user46920 | inviato il 07 Dicembre 2017 ore 22:34
Nicola:“ Mi spiego meglio perché evidentemente non hai compreso il mio messaggio „ eh beh, le parole sono sempre molto importanti ... bisogna farci attenzione ed usare i termini più corretti, in una sintassi inequivocabile La più o meno " sensibilità sull'argomento " deriva appunto dai discorsi e dalle parole che si usano .. e ti faccio un esempio: Tu hai scritto questo “ È fotografia? È arte grafica? Non mi interessa per niente, a me interessa tutto ciò che mi pare bello, sia fotografia o pittografia, intesa come grafica applicata alla fotografia tramite i software, nome giustamente coniato da te tempo fa. „ .. non io! Cosa significa che a te non interessa niente? Semplicemente che a te della fotografia non interessa nulla, perché ti interessa solo l'Arte (da quello che hai scritto). Quindi non capisco nemmeno una eventuale battaglia per cercare di convincere tutti gli altri che qualsiasi fotografia sia arte e quindi qualunque sia il disegno che rappresenta, abbia di per sé solo un siglificato artistico. No! la fotografia ha sempre e solo un significato fotografico ... è questo il suo bello e la sua potenza, che nessun disegno o pittografia potrà mai avere! Il termine che non ho certo coniato io, descrive chiaramente il significato che eventualmente io ho utilizzato. E' il significato del termine a descrivere la differenza tra fotografia ed Arte ... e quindi tra la realtà e l'immaginazione. Sfruttare la fotografia per falsificare la realtà è il centro del problema .. è il nòcciolo della questione ed è anche il cuore della fotografia. Se io fossi un dottore e tua moglie stesse partorendo tuo figlio ... ma io uscissi dalla camera con un ciccio-bello in braccio e progendotelo, ti dicessi: "ecco questo è tuo figlio, prenditene cura" Quale sarebbe la tua reazione? Allo stesso modo, se tu mi presenti una immagine falsificata della realtà, spacciandola come fotografia ... io naturalmente reagirei molto male! Da qui la nausea ... è chiaro? ... e indipendentemente dal contesto! Una foto pompata è sempre e solo una cosa che non ha nulla a ché fare con la fotografia ... e questo è l'unico contesto. punto. |
| inviato il 07 Dicembre 2017 ore 22:40
Stasera proprio non riesco a farti capire che sono d'accordo con te, pazienza ci riproverò in un altro topic, magari con una sintassi più convincente (e magari non scrivendo dal cellulare che non aiuta). Notte a tutti |
user46920 | inviato il 07 Dicembre 2017 ore 22:42
“ Stasera proprio non riesco a farti capire che sono d'accordo con te „ sto solo usando le tue parole per provare a dire qualcosa di intelligente Se mi rivolgo a te lo faccio solo per avere una contro parte e non per farlo letteralmente |
| inviato il 07 Dicembre 2017 ore 22:45
Ma quanto vi rode? Quanto? Punto. |
| inviato il 07 Dicembre 2017 ore 22:46
“ Una foto pompata è sempre e solo una cosa che non ha nulla a ché fare con la fotografia ... e questo è l'unico contesto. punto. „ Una fotografia pompata al massimo potrebbe essere una fotografia post prodotta con gusto discutibile, mentre spacciare una fotografia per ció che non é, trovo sia molto piú semplicemente mancanza di onestá. Per cui torniamo sempre al principio. Se esiste realmente un problema é di origine culturale non "reale non reale", "post si, post no". |
| inviato il 07 Dicembre 2017 ore 22:57
Come dice Fortunato il problema è culturale.... Ed è lo stesso problema che riscontro in campo naturalistico quando vedo certi scatti, cge post prodotti non soni, ma dono tutt'altro rispetto a quello che l'autore vuol far trapelare.... |
| inviato il 07 Dicembre 2017 ore 23:02
la postproduzione è una benedizione divina Il problema è il vostro cervello tardo e limitato |
| inviato il 07 Dicembre 2017 ore 23:02
la postproduzione è una benedizione divina Il problema è il vostro cervello tardo e limitato |
| inviato il 07 Dicembre 2017 ore 23:08
