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Annunciaziò!..Annunciaziò! (cit Lello Arena): - LA fotografia - topic in subappalto parte 2


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avatarsenior
inviato il 13 Ottobre 2019 ore 18:46

Grazie Francesco. A te piace?


Assolutamente si ;-)

avatarjunior
inviato il 13 Ottobre 2019 ore 19:35

Anche a me piacciono le foto di Ho e hanno nelle forme geometriche il loro punto di forza.

Certamente bisogna che piaccia la tecnica, questa tecnica, ma in termini di racconto/storia mi paiono debolissime.

Poi è ovvio che con un fisco di vino a portata di mano possono raccontare tutto e il suo contrario MrGreen

Tornando seri direi, con umiltà, che le foto che hanno un racconto, una storia, sono generalmente quelle di reportage. Credo che anche una sola foto possa raccontare qualcosa, che possa reggersi da sola, cosa che non farebbe un tramonto/alba/paesaggio/le montagne/fauna/flora/macro/stillife/foood e sicuramente ne dimentico alcune, tutte tecniche che fanno leva sullo stimolare sensazioni visive/emozionali/documentaristiche. Alcune mi piacciono molto

Diverso è per alcune foto di street e architettura, qui si possono sviluppare storie/racconti anche con una sola foto.

Sulla seconda ne ho quasi certezza, sulla prima se hai sensibilità puoi sbizzarrirti, credo, ma vedo che cadere nella banalità è quasi matematico ma in fondo è quello che oggi preferiscono i fruitori delle varie pagine social.

Perdonatemi ma è il mio punto di vista da niubbo della Fotografia e anche della fotografia MrGreen

avatarsenior
inviato il 13 Ottobre 2019 ore 19:51

A me verrebbe da dire che ci sono fotografi che raccontano la storia, altri che scrivono romanzi, altri ancora che scrivano poesie.
questo è parlare grazieCool...

avatarsenior
inviato il 13 Ottobre 2019 ore 20:20

In generale non credo ci siano generi fotografici che raccontino e generi fotografici che non raccontino. Non tutte le foto raccontano certo, ma magari hanno altri motivi per essere ritenute valide e buone.
Personalmente mi sembra limitante considerare una foto buona basandosi soltanto sul fatto che racconti una storia o meno.
In un certo senso e citando l'esempio di Francesco Merenda
Se prendiamo come esempio la letteratura, abbiamo i libri di storia (che raccontano appunto una storia) e i romanzi (la cui storia è di solito figlia della fantasia), ma di certo non è irrilevante la poesia.
E il poeta, cos'è se non qualcuno che ha qualcosa da dire e lo dice?

...forse si potrebbe affermare che le foto che non raccontano una storia, ma suscitano emozioni - come le foto di paesaggio ad esempio - siano come le poesie, visto che trasmettono sentimenti, sensazioni e stati d'animo.



Tornando seri direi, con umiltà, che le foto che hanno un racconto, una storia, sono generalmente quelle di reportage. Credo che anche una sola foto possa raccontare qualcosa, che possa reggersi da sola, cosa che non farebbe un tramonto/alba/paesaggio/le montagne/fauna/flora/macro/stillife/foood e sicuramente ne dimentico alcune, tutte tecniche che fanno leva sullo stimolare sensazioni visive/emozionali/documentaristiche. Alcune mi piacciono molto


Foto che raccontano e sono macro:
www.juzaphoto.com/galleria.php?l=it&t=3085738
www.juzaphoto.com/galleria.php?l=it&t=2259473

Altre foto che raccontano e non sono macro:
www.juzaphoto.com/galleria.php?l=it&bk=l-1-s&t=1015672
www.juzaphoto.com/galleria.php?l=it&bk=l-1-s&t=23523
www.juzaphoto.com/galleria.php?l=it&bk=l-1-s&t=2750219
www.juzaphoto.com/galleria.php?l=it&bk=l-1-m&t=3326452

avatarjunior
inviato il 13 Ottobre 2019 ore 21:54

">www.juzaphoto.com/galleria.php?l=it&bk=l-1-m&t=3326452

Capisco il tuo punto di vista, ma quelle immagini (bellissime!) non sono sono racconti o storie, sono semplicemente dei momenti di vita animale.

Bellissimi ma semplici momenti che non raccontano nulla, proprio perché non c'è nulla da raccontare o capaci sviluppare un ragionamento interiore.

Sono da valorizzare per l'emozione che in ognuno di noi può far emergere.

Che ne pensi di queste?

