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Risoluzione e mpx, altro mito di Sisifo


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avatarsenior
inviato il 02 Maggio 2021 ore 7:43

Paco ha la buona abitudine di postare foto e di spiegare certe sue scelte estetiche. Fondamentalmente le sue analisi sono incentrate sul colore.
La PP si può approcciare da due direzioni: toni e colore. I toni significano chiaro e scuro, definito o meno, rumoroso o levigato. Spiegano perché in media una FF vada meglio con poca luce di una m4/3, ad esempio. La relazione che c'è fra la dimensione del sensel e altri parametri in fotografia digitale, per esempio.
Per parlare di toni non occorre molta scienza. Sono quattro concetti base in croce.
Il problema nasce quando si va nel colore partendo da basi fragili sui toni. Il colore è davvero un mare magnum, altro che i toni. Photoshop permette tante cose nel colore eseguite in tanti modi diversi. E naturalmente sotto "colore" ci sta anche il gusto personale del fotografo (cfr. Paco).
Premesso che il colore è argomento vasto e centrale, esiste un criterio rapido per dedurre quanto un fotografo abbia capito i toni?
Sì. Appena uno cita "Cambridge in Colour" come un riferimento affidabile c'è un'alta probabilità che sui toni abbia solo un'infarinatura. Fate la prova sui 3d, chiedetevi perché questi non postino mai scatti a prova delle loro idee "stravaganti" sul digitale e preferiscano citare "Cambridge in Colour".Cool

avatarsenior
inviato il 03 Maggio 2021 ore 4:21

Uno scoglio pressoché insuperabile per chi si affida a "Cambridge in Colour" è la diffrazione nell'ambito della fotografia digitale.
Moltissimi in buona fede sono rimasti a Maxwell e alle sue celebri equazioni in cui ha "ingabbiato" l'elettromagnetismo. Le equazioni di Maxwell sono un incubo per qualunque studente universitario, chi le ha approfondite lo sa bene. Ma per essere coerenti dette equazioni dovevano ricorrere all"etere cosmico", cioè ad un mezzo presente dappertutto che trasportasse la luce.
Furono gli esperimenti di Michelson, uno scienziato della Marina USA, che usò l'omonimo interferometro, a dimostrare l'inesistenza dell'etere. Nobel nel 1907, il primo americano in fisica, come suggerisce il nome era un immigrato di origine ebrea.
Einstein aveva introdotto l'effetto fotoelettrico nel 1905. È un effetto "esterno", cioè gli elettroni strappati dalla luce incidente vengono raccolti all'esterno di un metallo che li rilascia.
C'è un scuola di pensiero che chiama quello che accade nel silicio colpito da fotoni (il nocciolo della fotografia digitale) "effetto fotoelettrico interno". È una definizione che non porta niente di utile e potrebbe essere anche fuorviante.
A partire dagli anni 1920 si fa strada la convinzione che la fisica classica, incluso Maxwell, non fosse altro che un caso molto particolare della meccanica quantistica.
Paradossale: quasi tutti quelli che usano telefonini o macchine fotografiche non sospettano che sono il risultato delle idee della fisica quantistica. Addirittura i telefonini usano anche la relatività ristretta per certe correzioni GPS!
La diffrazione è spiegata e quantificata per filo e per segno dalla cosiddetta "Fourier optics", cioè partendo dall'assunzione che si possa descriverla come se la luce fosse un'onda.
Ma nel caso dei sensori al silicio la luce si comporta come una particella. I fotoni sono una particella anomala nel senso che hanno massa 0 (zero) (si ipotizza che esista anche il gravitone a massa zero).
Una maniera estremamente elegante di capire la diffrazione è questa. Obbedisce il fotone al principio di indeterminazione di Heisenberg (una specie di pilastro della teoria quantistica)? Sì, anche se bisognerebbe sapere cosa dice il principio di indeterminazione (Google, pls.).
Una volta chiarito che ci sono limiti ben precisi alla precisione con cui si misurano CONTEMPORANEAMENTE posizione e momento di un fotone, è chiaro che se uno chiude il più possibile il diaframma sa con precisione dove sono i fotoni, in compenso i fotoni si diffondono maggiormente nello spazio. È la diffrazione, bellezza! È vero anche il contrario: la diffrazione per quello che interessa in fotografia diminuisce aprendo al massimo il diaframma.
Quelli che non capiscono la diffrazione in fotografia digitale vivono di un tragicomico dogma: sensel più piccoli sono più soggetti alla diffrazione. Perfino "Cambridge in Colour" fa capire tra le righe che non è così (ma non spiega il perchéConfuso).
Da un punto di vista sperimentale la fotografia digitale è di una velocità e comodità spaventosa rispetto alla pellicola. Si mettono in piedi prove in un attimo, si tirano le conclusioni in un attimo.
Però bisogna fare prove significative e qui qualche vantaggio ce l'ha chi ha lavorato in laboratori di ricerca.
In questo 3d
www.juzaphoto.com/topic2.php?l=it&t=3934707
si stava arrivando alla ineluttabile conclusione che il microcontrasto non esiste (come l'etere cosmico?). Io sono del partito che il microcontrasto esiste e la convinzione mi deriva da obiettivi Carl Zeiss T* della Contax G2 AF e dal Merrill della SIGMA dp2m.
Andate a vedere se due banali scatti non fanno vedere che gli Zeiss hanno microcontrasto. Dare anche un'occhiata agli MTF linkati da Epitaph.
Nella stessa discussione ho preso un po' in giro gli ing e Stefano ha dimostrato di essere un ing che capisce, ma non lo avevo mai dubitato.
Ho postato su quel 3d il grafico di Brandon Dube, ci ritornerò qui per mettervi in guardia da chi quel grafico non lo ha ancora capito (pubblicato nel 2019!). Non c'è niente di male a non capire un grafico SIMULATO, il problema è quando uno si dà arie di esperto, le cose digitali le afferra a metà e poi procede a disseminare frescacce.Confuso
E carta canta, come soleva dire Di Pietro...
(continua)

