| inviato il 27 Maggio 2020 ore 8:11
“ per carità non volevo criticarti, è un problema comune, non a caso la street che si pratica nelle città e che ha queste problematiche si fa per la maggior parte in bianco e nero, tra targhe, macchine, gente e vetrine si dovrebbe perdere 2 ore per ogni foto o addirittura rinunciare se si vogliono eliminare tutti gli elementi di disturbo. usando il BN ci si semplifica e di molto il lavoro. „ eh si, il B/N semplifica in certi casi, però ammetto che non sono molto bravo con il bianco e nero, dovrei lavorarci un po' su Pogo nessun diritto negato, ci mancherebbe, hai tutto il diritto di giudicare, dare il tuo parere e, come in questo caso, anche insegnarci le regole da seguire. | 
| inviato il 27 Maggio 2020 ore 9:17
“ Nelle centinaia di fotografie di ritratti dei più grandi ritrattisti di sempre? Così, giusto per dire. „ Ad ogni verità ne corrisponde un'altra uguale e contraria (o era un'azione ...?): Steve McCurry : dalla Ragazza Afgana alla bambina di Afghan Nomad Girl al Rabari Tribal Elder ecc ecc Annie Leibovitz : Ritratto di sua Madre ecc Sebastiao Salgado : Messa di Campo a Juazeiro do Northe ecc Non confondere il ritratto ambientato , che come dice il nome è un ritratto ambientato (e curiosamente ci vuole l'ambiente) Col ritratto in esterni dove usi la magia dei colori e delle luci al posto dello sfondo, che è un'altra cosa. E a questo proposito quanti ritratti vediamo (primi piani o figure) nei boschi o tra le piante con rami e pali che escono dalla testa, e che sarebbero meglio se lo sfondo fosse totalmente evanescente (la bella eccezione c'è sempre, sto parlando della massa), o cosa dire delle bolle di luce (trioplan ad es) che filtra da uno sfondo verde scuro evanescente ? Attenzione il genere può piacere o meno, ma è una realtà che esiste, e anche in questa realtà sarebbe bene ottenere il massimo. | 
| inviato il 27 Maggio 2020 ore 9:45
@Simolucca “ Pogo nessun diritto negato, ci mancherebbe, hai tutto il diritto di giudicare, dare il tuo parere e, come in questo caso, anche insegnarci le regole da seguire. „ Perdonami, ma vorrei solo far notare (come avevo provato già a fare, ma forse non ho scritto bene io) che né giudico, né provo a insegnare alcunché (anche perché non ho nulla da insegnare, ci mancherebbe). Parere sì. E discutere pure: invitando a discutere di fotografia anziché del mezzo. Io porto solo avanti una tesi, che tra l'altro in questo caso esula dal mezzo usato! E confrontiamoci pure su questa tesi, allora, se a qualcuno va di farlo. Nessuna regola, o meglio, tante regole esistono e si imparano per poterle poi disintegrare. In tutto il mio percorso di studio e poi lavoro, se ho imparato una cosa è che quando si conosce una regola, la si può plasmare a proprio piacimento. Spielberg fa degli scavalcamenti di campo in Indiana Jones e l'ultima crociata per ragioni produttive ma nessuno se ne accorge. Se lo faccio io un bambino di 6 anni alza il dito e dice "qui c'è qualcosa che non va". Io faccio notare che, parlando degli artisti, la ritrattistica se ha un ambiente circostante è tendenzialmente ambientata e tendenzialmente non c'è lo "sfocatone". Io credo non ci sia miglior modo di imparare che guardare i grandi del passato e del presente... e poi metterci qualcosa di proprio. Il perché il super sfocato è abbastanza evitato è facile da capire: una foto, come tutto ciò che è umano, è un elemento comunicativo. Ogni foto racconta qualcosa. Il bello, è che la foto può raccontare tanto a me e nulla a te e viceversa. Perché? Perché c'è l'elemento emozionale. E per questo si cerca di prendere l'elemento emozionale universale quando una foto non è il ricordo dell'ultima estate passata in un dato luogo: perché bisogna parlare a tutti, non a me e a chi c'era. Purtroppo, ci sono casi dove c'è una regola, cioè "il cliente ha sempre ragione" che spazza via tutto ciò che ci stiamo dicendo. E in quel caso, chiaramente, il mezzo può aiutarti nel renderti facile la vita. Poi, certo, c'è il manico, ma quello è essenziale sempre. @Mirkopetrovic “ Pogo x caso serve un aiutante, uno stagista, un attrezzista? Qualunque cosa. Vorrei tanto lavorare in quel mondo „ Allora ti affidi alla persona sbagliata!  