| inviato il 21 Novembre 2023 ore 10:27
È come chiedere all'oste se il vino è buono |
| inviato il 21 Novembre 2023 ore 10:38
Nel sistema zonale vi è un paragrafo a pag58 e seguenti del negativo che riguarda il porre e cadere , in cui Adams afferma che nell'ipotesi di voler riprodurre il grigio medio del cartoncino grigio, non c'è alcuna regola che stabilisca dove porre la sua luminanza. "Se per qualche ragione noi scegliamo di renderla più scura rispetto al grigio medio, dovremmo portarla nella zona IV" . Adams riporta poi la regola basilare
 Quindi anche per pellicole a rullo è possibile il controllo espositivo zonale se la nostra gamma dinamica della pellicola copre le nostre zone espositive. |
| inviato il 21 Novembre 2023 ore 10:51
Bergat Fai una prova esponi con uno stop di differenza e sviluppa allo stesso modo e poi esponi allo stesso modo e sviluppa a N-/+1 e poi confronta i risultati Non è la stessa cosa |
| inviato il 21 Novembre 2023 ore 10:55
“ Fai una prova esponi con uno stop di differenza e sviluppa allo stesso modo e poi esponi allo stesso modo e sviluppa a N-/+1 e poi confronta i risultati Non è la stessa cosa „ Concordo, poi però c'è la stampa dove sarà possibile spostare zone di qua e di la. |
| inviato il 21 Novembre 2023 ore 11:12
“ Bergat „ Direi proprio di NO se ci ragioni ci arrivi ( come ha fatto ben presente Speedking). Perchè quanto esposto sopra si lega indissolubilmente allo sviluppo ... e lo sviluppo, per i rullini è UNO SOLO ! |
| inviato il 21 Novembre 2023 ore 12:24
@bergat, quello che hai scritto è corretto ma rappresenta solo una parte del sistma zonale; precisamente la lettura delle ombre e dell'esposizoine in generale. La potenzialità del sistema zonale consiste nel decidere, in funzione della previsualizzazione della scena, dove far "cadere" le luci. Possiamo decidere, a seconda del tempo di sviluppo, di contrarre, aumentare o mantenere la gamma tonale della scena inquadrata. E' questo passaggio fondamentale che è quasi impossibile applicare con le 36 pose della pellicola in rullo. Se una scena ha alto contrasto, va sviluppata in un certo modo (riducendo il tempo di sviluppo per far entrare le zone chiare nel range utile della pellicola); se una scena ha basso contrasto, va sviluppata estendendo le zone per avere una gamma di toni magigore. Con la pellicola piana è facile farlo, basta raggruppare le lastre per tipologia di sviluppo, con un rullo non è possibile farlo. Esempio pratico, se fotografo una zona in ombra ho poco contraso e quindi il tempo di sviluppo deve essere adattato per aumentare le zone dell'immagine. Se nello stesso rullo fotografouna scena più contrastata, devo invece ridurre il tempo di sviluppo per far rientrare le zone ad alta luminanza per non avere il negativo "nero" e instampabile. Se mi ritrovo queste situazioni, molto frequenti se si fotografa all'esterno, non posso sviluppare ogni immagine il giusto tempo perchè... ottengo tempi diversi. |
| inviato il 21 Novembre 2023 ore 12:27
“ Fai una prova esponi con uno stop di differenza e sviluppa allo stesso modo e poi esponi allo stesso modo e sviluppa a N-/+1 e poi confronta i risultati Non è la stessa cosa „ Concordo che non è la stessa cosa e allora? “ Concordo, poi però c'è la stampa dove sarà possibile spostare zone di qua e di la „ Infatti “ Direi proprio di NO se ci ragioni ci arrivi ( come ha fatto ben presente Speedking). Perchè quanto esposto sopra si lega indissolubilmente allo sviluppo ... e lo sviluppo, per i rullini è UNO SOLO ! „ D'accordo con la tua osservazione. Difatti nello sviluppo con un unico rullo ti ritrovi fotogrammi sovraesposti e altri sottoesposti, ma non potendo fare uno sviluppo fotogramma per fotogramma, devi poi adattarti nella stampa. |
| inviato il 21 Novembre 2023 ore 12:38
Un consiglio personale, da utilizzatore del sistema zonale. A meno di non utilizzare una pellicola piana o avere vari dorsi (almeno due meglio tre per N / N+1 e N-1); lasciamo perdere il sistema zonale che crea solo problemi. Conviene utilizzare la vecchia regola del esporre per le ombre e sviluppare per le luci, partendo da una sensibilità nominale la metà di quella indicata sulla scatola della pellicola; sviluppandola però come se fosse stata esposta alla sensibilità nominale. Attenzione a esporre bene le ombre, considerando la regola del cartoncino grigio, soprattuto se la fotocamera legge la luce sul grigio 18% o a colori. Se scattiamo in una giornata nuvolosa e con poco contrasto, possiamo sviluppare il 50% in più del tempo per aumentare il contrasto sui toni alti, facendo attenzione a non portarli al bianco supporto. Se scattiamo in una giornata dove i contrasti sono alti, esponiamo sempre alla stessa sensibilià (50% della nominale) e sviluppiamo dal 30% al 50% in meno del tempo STD. Esempio: Fomapan 100 + D76 Espongo sempre a 50 iso Contrasto normale: 1+1 9' Giornata nuvolosa: 1+1 13' o 14' giornata con sole radente e alto contrasto: 1+1 6' (tempi da verificare ma che utilizzo regolarmente) Non serve altro, soprattutto non andiamo a complicarci la vita con il piccolo formato con altre valutazioni che lasciano il tempo che trovano. |
