user14408 | inviato il 19 Dicembre 2021 ore 14:31
Se qualcuno, chiunque, comunque, apre una discussione con la parola "istinto" prima ancora di qualunque discussione declinata deve essere chiaro il significato.in italiano. Poi possiamo addentrarci ma, prima, il devoto oli altrimenti tutto e il contrario di tutto. Se usiamo parole precise a queste significato preciso altrimenti è un turbinio di qualunque. Diversamente usiamo altre parole. |
| inviato il 19 Dicembre 2021 ore 14:44
Certo Vincenzo e Maceric, infatti l'ho ben specificato! Ma se non è istinto (e non ho idea in fotografia come chiamarlo...), come la chiamate voi, questa cosa? Ad es. fotografo/fotografiamo in tanti, da 10/20 anni, la stessa cosa, li ferma immobile, ed un bel giorno... pufff! la vedo diversa e ne esce un capolavoro, diversissimo e mai visto così, ne da me e ne da nessun'altro! Come lo chiami se non istinto, dato da uno stato mentale/emotivo/predisposizione, quel giorno, diverso da tutte le altre volte? Al netto ovviamente da bottiglie di vino e/o sostanze più o meno legali assunte, colpi di sole e testate a spigoli di varia natura, durante la crescita! Boh chiedo, sinceramente e senza polemica alcuna. Così magari ci mettiamo d'accordo sul significato da dare alle parole. |
| inviato il 19 Dicembre 2021 ore 15:00
Signessuno, in alcuni interventi (parlo in generale) il senso della foto d'istinto è ben condivisibile in altri è confuso proprio perché questo o vocabolo "istinto" può assumere diverse interpretazioni. |
| inviato il 19 Dicembre 2021 ore 15:05
Ed infatti Vincenzo sono il primo a dire che si presta a diverse interpretazioni, con la mia premessa a pag.2. Ma ripeto, come lo chiami, quello specifico esempio, fatto sopra? Boh a me situazioni così sono la normalità e ben più di quelle pianificate, anzi anche durante un'assignment, con tanto di scouting location, a più e più riprese, poi boh... pufff! durante il lavoro salta fuori all'improvviso "lo scatto"! E non era nel punto prefissato, durante il sopralluogo con l'AD, oppure il soggetto ha compiuto un movimento non previsto, o per 1000 altri motivi, non pianificabili/controllabili, che però ti fanno ripensare/modificare l'idea originale e si colgono "per magia" solo in quel giorno in quel momento e tutte le altre volte non lo vedevi! Per me non è "chiulo" perchè altrimenti l'avresti visto anche le volte precedenti.... Ed è all'opposto dell'essere uno "sniper" secondo me! O meglio il fattore "sniper" è solo limitato a pochissimi generi fotografici/momenti ed è dettato principalmente, come detto, dalla tecnica, conoscenza e preparazione e NON dalla "visione". RobBot Oh, si questa mi piace e credo che sia una spiegazione del mio pensiero.... |
| inviato il 19 Dicembre 2021 ore 15:06
L'istinto è collegato al cosidetto nostro "animale guida " quella parte (energetica/emotiva) che noi tutti abbiamo anche se non tutti ne hanno coscienza o visione o meglio ancora dialogo. Lo si può utilizzare in svariate situazioni più o meno importanti da un gesto che ti può salvare la vita, ad un'altro che ti fa fare una foto altrimenti impossibile, o che non avresti mai pensato di fare. Naturalmente la fusione di tutto ciò con la nostra parte razionale crea un essere con delle potenzialità in qualsiasi settore abbia attitudine. rob |
| inviato il 19 Dicembre 2021 ore 17:44
“ Miopia, no; proprio in quelle in cui non hai tempo e scatti; conta la tecnica/pianificazione/conoscenza, tutto il contrario dell'istinto! „ Forse non mi sono spiegato: ovviamente conta sempre cercare di essere al posto giusto nel momento giusto (luce giusta) ed essersi portati il necessario (ottica giusta, treppiedi se serve, flash se serve eccetera), avere in mente cosa può succedere e come potrebbe essere possibile fotografarlo. Però se fotografi un monumento in una giornata tranquilla puoi anche perdere un quarto d'ora per valutare l'inquadratura migliore, cioè ragioni su tutto fino al momento dello scatto. Se invece fotografi un animale che si sta muovendo (anche lentamente) e si avvicina all'improvviso o l'espressione del viso di una persona in un particolare momento e luogo o un paesaggio nel quale la luce cambia continuamente allora devi valutare la composizione, il momento giusto, la luce migliore istantaneamente e decidi senza avere il tempo di fare ragionamenti consapevoli . Poi ovviamente nella tua testa qualcosa succede, agisce ovviamente l'esperienza che ti fa sfruttare al meglio la situazione del momento. Onestamente devo dire che a me a volte la cosa riesce e altre no. Comunque è questa specie di "ragionamento veloce e inconscio" quello che possiamo chiamare "istinto". |
| inviato il 19 Dicembre 2021 ore 18:18
