| inviato il 11 Agosto 2019 ore 16:41
Grazie per la risposta Val! |
| inviato il 12 Agosto 2019 ore 10:35
“ Non è esattamente come affermare che "sensel più piccoli soffrono di più la diffrazione". „ Questa mia affermazione precedente è ambigua. Un sensel più piccolo "sente" di più la diffrazione. Solo che andiamo ad osservare foto in cui la diffrazione (in concreto: f/) è combinata con la migliore capacità di "restituzione" di un sensel piccolo. Bisogna vedere il sensore come un male necessario per la registrazione dei dettagli rivelati dall'ottica. La MTF di un sensel cresce al diminuire della dimensione lineare. Nel risultato finale la diffrazione > di un sensel piccolo è compensata dalla sua capacità di contenere il "male" fatto alla MTF dell'obiettivo. Si parla di risoluzione non di SNR. A parità di tutto il resto, un sensel più piccolo raccoglie meno fotoni di uno più grosso. Può darsi che siano risolti più dettagli, ma se il rumore è più alto l'occhio preferisce un'immagine meno rumorosa a una più dettagliata. L'estintore fortunatamente non lo spostano mai, solita cinquantina di metri. Tamron 70-300 VC @300mm, montato via FT1 su una Nikon J5, sensore 1" virtuale, 20 Mpx, BSI, sensel da 2.40µm (la R4 l'ha da 3.76µm ). f/5.6 "allarga" il sensel da 2.4µm a 6.22µm, f/32 a 32.56µm (rende l'idea, i µm stimano la risoluzione equivalente, risolvono di più bassi µm). Lunghezza focale equivalente ~ 810mm, cavalletto, AF-S, VR spento. La luce è scarsa e si vede. Ma dubbi sulla diffrazione a f/5.6 e f/32 non dovrebbero esserci
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| inviato il 15 Agosto 2019 ore 18:27
Ferragosto è quando si piazza il cavalletto in mezzo alla strada e non passa nessuno... Un bel po' di scatti per documentare il confronto SIGMA 30/2.8 con Planar 45/2.0, in modo da avere distanze da due metri a centinaia di metri, fine ultimo gli effetti della diffrazione a f/16. In inglese si chiama serendipity quando cerchi una cosa e ne trovi un'altra. Per la prima volta da marzo 2016 ho riscontrato un inizio di aliasing della dp2m. Luce del mattino, ISO 100, 1/1000s, f/2.8, a mano, niente di speciale. E le imposte chiuse hanno colpito ancora

 I Foveon non fanno Moiré, l'artefatto si percepisce monocromatico. Magari su altri monitor non si vede . Da un punto di vista teorico significa che l'ottica ha risolto nell'ordine delle 100 lp/mm e il sensore ha acquisito pericolosamente vicino alla frequenza (spaziale) di Nyquist. Notare i cavi di sostegno delle antenne, il vero scopo dello scatto. Un dettaglio può essere piccolo a piacimento, ma se non vi è ripetizione periodica nello spazio oggetto, l'aliasing non si vede (aliasing visibile: quasi una congiunzione astrale ). |
| inviato il 16 Agosto 2019 ore 21:58
Avevo sottovalutato la difficoltà derivante dall'usare due obiettivi e anche due sensori diversi, uno aps-C e l'altro FF. Riparto dall'idea del Gattone di creare una base di partenza, in questo caso f/4. Se ci sono differenze a f/4, difficile ascriverle alla diffrazione. La scritta SMIT è afflitta da aliasing nella Merrill e da Moirè nella Sony. Inaspettato. Sono sceso a controllare: le righe all'interno delle lettere sono dritte! Il Planar evidentemente al centro risolve > 102 lp/mm, il SIGMA > 100 lp/mm, mica male i due vetracci! Da schermo-Juza non si vede, guardate qui i TIFF ingrandendo: drive.google.com/open?id=1INJUmGog0lEKs1UYo_Z4xH-qNUCrl2Ow |
| inviato il 19 Agosto 2019 ore 0:10
 Prima riga: a sx Merrill f/16, a dx f/4 Seconda riga: a sx Sony f/16, a dx f/4 Il Moiré Sony è più ridotto passando a f/16 di quanto lo sia l'aliasing della Merrill facendo la stessa cosa. Si può azzardare che c'è più diffrazione nel Bayer? Sbertucciatemi pure, non mi offendo |
| inviato il 19 Agosto 2019 ore 10:44
Dopo molti scatti acquisiti con sempre maggiore perizia nella messa a fuoco manuale (per la Merrill anche AF a contrasto), mi sembra doveroso tirare alcune somme. Partiamo dall'ipotesi che l'idea dei canali B (Merrill) e G (Sony) che determinano la diffrazione sia sbagliata. Fissiamoci sul verde G a 550nm (0.550µm). Tenuto conto della dimensione dei sensel (pixel) dei due sensori: R(eq_Sony_f/16)=16.96µm R(eq_Merrill_f/16)=16.99µm Come dire che la dimensione del sensel influisce sulla seconda cifra decimale, cioè è trascurabile. Secondo SIGMA i 14.75Mpx della Merrill corrisponderebbero a 14.75x2=29.5Mpx Bayer. La A7R ha 36.2Mpx. Quindi c'è da aspettarsi più risoluzione dalla Sony, almeno in teoria. L'aliasing ha dato alcuni riscontri a corte distanze. SEMBREREBBERO far supporre che ci sia meno diffrazione nella Merrill. A lunghe distanze abbiamo una situazione di sostanziale parità. Dove è finita la maggiore risoluzione teorica della Sony? Se l'è magnata la diffrazione o il SW di demosaicizzazione? A distanze medie e con l'aiuto di una targa auto ideale (tanti font in breve spazio planare) esce il fatto che si sta a paragonare due macchine con 14.75 e 36.2Mpx. La Sony ha più pixel per far leggere i caratteri più minuti a f/5.6. A f/16 non si leggono in tutti e due i casi, anche se la resa è alta per essere a f/16. Sony in alto.
