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composizione e lettura di una foto (2)


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user117231
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inviato il 03 Aprile 2018 ore 22:05

L'unica regola è che non ci sono regole. Cool
(Cit. da non mi ricordo chi..)

avatarsenior
inviato il 03 Aprile 2018 ore 22:08

Tratto da questo sito (alias, l'insensatezza delle regole compositive):

forum.foveon.it/index.php?topic=6497.msg51366#msg51366

al nostro cervello piace che il contenuto di una immagine abbia una disposizione chiaramente simmetrica oppure asimmetrica, e reagisce male alle "vie di mezzo"; pertanto un tempo al principiante si raccomandava senza sosta quanto segue: "se hai un soggetto all'interno di un contesto sostanzialmente uniforme, allora o lo metti bene al centro oppure lo sistemi ben al di fuori del centro, ma non lasciarlo mai 'quasi' al centro, dove non è né carne né pesce". Ecco che nel corso degli anni probabilmente qualcuno ha avuto la "bella pensata" di trasformare questa sana raccomandazione in una generalizzazione senza senso, in una sorta di "regola" con valore generale, che non ha.

Questa fantomatica "regola" è priva di senso soprattutto in quanto perde del tutto di vista il fattore discriminante della questione, ossia la presenza di un "contesto sostanzialmente uniforme" che è quello che produce il problema; infatti, se il contesto è per sua natura chiaramente asimmetrico, allora la disposizione del soggetto non è più un problema, e può essere disposto dove si vuole, a 1/3, 1/4, 1/5, 1/6 o 1/quel-che-vi-pare, persino a 15/16 se vi aggrada, senza che ciò infastidisca il nostro occhio, neanche se il soggetto lo piazzate provocatoriamente "quasi" al centro. Provare per credere.

user104642
avatar
inviato il 03 Aprile 2018 ore 22:14

Cit ilmarsigliese: Quindi, osando e sperimentando, ciascuno di noi ha la possibilità di uscire dagli schemi "didattici" e di produrre composizioni più fresche, originali e personali.
Potremmo dire che il superamento consapevole delle regole è la ricerca dell'originalità......

.....quanto.mi piace questo pensiero!!
Grazie! ;-)

avatarsenior
inviato il 03 Aprile 2018 ore 22:19

@ Felix, che si meraviglia che ci siano editor e si scandalizza in quanto diminuirebbero la "autorialità" della fotografia (o la "autorevolezza" dell'autore) dico:
anche al livello di miseri fotoamatori quali noi siamo (perlomeno io), non ti è mai capitato di chiedere a qualcuno di guardare un gruppo di tue foto ed aiutarti a scegliere le migliori o, viceversa, di aiutare un tuo amico a scegliere le migliori tra le sue? non ti è mai successo di volere partecipare ad un concorso fotografico e chiedere consiglio a qualcuno su quale sia la preferibile tra 4 o 5 foto? oppure di chiedere consiglio su due differenti tagli della stessa immagine o due differenti possibilità di elaborazione in post? O che qualche tuo amico ti aprisse gli occhi su una tua foto indirizzandoti ad una elaborazione migliore? A me è successa ciascuna di queste situazioni. Una volt ad es. stavo elaborando il RAW di una mia foto cercando di aprire parecchio le ombre quando un mio amico fotografo mi ha fatto chiaramente capire che sbagliavo e che, al contrario, avrei dovuto aumentare il contrasto.
In tutti questi casi è come se avessimo avuto un editor.

user117231
avatar
inviato il 03 Aprile 2018 ore 22:22

Risposte.
No a tutte.
A fare le mie mediocri cartoline,
riesco bene da solo senza l'aiuto di nessuno. MrGreen

avatarsenior
inviato il 03 Aprile 2018 ore 23:01

"Per esempio, rispetto al tuo esempio proprio, la forza dei Sex Pistols (sempre di immagine si parla) è stata proprio quella di attaccare e contrapporsi a ogni "piacevole riscontro"."...citare i Sex Pistola è un ottimo esempio (anche se chi ha seguito il punk sa che non sono loro i padrini!!!). Erano geniali, rozzi e non seguivano regole (non solo a livello musicale) eppure che piacciano o meno hanno lasciato il segno. Erano bravi musicisti?...per niente e nonostante non erano ben visti dalle case discografiche divennero delle star. Vogliamo parlare di Keith Haring?... Jean-Michel Basquiat?...le regole possono essere infrante anche se non si ha in materia un bagaglio culturale...ma è per pochi eletti;-)

