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fotografia senza fotocamera


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user1856
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inviato il 09 Dicembre 2020 ore 16:09

alterarne artificialmente il numero o la posizione porta alla menzogna spaziale e geometrica e alla perdita di realta' della foto


Bene, mi piace!
Ora complico ulteriormente le cose in tre modi:

1- prendo la mia bella fotocamera quale essa sia e la posiziono su un supporto stabile. Magari sono dentro una stanza illuminata da lampadina e le finestre sono chiuse. Scatto con un tempo lunghissimo. ad un tratto sempre durante l'istante (che ovviamente ha lunghezza indefinita) salta la corrente e la luce nella stanza non c'è più.
Fortunatamente la mia compagna qualche istante dopo, mentre cerco la porta d'uscita riaccende il generale e puff, c'è di nuovo luce nella stanza. La fotocamera ancora sta catturando l'immagine eh!
Io però ho cambiato posizione e di fatto non c'è differenza con una multiesposizione.
Questa è una fotografia?

2- faccio del light-painting che è proprio disegnare con la luce propriamente detto. Mentre lo faccio la mela del mio set scivola o si sposta ma io continuo a spennellarla. la posizione però è cambiata e tra le spennellate prima e quelle dopo la mela, unica nel set, ha due posizioni diverse. io intanto continuo a spennarlo, ho molto tempo!
Passo allo spennellamento della banana e nel frattempo che spennello la banana, mi mangio la mela rimettendo il torsolo sul set.
Poi fatta la banana spennello nuovamente il torsolo. Che non c'era inizialmente: c'era solo una mela!
Mi ritrovo con una foto di due mele, una banana e un torsolo: inizialmente c'era solo una banana e una mela.
Questa è una fotografia?
(tra parentesi, il gatto di Schrödinger era vivo o morto? o contemporaneamente entrambe le cose?)

3- Non contento e non soddisfatto passo ai flash sempre con la mia esposizione lunga (la posa B è una manna...).
Imposto dei lampi periodici a 'mo di strobo e come per l'esempio due intervengo sul set tra i lampi magari sta volta con un bel panino si salame e un bicchire di vino.
Il gatto in questo caso è vivo o morto?
Poi magari ci metto pure delle gelatine e quant'altro in modo da colorare ombre e oggetti in base a come voglio.
Colori che in quella scena non ci sono ovviamente. Non c'erano quando ho aperto l'otturatore ne nell'istante della sua chiusura.
Quindi mi trovo un panino e mezzo panino, un bicchiere pieno e uno mezzo vuoto. ognuno con colori differenti.
Questa è fotografia?


ora: negli esempi qui sopra, che differenza c'è tra esporre con una (o più) mancanza momentanea di luce (tra lampo e lampo o quando è saltata la corrente) rispetto a fare un'esposizione a pellicola e poi farne un'altra senza che avanzi la pellicola?
Di fatto essendoci stata mancanza di luce sono due esposizioni diverse. In un unica esposizione.
Nel caso del light painting sono infinite esposizioni in una.

Magari intervengo pure sul set come potrebbe aver fatto volendo la Wulz con io+gatto.
O come nel mio caso in cui c'è stata alterazione posizionale e non solo degli elementi nella scena.

Magari il problema è il mio essere attivo e non passivo nei confronti della scena stessa?
Bene, rifaccio tutto e a mangiare è il mio amico Ippolito (NB: quello che, per rispondere a Tony, ha inventato nel 1840 il compositing come segno di protesta... vista la data forse pre-fotografia...).

Detto ciò, se a pellicola avere due o più momenti in cui la luce è presente (creando di fatto una multiesposizione) è comunque una fotografia, come mai ciò non va più bene nel digitale?

Le cose sono due: o nei miei esempi i risultati non sono fotografie, o lo sono.
Cosa sono?


avatarsenior
inviato il 09 Dicembre 2020 ore 16:18

@Ooo ... mi sembrava intuibile visto che il titolo del post è "fotografia senza fotocamera" ... Sorriso

cmq ... le ultime due immagini sono state realizzate oscurando una stanza e applicando un forellino (pinhole) su uno dei pannelli neri di oscuramento di una finestra. Le Fotografie (scrivere/disegnare con la luce) sono proiettate (capovolte) sulle pareti esattamente come facevano pittori e ritrattisti dei secoli passati con la Camera Obscura.
Fotografie a pieno titolo senza supporto sensibile (pellicola, sensore etc).

