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l'illusione della street photography


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avatarsenior
inviato il 19 Dicembre 2019 ore 10:10

Camussino, la street ha scuole di pensiero e interpretazioni diverse, non esiste quella giusta o sbagliata ma quella fatta con criterio e quella senza senso. Andare a Scampia come altro luogo benestante o malfamato che sia e immortalare fotograficamente il posto, le persone e la loro quotidianità si tratta sempre di raccontare la vita in strada di quel quartiere. Avere il consenso non vuol dire mettere in posa i soggetti ma muoversi liberamente è riprendere la spontaneità delle persone evitando problemi (che poi qualcuna possa essere costruita non c'è nulla di sbagliato). C'è chi è alla ricerca di candind è chi di uno stile più reportage che trovo più impegnativo a differenza di chi è alla ricerca semplicemente una bella foto fatta in strada mettendo in risalto giochi d'ombre, le cromie o un bel b.n...estetica e nulla di più. In tutto questo non c'è nulla di sbagliato se fatto bene.

avatarsenior
inviato il 19 Dicembre 2019 ore 10:20

"Tutto è cambiato sopratutto la società"... infatti a me piace documentare il cambiamento della società proprio come hanno fatto molti maestri del passato che devono essere un punto di riferimento per chi ama documentare.

avatarjunior
inviato il 19 Dicembre 2019 ore 10:23

Trovo inutile oggi la street photography perché le foto sono noiose banali e tutte uguali tra loro, come trovo inutile condividere proprie foto ricercando un mutuo consenso. Le foto per me sono un cogliere l'attimo, ma nel momento in cui cogli quell'attimo automaticamente non lo vivi, quindi, personalmente, mi limito a fare foto per me, reportage di viaggio, qualche ritratto di gente che incontro e che secondo me hanno una storia/ sono interessanti e qualche paesaggio. La Street è come la droga, non è più cool quando si drogano tutti.

avatarsenior
inviato il 19 Dicembre 2019 ore 10:38

Credo che il genere 'street' sia associabile al 'pop' nella musica.
È vastissimo. Ci si trovano dei capolavori ma anche tanta fuffa. È il più semplice per approcciarsi. Dietro l'opera finita ci possono essere tanto studio e tante idee come il vuoto cosmico.

Carlo

avatarsenior
inviato il 19 Dicembre 2019 ore 10:46

Ma stiamo sempre li: cos'è oggi la street? Cosa era un tempo la street?


Forse il punto è proprio qui Camussino: esisteva "un tempo" la street?
Io per decenni non ne ho sentito parlare. La prima volta che ho incrociato questo termine è stato... in un forum.
E qualche amico, forumer pure e non di primo pelo, mi ha detto la stessa cosa Cool
Non dico che la parola in sé non fosse mai stata usata, ma non la ricordo proprio in un senso associabile a quello (quelli) di oggi. E nemmeno così significativamente presente.

Personalmente credo che, a quelli che molti considerano i padri della street, importasse piuttosto poco aderire a questo o a quel canone generale.
Tutt'al più, come dice bene Vincenzo Virus, aderivano a una scuola di pensiero. O la creavano.

Cioè, a me pare per quel che ho letto e so, che un Caritier-Bresson (per fare un esempio) fissase i canoni di cio in cui consisteva una certa fotografia "per lui".
Creando di fatto (visto che aveva influenza) una scuola di pensiero appunto.
Ma non si poneva certo il problema del ruolo umano per esempio, quando fotografava un momento particolare di.... due cani Cool

Io resto ancorato a un'idea semplice di Weston: fotografare la vita, nei modi in cui si manifesta.
E questo a volte avviene rubando, a volte dialogando, a volte creando. Anche inventando.
La questione è semmai come, con che idea estetica, con che spirito narrativo, con che qualità...

Per inciso: dico che mi piace quest'idea, non che riesco a farlo (giusto per evitare equivoci).

avatarsenior
inviato il 19 Dicembre 2019 ore 10:59

Condivido abbastanza il commento di Enzillo. Fotografiamo tanto, certe volte facciamo foto bellissime, ma quasi mai facciamo una foto utile: che abbia un fine, oltre quello dell'autocompiacimento. Un fotogiornalista deve portare un corpo di foto perché deve venderlo o perché gli è stato commissionato. Un fotografo commerciale ha un cliente. Noi perché dovremmo raccontare qualcosa? Cosa ci spinge a fare click?

