| inviato il 26 Dicembre 2019 ore 13:15
E' che Maserc, quando parla, ragiona sempre in digitale. |
| inviato il 26 Dicembre 2019 ore 13:19
Si anche io mi riferivo al digitale! La risoluzione non é correlata al contrasto! |
| inviato il 26 Dicembre 2019 ore 13:25
“ E' che Maserc, quando parla, ragiona sempre in digitale. „ Scordo che in questo momento, sei nella tua fase....analogica. Ma non parlavi anche tu di commistione analogica-digitale? E fondamentalmente mi piace parlare in termini di immagine... |
| inviato il 26 Dicembre 2019 ore 13:45
“ Scordo che in questo momento, sei nella tua fase....analogica „ Si, buonanotte... Secondo me, le lenti ai tempi della pellicola, avevano tutti un grado di contrasto basso (che non vuol dire risolvenza bassa), perchè se ti trovavi con ombre chiuse, diventava molto problematico recuperare dettaglio in sviluppo. Con le diapositive sei fritto, con il colore quasi fritto, in B/N qualcosina puoi fare. Ma nulla a che vedere con le capacità di recupero dei sensori moderni. Ecco perchè un obbiettivo che ti rende un'immagine con ombre aperte, in pellicola è preferibile. |
| inviato il 26 Dicembre 2019 ore 14:26
@Paco ....è soggettivo! Infatti da sempre i Leica avevano più dettaglio degli Zeiss ma quest ultimi più contrasto! Mi riferisco ai Contax ...due scuole diverse! |
| inviato il 26 Dicembre 2019 ore 14:34
@Domenico...togli subito gli articoli sui corpi mobili che mi ritorna una scimmia esagerata! |
| inviato il 26 Dicembre 2019 ore 14:37
Ombre aperte, ombre chiuse, se è ombra si presuppone che sia oscura altrimenti non è ombra. O no? E con la diapositiva alla fine le cose sono meno brutte, difficili o problematiche di quanto comunemente vengono descritte, alla fine tutto sta a conoscere la risposta della nostra pellicola, esporla con cura e perizia e poi proiettare con un proiettore adatto alla bisogna e su uno schermo di buona qualità. |
| inviato il 26 Dicembre 2019 ore 14:40
Ma non esiste un solo tipo di luminosità di un ombra! |
| inviato il 26 Dicembre 2019 ore 14:55
Comunque, per me, l'ombra deve essere chiusa perciò lunga vita alla Velvia. |
| inviato il 26 Dicembre 2019 ore 14:58
@Paolo....dipende dal genere... un paesaggio all Fontana si ma un ritratto no! |
user120016 | inviato il 26 Dicembre 2019 ore 15:10
Io più che ombre chiuse o aperte (ha ragione l"amico Paolo... ombre aperte è un ossimoro), parlerei di profondità delle ombre. Un'ombra deve essere un'ombra, altrimenti addio tridimensionalità. Sta a noi stabilire quanto di quelle ombre deve rimanere leggibile e quanto no. Ma non ha senso appiattire completamente l'illuminazione per renderla uniforme sempre e comunque. |
| inviato il 26 Dicembre 2019 ore 15:14
Mah ... di ombre ce ne sono infiniti tipi ed infinite intensità... |
| inviato il 26 Dicembre 2019 ore 16:53
Beh Gobbo indubbiamente ... però come ha giustamente osservato l'amico Domenico non ha senso la moda, oggi tanto in voga, di appiattire a tal punto l'illuminazione da arrivare al punto di non trovare un'ombra manco a pagarla! Alla fine, scusate, se c'è una luce da qualche parte ci dovrà pur essere un'ombra no? |
| inviato il 26 Dicembre 2019 ore 16:58
E comunque, opinione personale, è di gran lunga preferibile un'ombra nera, chiusa ... addirittura pneumatica a una di quelle ombra slavate e piatte dove i particolari sono più leggibili di quelli posti in piena luce! |
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