avatarsenior
inviato il 03 Maggio 2021 ore 15:09

Sorriso

avatarsupporter
inviato il 06 Maggio 2021 ore 6:55

Una volta chiarito che ci sono limiti ben precisi alla precisione con cui si misurano CONTEMPORANEAMENTE posizione e momento di un fotone, è chiaro che se uno chiude il più possibile il diaframma sa con precisione dove sono i fotoni, in compenso i fotoni si diffondono maggiormente nello spazio.

Se c'è una branca della fotografia dove la raccolta dei fotoni (o meglio farlo nella maniera più efficiente possibile!) è importante, quella è l'astrofotografia! Ancora mi sembra impossibile il fatto di riuscire a catturare fotoni provenienti da migliaia (anche più!) di anni luce di distanza, dal mio giardino?!? Eeeek!!!

(Singolo scatto VS Integrazione di N scatti)



Valgrassi, qui c'è un bel articolo che parla dei principi legati all'acquisizione del segnale, come ti pare?

jonrista.com/the-astrophotographers-guide/astrophotography-basics/snr

Ci sono un sacco di fattori di cui tenere conto nella ripresa di soggetti del profondo cielo, ma uno dei più importanti è quello di utilizzare la giusta focale in relazione al pixel pitch della propria macchina, il famoso rapporto di 1-2 arcsec per ogni pixel del sensore



Pena il sovra o sotto campionamento del segnale!