| inviato il 21 Novembre 2023 ore 12:39
devi poi adattarti nella stampa Se ci si riesce. A quel punto meglio usare altri metodi al posto del SZ quando si usano rullini. E si ritorna alle parole di Feininger |
| inviato il 21 Novembre 2023 ore 13:00
L'ultima nota e per oggi smetto (ho troppe riunioni noiose oggi...) La stampa aggiusta dei parametri come tutti sappiamo, certo, ma non può mettere le pezze ad un negativo esposto male. Se il negativo è sottoesposto e proviamo a schiarire le ombre, faremo un pasticcio ottenendo un tono veramente brutto. Lo stesso per il cielo per esempio, se è bruciato possiamo lasciarlo sotto l'ingranditore tutto il tempo che vogliamo ma otteremo un bianco sporco e non molto di più. Dobbiamo fare in modo di esporre all'interno della zona lineare della pellicola, stando lontani da piede e spalla, per non avere negativi instampabili. Per questo è così importante il sistema zonale, per ottenere un negativo stampabile, senza impazzire. |
| inviato il 21 Novembre 2023 ore 13:12
quanto scritto da Luca Ballotta lo metterei in cornice. “ non andiamo a complicarci la vita con il piccolo formato con altre valutazioni che lasciano il tempo che trovano. „ Rimane però il problema >> "" Se scattiamo in una giornata nuvolosa e con poco contrasto, possiamo sviluppare il 50% in più del tempo per aumentare il contrasto sui toni alti, facendo attenzione a non portarli al bianco supporto. Se scattiamo in una giornata dove i contrasti sono alti, esponiamo sempre alla stessa sensibilià (50% della nominale) e sviluppiamo dal 30% al 50% in meno del tempo STD."" Ma se scattiamo sullo stesso rullino entrambe le condizioni ???? Il SZ è un eccellente strumento (superato da BtZS, Videc etc) per lo sviluppo singolo di pellicole piane. Rimane buono per pellicole in rulli a dorsi mobili (o più fotocamere al collo) Una maledetta complicazione per chi vorrebbe applicarlo IN TOTO con pellicole in rulli senza la possibilità di cambiare i dorsi o la fotocamera. io ho una mia procedura (ognuno ha la sua) per esporre e sviluppare, per produrre negativi (80% circa) che si stampano "bene" ... gli altri sono difficili, ma la coperta come per tutte le cose è sempre corta. Figuriamoci per la fotografia analogica. Andrebbe aperto un 3d sul perchè e come è stato calcolato/deciso di tarare gli esposimetri (o la zona V) sul grigio medio 18% .... |
| inviato il 21 Novembre 2023 ore 13:36
In ogni caso torna utile esporre sul soggetto o, nel caso di panorami, sulla sua parte più rappresentativa. Anche rilevare l'esposizione su diversi punti del fotogramma per poi bloccarla sulla media e/o sull'idea che si vorrebbe rappresentare potrebbe esser d'aiuto. |
| inviato il 21 Novembre 2023 ore 18:42
@Luca.ballotta, non ho asserito quello, ho detto solo che a volte con il 24x36 fai il bracketing per poi scegliere il negativo partendo dal primo sistema zonale applicato. So benissimo cosa sia visto che scatto, sviluppo e stampo in CO. @Speedking, conosco bene il forum e di persona anche chi di sensitometria parla tutti i giorni, nel forum Chromemax, che ti mette a disposizione tutti i test. Mi sembra che qui si faccia confusione sul fatto che 36 pose durino mesi. |
| inviato il 22 Novembre 2023 ore 18:38
@Mickey, probabilmente non mi sono spiegato bene, provo a riformulare il concetto; magari stiamo dicendo la stessa cosa ma non riusciamo a capirci. Il sistema zonale, che è un metodo per ottenere stampe della qualità massima possibile consta in due fasi (escludendo la terza, la stampa appunto): -Esposizione, dove si decide quale parte dell'immagine "piazzare" nella zona III, il cosiddetto esponi per le ombre -sviluppo della pellicola, in funzione del risultato che si vuole ottenere dalla zona V in poi. Lo sviluppo andrà a modificare (se lo vogliamo ovviamente) le zone dalla V fino al bianco pure. Se scatto a pellicola e nello stesso rullo mi trovo: -una scena in ombra dove lo sviluppo coretto sarebbe N+2 (devo aumentare il contrasto) -una scena con il sole alle spalle di giusto contrasto, sviluppo corretto N -una scena in controluce o ad alto contrasto, dove lo sviluppo corretto sarebbe N-1 (o anche di più). devo decidere come muovermi, so che non potrò avere 3 sviluppi diversi dello stesso rullo. Quindi, per come la vedo io, non sto applicando il sistema zonale, perchè non adatto lo sviluppo del negativo alle esigenze della previsualizzazione. Sto solo cercando la giusta esposizione, senza agire sullo sviluppo, cosa che invece è molto più facile da eseguire con le pellicole piane dove puoi personalizzare il singolo scatto. Per questo considero, a meno di rari casi dove tutto il rullo sia esposto nelle medesime condizioni di luci, inapplicabile il sistema zonale. |
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