Attenzione: non sto dicendo che è inutile fotografare per un dilettante (o fotoamatore), sicuramente serve mettersi in discussione e all'opera, fare palestra. Dobbiamo però capire quando giochiamo e quando facciamo sul serio. Se il processo è fare foto perché ci piace, e ci piace avere gratificazione, è un conto. Se è perché stiamo creando qualcosa di personale, è un altro. Nel primo caso stiamo comunicando il nulla. Nel secondo siamo autori: bravissimi o pessimi, è un altro discorso.
Nella street Vivian Maier è un'autrice, anche se faceva foto "rubate" alle persone. E' stata decenni a fare foto, una ricerca ossessiva della realtà umana, filtrata dalla sua visione di donna con un vissuto estremamente particolare.
Scoperta per un colpo di fortuna.
Se invece io mi metto a fare una foto col tele a una bella ragazza, come quelle che si vedono qui sul forum:
1) non è street
2) lo sfocato eccezionale non aggiunge nulla a quello che racconto
3) "comunico" invece che ho una bella lente, e che sono un po' rattuso, come si dice dalle mie parti

Prendiamo il caso invece che io faccia la classica foto al clochard... Mi interrogherei sul motivo per cui devo andare a rompere le scatole a una persona che ha problemi, e soprattutto a chi potrebbe interessare una foto del genere, vista e stravista. Chi è il destinatario?




user19933
avatar
inviato il 19 Dicembre 2019 ore 11:33

Ma la questione del destinatario della fotografia prescinde qualsiasi genere fotografico. Chi è il destinatario di un tramonto? Di un uccello in volo? Di uno scorcio di biancheria intima o di una macro fatta ad un ragno? Interessa a chi interessa, poco importa, nell'ambito puramente amatoriale ed esperenziale l'importate è che stimoli ed appaghi anzitutto chi cattura quell'immagine. Il riconoscimento altrui fa piacere, la riconosciuta utilità anche di più, ma se diventano determinanti - in un hobby - comincerei ad interrogarmi seriamente sul perché fotografare, anziché sul cosa o sul come.

avatarsenior
inviato il 19 Dicembre 2019 ore 11:46

PrCollins, anche se non hai fatto il nome si è capito chi è il soggetto



ignoro chi sia il soggetto,può essere pure esposto al moma di nyc,ho solo capito che è un fotografo mediocre come tanti.Vedo altri che pubblicano sui social foto con forma e sostanza,non inutili e dozzinali come quelle di fotografi arruolati dai brand.Vabbè che l'ultima volta che ho visto le foto in giardino dei cani di bosè al leica store di milano ho decretato la fine della cultura fotografica,e,non ci sono più entrato,meglio vedere le inutili foto da social dal pc di casa senza recarsi al leica store

avatarjunior
inviato il 19 Dicembre 2019 ore 11:48

A tal proposito consiglio la lettura di questo libro, direi mooooolto interessante.


Emicharles, ho dato un'occhiata, ma ci sono cose che non capisco. Per esempio:

www.saramunari.it/i_pesci_possono_volare-r6338?_mob=1

Le foto nel link:

1. sono belle?
2. sono particolarmente ben fatte?
3. raccontano qualcosa prese singolarmente?
4. raccontano qualcosa nell'insieme?

Se ne avessi vista una a caso nel forum, gli avresti dedicato attenzione?

avatarsenior
inviato il 19 Dicembre 2019 ore 11:51

@Enzillo

Siamo ignoranti e non abbiamo ne' il tempo ne' la voglia di studiare...
Non conosciamo il linguaggio fotografico, non conosciamo i grandi autori, non conosciamo la Storia della Fotografia,


Io questi plurali non li comprendo.
Uso o meno personale della macchina fotografica, io conosco la storia della fotografia, i grandi autori, gli autori contemporanei, i movimenti, i siti, i festival, il linguaggio fotografico...

Queste generalizzazioni non hanno alcun senso.
Come al solito basta buttare un titolo a cui seguono facili qualunquismi, già visti e rivisti, per non arrivare ad alcuna conclusione.
HCB, Vivian Maier, etc, ciascuno ha le proprie preferenze e maestri.
Ricordo però che siamo nel 2020 quasi ed il mondo è andato avanti anche se non ci interessa.
E se non interessa guardare cosa è successo nel frattempo pazienza.
Chissà chi si ricorda di In-public, dei suoi autori, di cosa è successo, di cosa pensavano e via dicendo.
Non è fondamentale? Ovvio.
Chissà chi conosce alcuni di questi principali festival di street:

Brussel:

www.bspfestival.org/en/contests/finalists-2019/

Londra:

lspf.co.uk/finalists-2019/

Miami:

www.miamistreetphotographyfestival.org/2019-finalists

San Francisco

streetfoto.org/sf2019-contest-finalists/

Questo nel 2019, vedere negli anni precedenti, cercare di capire qualche autore... forse richiede tempo.
Più facile scrivere le solite castronerie, tanto nel mucchio sono tutte eguali.

