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Critica costruttiva, social, crescita e altri totem...


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avatarsenior
inviato il 02 Maggio 2018 ore 22:55

Attento con la bomba felix
Tanto va la gatta al lardo che ci lascia lo zampino

user90373
avatar
inviato il 03 Maggio 2018 ore 8:20

Due occasioni nelle quali sono stati affrontati argomenti simili:

www.juzaphoto.com/topic2.php?l=it&t=2332314&show=1
www.juzaphoto.com/topic2.php?l=it&t=2404257&show=1

Direi che il riproporsi della cosa sia indice della complessità della stessa e che la soluzione sia lungi a venire.

avatarsenior
inviato il 03 Maggio 2018 ore 9:26

Direi che il riproporsi della cosa sia indice della complessità della stessa e che la soluzione sia lungi a venire.


Caro Ettore, credo che anche altre ce ne siano state e ancora ce ne saranno Sorriso
Sono topic differenti direi, anche se indubbiamente il tema di fondo è il medesimo...

Credo omunque, per ribadire una cosa tornata fuori più volte, che il punto non possa e non debba essere "trovare la soluzione".
Perlomeno, io non credo che abbia troppo senso.
Semplicemente, portare punti di vista è nella natura di un forum. "Chiacchierare" delle cose.
Poi è tempo perso? Può servire a qualcosa o a qualcuno, in minima parte?
Come diceva uno più bravo di noi: quien sabe... Sorriso

avatarsupporter
inviato il 03 Maggio 2018 ore 9:54

Ci sono animi, soggetti, sensibilità capaci di captare, assorbire, utilizzare anche le più nascoste, invisibili per molti, occasioni per la propria crescita.
La crescita è possibile ma non per tutti e non in tutte le condizioni.
Io credo che le mie foto siano migliori di quelle che facevo anni fa e non posso negare che questo sia avvenuto anche per la frequentazione del forum, come e perchè questo sia potuto avvenire io non lo so o almeno non ne sono certo.
Questo per dire che tutto serve o meglio può servire.
Una questione di questo tipo non può che avere contorni indefiniti, quando si tratta di immagini o di musica è cosi, sono discipline che non parlano o almeno non lo fanno col linguaggio articolato col quale tentiamo di verbalizzarle e dare loro forma, contenuto, senso.

avatarsenior
inviato il 03 Maggio 2018 ore 10:01

Caro Peppe, la "crescita", quale che sia il significato che le si vuol dare (parlando in generale quindi, come idea di arricchimento positivo dello spirito umano e della sua conoscenza) non può che passare per mille esperienze differenti.
Alcune più significative, altre in grado di aggiungere tasselli minimi.
Ma dubito che ci sia "quella cosa" che risolva di per sé.

E in questo senso un forum, il circolo degli scacchi l o una storia d'amore fanno (o meglio, possono fare) la loro parte.
Quanto semi-nulla, piccolissima o piccola dipenderà poi da mille fattori: secondo me, il primo, è nella qualità degli incontri che fai...

avatarsupporter
inviato il 03 Maggio 2018 ore 10:07

Sono d'accordo, aggiungerei soltanto:...e nella capacità di ognuno di vederli per quello che sono e di prendere il buono che c'è, quando c'è.

avatarsenior
inviato il 03 Maggio 2018 ore 10:17

Sono d'accordo, aggiungerei soltanto:...e nella capacità di ognuno di vederli per quello che sono e di prendere il buono che c'è, quando c'è.


Visto che siamo sul filosofico caro Peppe.... Sorriso
Possiamo noi "vederli per quello che sono"? Io credo di no. Comunque sarà sempre tutto percezione. E va bene così, perché è questo che ci fa umani. Parere personale ovviamente ;-)

user90373
avatar
inviato il 03 Maggio 2018 ore 10:18

La vita è fatta di scelte concrete. Una foto è fatta di scelte concrete, la prossima foto sarà frutto di altre scelte concrete prese anche in virtù delle chiacchiere "intorno alla fotografia" un pò si cambia, ma per parlar di crescita serve una unità di misura.

avatarsenior
inviato il 03 Maggio 2018 ore 10:23

ma per parlar di crescita serve una unità di misura


Ce ne sono troppe però, per essere condivise: per qualcuno è la conoscenza, per qualcun altro la consapevolezza, per qualcun altro la ricchezza, per qualcun altro l'amore del mondo, per qualcun altro la pietà... Sorriso
Comprendere la diversità senza parallelamente diventare relativisti assoluti sarebbe già un risultato interessante.

user90373
avatar
inviato il 03 Maggio 2018 ore 10:37

@ Francesco.merenda

Comprendere la diversità senza parallelamente diventare relativisti assoluti sarebbe già un risultato interessante.


