontro alla razionalizzazione dei consumi, che non vuol dire rinunciare a quelle abitudini (qualcuno confonde ancora i due termini), ma soddisfarle con criteri differenti. Ad esempio, io vivo in un paesotto di poco meno di 5000 abitanti che, personalmente, attraverso interamente a piedi in meno di 15 minuti, eppure qui la gente che ancora usa l'automobile per fare i 200 metri che separano l'abitazione dal bar o dal tabaccaio è ancora parecchia; l'unica cosa che ogni tanto li scoraggia è la scarsità di parcheggi. E in gran parte si tratta di giovani; paradossalmente la percentuale maggiore di chi si muove a piedi o in bicicletta è tra gli anziani. Così come ci sono persone che alle 11 di sera, in pieno gennaio (viviamo a 1000 metri di quota), aprono le finestre invece di abbassare il riscaldamento. Ho notato, però, che chi tiene questi comportamenti è tra quelli che più protestano per i rincari delle bollette. E' un brutto segnale quando si confonde la libertà con lo spreco. |
| inviato il 19 Novembre 2022 ore 12:09
non si tratta di rinunciare solo a piccole e insignificanti comodità...fare 100m a piedi risparmia l'equivalente di 100m in auto. Non sono in gioco solamente quelle piccole abitudini a cui si ritiene che tutti debbano rinunciare. Si tratta di capire se la nostra industria potrà reggere a questo aumento del costo dell'energia e se potrà continuare a mantenere TUTTI i diritti e quello che consideriamo il minimo di welfare e che pure vorremmo che fosse sempre meglio. Notizie come quella riportata da Nitigius dovrebbero far riflettere, tanto...perchè il primo passo degli industriali sarà cercare di capire se potranno continuare a produrre in italia, ma molti sicuramente stanno già pensando che questa è la goccia che fa pendere la bilancia verso il piatto del trasferimento all'estero. E se vanno via le industrie, come mantieni questo stile di vita, che ripeto NON è solo il blackfriday o l'aperitivo alla sera. |
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