La prima è ancora più pragmatica... lo pseudo forellino è realizzato semplicemente chiudendo la mano in un pugno e lasciando filtrare la luce che proietta a terra l'eclissi solare (del 2017 credo...)

perfettamente in topic con il titolo del post.


avatarsenior
inviato il 09 Dicembre 2020 ore 16:20

oscurando una stanza e applicando un forellino (pinhole) su uno dei pannelli neri di oscuramento di una finestra.
spiacente, quella è una fotocamera. ;-)

lo pseudo forellino è realizzato semplicemente chiudendo la mano in un pugno e lasciando filtrare la luce che proietta a terra l'eclissi solare (del 2017 credo...)
quella che fa la mano non è una foto,
c'è dietro una fotocamera che riprende quello cha fa la mano. ;-)




avatarsenior
inviato il 09 Dicembre 2020 ore 16:23

@Cos78.
Per i miei parametri prima illustrati, sono comunque foto vere: soddisfano il requisito di riportare fedelmente la realta' geometrica e spaziale del set. Se quest'ultimo varia, il supporto sensibile registra meramente il vero accaduto.

avatarsenior
inviato il 09 Dicembre 2020 ore 16:32

@Ooo per farti vedere una Fotografia senza fotocamera è servito fargli una foto (al pugno), ma se te lo fai tu (il pugno) ti godi la Fotografia senza necessariamente riprenderla. MrGreen

avatarsenior
inviato il 09 Dicembre 2020 ore 17:13

le ultime due immagini sono state realizzate oscurando una stanza e applicando un forellino (pinhole) su uno dei pannelli neri di oscuramento di una finestra. Le Fotografie (scrivere/disegnare con la luce) sono proiettate (capovolte) sulle pareti esattamente come facevano pittori e ritrattisti dei secoli passati con la Camera Obscura

Da ragazzo mi divertiva il fatto che la stessa cosa si riproduceva sulla parete della mia camera quando d'estate chiudevo gli scuri per il troppo caldo e l'immagine dell'esterno filtrava da una fessura

user1856
avatar
inviato il 09 Dicembre 2020 ore 17:22

Per i miei parametri prima illustrati, sono comunque foto vere: soddisfano il requisito di riportare fedelmente la realta' geometrica e spaziale del set. Se quest'ultimo varia, il supporto sensibile registra meramente il vero accaduto.


Quindi ipotizzo:
se fotografo il cielo con un bel gabbiano (presente in quel preciso punto spaziale in quel momento) e poi il giorno dopo ri-fotogrando la scena, a causa della mancanza dell'uccello lo prendo (tecnicamente in vari modi) dalla esposizione precedente, di fatto il supporto ha sempre registrato il vero accaduto. solo in tempi (ed esposizioni) diverse.
Come la mela e il torsolo di uno degli esempi fatti prima.
Corretto?

avatarsenior
inviato il 09 Dicembre 2020 ore 17:23

@DanieleFerrari Ehi, a me non e' mai successo !!! Triste
Povero io....
@Cos78. No, all'inizio del 3D ho specificato la necessita' della coerenza temporale della ripresa. In altre parole, fa fede la costante apertura dell'otturatore, o chi per esso, durante l'impressione del supporto sensibile.

avatarsenior
inviato il 09 Dicembre 2020 ore 17:28

Ci stiamo impelagando un pochino in sofismi estremi ... Uhm, qual'era l'argomento della discussione ?

avatarsenior
inviato il 09 Dicembre 2020 ore 17:38

Siete divertenti MrGreenMrGreenMrGreen

Mi è piaciuto molto l'intervento di Jacopo a proposito del segno sulla pelle lasciato dal costume.
Effettivamente è da considerarsi analogo all'esposizione di una pellicola fotografica. Oltretutto si tratta anche in questo caso di un'immagine negativa Cool

