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quale futuro per i negozi di materiale ottico ...


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avatarsenior
inviato il 20 Novembre 2019 ore 10:47

installando windows,


al pari del fantacalcio…

Se ieri OLIVETTI non fosse stata mangiata e distrutta. (io c'ero e lo ricordo bene)

Avremmo forse oggi un S.O. italiano e computer italiani.

Finche sono vivi.. andate a chiedere ai dipendenti Olivetti come erano trattati e quanto guadagnavano.
La realta' e' che in Olivetti STAVANO BENE, guadagnavano e lavoravano CONTENTI.
Tutti ricordano la Fabbrica (quella vera) come una manna dal cielo.
IVREA,in quei tempi, si e' fatta ricca..

Erano altri tempi?

Prendi l'esempio di FERRERO che e' riuscito a non farsi mettere sotto.
Guarda CUNEO ED ALBA oggi.. son forse le regioni PIU RICCHE DEL NORD.
Son forse le regioni PIU RICCHE D'EUROPA.
tanto per dire c'e' la maggior concentrazione di ristoranti Stellati d'Europa.


Oggi invece, quello che spendi per installare windows.. dove finisce?

Vero .. siamo ancora tutti vivi.. ma...


avatarsenior
inviato il 20 Novembre 2019 ore 11:27



@Salt

Io ho detto che questa tua frase e priva di senso

“ Probabilmente bisognera' rassegnarsi a vedere le citta' svuotarsi e diventare dormitori.
?


perché le città, pressoché tutte, non sono dormitori né lo diventeranno ...

e poiché tu sostieni

Definiresti Londra Parigi Madrid citta che NON HANNO PICCOLI COMMERCIANTI? ec. ec....


confermi esattamente il contrario di quanto hai affermato precedentemente.

Ribadisco frasi come
tutti quelli che hanno montato il teatrino
sono argomentazioni antropologiche sull'essere vivente in tutte le sue forme che nulla hanno a che vedere con il topic in discussione; sono l'esternazione di frustrazioni personali che sarebbe meglio condividere, forse, su forum specifici e non su uno, come questo, il cui principale tema è quello fotografico.

Detto questo, abbandono la discussione, perché non intervengo per polemizzare ma diventa difficile evitarlo.

user111807
avatar
inviato il 20 Novembre 2019 ore 11:59

Maurizio è difficile non tenere in considerazione altri parametri, che i negozi tradizionali materiale fotografico siano fottuti non è una novità, quando c'è da tirare la cinghia i primi a farne le spese sono queste tipologie non di prima necessità.
Poi c'è da considerare che noi che siamo qui a disquisire su certi argomenti vuole dire che siamo più fortunati della media che hanno ben altro a cui pensare.

avatarsenior
inviato il 20 Novembre 2019 ore 12:26

Giusto Fileo..

Scegli Amazon.. con la sua fotocamera industriale prodotta in 20 milioni di pezzi. TU…insieme ad altri 20 milioni FELICI di poter restituire un oggetto che quasi certamente NON RESTITUIRAI perche NON HAI ALTERNATIVA.
...

Scusa, ma non capisco il tuo discorso.
Dovrei quindi comprare una macchina fotografica "alternativa", prodotta da un piccolo fabbricante, per non far arricchire chi è già troppo ricco.
Trovamela e prenderò in considerazione questa possibilità.

Ricordo che la restituzione, ovvero il diritto di recesso, è una possibilità, garantita dalla legge, per tutte le vendite al di fuori dell'esercizio commerciale, quindi anche quelle su internet, per tutelare l'acquirente.
Se io vado in negozio, vedo una macchina in vetrina e dico "voglio quella lì", non posso poi dire che ho sbagliato a comprarla, viceversa, se compro per corrispondenza, o su internet, ho diritto a restituirla entro 14 giorni (Amazon me ne da 30), senza motivare la mia scelta, purché sia restituita nelle stesse condizioni in cui mi è pervenuta.