avatarsenior
inviato il 04 Aprile 2018 ore 9:51

Comunque, tirando i fili...
Anche i Sex Pistols utilizzavano gli accordi, le scale musicali, cantavano in inglese ecc.
Cioè secondo me le regole ci sono e nessuno (o quasi) le rompe veramente perché altrimenti il messaggio che si vuole veicolare non passerebbe. Verrebbe criptato. Non si capirebbe nulla.
Quella che chiamiamo "regola dei terzi" (a parte che ritengo la dicitura regola è fuorviante) funziona, non funziona, funziona a determinate condizioni, è una regola? Non saprei.
Mi pare chiaro però che ridurre millenni di arte visiva dei 5 continenti alla sola sezione aurea mi sembra un po' (giusto un pochino eh!) riduttivo.
Come si dice giustamente (con tanto di esempio!) nel link riportato da Andrea alla fine seguendola col paraocchi il risultato alla fine è quello di precludersi a priori altre soluzioni che potrebbero funzionare meglio .


Per cui, "in soldoni", o mi citate un testo riconosciuto (in fotografia) dove sono spiegati con completezza i meccanismi con cui il cervello legge gli elementi formali di un'immagine (che non dubito esistano)... o se no la regoletta da sola non serve a nulla. Nulla!
Se devo imparare a scrivere... ok ci sta studiarsi le regole. Magari sapere cosa è il trapassato remoto non mi aiuterà direttamente a scrivere un capolavoro letterario ma in effetti sono le basi. Le basi che si studiano a scuola durante le lezioni di italiano.
Ma... se devo riassumere a un aspirante scrittore tutta la grammatica/sintassi italiana con << Si inizia sempre con "C'era una volta">> ... Allora preferisco consigliargli di leggersi un libro di Calvino o di Moravia o di seguire un corso di lettura creativa, o di allenarsi tenendo un diario.
Per cui, ripeto... a prescindere dell'uso che ne faccia... se lo studio della composizione fotografica si limita alla sezione aurea... allora non ho più bisogno di studiare nulla(!!!). Ho già risolto tutto dal 18 Settembre del 2005 dalle 10:31 alle 10:33 quando lessi, e assimilai, per la prima volta un articoletto che la citava.

user90373
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inviato il 04 Aprile 2018 ore 10:05

@ Opisso

Credo che conoscere le regole possa servire quando vado a dire a qualcuno che non le ha rispettate, oppure a dimostrare a qualcun altro che le ho eluse, funzionalmente e consapevolmente però.

avatarsenior
inviato il 04 Aprile 2018 ore 10:06

Scusate se non ho letto tutto il topic, ma solo a sprazzi...
Vedo che ora si pone l'accento sulla "regola dei terzi". Secondo me la composizione di una foto è una cosa molto più complessa: le "regole" non sono regole, ma tasselli di un alfabeto che ci permette di comporre un'immagine interessante ed efficace. Più tasselli abbiamo a disposizione, più sarà facile creare qualcosa che ci soddisfi e che risponda alle aspettative. Tra l'altro la regola dei terzi non è altro che una semplificazione della suddivisione secondo le proporzioni della sezione aurea.
Comunque per tornare a bomba: ci sono mille altre cose, ne cito solo un paio a caso: le proporzioni fra le superfici, i contrasti, i colori con le loro gamme (pastello delicate, o forti e aggressive), la quantità e le dimensioni degli oggetti ritratti e il rapporto fra loro, gli elementi nitidi in rapporto a quelli sfocati... ecc.
Ogni cosa provoca nell'osservatore una reazione emotiva. Sapere come comporre un'immagine significa saper provocare l'emozione desiderata, quella che l'immagine richiede: se volete ritrarre una scena drammatica e utilizzate una gamma tonale da calma piatta e favole alla Walt Disney, sarete contradditori e metterete in difficoltà l'osservatore, che non saprà come leggere il messaggio.
Per questo conoscere almeno le basi del linguaggio delle arti visive serve, eccome!