Seriamente, mi dispiace, ma l'ultimo film di budget grosso, ma veramente grosso, nel quale appare il mio nome scorrendo i titoli di coda è uscito nel 2014, mentre l'ultimo film in generale al quale ho lavorato è uscito a fine 2016. Poi per diversi motivi ho deciso di cambiare rotta. Da allora ho fondato una piccola casa di produzione che fa anche altre cose (soprattutto conto terzi, per questo mi sono dovuto riadattare e studiare anche da DoP, che per rispetto ai veri DoP non mi ci definisco mai) e in questo momento sono un po' fuori dal giro perché sto faticosamente creando i presupposti per produrre fra qualche anno un mio film. Comunque, mandami un PM. Ci diciamo delle cose. EDIT: Gualtiero Mutti, appunto, foto nelle quali il soggetto è stretto. | 
| inviato il 27 Maggio 2020 ore 10:08
“ Ogni ritratto in esterna dovrebbe essere ambientato, altrimenti è molto più bello se metti il soggetto in studio con fondo e poi vai di post-produzione. „ Io faccio per lo più ritratti e li faccio in qualsiasi posto, però se lo sfondo dietro al soggetto non è quello ideale però c'è la luce giusta è inevitabilmente necessario sfocare lo sfondo per due motivi: 1. la foto con uno sfondo sfocato ha un effetto tridimensionale maggiore. 2. uno sfondo inadatto disturba la composizione. Sotto una delle foto che faccio abitualmente dove lo sfocato c'è ed è gradevole perché se non ci fosse la foto sarebbe da cestinare. www.juzaphoto.com/galleria.php?l=it&t=3125450 | 
| inviato il 27 Maggio 2020 ore 10:20
@Phsystem Rispondo a te così rispondo di nuovo a tutti, ma io l'ho già scritto, mi pare. Il tuo ritratto postato come esempio non è ambientato! È un primo piano. Potrebbe essere un parco a Roma, come uno a New York come pure l'alberello dietro casa tua. Parliamo conoscendo tutti la scala dei campi e dei piani, sì? Ti posso fare una domanda? Cosa volevi comunicare con quella foto? Al netto del fatto che è ben eseguita e esteticamente piacevole... |  
| inviato il 27 Maggio 2020 ore 10:53
“ Rispondo a te così rispondo di nuovo a tutti, ma io l'ho già scritto, mi pare. Il tuo ritratto postato come esempio non è ambientato! È?un primo piano. Potrebbe essere un parco a Roma, come uno a New York come pure l'alberello dietro casa tua. Parliamo conoscendo tutti la scala dei campi e dei piani, sì? ;-) Ti posso fare una domanda? Cosa volevi comunicare con quella foto? Al netto del fatto che è ben eseguita e esteticamente piacevole... „ Non mi pare di aver scritto che volevo fare un ritratto ambientato. E' un ritratto dove le luci, secondo me, sono quelle giuste nel punto giusto. Cosa volevo comunicare? Volevo semplicemente fotografare al meglio una persona evidenziandone le caratteristiche fisiche del viso, dello sguardo, del suo sorriso. Quando viene fatto un ritratto, ma forse per te è difficile capirlo perché ritratti non ne fai (e non venirmi a dire che hai soltanto quelli dei tuoi parenti perché se ti piace il genere fai ritratti anche ad altri, chiusa parentesi) si cerca si evidenziare al meglio le caratteristiche di una persona. In sintesi: come fai a giudicare un genere fotografico se non ti piace? Sarebbe come se io mi mettessi a commentare e giudicare una foto di avifauna. | 
| inviato il 27 Maggio 2020 ore 11:02
Questi io li definirei ritratti ambientati e per quanto riguarda i miei gusti personali la ridotta pdc me li fa piacere di più (ne ho anche di simili con diaframmi leggermente meno aperti, ma alla fine ho scelto queste)

