| inviato il 12 Marzo 2025 ore 12:15
“ I droni fanno casino, disturbando la quiete di un ecosistema. „ Un C0 a 80metri di altezza non lo senti nemmeno, non facciamo ridere. Poi però il parco che rompe le scatole ad un dronino fa i fuochi artificiali a ferragosto e a capodanno. Ridicoli. |
| inviato il 12 Marzo 2025 ore 12:29
“ Il regolamento EASA, al quale ENAC si è dovuta adeguate, non prevede (e non permette) agli enti parco di vietare il volo in autonomia. „ E come la spieghiamo la risposta data nella lettera di ENAC stessa? ENAC ignora le sue stesse disposizioni? |
| inviato il 12 Marzo 2025 ore 12:37
“ Il discorso è molto semplice. I droni fanno casino, disturbando la quiete di un ecosistema. I rapaci fanno benissimo ad abbatterli. „ no io mi riferivo proprio a tutto il resto... città, alcuni luoghi storici ecc ecc. in pratica è stata usata ogni scusa possibile ed immaginabile per creare zone di restrizione, anche assurde a volte. |
| inviato il 12 Marzo 2025 ore 14:09
Posso confermare che nel 2022, stavo volando al di fuori della zona Parco Dolomiti Bellunesi, nonostante D-Flight concedesse il volo libero, gli addetti della forestale mi hanno intimato di atterrare perchè nonostante si potesse volare, violavo le regole del parco. Non so se negli ultimi anni sia cambiata qualche normativa perchè dopo le continue rotture di palle ho venduto il drone ormai 1 anno e mezzo fa e non mi sono più aggiornato. Stanno a controllare i confini dei parchi quando al Rif. Locatelli in pieno parco c'erano ben 4 UAS in volo (nonostante cartelli vari e zona rossa). |
| inviato il 12 Marzo 2025 ore 14:12
“ Ma no, non è come dici tu „ esperienza diretta e vista di persona molteplici volte. e in quel punto non è nemmeno parco, ma non solo li |
| inviato il 12 Marzo 2025 ore 18:41
Non sarebbe la prima volta che ENAC deve tornare sui propri passi dopo aver fornito informazioni non del tutto corrette. Purtroppo cose come queste hanno scoraggiato molti dall'acquistare o utilizzare droni. Il solito caos all'italiana... Attualmente, in base a quanto stabilito da EASA, per quanto riguarda il divieto assoluto di sorvolo vale solamente quallo indicato sulle mappe D-Flight. Se un parco non è zona rossa ci puoi volare. Altro discorso quello del "disturbo della fauna selvatica" che può essere sempre eccepito ma che è spesso difficile da dimostrare. A volte il drone viene addirittura utilizzato apposta per creare disturbo (es. per allontanare cormorani, fenicotteri, oche etc. in aree private di caccia, pesca o aziende agricole), ma questa è un'altra storia. |
| inviato il 15 Marzo 2025 ore 18:43
Su D-Flight dovete abilitare la casella verde "Parchi". Se si abilita e diventa verde la zona allora vuol dire che siete in un parco e non potete volare, a meno di avere una autorizzazione dell'ente parco (e non la danno mai o con tempi improponibili). I miei droni sono ora usati per: 1-aumentare la carbonella nel barbeque 2-fare dal salone alla cucina e viceversa 3-fermacarte sulla scrivania A proposito....avendo Mavic 2 Pro e Mavic 2 Zoom piu' un paio di mini 2 se qualcuno fosse interessato...non ho neanche intenzione di rinnovare la licenza A1-A3 |
| inviato il 15 Marzo 2025 ore 19:11
“ Su D-Flight dovete abilitare la casella verde "Parchi". Se si abilita e diventa verde la zona allora vuol dire che siete in un parco e non potete volare, a meno di avere una autorizzazione dell'ente parco (e non la danno mai o con tempi improponibili). „ Il tuo Mini 2 è un C0? |
| inviato il 15 Marzo 2025 ore 19:39
Non ne ho idea. È meno di 250g per l'esattezza 249. |
| inviato il 15 Marzo 2025 ore 21:23
