| inviato il 19 Maggio 2021 ore 14:32
Un conto è consigliare ad un principianti un'A1 da 6500 euro, tutt'altro è magari dirgli di optare per una semi-pro usata, magari di una/due generazioni precedenti, spendendo praticamente uguale (o poco più) di un'entry level nuova, poténdo contare fin da subito su "un'esperienza di scatto" migliore ed in prospettiva su un mezzo con cui può crescere se si appassiona anche per anni senza sentire l'esigenza di cambiarla. In questa accezione io trovo le entry macchine con poco senso e che non consiglierei mai anche a chi vuole iniziare. |
| inviato il 19 Maggio 2021 ore 14:40
“ Come io poi ottenga tali risultati -ovvero il mio corredo/attrezzature- è insindacabile affare mio. „ “ Quando si collabora con altri studi può capitare di usare una o L altra e ci si DEVE adattare! É l esperienza sul campo che aiuta in questi termini! „ “ No! Il committente può essere uno studio! „ Vero, il committente può arrivare anche da importela l'attrezzatura ad esempio per questioni tecniche di omogeneizzazione del materiale girato/scattato da usare per il prodotto finale da rilasciare. In quei casi andare contro-specifica, ti fa perdere il lavoro! |
| inviato il 19 Maggio 2021 ore 14:56
“ ho capito ... probabilmente oggi il 99,9% dei matrimonialisti PRO non andrebbe ad impelagarsi in una cerimonia 100% analogica. e di questo 99,9% diciamo che un buon 95% non lo saprebbe nemmeno fare... „ Nel caso mi dovessi risposare (quasi impossibile) e decidessi di farmi fare l'album a pellicola, cercherei uno specialista del genere,testato e collaudato, non chiederei mai una cosa simile ad un fotografo digitale. |
| inviato il 19 Maggio 2021 ore 15:13
Scusate ma al giorno d'oggi chi sarebbe disposto ad avere al massimo 60/70 foto analogiche del proprio matrimonio, alcune delle quali con fuoco sbagliato e magari con rese non certo ottime a causa dell'orario del matrimonio? Il passaggio al digitale ha semplificato talmente tanto il lavoro che tornare indietro è follia. |
| inviato il 19 Maggio 2021 ore 15:16
Black per qualcuno, è più importante andare controcorrente... |
| inviato il 19 Maggio 2021 ore 15:18
Cito: "No! Il committente può essere uno studio!" Questa, sinceramente mi pare incomprensibile. Io, le mie foto, le eseguo con la mia attrezzatura. Se uno studio vuole "omogeneizzazione" (non mi è chiaro...) le foto se le fa da sé, col suo personale, senza chiamare specialisti... da fuori. |
| inviato il 19 Maggio 2021 ore 15:18
@Maserc ...... dimenticate la grossa fetta di Lomography ... secondo me una coppia di questo tipo vorrebbe il servizio in analogico !!! se ne fregherebbe pure del fuori fuoco ... anzi !!! lo richiederebbe !!! |
| inviato il 19 Maggio 2021 ore 15:18
beh, (rispondo ai vari interventi), ad un professionista serio che vive del suo lavoro e che lavora nell'ambito della fotografia,in qualsiasi settore che può essere cerimonia, moda, still life etc., che magari è conosciuto, con un negozio in piazza, con lavori esposti, pubblicati, magari con campagne alle spalle per note case etc. insomma se si intende questo per PRO sfido chiunque a contestare il mezzo che il professionista in questione usa, anzi sfido chiunque anche a chiedere allo stesso che attrezzatura usa, senza rischiare di esser preso a pedate. |
| inviato il 19 Maggio 2021 ore 15:19
“ Scusate ma al giorno d'oggi chi sarebbe disposto ad avere al massimo 60/70 foto analogiche del proprio matrimonio, alcune delle quali con fuoco sbagliato e magari con rese non certo ottime a causa dell'orario del matrimonio? Il passaggio al digitale ha semplificato talmente tanto il lavoro che tornare indietro è follia. „ non saprei, d'altro canto ho visto un servizio fotografico fatto ad un mio amico dal carattere dark che mi ha lasciato spiazzato completamente.... Riguardo alle 60-70 foto, vabbè penso che potrebbero essere anche qualcuno in più consumando qualche rullino, considerato il costo del servizio si possono aggiungere... riguardo al resto infatti chi dovesse chidere qualcosa del genere saprebbe a priori credo eventuali inchippi e problematiche... sarebbe un discorso di genere... |
| inviato il 19 Maggio 2021 ore 15:33
Siamo talmente fuori ot che mi unisco anche io. Io penso che la perfezione abbia rotto un po' tutti . Il movimento lomo , la riinascita delle polaroid ne sono una testimonianza. Ho degli amici fotografi matrimonialisti che hanno scelto questa strada ( analogica medio formato ) per differenziarsi anche perché a ogni matrimonio tra fotoamatori e telefonini quasi non si ha nemmeno bisogno del fotografo. Questi mie amici , per questo motivo , sono i più ricercati della provincia. |
| inviato il 19 Maggio 2021 ore 15:43
Da utilizzatore di obiettivi Lensbaby e Holga apprezzo molto il genere Lomography, un pò diverso dalle solite foto leccate e pettinate. Blackdiamond ci sono molte ragioni a favore del digitale, ma credo che la messa a fuoco non sia una discriminante. La pellicola non si usa solo con la macchina del nonno, ma anche con corpi avanzati tipo F6. |
| inviato il 19 Maggio 2021 ore 15:51
Però dobbiamo essere anche realisti e obiettivi, se dovessimo essere noi gli utilizzatori di un matrimonialista e vediamo che il fotografo si presenta con una Lomo oppure con una reflex anni 50 e fotografa con i rullini bianco e nero accetteremo di farsi fotografare con degli strumenti del genere? se siamo obiettivi diciamo no, perché vogliamo ricordare quel giorno come un giorno bello e di conseguenza anche le fotografie dovranno esaltare il momento lo sposo e la sposa gli amici la festa, per cui è tutta una scusa quella che si possono fare foto con altre macchine fotografiche, sì possono fare ma per uso strettamente personale ma, se devo essere il richiedente di un servizio, e ancor prima del mio matrimonio, se volesse usare una Lomo o una reflex Rollei, direi grazie arrivederci,ne cerco un altro |
| inviato il 19 Maggio 2021 ore 15:52
Sarà che la perfezione, omologa? Quindi pur di uscire dal mucchio, si fa ricorso agli strumenti più strampalati. |
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