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| inviato il 27 Maggio 2020 ore 11:19
@Phsystem Ci riprovo, per la quarta e ultima volta. Andavo di fretta e ho scritto "in esterni", ma volevo indicare quando l'esterno è ben percepibile, quindi quando si sta sui campi o su piani fino a mezzo busto (non verticale, in quel caso fino a figura intera, anche se non avrebbe senso). Ma niente, non ce la possiamo fare. Ogni cosa anziché essere discussa diviene una difesa personale, anche con un po' di permalosità. Lasciamo stare: rimanete pure nelle vostre granitiche convinzioni. La domanda era per chiederti cosa stavi pensando quando l'hai scattata e non un giudizio a colpirti. Ma mi taccio, perché non voglio contravvenire alla regola che non parlo delle foto postate da altri. P.S. ogni volta che si fa un primo piano in video, tecnicamente si esegue un ritratto, pure molto più difficile di una foto in condizione controllata, perché è - lapalissiano - in movimento. Per il resto ho una vita privata al di fuori del lavoro che se ho una macchina fotografica tra le mani o faccio foto a componenti familiari/amici (che non mi va di postare certo in rete, nemmeno sui social) o quello che mi interessa in quel momento. Ma di nuovo, non vedo come la conversazione possa guadagnarci se parliamo di me. | 
| inviato il 27 Maggio 2020 ore 11:34
“ P.S. ogni volta che si fa un primo piano in video, tecnicamente si esegue un ritratto, pure molto più difficile di una foto in condizione controllata, perché è - lapalissiano - in movimento. „ Ma che stai dicendo? Fotografia e cinema sono due cose completamente diverse: La fotografia è una notizia, il film un racconto. | 
| inviato il 27 Maggio 2020 ore 11:38
Ma anche NO! Una fotografía può essere perfettamente un racconto! Ma deve essere il fotografo che includendo elementi, espressioni, pdr, luce, etc... mette in campo tutte queste cose per comunicare qualcosa! Esempio: il pdr se dall alto si usa per una cosa , dal basso per comunicarne un altra! Cosa diversa se la foto è finalizzata solo alla tecnica, in quel caso non comunicherà un bel nulla, anche se sarà ben esposta o avrà rispettato la regola dei terzi! | 
| inviato il 27 Maggio 2020 ore 11:42
Caro Pogo, mi sembra che qui quello che mantiene posizioni granitiche sia tu: accettiamo tutti che le figure ambientate abbiano bisogno di un ambiente riconoscibile (se merita di essere riconosciuto), talvolta per contro l'ambiente può essere solo intuibile vagamente se vuoi soffermare l'attenzione più sul soggetto e sull'espressione , un'intuizione di contesto che magari vorrebbe generare un pathos particolare. Così come il primo piano con sfondo sfuocato ti consente di concentrare l'attenzione sul soggetto , sull'espressione o su quanto si voleva mettere in risalto. vedo la foto della coppia di sposi sulla panchina, e non commento la foto (nemmeno io faccio critica-a me piace), ma invito ad una riflessione, ognuno scelga la soluzione secondo i suoi gusti: se l'albero in terzo piano a sinistra fosse stato sfuocato (= appena intuibile) come i due a ds e sn in primo piano, non ci avrebbe aiutato a concentrarci di più sugli sposi? ci sarebbe piaciuta di più o di meno? E da qui l'altra domanda, e torniamo al tema: è così perchè l'ha voluta l'Autore o perchè lo strumento non consentiva altre soluzioni? | 
| inviato il 27 Maggio 2020 ore 12:13
“ Esempio: il pdr se dall alto si usa per una cosa , dal basso per comunicarne un altra! „ Pdr? Cos'è il pdr? | 
user155906 | inviato il 27 Maggio 2020 ore 12:30
“ Pdr? Cos'è il pdr? „ secondo me è un'iffesa,pure grave, soprattutto quella dall'alto | 
| inviato il 27 Maggio 2020 ore 12:37
Nls |
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