avatarsenior
inviato il 20 Novembre 2019 ore 12:30

Certo, DOMENIC per approfondire un argomento occorre tenere in considerazione tutti i parametri pertinenti e appropriati, ... ma tra questi certo non rientrano i "teatrini", "le barche", le "Mercedes ", le affermazione prive di senso che vengono contraddette il messaggio successivo, ec.ec. Una discussione è efficace quando si rimane nel tema e non quando si vuole comunicare urbi et orbi la propria visione del mondo intero.

avatarsenior
inviato il 20 Novembre 2019 ore 12:31

Ma... Attenzione, non e' che le cose andranno sempre cosi. E' un momento transitorio. Di forti cambiamenti.
Non tutto si traduce in una villa in campagna. A questo ritmo di sviluppo basta una generazione per ribaltare tutto.
Il rischio di finire incasellati in un monolocale 3x4 e' alto.


Ma scherzi?
Basta qualche anno nero.
Altro che "generazioni"!

E, nel mio caso, niente "villa in campagna", ma una modesta e vecchia casa colonica.
(dove peraltro de giorni fa' è anche piovuto dentro in un garage!)

avatarsenior
inviato il 20 Novembre 2019 ore 14:05


seppur strapagati, sanno bene di essere caduti li nel C.D.A.per caso o perche' funzionali a qualcosa di piu grande di loro.


Quelli si chiamano paraculi.


avatarjunior
inviato il 20 Novembre 2019 ore 15:58

2.bp.blogspot.com/-2hgN_6kdHoQ/Upn141YbGSI/AAAAAAAAAms/fx0jUYHLvY4/s16

Qui c'è tutto. La domanda e la risposta. Non vorrei sembrare polemico, ma se sulla fotografia ascolto umile umile, sull'economia (liberista, di mercato, chiamatela come volete) mi permetto un parere. Se la direzione non muta da quella del grafico (relativo a USA, ma rappresentativo delle economie occidentali e non limitatamente al manifatturiero), non ce ne sarà per nessuno, se non per pochissimi. Per i commercianti al dettaglio di merci tecnologiche avviene solo prima che per altri. Un po' di solidarietà tra gente che vive di lavoro non potrebbe che farci bene. Amazon (et similia) è una grande insidia mascherata da opportunità. Ci si può pure acquistare, ma è bene saperlo.

avatarsenior
inviato il 20 Novembre 2019 ore 17:41

magari tu sai altre cose che qui non sono specificate, senza nulla di spiegazione al contorno, quel grafico non rappresenta nulla...
Se, ad esempio, fosse riferito al salario dell'operaio, è l'ovvia conseguenza dell'aumentata efficienza dei processi industriali. E non è per nulla negativo, perchè buona parte della differenza tra prodotto e salario dell'operaio comprende i salari degli impiegati che servono alla progettazione, vendita ecc di prodotti sempre più complessi. Oltre che a sostenere un indotto maggiore e finanziare un terziario sempre più importante.

In pratica, invece di pagare 10 operai per fare un lavoro, oggi si paga 1 operaio che controlla un robot, e gli altri 9 invece di fare il lavoro del robot disegna, studia strategie di marketing, fa il personal trainer ecc ecc.



avatarsenior
inviato il 20 Novembre 2019 ore 17:46

e gli altri 9 invece di fare il lavoro del robot disegna, studia strategie di marketing, fa il personal trainer ecc ecc.


SE trovano da lavorare ...

avatarsenior
inviato il 20 Novembre 2019 ore 17:51

non mi risulta che, dagli anni 70 quando cominciarono i primi isterismi contro le crescenti automazioni, le persone siano morte di fame...allora lavoravano 30 milioni di persone, oggi idem (lascia stare i numeri esatti). Solo che invece di rovinarsi la vita e la salute in fabbrica a fare lavori da robot, fanno altro.
Certo, il problema per quegli operai che vengono licenziati si pone ed è grave...ma a livello generale, no.


avatarsenior
inviato il 20 Novembre 2019 ore 18:00

Mai provato a leggere qualche testo di Marta Fana, di Riccardo Staglianò, o il rapporto sul futuro del lavoro commissionato dai 5 stelle a Domenico De Masi nel 2013?
Tanto per citarne qualcuno che dell'evoluzione del lavoro qualcosina ne sa.

