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“ Invece di fare tutte queste disquisizioni, basterebbe ammettere che oggi siamo nell'era della post fotografia e ci avviciniamo alla post fotografia 2.0:quella dell'AI. „
“ Il punto della situazione è semplice se si definisce fotografia ciò che è prodotto in analogico (e lungo l'intera catena analogica dall'impressionare la pellicola, fino allo stampare su carta foto sensibile) e post fotografia tutta la fotografia digitale, senza nessuna esclusione. „
Siamo sempre stati nella postfotografia, sin dai tempi della pellicola, con l'ingranditore, la temperatura delle vaschette e tempi di immersione in sviluppo, già operavi di croppaggi, resa cromatica ed esposizione. In diverse agenzie operavano di taglierine per fare fotomontaggi negli anni '90.
Vediamo di ricordarcelo una volta per tutte.
user14408
inviato il 24 Agosto 2021 ore 9:19
ottimizzare una immagine, sistemare una curva , scegliere una gradazione di carta è una cosa ...sostituire completamente parti di una immagine è altro.
certo , se sei un artista che rimanda alle avanguardie del novecento ha un senso preciso, ( arte+comunicazione)
ancora, se fai mokeup di food per un catalogo ha senso ( professione+mercato)
se fai reperti archeologici ( documentazione+rilievo) non ha senso
se fai cartellonistica ha senso ( illustrazione+mestiere)
se fai cerimonie...
e via via
ovvero quando è implicita una dichiarazione di "finto", che non significa "falso" , comunemente accettato e decodificat a livello cognitivo.
La cosa più importante è che ci si sia resi conto, una volta per tutte, che anche la fotografia può mentire e che già lo faceva agli albori; chissà che non si riesca a tornare a considerare ogni immagine per quello che è realmente, un'interpretazione, e ridare un valore etico al contesto in cui le immagini sono inserite e non agli strumenti con cui sono realizzate, altrimenti continueremo a parlare del sesso degli angeli.
“ ottimizzare una immagine, sistemare una curva , scegliere una gradazione di carta è una cosa ...sostituire completamente parti di una immagine è altro. „
non direi; se in camera oscura creavi zone d'ombra così nere da eliminare personaggi importanti per comprendere la reale natura di una riunione politica, ottenevi forse un risultato interpretativo differente dalla sostituzione di un cielo grigio in un panorama?
user14408
inviato il 24 Agosto 2021 ore 10:15
ho parlato infatti di ottimizzazione non di manipolazione men che meno di sostituzione...in qualunque modo venga fatt.
e ho crcato di far comprendere, dal mio punto di vista, una possibile via tassonomica.
rimangono intatti i concetti. finto/falso reale/verosimile ecc ecc e l'intenzionalità manifesta e implititamente o esplicitamente dichiarata. questo il punto. compio una operazione di interpretazione, una operazione concettuale, una documentazione ...
che poi con l atto del fotografare venga espressa una "operazione" su un oggetto , lo spazio la fuori chiamato "realtà", di cui si ritiene di poter predicare una sorta di attributo rappresentato dalla classica coppia oppositiva natura/artificio , naturale/artificiale...beh avoglia a discuterne. ma sarebbe OT
Maceric, non so se hai mai lavorato in camera oscura, ma con la "semplice" ottimizzazione, ovvero lavorando solamente sui dati presenti sul negativo, si potevano ottenere risultati così differenti e fuorvianti che in alcuni contesti si sarebbe potuto tranquillamente chiedersi se non si trattasse di falsificazione. Volendo a tutti i costi ridurre il problema ad una questione puramente linguistica, o tassonomica come scrivi tu, si finirebbe per fare un "falso nel falso", ovvero per far credere che esistano tipologie di operazioni, in camera oscura o in camera chiara, che per loro natura "non" possano in alcun modo dar luogo a falsificazioni, ma questo non è vero perché è solo una questione di quanto a fondo applichi quelle operazioni.
user14408
inviato il 24 Agosto 2021 ore 17:12
Daniele, capiamoci: io NON ho detto che in camera oscura NON si poteva (può) fare. Credo di aver detto una cosa diversa ma evidentemente mi sono espresso male. io utilizzo ancora abbastanza pellicole e camera oscura, oggi come 40 anni fa.
ottimizzare significa per me rifinire aspetti colorimetrici aprire un filo le ombre , se necessario, o una leggera modifica della curva . null'altro. niente che comporti stravolgimenti con cambi di colore da giorno a notte o addirittura sostituzioni. mi pare che ci sia una grande differenza, tralasciando tutto il resto. e ripeto finto non vuol dire falso. un attore è finto per definizione ma non è falso. sta nella dichiarazione di intenti e nel patto che stipulamo noi che andiamo a teatro e gli attori in scena.
questo autoritratto , famoso, di Bayer è una operazione esplicita e legata ad unpensiero artistico preciso di un periodo ( inizio novecento) qualcuno direbbe che è un "falso" ? nessuno credo. [IMG] [/IMG]
Non è compreso nella definizione alcun dato di verità, realismo o autenticità. Da ragazzi avremmo detto "fate pace col cervello", cioè non generalizzate un particolare utilizzo della fotografia ad altri ambiti o addirittura a tutta la produzione fotografica. È un grave errore.
Vista in questi termini, il passaggio al digitale e alla camera chiara ha semplicemente reso più facile disegnare usando la luce. Credere che una fotografia sia riproduzione esatta della realtà sta all'occhio critico di chi la guarda. Non è affatto scontato. E lo sarà sempre meno.
