| inviato il 20 Gennaio 2022 ore 16:17
“ @Giancarlo...ne aveva uno poco tempo fa Ottica Cavour mi pare per solo 25.000 euro MrGreen „ un box... |
| inviato il 20 Gennaio 2022 ore 16:58
25.000 € per cosa? Perché se sono per il 300/2,8 APO Tessar per Hasselblad, detto in tutta onestà, mi paiono decisamente tanti! Premesso che non conosco l'ottica in oggetto tuttavia non credo che differisca un granché dall'omologo con innesto Contax-Yashica che negli anni '90 del secolo scorso costava circa 35 milioni di vecchie e iperinflazionate lirette e, ciononostante, era comunque inferiore al coevo Canon EF non stabilizzato... ossia al Canon FD di circa vent'anni prima. Insomma va bene che per il collezionista la rarità viene prima di tutto... ma pagare certe cifre per un obiettivo che nemmeno nella sua epoca primeggiava, nonostante la fama leggendaria, mi pare decisamente troppo dai... |
| inviato il 20 Gennaio 2022 ore 17:05
Me hanno fatto pochissimi Lo fecero senza badare a spese fu un progetto credo per dimostrare la forza di Zeiss |
| inviato il 20 Gennaio 2022 ore 17:44
Il 300 2.8 tpp era molto più recente del tele apo tessar per c/y. Vantava correzione SA e veniva venduto assieme al moltiplicatore 1.7x dedicato. Il livello di correzione a detta di zeiss è nettamente superiore al tessar apo e credo che fosse prodotto quasi su ordinazione. Detto questo concordo con Paolo. In genere a mio modesto parere gli obiettivi vanno pagati il 'giusto'. Di recente ho visto proposto un 28/2 c/y quello che furbescamente chiamano 'Hollywood' a 1500 euro. Follia. Si trova il 28/2 ze o zf che è pure meglio a meno della metà e ha pure il bus di comunicazione. Gian Carlo il rollei l'ho preso a 50 euro |
| inviato il 20 Gennaio 2022 ore 19:58
Quando mi ritorna dalla revisione da Sandro Presta provo come si comporta il mio Planar 80, un primissima serie 6 lenti matricola 159xxx del 1956. Il problema è che sono sempre un imbranato, e quindi saranno solo opinioni... |
| inviato il 20 Gennaio 2022 ore 22:52
Gli 80 Planar Hasselblad sono tutti con stesso schema ottico |
| inviato il 20 Gennaio 2022 ore 23:03
Lo dice la parola |
| inviato il 20 Gennaio 2022 ore 23:26
Anni fa ho fatto anch'io qualche esperimento con ottiche per medio formato. In alcuni casi, come il Planar qui, sembravano avere un piano di fuoco particolarmente sottile e curvo. Un caso estremo era il 110 F2. Le formulette per la profondità di campo non tengono conto di queste cose, ma potrebbe essere benissimo che quel Planar sia stato progettato così, mentre il cinese vuole stupire coi dettagli sparati il più possibile. Forse, in un confronto incentrato su una ristretta zona di fuoco, il Planar potrebbe fare molto meglio. Mah. |
| inviato il 20 Gennaio 2022 ore 23:33
Lollus il Planar banalmente va usato su 6x6, li fa vedere tutte le sue qualità, è una ottica pregiata usata per mezzo secolo dai migliori professionisti. Adattarlo al 24x36 va abbastanza bene, ma c'è di meglio. Un qualcosa di simile mi successe quando montai i miei Nikkor AI su Nikon D90 (APSC), insomma..... li vidi rinascere quando passai al FF con la D700 |
| inviato il 20 Gennaio 2022 ore 23:44
Mani motivi non sono gli stessi |
| inviato il 20 Gennaio 2022 ore 23:51
più o meno sì secondo me. Il fatto sostanziale è che è come fare un grande ritaglio della nostra immagine, che porebbe contenere il doppio triplo o quadruplo delle informazioni che potrebbe registrare, si buttano proprio. Se invece si usa il formato per cui è progettato quelle informazioni ci sono, c'è più pasta da impastare. |
| inviato il 21 Gennaio 2022 ore 0:07
Ni… Sull analogico si parla di “ingrandimenti” Nel digitale non esattamente…. |
| inviato il 21 Gennaio 2022 ore 8:26
Gobbo, secondo me non bisogna perdersi in tecnicismi, io so solo che il mio Nikkor 35mm/2 AI su D90 era scarso, su D700 buono, su D800 e A7rII ancora meglio, i pixel della D90 e D700 erano gli stessi (12) ma cambiava il formato, cioè il "recipiente" di maggiori dimensioni che riusciva a catturare più informazioni (se non sbaglio 4 volte tanto, visto che parliamo di superfici), le immagini ingrandite (con rapporti diversi) sullo stesso schermo appaiono decisamente migliori se prodotte dal sensore maggiore, ancor più se prodotte da un sensore più denso. Questo è quanto vedo e che cerco di spiegarmi con una teoria semplice ma corretta. Nell'analogico l'immagine era catturata da singoli granuli di alogenuro d'argento, nel digitale da pixel, cambia il supporto e il processo, ma ai fini del dettaglio che io riuscirò a vedere i meccanismi sono comparabili, al netto delle maggiori perdite che avevo nell'analogico durante il processo (sviluppo, ingranditore...). Insomma l'ottica su un sensore (o pellicola) più grande, ovviamente se lo riesce a coprire, fatica meno e gli trasferisce più informazioni, basta provare per credere.... se potessi avere il Planar su un sensore 6x6 e facessi un confronto del con il Viltrox su FF, probabilmente i risultati si rovescerebbero a favore del vecchietto. |
| inviato il 21 Gennaio 2022 ore 11:48
Dipende Gian Carlo! Ipotizzando l'uso su pellicola, ipotizziamo che tu usi il tuo Planar su un fotogramma 6x6 di Ektar 100 mentre io monto il Viltrox sulla mia 1V e impressiono un 24x36 sempre di Ektar 100. È ovvio che se la Ektar ha una risoluzione di 160 l/mm registrerà 88 milioni di linee sul mio fotogramma e 320 milioni sul tuo... ovvio... se è 3,6 volte più grande registrerà 3,6 volte più particolari! Ma finisce tutto qui. Perché quando andremo a paragonare il 10X formato Leica, 24x36 cm, col 10X da medio formato, 56x56 cm, succederà che avendo usato la stessa focale dallo stesso punto di ripresa avremo che dalla stampa più grande tu ritaglierai, pari pari, la stampa 24x36 che io ho ripreso all'origine. A questo punto quindi sulle due stampe UGUALI avremo il medesimo numero di particolari, la tua stampa FINITA infatti è 3,6 volte più piccola dell'originale, e anche lo stesso degrado provocato dall'insorgere della grana dal monento che pure stavolta la tua stampa - FINITA - sarà 3,6 volte più piccola dell'originale. A questo punto il paragone si gioca ad armi pari e quindi, a parità di dimensioni e di degrado qualitativo, quel che conta è, come sempre del resto, solo la nitidezza propria dell'ottica! |
| inviato il 21 Gennaio 2022 ore 11:56
Ovviamente se paragoni due stampe di dimensioni, non di INGRANDIMENTO, uguali le cose cambiano... ma in questo caso sarebbe come se a un duello con la pistola il padrimo consegnasse a me una scacciacani e a te un revolver 44 magnum non mi pare molto corretto! |
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