Mai letto che il 47% delle circa 700 tipologie di lavori esistenti negli USA sono sostituibili da robot / sistemi esperti (no, non sono AI, non esiste l'AI) e che quindi circa la metà dei lavori esistenti possono (e lo verranno) essere sostituiti da molto più economici sistemi automatici.

Vallo a dire a questi, quando succederà, di reinventarsi.
Anzi, aspetta di essere uno di questi (hai il 47% di possibilità, con un po' di fortuna ce la farai) e poi reinventati.
Vedrai come è facile.
E te lo dico da sviluppatore di software, categoria non solo richiesta, ma carente.

N.B.: nessuna acrimonia personale nei tuoi confronti, molta amarezza invece, perché queste cose sono DRAMMATICHE.
E non lo capisci se non ti capita personalmente.
Dei miei amici, una sola capisce, perché, come me, ha perso, di colpo, il "lavoro buono" per poi doversi reinventare.
Gli altri, semplicemente non ci arrivano.
Non possono.
Non hanno i parametri per arrivarci.
Se non capiterà anche a loro non capiranno mai.


avatarjunior
inviato il 20 Novembre 2019 ore 18:04

quel grafico non rappresenta nulla

Mi sa che non l'hai letto per quello che dice.
È giustamente famoso perché esprime un fatto incontrovertibile: la quota profitti è andata crescendo a dismisura rispetto alla quota salari. Cosa evidente anche dalla distribuzione della ricchezza, che è andata concentrandosi in sempre meno mani. Tendenza globale. Dice anche un'altra cosa: poiché la produttività è il venduto, per definizione, e la quota salari è diminuita, sostenere gli acquisti è stato possibile (finora) solo facendo crescere a dismisura il debito (anche questa cosa nota e globale), fenomeno che sta già creando enormi problemi di sostenibilità.
In ultimo, anche se meno chiaro ma implicito, tutto ciò è stato possibile attraverso la crescita di giganti oligopolistici (Amazon è un esempio recente, ma guarda anche le fusioni in altri settori verso multinazionali sempre più grandi), accorciando la catena della redistribuzione del reddito. Per tornare al tema, i negozi di ottica sono un esempio del "piccolo" che è destinato a scomparire se non si cambia modello. Non puoi ragionevolmente pensare a un mondo di personal trainer che si allenano a vicenda, mentre solo giganti che hanno i mezzi economici controllano la produzione, la distribuzione e la vendita di beni tramite robot/web. È ovvio che non è stabile. Datti uno sguardo intorno, lo vedi che già oggi il problema del mondo è la domanda di beni che ristagna mentre cresce a dismisura l'attività finanziaria che altro non è se non debito (i crediti di qualcuno sono sempre debiti di altri)?

avatarsenior
inviato il 20 Novembre 2019 ore 18:19

Se ieri OLIVETTI non fosse stata mangiata e distrutta. (io c'ero e lo ricordo bene)

Avremmo forse oggi un S.O. italiano e computer italiani.

Finche sono vivi.. andate a chiedere ai dipendenti Olivetti come erano trattati e quanto guadagnavano.
La realta' e' che in Olivetti STAVANO BENE, guadagnavano e lavoravano CONTENTI.
Tutti ricordano la Fabbrica (quella vera) come una manna dal cielo.
IVREA,in quei tempi, si e' fatta ricca..

Non solo, in Olivetti si sono formate persone molto valide. Non aveva sbagliato nulla e anche se è andata come è andata, è un'azienda che andrebbe presa come modello. Non l'unica, ma da riferimento.


avatarsenior
inviato il 20 Novembre 2019 ore 19:11

Diciamo che la situazione di crisi è iniziata con il finire degli anni '90.

La scusa dell'Euro è una stupidata inventata da chi non capisce una mazza di economia politica e finanaza.
In particolare in Italia se avessimo avuto la liretta saremmo KO, il cambio con il Dollaro e l'Euro sarebbe oltre a Lire 4.000.
I tassi di interesse sarebbero almeno al 10-15%.