Chissà chi conosce HCSP, qualche collettivo internazionale, qualche autore che appartiene agli stessi...
Ci aiuta a definire cosa sia street oggi? E' esaustivo di quello che è presente in giro?

Senz'altro no, ma forse aiuta a capire cosa sia (se si conosce da dove viene) e guardare con curiosità dove andrà, e aiuta a fare qualche distinzione meno generica.

Se poi siamo sempre a Bresson, nella zona confortevole da cui esprimere il solito trito e ritrito va bene.
Ogni tanto emerge qualcuno, troll o meno, che lamenta della galleria di questo o quel genere su juza.
Poi si assiste sempre al solito dibattito in cui anzichè passi in avanti, si notano sempre più passi indietro.
La domanda sorge spontanea: sono le gallerie il frutto delle discussioni o viceversa?

Si può essere pessimi fotografi, ma almeno cerchiamo di parlare con meno approssimazione e quando non si capisce o si studia o, se non ci interessa capire e magari chiedere, è meglio tacere.




avatarsupporter
inviato il 19 Dicembre 2019 ore 11:54

Sarà un mio limite , ma preferisco il testo scritto dalle foto.

avatarjunior
inviato il 19 Dicembre 2019 ore 11:55

Molte delle fotografie street che vedo e la maggior parte di quelle che produco possono essere definite delle belle immagini (leggere bene non mi sto autoreferenziando, tutt'altro) per composizione ecc ma non dicono niente, non trasmettono un messaggio. Qualsiasi sia, divertente, denuncia o cronaca. È solo una foto.

Quello dove vorrei arrivare è il testimoniare l'epoca in cui sto vivendo. Usi, costumi di vita quotidiana. Quello che mi affascina dei libri che sfoglio è vedere come siamo cambiati, come si era un tempo. Voglio pensare che qualcuno possa fare le stesse riflessioni tra 20 anni con delle mie foto. Non per forza in pubblico, anche solo mio figlio.

Ho letto da qualche parte che la foto dei passeggeri di un bus di almeno 20 anni fa vedrebbe le persone leggere il quotidiano, mentre la stessa foto fatta oggi vedrebbe tutti al telefonino. Chissà cosa sarà tra 30 anni.

Ecco il mio dediderio è dare un umile contributo alla testimonianza di quest'epoca. Ci riuscirò? Chissà se mi sarà data la fortuna di saperlo.

avatarsenior
inviato il 19 Dicembre 2019 ore 12:30

Ricordo però che siamo nel 2020 quasi ed il mondo è andato avanti anche se non ci interessa.
E se non interessa guardare cosa è successo nel frattempo pazienza.


Mirko, è concesso che gli sviluppi di una certa cosa possano non convincerti?
Mi pare chiaro che parliamo di opinioni e non di fatti.
E grazie al cielo: se si stesse ai meri fatti in questo terreno, di nuovo non succederebbe mai nulla.
E anche quelle del critico più sagace opinioni restano: più o meno mature, più o meno condivise, ma opinioni restano.

Se mi dici "la tua opinione non vale un caxxo" lo capisco perfettamente.
E ti do ragione: Francesco Merenda e Mirko Fambrini possono tranquillamente tacere.
Ma se parti dall'assunto che qualunque non apprezzamento nella vita sia sempre e solo ascrivibile alla non conoscenza, lo capisco sinceramente meno.

avatarsenior
inviato il 19 Dicembre 2019 ore 12:49

Tohr provo a risponderti: la Munari è molto preparata sulla fotografia anche se da un po' di tempo pensa solo di vendere i suoi Workshop dedicando meno tempo al suo blog una volta molto interessante. Le domande che ti sei posto non sono sbagliate anzi ne approfitto per ribadire che un certo tipo di fotografia nasce come progetto e accompagnato da un breve testo per fare sì che l'osservatore ne capisca il senso rendendo il lavoro ben comprensibile (anche le didascalie hanno un ruolo importante). Le immagini che raccontano in genere non nascono per essere belle (è un optional non ricercato) e da un mio punto vista poco comprensive o nulla se buttate in una galleria tipo Juza dove l'utente è interessato a tutt'altro. Diciamo è un tipo d'immagini più impegnativa da comprendere e rivolto ad un pubblico mirato e sempre più in crescita. Quando si racconta con le immagini le così dette etichette e non solovanno messe da parte. Sia ben chiaro ho espresso semplicemente un mio pensiero che può essere condiviso o meno nulla di più.

user155906
avatar
inviato il 19 Dicembre 2019 ore 13:00

scusate, scrivete più piano, state disturbando il fambrini con i vostri discorsi da troll ignoranti, ricordatevi di chiedere a lui prima di effettuare nuovi thread MrGreen



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