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| inviato il 19 Agosto 2019 ore 10:53
Valgrassi, permettimi una domanda. (da uomo della strada, tienine conto...) Nei tuoi esempi utilizzi e osservi parti molto piccole dell'intero frame. Nella macro si fa invece l'opposto, si fotografano soggetti molto piccoli e si riempe l'inquadratura. Nel caso, ad esempio, di alcuni insetti dotati di strutture fini ripetitive e a volte di colori iridescenti, fotografando a diaframmi chiusi, un foveon darebbe vantaggi o svantaggi? www.juzaphoto.com/galleria.php?l=it&bk=m-2-&t=3278417 |
| inviato il 19 Agosto 2019 ore 11:55
@Albi le "micro" di Bruno sono straordinarie Non si vede mai Moiré perché sono in 3D, non sono mai piane (2D). Devo ritrovare un doppietto acromatico Marumi, poi provo a scattare SMIT in macro, Merrill a 30mm contro 60 e 90mm sulla Sony. Come sai a livello macro tutte le nozioni di f/ vanno un po' insieme. Grazie del suggerimento! |
| inviato il 19 Agosto 2019 ore 15:23
Ecco la lente addizionale Marumi su SIGMA. Non raggiunge 1:1. Sopra: f/4 con fuoco su M. Sotto: f/16. Si capisce la preoccupazione durante tutte le prove di scambiare lo sfocato per diffrazione. A prima vista si potrebbe pensare che la foto sopra sia a f/16 con la diffrazione in azione
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| inviato il 19 Agosto 2019 ore 15:57
MERRILL.cube by Ulysseita
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| inviato il 19 Agosto 2019 ore 23:44
seguo, con ritardo notevole, non ho letto la discussione completa solo alcune pagine. Mi piace conoscere questi tecnicismi fotografici ma resta comunque il fatto che, se hai bisogno profondità di campo, diffrazione o non diffrazione, sei costretto a chiudere il diaframma a meno che tu abbia un obiettivo basculante e sfrutti Scheimpflug. |
| inviato il 20 Agosto 2019 ore 11:34
@Andrea, bentornato! Quello che scrivi è vero e sensato. Mi permetto di riportare un link a Merklinger, uno dei più citati sullo Scheimpflug www.trenholm.org/hmmerk/#SR. Fondamentalmente ho iniziato a raccogliere immagini controllate in questo 3D per vedere se potevo usare f/16 sulla dp2m senza evidenti segni di deterioramento causati dalla diffrazione. Merklinger per me milanista è come Rivera (76 anni il 18 agosto, stessa data di nascita di Roberto Rosato, un grande mediano di spinta del Toro trasformato nel più spietato marcatore di punte dal grandissimo Nereo Rocco nel Milan. Purtroppo Roberto ci ha lasciati qualche anno fa ). Dunque HM predica che nella fotografia di paesaggio, quando il soggetto più interessante è a grande distanza, non si debba ricorrere alla iperfocale. Basta mettere a fuoco sul soggetto più lontano, in pratica all'infinito ottico di un obiettivo. E dà un criterio di scelta del diaframma f/. Si prende la lunghezza focale reale (non equivalente) F dell'obiettivo (di solito in mm, per gli snob Leitz in cm), la si divide per f/ e si ottiene il diametro dell'apertura (per definizione di f/). All'infinito saranno a fuoco perfettamente tutti i dettagli > F/(f/) mm (o cm), nel caso SIGMA dp2m 30(mm)/16 =~2mm. Mano a mano che ti avvicini al piano focale il fuoco sarà sempre meno perfetto, ovviamente. Ora con la dp2m si può fare così, molto semplicemente: la si accende dopo averla spenta in AF. L'obiettivo va automaticamente a infinito. Senza toccare niente si porta su MF. Si cerca un qualche tipo di appoggio perché sappiamo tutti che f/16 in pieno sole porta a 1/100s a ISO 100 (regola del 16) e non sempre si è in pieno sole. Un esempio:
 flic.kr/p/2gHqpWA scaricabile da Flickr e da ingrandire. Attenzione: i SIGMA Foveon possono causare assuefazione! |
| inviato il 20 Agosto 2019 ore 14:08
Grazie del link Vale, me lo provo a leggere. Con il 24 TS non si hanno tutti i movimenti che hanno le migliori view camera ma un si può basculare, non sono un grande esperto perché non ho mai usato banco ottico e mettere bene a fuoco vicino e lontano basculando e guardando i particolari con il live view non è semplicissimo anche per il fatto che la manovella del Tilt non è micrometrica. Sarebbe anche utile una funzione che divida lo schermo in due porzioni dove ingrandire separatamente due diversi particolari del fotogramma, naturalmente oggi sulla Canon 5D non c'è questa funzione, conoscendo canon la implementeranno tra altri 15 anni solo sul modello 1D. Scusate il fuori tema (preferisco l'autarchico termine "fuori tema" all'inglese Off Topic, ancor peggio è il suo acronimo OT, basta con l'abuso di questi acronimi, certe volte si leggono frasi infarcite di maledetti acronimi, gran parte acronimi inglesi oltretutto, la cosa mi fa girare i cabasisi a 300 all'ora, 300 giri all'ora). sia detto IMHO |
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