Abbiamo goduto di una eccezionale stabilità monetaria che non abbiamo saputo sfruttare.
Non abbiamo capito che il nostro problema è rappresentato dalla inefficienza del nostro sistema, in particolare quello dello stato e del parastato che incarta tutti nella spaventosa e confusionaria burocrazia dovuta ad una legislazione becera e, non di meno, al sistema giudiziario, alla folle spesa pubblica e al vizietto italico di essere disonesti (false pensioni di invalidità, evasione fiscale, ecc.).
La nostra perdita dovuta alle suddette inefficienze è commisurabile nell'ordine del 10-15% circa del nostro PIL.
Gli altri stati evoluti hanno una perdita da inefficienze pari al 4-6%.
Conseguentemente noi abbiamo un differenziale di inefficienza che varia mediamente attorno al 8-10%.
Con la Lira compensavamo questo differenziale con la svalutazione.
Infatti da tale calcolo si può ricavare che se avessimo avuto la Liretta negli ultimi 18 anni e cioè dall'introduzione dell'Euro, avremmo dovuto svalutare all'incirca del 180% e quindi avere un cambio Vs. Dollaro e Euro pari a Lire 3.600/4.000.
Del resto svalutare vuol dire perdere valore.
In termini pratici, ogni cosa che compro e che proviene dall'estero o che compro all'estero mi costerebbe il doppio.

La situazione economico finanziaria internazionale.
Come ho detto inizialmente la crisi (non visibile) è iniziata alla fine degli anni '90.
Politici e banchieri al livello internazionale (in italia sono sostanzialmente la stessa cosa vista la commistione tra le due categorie), erano perfettamente a conoscenza che le persone avrebbero avuto minori redditi con conseguente minore disponibilità di spesa.
In questo modo le persone, ben abituate a spendere, avrebbero dovuto ridurre il loro tenore di vita.
Si sarebbero quindi accorti di ciò che stava succedendo con grave discapito della politica che sarebbe stata incolpata della situazione.
A questo punto politici e banchieri (parliamo a livello mondiale) hanno applicato ciò che gli imperatori romani utilizzavano 2.000 anni fa quando le cose non andavano bene:
PANEM et CIRCENSES per tutti!!
In pratica hanno espanso il credito facilitandone l'accesso e concedendolo a tutti oltre ad ogni limite di garanzia.
Ovviamente sforando sia le garanzie del reddito (rapporto rata reddito) che quelle reali (ipotecarie).
Per generare maggiore liquidità (virtuale) hanno espanso i derivati ad effetto leva che serviva a tale scopo.
I derivati a loro volta hanno creato delle sofferenze notevoli, alcune aziende si sono trovate indebitate per 2-3 volte il debito iniziale.
Bene, cioè male, le banche, nei loro bilanci, non mettevano le sofferenze tra le perdite ma le lasciavano tra le attività (aspetto finanziario).
Se tu lasci un credito tra le ttività a livello di bilancio continua a produrre interessi - virtuali - e non reali in quanto il debitore non ha pagato, non sta pagando e non pagherà perchè non ne ha la possibilità.
Tale credito risulta praticamente inesigibile in quanto non ci sono le garanzie già descritte.
Conseguentemente la banca rischia il crack.
Chi ci rimette i soldi?
Il povero risparmiatore perchè la banca ha usato i suoi sudati risparmi.

Torniamo al principio del Panem et Circenses.
Buona parte delle persone pur di mantenere il proprio reddito hanno ottenuto prestiti personali e mutui oltre la loro possibilità di rimborso.
Chiaramente dopo poche rate non hanno più pagato il debito contratto.
Il meccanismo è andato avanti fino alla saturazione e cioè fino al 2007/2008 e poi è saltato.
Quindi è durato circa una decina di anni.

Oggi
Seppur in maniera più limitata le banche stanno continuando lo stesso gioco.

A quando il prossimo crack?
Per ora non si può dire ma presumo che avverrà nell'ordine di 2/4 anni.

Buona fortuna a tutti.

;-)








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