Il vero in fotografia è un problema culturale da sempre per le poche categorie dove parlarne ha un senso... Da un'intervista a Gisèle Freund “ D. Il reportage appunto. Lei ha sempre sollevato il problema etico della fotografia. R. È passato ormai molto tempo da quando discussi di questo con Cartier- Bresson. La realtà e la sua comprensione sono differenti per ogni persona e per ciascun giornale. Quando Cartier-Bresson ritornò dalla Cina, molti anni fa, tutti i giornali utilizzarono le sue foto contro la Cina. Proprio quello che lui non voleva. Quando nel '36 fui mandata in Inghilterra dal direttore di «Life», dovevo fotografare le regioni in crisi del nord di quel Paese: operai disoccupati, villaggi fatiscenti, miseria. Nello stesso periodo ci fu il caso di Wally Simpson. Il re Edoardo di Inghilterra era innamorato di questa americana divorziata. Scoppiò lo scandalo. L'Inghilterra ancora vittoriana non poteva ammettere che si facesse di Mrs. Simpson una regina. Il re abdicò. Tutta l'America sisentì offesa. «Life» pubblicò il mio reportage con il titolo «Ciò che un inglese intende per Paese in crisi». Tra le mie foto di miseria e disperazione avevano inserito una doppia pagina con una foto della regina in abito bianco, circondata da ogni ben di Dio, i nipoti sulle ginocchia. La brutalità del contrasto rendeva sufficientemente. Mrs. Simpson da buona americana era vendicata, in barba al problema di milioni di poveri e del loro dramma. Comprendemmo allora che non potevamo farci nulla, che lavoravamo per i giornali e che i giornali e i loro direttori avevano il potere di trasformare a loro piacimento il significato del nostro lavoro. È così che vedendo le nostre foto pubblicate sui giornali, alle volte ci capitava quasi di non riconoscerle. La verità è quella dell'impaginazione, della didascalia, delle forbici. Sceglierne una esattamente all'opposto di un'altra per indirizzare il lettore… mi è successo più di una volta. „ |
| inviato il 07 Dicembre 2017 ore 23:22
Beh, nessuno mi aveva risposto (uno nuovo di un forum mediamente è trasparente) ma la legge francese dice quello che suggerivo. La questione non è tanto di etica fotografica, in effetti quelle sono seghe mentali, quanto di etica generale, in quanto le immagini hanno un effetto sul mondo. Alla fine se grafica deve essere, allora meglio fare direttamente dei fumetti. |
user46920 | inviato il 07 Dicembre 2017 ore 23:36
“ Una fotografia pompata al massimo potrebbe essere una fotografia post prodotta con gusto discutibile „ io stavo alludendo al c..o pompato con fotosciopp ... e quella non è fotografia, in qualsiasi contesto la si metta o la si estragga. “ spacciare una fotografia per ció che non é, trovo sia molto piú semplicemente mancanza di onestá. „ appunto! ... la foto pompata è tutt'altro che fotografia. Per quanto riguarda l'onestà sono il primo ad affermare: "morte ai disonesti!" ... nonostante sia comunque da accertare prima l'intento consapevole, il quale potrebbe non aver luogo, per colpa appunto della scarsa cultura in tal senso. Per questo dico che insistere col dire "la fotografia è sempre stata falsa" o varie baggianate del genere, abbassa ulteriormente il livello culturale (che è già abbastanza basso). Cerchiamo quindi di fare una cultura che sia degna di questo termine. |
| inviato il 07 Dicembre 2017 ore 23:38
La legge tenta d'affrontare il serio problema nel complesso, bisogna dichiarare il ritocco ma non si possono usare modelli veramente anoressici, quindi ancora una volta il problema è culturale, porlo semplicemente sotto l'aspetto foto vera foto finta è pretestuoso e vista la gravità del problema totalmente fuori luogo. |
user46920 | inviato il 07 Dicembre 2017 ore 23:39
“ Alla fine se grafica deve essere, allora meglio fare direttamente dei fumetti. „ Esatto! |
| inviato il 07 Dicembre 2017 ore 23:40
Vedo che come al solito mancano totalmente educazione e rispetto delle idee altrui, si risponde alle argomentazioni con insulti, non m'interessa scendere a questo becero livello, per fare cultura degna di questo termine l'autoreferenzialità è sicuramente la strada più sbagliata e limitante, vi saluto. |
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