Berengo Gardin




Mimmo Jodice




Credo che questo tipo di foto possano raccontare una storia

avatarsenior
inviato il 13 Ottobre 2019 ore 22:35

Sicuramente le foto che hai messo tu raccontano una storia, ma anche le altre. Se le consideriamo dal punto di vista soltanto umano probabilmente no, ma se le consideriamo dal punto di vista del singolo animale sì (cosiderando anche che l'essere umano è esso stesso un animale).
Prendi la formica, la foto racconta un momento di vita e mostra lo sforzo che deve fare per aggrapparsi e tirarsi su. In un certo senso è come se mostrasse una scena in cui un bambino od un adulto sono impegnati nello sforzo di salire una scala verticale o di percorrere un ripido sentiero.
Pensa al martin pescatore come una scena di caccia di un aborigeno (o di un cacciatore di una qualsiasi tribù) con arco e frecce.
Vedendo le foto sotto un altro punto di vista si può affermare che raccontino storie. ;-)

avatarsenior
inviato il 13 Ottobre 2019 ore 23:04

Il valore comunicativo di una foto mi pare sia inscindibile dalla capacità percettiva di chi la osserva.
Se non si è mai ascoltata musica classica, è plausibile che non si colga particolare comunicativa in Beethoven.
Così come, nel cinema, la comunicativa di Titanic è probabilmente più evidente in modo diffuso, rispetto a un 2001 odissea nello spazio.
E comunque, vale per entrambi gli esempi, avremo sempre chi comunicazione ne trova e chi no, di qua o di là.

Allo scopo, da sempre, esistono forme di critica, demandate appunto ai critici, che poi il pubblico può valutare.
Ognuno ha il suo gusto, ma è poi innegabile che Picasso sta nei musei e i disegni di mio figlio no, con qualche ragione.
Senza andare ai massimi sistemi, mi pare che siti stile 1X siano genericamente impostati in questo senso.

Certamente, in un'epoca di strana democrazia, tutto questo si confonde parecchio.
L'effetto negativo è che se "1 vale 1" è probabile che Vasco Rossi resti e Mozart no.
Cosa che io non penso sia bene...


Francesco il tuo ragionamento é condivisibile ma non lo ritengo conferente al caso di specie.
Ritieni, semplificando, che i Fotografi (con la F maiuscola, come Benedusi ma anche altri...) siano maggiormente in grado non solo di fare ma anche di valutare foto altrui, in quanto professionisti di successo.
E' grossomodo quello che ritiene Benedusi che infatti, a sostegno della propria autorevolezza, snocciola il proprio curriculum.
Ci sta. Teoricamente condivisibile. Certo é una posizione di comodo poiché, di fatto, conferisce indiscutibile infallibilità ai succitati: se alla plebe non piace una foto del Fotografo, é perché non ha gli strumenti per capir.la. Se al Fotografo non piace una foto della plebe é perché la foto é effettivamente una "stro.nzatina".
Ci sta.
MA...
Perché il Fotografo é tale? Vale a dire perché é un professionista di successo? Ovviamente perché le sue foto piacciono alla plebaglia (diversamente non avrebbe successo). qui mi pare si giunga ad una contraddizione insanabile.
Se il Fotografo (con la F maiuscola, cioé professionista di successo) é tale GRAZIE al gusto e capacità di valutazione della plebaglia, é di palmare evidenza che queste ultime non possano essere rilevanti solo quando apprezzano le foto di quel Fotografo, ma anche quando apprezzano le proprie (o quelle di altri fotografi, con la F minuscola) e ovviamente quando non apprezzano quelle del Fotografo (con la F maiuscola).
Pertanto due e due soltanto possono essere le conseguenze:
1) o effettivamente la plebaglia non può giudicare ma ciò significa che il Fotografo non può più essere con la F maiuscola poiché il suo successo é effimero, poiché basato sul giudizio di chi, giudizi, non é in grado di darne, ed il suo giudizio, conseguentemente, varrà come quello di chiunque altro
2) effettivamente il giudizio dei fotografi (con la f minuscola) conta, quindi il Fotografo manterrà la sua bella F maiuscola ma non potrà sminuire il giudizio ed il gusto di chi, quella F, gliel'ha ......"conferita".
Spero di essermi spiegato;-)

avatarsenior
inviato il 13 Ottobre 2019 ore 23:36

Due precisazioni Nico:

1) parlando di critici, non mi riferivo specificamente a Benedusi, o a qualcuno in particolare.
E soprattutto non necessariamente il fotografo (con la maiusola o meno) è un apprezzabile critico, anche ove abbia molta esperienza e notorietà.
Diciamo che ci sono persone che acquisiscono credibilità e autorevolezza per vari motivi, e le collettività grandi o piccole fanno affidamento su di loro. Che so: io leggo Marra volentieri perché mi pare proprio uno che "ne sa".
Al singolo comunque, sempre, la scelta di decidere da sé come valutarli.
Se uno scrive di cinema, che so, su Repubblica, possiamo fare due considerazioni: la prima, è che se è lì qualche merito per esserci magari ce l'avrà. La seconda è che, comunque, possiamo decidere che non ci convince.