I miei due cent.
user14408
inviato il 24 Agosto 2021 ore 18:42
ehhh scrittura con la luce o scrittura di luce
(uno dei non tantissimi fotografi pensanti che vale sempre la pena ascoltare)
io a suo tempo presi tutti i DVD
dal minuto 1.30...
oppure dal 13.30 in poi ( ma vale davvero la pena di vederlo e sentirlo tutto) :-)
E dire che Ansel Adams scattò e sviluppò "Moonrise over Hernandez" nel 1941, ma siccome le prime stampe non lo convincevano, nel 1948 rimise mano al negativo per intensificarlo, poi ne stampò almeno altre due versioni prima di ottenere il risultato che voleva, ma che, tuttavia, non sembra nemmeno scattato alla medesima ora di quello delle prime stampe del '41 (se un qualunque fotografo di oggi facesse la stessa cosa con un file digitale verrebbe impalato all'istante per falsificazione). Adams ottenne tutto lavorando solo con i dati registrati nello scatto e impiegando le normali tecniche utilizzate per "ottimizzare" una foto e, nonostante questo, per "bruciare" il cielo della versione finale, dovette mascherare il resto dell'immagine durante un'esposizione in stampa di ben 70 secondi. Aaaah, certo, l'intento di Adams non era la semplice documentazione di un reportage, e questo lo sanno tutti perché non l'ha mai nascosto, ma chi glielo dice a Maceric che anche solo portando all'estremo le tecniche di ottimizzazione si può creare un falso e che, se stampassimo le nostre foto a colori con gli stessi accorgimenti di camera oscura usati in BN da Scianna, Basilico, Berengo Gardin, HCB ecc., otterremmo colori e contrasti assolutamente inverosimili?
“ E dire che Ansel Adams scattò e sviluppò "Moonrise over Hernandez" nel 1941, ma siccome le prime stampe non lo convincevano, nel 1948 rimise mano al negativo per intensificarlo, poi ne stampò almeno altre due versioni prima di ottenere il risultato che voleva, ma che, tuttavia, non sembra nemmeno scattato alla medesima ora di quello delle prime stampe del '41 (se un qualunque fotografo di oggi facesse la stessa cosa con un file digitale verrebbe impalato all'istante per falsificazione). Adams ottenne tutto lavorando solo con i dati registrati nello scatto e impiegando le normali tecniche utilizzate per "ottimizzare" una foto e, nonostante questo, per "bruciare" il cielo della versione finale, dovette mascherare il resto dell'immagine durante un'esposizione in stampa di ben 70 secondi. Aaaah, certo, l'intento di Adams non era la semplice documentazione di un reportage, e questo lo sanno tutti perché non l'ha mai nascosto, ma chi glielo dice a Maceric che anche solo portando all'estremo le tecniche di ottimizzazione si può creare un falso e che, se stampassimo le nostre foto a colori con gli stessi accorgimenti di camera oscura usati in BN da Scianna, Basilico, Berengo Gardin, HCB ecc., otterremmo colori e contrasti assolutam „
Questa è normale POST PRODUZIONE.. fatta in camera oscura come oggi si fa in "camera chiara" diverso è aggiungere un cielo altrui, una modella o delle piante in un paesaggio di alta quota dove le piante non esistono!!! è qui che non bisogna farsi prendere per i "fondelli" a meno che l'autore non dichiara l'intento di "DIGITAL ART" allora tutto torna....
66ilmoro, sono d'accordo, ma fino ad un certo punto; se l'intento è indurre l'osservatore ad un'interpretazione falsata della realtà, e ci riesci con le semplici tecniche di post, non sei eticamente così lontano dalla sostituzione di un cielo con un altro; quindi si torna sempre al punto di dover riconoscere che l'importante non è il "come" la realtà venga falsificata, ma che poi quell'immagine venga presentata nei contesti in cui la cosa sia tollerata o addirittura richiesta e non in altri. Qualche post prima facevo l'esempio di una foto in cui vengano "normalmente" bruciate con ombre nette le aree in cui, sullo scatto che riprende una spinosa riunione politica, venga così nascosta la presenza di personaggi politicamente "scomodi"; se ti pare che non sia eticamente l'equivalente del timbro clone, allora forse devi rivedere il concetto di "farsi prendere per i fondelli", perché se quella foto viene pubblicata su tutti i quotidiani è una bella presa per i fondelli dei lettori.
quando parti dalla "tua foto" e la stravolgi in colore luci ombre e quel c...o che vuoi.. è fotografia... quando aggiungi altro non è fotografia!!! altrimenti te ne stai seduto in casa scarichi quel cavolo che vuoi componi e fai Digital Art, nulla da togliere, ci sono lavori da capogiro... ma non è fotografia
“ non sei eticamente così lontano dalla sostituzione di un cielo con un altro; „
Ovviamente ognuno ha una propria opinione personale, mai io ritengo che le due situazioni siano molto diverse.
Qualsiasi sostituzione , cancellazione e/o aggiunta determinano il passaggio da fotografia a arte digitale; eticamente sono corrette solo quando esplicitamente dichiarate; altrimenti sono inganni, tanto più gravi in relazione all'uso che si fa della foto (meno gravi o assenti per esempio in una foto pubblicitaria anonima; molto di più quando si usano insetti di allevamento o si fondono più immagini in un concorso naturalistico) .
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