(per avere la stampa, basta sedersi sulla fotocopiatrice)

avatarsenior
inviato il 09 Dicembre 2020 ore 17:41

Deriva 1:1 dalle letture nel link di Cos78 MrGreen

avatarsenior
inviato il 09 Dicembre 2020 ore 17:48

L'ho trovato... non ho letto tutto, mi è impossibile, ogni tanto lavoro anche... MrGreen

Quindi dopo tutte queste pagine una cosa è chiara: è impossibile dare una definizione univoca e chiara di cosa sia Fotografia.
Le definizioni strette portano a paradossi, le definizioni più ampie vanno a finire per le frasche, e quindi?
Ognuno ha la sua, e se la tiene ben stretta Cool;-)

user1856
avatar
inviato il 09 Dicembre 2020 ore 18:23

@Cos78. No, all'inizio del 3D ho specificato la necessita' della coerenza temporale della ripresa. In altre parole, fa fede la costante apertura dell'otturatore, o chi per esso , durante l'impressione del supporto sensibile.


Ok!
Quindi tutto è funzione anche dell'otturatore!

Se l'otturatore lo tengo sempre aperto nella mia stanza buia e semplicemente accendo e spengo la luce, magari a distanza di giorni, mesi o ipoteticamente anni, è sempre foto quello che li accade e impressiona la pellicola.
Se invece monto una serie di foto di durata temporale inferiore (magari ho un limite dell'attrezzatura), non è più foto.

Intendi questo?

Non è un sofismo: è l'esempio classico della posa B che con la tecnologia attuale è meno sfruttabile.
Per esempio io tiro fuori il mio bel banco ottico e vado a fotografare fulmini.
Sono in giardino e grazie alla bassa sensibilità della mia lastra apro l'otturatore per tutta la notte, catturando fulmini apparsi in momenti diversi (anche se poi a chi vede la stampa sembrerà siano scesi contemporaneamente distorcendo la realtà) ma con la coerenza spaziale e temporale.
Chiudo l'otturatore e vado a sviluppare e stampare.
Il mio amico Ippolito invece ha purtroppo la sua nuova mirrorless modernissima da un gazzilione di megapixel e per non ritrovarsi un rumore mostruoso in un'esposizione che dura una notte (eh, i pixel di rumore mica sono realtà neanche loro, specialmente se poi diventano protagonista...) deve giocoforza fare tante esposizioni e quindi chiudere e aprire n volte l'otturatore montando poi il tutto, magari anche in camera eh.
La sua è grafica, montaggio, quellochevolete.

Abbiamo scattato insieme e il risultato è il medesimo.
Cambia il fatto che lui non aveva lo strumento che avevo io.
Quindi fotografia è solo funzione dello strumento.

Inoltre:
fa fede la costante apertura dell'otturatore,


Il mio smartphone apre e chiude decine di volte l'otturatore o chi per esso (preferirei anche di più, potendo) per una singola foto.
Che quindi non sono più foto.
Il giorno in cui ciò sarà standard anche sulle mirrorless (ci scommetterei...), allora più nulla sarà fotografia venendo meno tale necessità di apertura singola dell'otturatore.

Poi comunque, mio difetto, penso sempre ai lavori di Jodice che aveva indagato proprio questo fattore.
Bruciatura, Taglio e Vera Fotografia.

3 fotografie che vivono grazie ai "momenti sovrapposti" al mero scatto e che senza il "poi" sarebbero vuote, prive di ogni valore. Con il "poi", cioè il momento successivo, diventano forti e, in definitiva, buone fotografie che han fatto discutere allora e faranno in futuro.

Ci stiamo impelagando un pochino in sofismi estremi ..


Ma no, è solo un pour-parler foto-filosofico... MrGreen

Ti racconto un aneddoto: l'altro giorno un collega lontano lontano si trovava in difficoltà.
Doveva consegnare una foto ma all'interno di essa, un particolare co-protagonista non riusciva ad averlo in tempo per la consegna (sto covid malefico...).
Abitiamo a più di mille km di distanza e mi ha chiesto se avevo in libreria uno scatto simile da inserire nel suo lavoro.
Non lo avevo e l'ho aiutato facendo quello scatto con la stessa luce, scontornandolo e spedendoglielo.
Lui l'ha inserito e nessuno mai penserà che quella foto non è una foto una volta uscita nel cartaceo. Anzi!
La percezione è di foto.
Io di mio posso dirti che, tranne gli addetti ai lavori, tutti pensano di vedere, per esempio parlando del mio campo, foto di cibo vero che invece non è quello che appare.
Anzi, solitamente è tutto finto.
E poi parliamo di realtà?
uhm...