Scusate la mia scarsa capacità comunicativa... Sorry
Ciao, Roberto

avatarsenior
inviato il 04 Aprile 2018 ore 10:19

Trovo che il discorso "conoscere le regole per poterle infrangere" non abbia un gran senso: non si tratta di infrangere nulla: si tratta di usare un alfabeto, una grammatica. Uno scrittore che sbaglia i verbi non va bene, a meno che fa parlare un bambinetto ed imita il suo modo di esprimersi. Un compositore che mette note stonate sbaglia, a meno che come hanno fatto Vecchioni e Cohen, le stonature erano volute per un motivo ben preciso.
Una "disarmonia" nell'immagine può servire per indurre un sentimento di inquietudine nell'osservatore. Per crearla bisogna conoscere il linguaggio e servirsene nel modo corretto, non semplicemente infrangere una qualche regola, perché fa figo, perché fa artista.

Ciao, Roberto

avatarsenior
inviato il 04 Aprile 2018 ore 10:23

le "regole" non sono regole, ma tasselli di un alfabeto che ci permette di comporre un'immagine interessante ed efficace. Più tasselli abbiamo a disposizione, più sarà facile creare qualcosa che ci soddisfa e che risponda alle aspettative


Cito questo passaggio di Skylab perché mi pare riassuma bene....

Penso (correggimi se sbaglio Opisso ) che la richiesta del libro "esaustivo" sia simpaticamente provocatoria e così la prendo e l'apprezzo.
Noi cresciamo e impariamo ogni giorno, e questa è la cosa bella della vita.
Spesso incontro persone che pensano di passare dalla condizione di "non imparato" a quella di "imparato" attraverso un corso, un libro, un incontro. Ma non funziona così. Per fortuna, aggiungo.

Non sono però d'accordo sul fatto che occorra conoscere "tutto" oppure non serva a nulla.
Dalla mia esperienza di vita e per la storia del mio lavoro, posso ricavare con (sempre relativa) certezza due cose.
1) La prima è che di sicuro non conosco la lingua italiana come la conosceva Umberto Eco
2) La seconda è che tuttavia, conoscendola sempre un po' di più, questo ha prodotto risultati apprezzabili.

In soldoni, in fotografia, abbiamo Cartier-Bresson e l'ultimo degli ultimi col telefonino.
Ma più che altro abbiamo un sacco di... vie di mezzo (e non sono tutte uguali) Sorriso

avatarsenior
inviato il 04 Aprile 2018 ore 10:26

non semplicemente infrangere una qualche regola, perché fa figo, perché fa artista.


Apprezzo....

avatarsenior
inviato il 04 Aprile 2018 ore 10:31

Cercate un "libro esaustivo"? Guardate la pubblicità!
I pubblicitari conoscono molto bene il linguaggio visivo, e lo utilizzano al meglio... purtroppo in un'unica direzione. Ah, quindi non è proprio esaustiva. Importante è analizzare ogni singola immagine pubblicitaria e cercare di capire su cosa fa leva, che linguaggio usa, ecc.
Tra l'altro il linguaggio delle arti figurative è in continua mutazione, quindi non si è "imparati" una volta per tutte, e come dice Francesco è una continua crescita, ogni giorno impariamo e assimiliamo qualcosa, anche in modo inconsapevole.

avatarjunior
inviato il 04 Aprile 2018 ore 10:32

Per poter leggere una foto, al di la delle basi della composizione e del linguaggio fotografico, la cosa più importante e' conoscere chi ha scattato la foto, il suo pensiero, il suo lavoro, il suo modo di rappresentare le immagini; senza di questo è inutile mettersi a tirare le linee su di una foto. La fotografia è un linguaggio, una foto è un paragrafo, ma un libro non lo giudichi da un paragrafo, lo devi leggere tutto, poi ovviamente sottolinerai quei passaggi più significativi, ma devi avere il quadro di insieme.

avatarsenior
inviato il 04 Aprile 2018 ore 10:33

Tra l'altro il linguaggio delle arti figurative è in continua mutazione, quindi non si è "imparati" una volta per tutte, e come dice Francesco è una continua crescita, ogni giorno impariamo e assimiliamo qualcosa, anche in modo inconsapevole


Tra l'altro, sai che noia, essere "imparati" e non avere nulla più da capire.... ;-)

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