avatarsenior
inviato il 06 Maggio 2021 ore 10:08

@zep come sai l'astrofotografia è un mondo a parte dove si sconfina facilmente nella fotografia scientifica astronomica. In sostanza i fotoni che arrivano sono pochi e si raccolgono letteralmente poco alla volta nel tempo. Sei sempre in situazioni in cui il rumore lo deciderebbe il sensore. Allora le lunghe acquisizioni hanno il duplice scopo di aumentare il numero dei fotoni raccolti e mediare il read noise.
Il read noise lo medii se mantieni il sensore sempre alla stessa T, altrimenti il rumore termico ti ammazza. Per cui: raffreddamento del sensore.
Lo so che tutto questo lo sai meglio di me (io credo a quelli che le foto le fanno, non a quelli che ne parlano soltanto), era per non illudere futuri astrofotografi che il campo sia banale.
Visto che purtroppo l'ing Alessio Beltrame ci ha lasciati nel 2018, metto un link dal mio Google Drive perché il suo sito è stato chiuso. Utile per chi l'inglese tecnico lo legga troppo lentamente.
Da espertissimo di foto di calcio dilettanti, il compianto Alessio si era rivolto all'astro negli ultimi anni. Naturalmente dal 2018 ad oggi di acqua ne è corsa sotto i ponti.
drive.google.com/file/d/1Daqw4WAijA55F4EuI-dAOLlUSOaJ4lTn/view?usp=sha

avatarsupporter
inviato il 06 Maggio 2021 ore 10:12

grazie Val! leggo con estremo piacere!

avatarsenior
inviato il 06 Maggio 2021 ore 22:29

Alessio Beltrame: sempre!
Di un articolo come questo invece che ve ne fate?
www.picturecorrect.com/tips/image-photo-resolution-information-guide/

avatarsenior
inviato il 14 Maggio 2021 ore 11:14

Risoluzione Fuji X-T4 e GFX 100S
Questo è un caso dove il sensel è grosso uguale: 3.76µm. 26 contro 102 mpx. m4/3 contro FF+.
Non è chiaro perché abbia chiuso a f/16, se voleva tirare fuori il massimo.
Cmq è uno YT "furbo" in cui fa finta che la differenza sia minima (ovviamente non lo è), poi accarezza la 100S e dice che ci sta pensando! Contraddittorio, come minimo. Tipico dei tempi che corrono.
Osservare a schermo alla stessa dimensione una foto Fuji m4/3 e una MF 100S avrebbe senso se sulla m4/3 si fosse montato un obiettivo almeno due volte e passa più risolvente (a parità di MTF). Improbabile, se non impossibile e f/16 è la goccia che fa traboccare il vaso.

avatarsenior
inviato il 14 Maggio 2021 ore 11:46

Mi sfugge cosa voglia dire fuji m4/3 Sorry

avatarsenior
inviato il 14 Maggio 2021 ore 11:55

Ovviamente aps-c.

avatarsenior
inviato il 14 Maggio 2021 ore 12:11

Risoluzione Fuji X-T4 e GFX 100S
Questo è un caso dove il sensel è grosso uguale: 3.76µm. 26 contro 102 mpx. m4/3 contro FF+.
Non è chiaro perché abbia chiuso a f/16, se voleva tirare fuori il massimo.
Cmq è uno YT "furbo" in cui fa finta che la differenza sia minima (ovviamente non lo è), poi accarezza la 100S e dice che ci sta pensando! Contraddittorio, come minimo. Tipico dei tempi che corrono.
Osservare a schermo alla stessa dimensione una foto Fuji m4/3 e una MF 100S avrebbe senso se sulla m4/3 si fosse montato un obiettivo almeno due volte e passa più risolvente (a parità di MTF). Improbabile, se non impossibile e f/16 è la goccia che fa traboccare il vaso.


Vabbè ...

avatarsenior
inviato il 14 Maggio 2021 ore 12:18

@Naldo Alzheimer, scusa, aps-C, ovviamente. Il mio badante Massimo ha subito corretto...Cool

avatarsenior
inviato il 14 Maggio 2021 ore 12:32

Peggio io che ne cercavo il senso in improbabili rapporti Sorriso

avatarsenior
inviato il 14 Maggio 2021 ore 13:36

Addirittura badante...Sorriso
Mi faceva tristezza che si confrontasse la gfx con una m4/3...

avatarsenior
inviato il 14 Maggio 2021 ore 14:32

Addirittura badante...Sorriso
Mi faceva tristezza che si confrontasse la gfx con una m4/3...


diciamo che aperto il video l'ho chiuso dopo un minuto... magari lo hanno anche pagato per fare questo test...

Che cosa ne pensi di questo argomento?


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