Oh, una volta son rimasto fregato anch'io: ho studiato a lungo (decisamente) una foto di cornetti gelato estasiato da quanto bella fosse e quanto tecnicamente rasentasse la perfezione.
Era il mio punto di arrivo dal punto di vista di luce e tecnica per foto di quel tipo.

Poi un bel giorno mi svegliai, il fuoco di un camino e... scopri per pure caso che non era una foto.
NOOOOOOOO!
E non era neanche 3D. (ovvio, col food ancora non ci siamo neanche a livelli Hollywoodiani)

Era...

...un disegno iperrealista!!!

Fatto da Dio.
Che è finita davanti gli occhi di milioni di persone convinte che ovviamente fosse non solo una foto. Ma LA foto di ciò che stavano per scartare!

Ogni tanto mi chiedo quanti si leccano i baffi e davanti hanno solo finzione.
Ma alla fine penso che è solo un trucco.
Le donne si truccano dall'alba dei tempi per essere esteticamente "altro" rispetto a ciò che si vedrebbe senza e comunque rimangono donne.
L'uomo idem si fa a volte pavone e trucca se stesso ma... rimane uomo.
La foto la trucchi e... diventa altro.
Povera foto, tanto bistrattata... Triste

... Uhm, qual'era l'argomento della discussione ?


L'abbronzatura come unica vera fotografia! MrGreen MrGreen MrGreen

avatarsenior
inviato il 09 Dicembre 2020 ore 18:56

Se apri e chiudi l'otturatore e' un'immagine.
I cell moderni producono immagini, che per pigrizia chiamo foto. E pure poco realistiche, visto che l'AI ricostruisce particolari su presunzione statistico-matematica di realta' campionate in database. Comunque, per me che sono pigro, ...mi piacciono un sacco Cool
Mi dispiace per il tuo gelato...
La mia abbronzatura pero' e' una gran bella SIGNORA foto !


Ma credo che non la mettero' in galleria MrGreen

user1856
avatar
inviato il 09 Dicembre 2020 ore 22:33

Se apri e chiudi l'otturatore e' un'immagine.


E' evidente che questo è un limite ideo-tecnologico: la fotografia dell'abbronzatura non ha otturatore.
Ne serve con un qualsiasi dorso digitale a scansione usato per anni e anni per produrre fotografie laddove si cercava qualità.
Ne serve con la fotocopiatrice.

I cell moderni producono immagini, che per pigrizia chiamo foto. E pure poco realistiche, visto che l'AI ricostruisce particolari su presunzione statistico-matematica di realta' campionate in database


Beh se è per quello è pure irrealistica la tua e la mia foto di profilo.
In quel caso i colori se ci sono non sono reali. E in ogni caso quelli che sto vedendo io sono diversi da quelli che vedi tu (irreale anche questo).
Se non ci sono, come nel BN, è ancor tutto più irreale: i colori disegnati dalla luce c'erano.
Probabilmente è più reale una qualsiasi foto fatta con l'AI di una qualsiasi foto di Bresson o di Capa.

D'altronde oggi si accetta la foto in BN perchè storicamente coi limiti tecnici siamo partiti da una cosa simile al BN.
Limite tecnologico dell'epoca.
Se fossimo partiti dal colore, un BN oggi sarebbe comunemente chiamato come artifizio.
Che di fatto, è.


PS
Pensa ad una mostra di materiali fotosensibili impressionati dalla luce!
Non dico la tua abbronzatura che bisogna staccarti la pelle poi ma usando fogliame, materiali vari trattati etc.
Per assurdo l'ingiallimento di una maglietta stesa al sole malamente è più fotografia in base a questo filosofeggiare, del ritratto di Sharbat Gula con quei colori sparati!
Magari farebbe pure più biglietti della solita mostra reportagistica di McCurry... MrGreen



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