Ogni tot mesi torna fuori 'sta cosa dei parchi non ancora segnati in rosso, del layer verde e della lettera di Enac a Bernardini, etc. Se leggete bene la risposta di Enac a Bernardini pare scritta dal famoso Azzeccagarbugli di manzoniana memoria. In soldoni però è solo una raccomandazione a chiedere il permesso dei parchi "non rossi" in base ad una legge del 1991 superata da leggi successive. E ci credo! Enac sa bene di non poter andare contro Easa, contro il Codice della navigazione etc. Quello che viene invece riportato nel video Youtube linkato da FotoCaldani è corretto. Per il divieto di sorvolo, le quote massime etc fanno fede le zone rosse, arancioni, gialle, azzurre. Il layer parchi potevano risparmiarselo: non è che il disturbo della fauna uno lo fa solo all'interno dei parchi... |
| inviato il 16 Marzo 2025 ore 6:25
Esempio : Parco Nazionale dell'Aspromonte. Non e' zona rossa su d-flight. Esiste un modulo per il rilascio del nullaosta al sorvolo oltre al tariffario per le foto ai fini commerciali. Nullaosta, non autorizzazione. Vado con il mio drone ed inizio a fare delle riprese. Arriva la forestale e mi commina un verbale perche' privo del nullaosta al sorvolo del parco. Io faccio ricorso. E' uno scenario plausibile ? |
| inviato il 16 Marzo 2025 ore 10:28
Sì. Fai ricorso e lo vinci. Non credo sia necessaria l'assistenza di un avvocato, probabilmente basta una raccomandata dove si citano circostanze e leggi, un po' come quando arriva una multa per violazione del codice della strada e la multa è palesemente immotivata. Il PN dell'Aspromonte prevede l'obbligo di nulla osta in base alla legge 394/1991 la quale proibisce il " sorvolo non autorizzato, salvo quanto definito dalle leggi sulla disciplina del volo, ivi incluso il sorvolo con mezzi privati con o senza motore ". La chiave sta tutta nella frase salvo quanto definito dalle leggi sulla disciplina del volo . Il codice della navigazione non lo proibisce e la normativa europea prevede che il divieto di sorvolo dei droni debba essere inserito per ogni nazione in un portale (D-Flight per l'Italia) in modo comune per tutti i paesi europei (colorazione zone in rosso, arancione, giallo etc) in modo da permettere a cittadini di qualunque nazione una uniforme procedura per adeguarsi al posto dove vogliono volare. Quindi nel PN dell'Aspromonte al momento puoi volare. In quello del Pollino e della Sila no, dato che sono in rosso su D-Flight. Questo a meno che tu non causi disturbo della fauna selvatica. Il PN dell'Aspromonte nel regolamento, nel modulo del nulla osta etc. fa espresso riferimento ad alcune situazioni critiche, prima tra tutti la tutela della sicurezza e tranquillità dei siti di nidificazione dei rapaci. Immagino che questi siti siano segnalati da apposite tabelle e monitorati attentamente. Se ti beccano a far volare un drone in maggio a cento metri da una parete dove nidifica un lanario o un pellegrino... Il disturbo della fauna selvatica è sempre difficile da contestare da parte delle forze dell'ordine, dato che molte volte è difficile da dimostrare. Però se in zona ci sono tabelle o cartelli che avvisano della cosa, tutto si fa più semplice. |
| inviato il 16 Marzo 2025 ore 13:29
Fattosta' che i droni stanno sul c...zo a molta gente |
| inviato il 16 Marzo 2025 ore 16:39
Giramenti di pale a go go |
| inviato il 16 Marzo 2025 ore 18:09
“ Sì. Fai ricorso e lo vinci...... „ Superato questo scoglio vado con il mio drone e giro filmati e scatto anche molte fotografie. Cosa posso fare con questo materiale se non ho richiesto il nullaosta per le riprese fotografiche, video e cinematografiche? Se non ho intenzione di lucrare (non e' una parolaccia) sul lavoro fatto potro' stare tranquillo. Se al contrario sono uno youtuber ed inizio a pubblicare i filmati sul mio canale o a cedere le mie foto a terzi prima o poi una pec o una raccomandata potrebbe arrivare. Fin qui tutto corretto ? ps nel secondo caso mi domando se non valga la pena richiedere il nulla osta al parco e pagare gli eventuali diritti di privativa, a prescindere se io utilizzi o meno filmati ed immagini. |
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