Si potrebbe pensare anche "all'assolutismo relativo" che ha anch'esso un suo perchè.

avatarsupporter
inviato il 03 Maggio 2018 ore 12:09

Caro Francesco se non vedi gli altri per quello che sono vai incontro a guai, puoi prendere per maestro un ciarlatano e per ciarlatano un maestro.

avatarsenior
inviato il 03 Maggio 2018 ore 15:09

Io trovo che il bello della fotografia sia anche provare, sperimentare, andando diritti per la propria strada senza maestri.
Difficilmente cerco di interpretare una foto riferendola al suo contesto, mi soffermo su quelle immagini che mi coinvolgono, "che vorrei aver creato io" a prescindere dall'autore, cerco di capire come si possa arrivare a quel risultato e poi, barcollando felicemente fra poche certezze vado avanti col mio divertimento.
Sto sbagliando tutto? Cosi' non si cresce?




avatarsenior
inviato il 03 Maggio 2018 ore 15:18

Io trovo che il bello della fotografia sia anche provare, sperimentare, andando diritti per la propria strada senza maestri.
Difficilmente cerco di interpretare una foto riferendola al suo contesto, mi soffermo su quelle immagini che mi coinvolgono, "che vorrei aver creato io" a prescindere dall'autore, cerco di capire come si possa arrivare a quel risultato e poi, barcollando felicemente fra poche certezze vado avanti col mio divertimento.
Sto sbagliando tutto? Cosi' non si cresce?


Io credo che un milione di individui abbiano un milione di strade differenti per crescere.
Anzi, abbiano proprio un milione di tensioni differenti nel senso di idea di crescita Sorriso

Rispetto al tuo passaggio iniziale, nella visione orientale l'idea del "maestro" è differente dalla nostra e ha un ruolo decisamente importante.
In occidente tendiamo ad avere due approcci fondamentali: o cercare qualcuno a cui affidarci perché sbrogli le nostre matasse, oppure ad avere la più totale idiosincrasia verso ogni forma che solo richiami l'idea...

Personalmente sono convinto che l'insieme di senso critico che riusciamo a maturare e la qualità delle influenze che riceviamo siano la cosa che determina tutto.
Nella fotografia, come in quasi tutte le cose della vita.

Comunque c'è un punto spesso dimenticato, che credo sia alla base di molte diatribe, qui e non solo.
Ovvero il fatto che il "fine ultimo" non è lo stesso per tutti.
E che quindi ogni scelta, ogni mezzo, ogni azione, è impossibile a collocarsi adeguatamente, se non si parte da quello...

Ciao!
F

avatarsenior
inviato il 03 Maggio 2018 ore 15:21

Questo riferimento all'Oriente e ai Maestri che si scelgono in quella logica di pensiero è molto apprezzabile.
Naturalmente lo colloco in un'ottica filosofica che però non è disgiunta dal pensiero coltivato di un fotografo che s'interroga su quello che fa e sui perché.

avatarsenior
inviato il 03 Maggio 2018 ore 15:24

Questo riferimento all'Oriente e ai Maestri che si scelgono e molto apprezzabile.


Mi è capitato di dire, qui nel forum, che secondo me è l'unico modello maestro-allievo che può funzionare.
Con tutti gli aspetti contestabili che si porta appresso.

Ma anche che lo credo poco applicabile in occidente. Specie in questo particolare momento.
Penso anzi che l'oriente verrà "di qua" e non viceversa, anche se all'apparenza l'interesse verso le discipline e filosofie orientali sia in crescita (me ne occupo per lavoro e qualche idea ho avuto modo di farmela...)



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