Diró anche io la mia opinione. Istinto, in senso tecnico, direi no. Ovvio che c'è chi ha più buon gusto, senso della composizione, fantasia, capacità empatica, ecc e chi no, ci mancherebbe altro, non siamo tutti uguali, per fortuna, direi! Il resto è tecnica, magari dimenticata in qualche meandro remoto della memoria, ma ci deve essere, solo cosi si riesce a previsualizzare la foto, velocemente, “istintivamente”, solo con la tecnica (esperienza) si sa il diaframma giusto (PdC) e tempo opportuno per il risultato voluto, altrimenti è c..o. Ahoh, io tendo, ancora, a scattare in manuale (uso solo l' AF, da quando alla miopia si è aggiunta la presbiopia), al massimo priorità A. La foto deve venire come ce l' ho in testa io (in maniera “istintiva”, forse) non come stabilisce l' IA che farà un foto tecnicamente perfetta, ma che difficilmente trasferirà “il mio sentire”. Grazie della pazienza e buona domenica sera a tutti! |
| inviato il 19 Dicembre 2021 ore 19:57
Quando sono in giro in genere lascio sempre la fotocamera in automatico, questo mi permette di concentrarmi più nell'osservare che a pensare alle impostazioni. Se mi trovo dinanzi una situazione dove posso permettermi di scattare in manuale è un attimo il passaggio. Questo non vuol dire fare centro ma avere una possibilità in più di farlo. In genere controllo solo ISO ed esposizione. Non penso che esista una regola di come scattare ma solo il risultato finale. . |
| inviato il 19 Dicembre 2021 ore 23:47
Se per istinto intendete la capacità di prevedere in tempo una certa situazione e riuscire a coglierla detta cosi la trovo incompleta...tocca sempre vedere il risultato se c'è della stoffa..certo che ti può aiutare l istinto..ma non credo che basti.. |
| inviato il 20 Dicembre 2021 ore 5:24
Recentemente scomparso un caro collega/amico. Aderente alla LIPU. Aveva catalogato le foto di 150+ uccelli e 90+ farfalle. Usava Canon aps-C + il Canon 400/5.6. Ultimamente era passato a una bridge Nikon. Alla domanda "come fai?" aveva risposto "una macchina sempre con te quando esci in campagna ma soprattuto tanta fortuna. Alcune specie ti compaiono davanti in tempi e luoghi inaspettati" RIP |
user12181 | inviato il 20 Dicembre 2021 ore 6:24
Sarebbe il caso di non usare termini raccattattati non si sa dove e non definiti. Cosa sarebbe il "subconscio"? Cosa sarebbe l' "istinto"? Non vengono da Freud, che non c'entra pressoché nulla con questa terminologia, non so a quale teoria Aleo faccia riferimento, forse a una sua teoria inconscia, o forse subconscia, per usare questo suo termine, boh, misteri. In pratica non si sa di cosa si sta parlando. Certamente però si può sempre pensare di cominciare qui a chiarire questi concetti, prima di usarli a casaccio. In questo caso che dire? Bel coraggio, buona fortuna, Sapere aude! Ma forse è meglio toglierli dal tavolo, le nebbie sarebbero un po' meno fitte. |
| inviato il 20 Dicembre 2021 ore 6:33
quando si guida c'è una parte razionale, che consiste nel saper guidare, e una parte istintiva; tutte e due le parti concorrono a raggiungere il risultato, cioè arrivare in tempo ragionevole e senza incidenti a destinazione. Quando si fotografa la parte razionale, il saper fotografare, la composizione, l'esperienza, la conoscenza della storia e dell'attualità della fotografia servono alla parte istintiva per esprimersi. Per quanto sia disponibile una tecnologia sempre più facilitante, non si raggiunge un buon risultato senza sapere come raggiungerlo: bisogna sapere sia dove andare, sia come andarci. Senza tecnica le nostre foto corrispondono ai disegni dei dodicenni, che ormai hanno perso la sicurezza e l'innocenza del disegno infantile, senza aver acquisito le basi del disegno consapevole; senza istinto le nostre foto possono essere al massimo delle riproduzioni più o meno corrette non di quanto "visto", cioè filtrato dalla soggettività e dal proprio vissuto, ma semplicemente quello che c'è nella scena. La fotografia senza la parte oggettiva diventa uno scarabocchio, magari alla moda; senza la parte soggettiva diventa insignificante. |
| inviato il 20 Dicembre 2021 ore 8:01
Ho sempre creduto che la fotografia, come anche la pittura, la musica e le arti espressive, possano essere ben collegate alla nostra condizione psichica. Murmunto ho aperto il topic ma vorrei si continuasse la discussione senza polemiche così come hai appena iniziato a fare. Se vuoi risposte alle tue domande ti invito a leggere un mio articolo uscito un paio di anni fa su Onlandscape magazine www.onlandscape.co.uk/2019/08/mood-interior-photographic-meanings/ |
| inviato il 21 Dicembre 2021 ore 8:50
Ma se manco più gli italiani scrivono in italiano allora è vero che siamo andati per l'acqua dei piedi di porco |
| inviato il 22 Dicembre 2021 ore 7:43
Non ho capito se qui per "istinto" si intenda che il fotografo reagisce con "rapidità di riflessi" oppure con "intuizione" interpretando un soggetto. Mi pare che qui ognuno la intenda come vuole. E sono due cose completamente diverse. |
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