Circa il successo basato sulla plebaglia.
In fotografia di solito i passaggi sono diversi, e si diventa qualcuno passando attraverso editori, o critici, o galleristi.
Insomma, raramente un "grande fotografo" diventa tale per acclamazione popolare: semmai quella arriva dopo.
Nell'era dei social però, quello che dici pare diventare vero: si può diventare star perché ci si sa gestire su Instagram.
Ma in questo caso, almeno per quanto mi riguarda, non ritengo che parliamo di fotografi con la effe maiuscola Sorriso

Infine, il rapporto tra il successo che si ottiene e le reali capacità che si possiedono è da sempre qualcosa di piuttosto effimero nei territori artistici.
Per cui sta a noi lavorare sul nostro senso critico, affinché ci consenta un'osservazione quanto più possibile lucida.
Senza l'illusione di arrivare a una verità vera Sorriso
In soldoni: io, per quel che conosco (culturalmente), per come mi sono abituato ad ascoltare, per quel che colgo in generale... direi che Beethoven è un musicista con la emme maiuscola ;-)

avatarsupporter
inviato il 14 Ottobre 2019 ore 0:25

Ci piaccia o no, come giustamente sottolinei, siamo nell'era dei social.
Ma e' anche l'era della globalizzazione, ognuno deve cercare di adattarsi se vuole sopravvivere al cambiamento.

“Non è la più intelligente delle specie quella che sopravvive; non è nemmeno la più forte; la specie che sopravvive è quella che è in grado di adattarsi e di adeguarsi meglio ai cambiamenti dell'ambiente in cui si trova”
C.Darwin

Lui una realtà assoluta l'aveva scoperta, perché vale si per una specie, ma anche per un popolo, per una categoria o per un singolo.

avatarsenior
inviato il 14 Ottobre 2019 ore 1:39

Comunque mi sono riletto tutti post del 2013, <La scimmia con la reflex per Milano e Benedusi>, il seguito, ecc.. Peccato che manchino totalmente, perché cancellati, gli interventi del sig. Benedusi, user21398.

Si coglie comunque la spaccatura che anche allora si era creata.

Però I termini della questione erano allora leggermente diversi, lo stimolo di partenza diverso, in sostanza ci si chiedeva del perché e non del come si scatta una foto, si parlava di progettualità e il sig. Benedusi era intervenuto in prima persona, affrontando l'arena, dato che l'avvio era stato dato da un blogger che citava il fotometro di Benedusi (nella cui premessa egli stesso si definisce presuntuoso ed arrogante, almeno nei modi..)

Sei anni dopo ecco che ritorna l'argomento e non pare sia cambiato molto, se non che molti degli attori di allora oggi non frequentano più il forum.

avatarsenior
inviato il 14 Ottobre 2019 ore 1:47

Mah... in realtà più che Benedusi si Benedusi no mi pare che se cerchi i topic su arte e fotografia trovi le solite menate. Se cerchi invece topic perché su juza vi sono sempre le solite fotografie più in vista ( con variante EP) mentre altre sono ignorate? ( con variante questa foto non se la fila ingiustamente nessuno). E giù anche qui le solite menate.

avatarsenior
inviato il 14 Ottobre 2019 ore 9:04

Arci infatti benedusi è bravo a fare l'influencer, non lo reputo un grande fotografo, non reputo la sua camminata un opera che riesca nell'intento prefisso, ma a livello di social e pubblicità funziona bene e infatti siamo qui a parlarne.
Non perde tempo sul blog ecc.. Perché è un bravo samaritano ma perché lo fa in maniera atta a far parlare

avatarsenior
inviato il 14 Ottobre 2019 ore 9:08

Ma una foto deve raccontare qualcosa x forza ?

avatarsupporter
inviato il 14 Ottobre 2019 ore 9:15

MrGreenMrGreenSorrisoMrGreen
Quelle di Settimio sì MrGreen

Le mie no! ;-)

www.juzaphoto.com/galleria.php?t=3343037&l=it

MrGreen

avatarjunior
inviato il 14 Ottobre 2019 ore 9:35



Simpaticamente, Claudio Cortesi, dico che è così ;-)

Secondo me basterebbe prenderne atto circa il significato di 'racconto':

raccónto s. m. [der. di raccontare] . – 1. Relazione, esposizione di fatti o discorsi, spec. se fatta a voce o senza particolare cura, oppure se relativa ad avvenimenti privati (si distingue perciò da narrazione come raccontare da narrare, ed è diverso anche da resoconto, che è più ufficiale e tecnico): il r. delle tue vicende familiari mi ha colpito; mi fece il r. particolareggiato del suo viaggio; l'attività stessa del raccontare: cominciare, terminare un r.; commuoversi nel r. delle proprie disgrazie; nel calore del r.; a un certo punto del racconto. Con riferimento al contenuto: r. storico, leggendario, favoloso, verosimile, inverosimile; al modo: r. prolisso, stringato, brillante, freddo, monotono. 2. Componimento letterario di carattere narrativo, quasi sempre d'invenzione, più breve e meno complesso del romanzo (in quanto dedicato in genere a una sola vicenda e destinato a una lettura ininterrotta) e distinto dalla fiaba perché tende a presentare i fatti come realmente avvenuti (per questi suoi caratteri si identifica sostanzialmente con la novella): un volume di racconti; r. popolari, per l'infanzia; r. lungo, breve, ben costruito, slegato. 3. Nel linguaggio della critica letter. (spec. nella critica formalistica), è sinon. di intreccio, contrapposto alla fabula, ed è pertanto usato per ogni opera narrativa in versi o in prosa.



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